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Tre amici - Parte II


di prime85
29.02.2024    |    4.718    |    3 9.8
"Non gridava più ed era ormai in estasi..."
Non mi aspettavo che Lara decidesse di venire da me così presto. La sua proposta di vedersi da soli, ma con Marco in videochiamata, mi eccitava così tanto che appena lessi il suo messaggio il mio cazzo cominciava già a svegliarsi. Senza pensarci due volte mi fiondai nella doccia e cominciai a lavarmi velocemente, con una cura particolare per il pene che avrebbe dovuto lavorare parecchio di lì a poco. Già immaginavo a cosa avremmo potuto fare da soli, spiati dal compagno che sicuramente si sarebbe segato più volte vedendoci.

Uscii dalla doccia e mi infilai l'accappatoio. Proprio in quel frangente sentii suonare al citofono. Caspita era già qui, di certo non perde tempo! Risposi al citofono aprendo il portone e dicendole il piano del mio appartamento. Mentre mi asciugavo aprii la porta e la trovai lì, già al telefono con Marco.
“Si tesoro sono appena arrivata. Mi ha accolta in accappatoio! Esatto, già pronto per me!”
Annuii alle sue parole accennando un saluto a lui che fu ricambiato, poi lei si avvicinò a me e mi diede un bacio a stampo sulle labbra. Quel breve bacio fugace bastò per farmelo diventare barzotto, ma già si notava da sotto l'accappatoio. Mentre parlava del più e del meno con Marco, notai che il suo sguardo si posava proprio sul bozzo creato dal pene.
“Vedo che ho già fatto effetto sai amore? Vedo che il suo cazzone già si sta ingrandendo!”
Sorrisi a quell’affermazione. In effetti non avrei potuto negarlo e sarebbe stato veramente difficile non eccitarsi vedendola. Portava la solita canottiera aderente che le valorizzava il seno minuscolo e i jeans attillati a vita alta, che le accentuavano quel culo perfetto che si trovava.
“Ah dici? certo perché no. Marco vorrebbe che io facessi una cosa. Avvio il video con lui?”
“Ma certo fai pure!” Risposi.

Ci spostammo subito in camera da letto e lei poggiò il telefono sul comodino, controllando che la ripresa prendesse tutto il letto. Lo schermo era solo la nostra visuale, Marco poteva vederci e sentirci ma non aveva avviato il video. Una volta sistemato il tutto si voltò verso di me che ero in piedi dietro di lei, si inginocchiò e guardandomi negli occhi mi disse:
“Mi ha chiesto di prendertelo in bocca.”
Non feci neanche in tempo a risponderle che il cazzo era già fuori dall’accappatoio con la mia cappella tra le sue labbra. Sentii la sua lingua muoversi in senso orario tutta intorno, con qualche veloce penetrazione nel buco. Ero in estasi e mentre mi godevo la sua bocca, ogni tanto lo sguardo mi cadeva sul telefono che stava riprendendo la scena: io in piedi seminudo e la sua testa che copriva il mio cazzo. Con un po’ di attenzione si poteva anche sentire qualche gemito del compagno che aveva già iniziato a segarsi.

I colpi di lingua erano sempre più decisi e ormai lo aveva quasi tutto in gola. A quel punto la fermai.
“Spogliati” Le dissi.
Lei non ci pensò due volte. Si tolse il cazzo dalla bocca con un sonoro schiocco, poi di colpo si tolse la canottiera che finalmente liberava le sue tette in tutta la loro bellezza. Si alzò in piedi e col culo rivolto verso il telefono si abbassò i pantaloni lentamente, per mostrare che non indossava intimo. mentre si spogliava non aveva neanche per un attimo distolto lo sguardo dal mio e una volta rimasta nuda chiese:
“Cosa del fare ora?”
La presi per i capelli con decisione ma non con violenza e la trascinai sul letto facendola sdraiare a pancia in su.
“Apri le gambe che devo far vedere a Marco come ti scopo.”
Poi mi voltai verso il telefono facendo vedere il cazzo duro che la compagna aveva succhiato fino a poco fa.
“Vedi che cazzo due che mi ha fatto venire?”
“Vedo benissimo” Rispose lui tra un gemito e l’altro.
“Guarda ora come lo infilo dentro tua moglie.”
Mi voltai e vidi la meravigliosa visione di Lara nuda a gambe aperte che mi fissava il cazzo mentre si stringeva i seni con le sue piccole mani. Poi il suo sguardo tornò sui miei occhi.
“Scopami” Disse.

Mi misi in ginocchio sul letto davanti a lei, col mio cazzo che svettava sopra la sua fica rasata. Appoggiai le mie mani sul letto, ai lati della sua vita e senza neanche prendermelo in mano, guidai il cazzo verso il suo buco. Spinsi una botta secca per farlo entrare fino alle palle facendola gridare per un attimo.
“Cazzo volevo proprio questo, fammelo sentire dai!” Disse lei.
Avevo il pieno controllo del ritmo della scopata, cominciai a pomparla con violenza a ritmi sostenuti, facendolo uscire fino alla cappella e poi rientrare tutto fino alle palle, velocemente. Le sue grida di piacere erano miste anche ad un po’ di dolore, dato che non era abituata ad un cazzo come il mio. Ogni tanto notavo che lei guardava il telefono che specchiava tutte le nostre azioni. Erano ben visibili le stantuffate di cazzo che riceveva col mio movimento ed erano ben visibili anche al marito.
Ora lo sguardo di lei era verso di me mentre il ritmo non calava, sempre costante dentro e fuori. Decisi così di afferrarla per il collo con la mia mano destra mentre il cazzo continuava a penetrarla.

I suoi occhi si spalancarono dal piacere. Non gridava più ed era ormai in estasi. Mentre continuavo a tenerla per il collo e a scoparla, mi voltai verso il telefono e dissi:
“Marco, me la sbatto un po’ da dietro va bene?”
“Vai vai!” Rispose.
Uscii di colpo dalla sua fica, e con la mano che ancora intorno al collo le trascinai la testa verso il telefono mettendola a pecora. Lasciai la presa e mi posizionai dietro di lei. Il suo sguardo dritto verso il telefono, io dietro di lei col cazzo duro appoggiato sul suo culo perfetto. Mentre mi leccavo una mano e la passavo sulla sua fica per bagnarla di più dissi:
“Lara, dì a Marco com’è prendere il mio cazzo.”
“Amore è stupendo, non sono mai stata scopata così! Lo vedi vero?”
“Si lo vedo tesoro, e ora ti sbatte anche da dietro!”
Mentre Marco stava per finire la frase, presi tra le mani quel culo e infilai lentamente il cazzo dentro di lei. Arrivai fino alle palle ma stavolta mantenendo un ritmo decisamente più lento. Ormai le sue non erano più urla ma gemiti molto forti.
“Ti piace essere scopata anche piano eh?” Le dissi.
“A me piace essere scopata piano e forte, come vuoi, basta che continui” Rispose.
A sentire quelle parole cominciai ad accelerare il ritmo fino a far sbattere sonoramente i suoi glutei sodi sul mio bacino. Il ritmo cresceva e mentre godeva parlava con Marco.
“Tesoro ti amo ma lui ha un cazzo da favola e scopa da paura. Piace anche a te come mi sbatte vero?”
“Oh si lo adoro, ti scopa come io non potrei mai!”
“Dove vuoi che mi sborra?”
“Fatti sborrare in faccia amore!”

Sentendo quelle parole, lo tirai fuori e mi misi al suo fianco, con la sua testa vicino al mio cazzo.
“Fammi schizzare dai, fagli vedere come mi fai godere” Le dissi.
Lei ancora a novanta, prese il mio cazzo con una mano e mentre me lo segava cominciò a succhiarlo con una voga mai vista.
“Dammela tutta in faccia!” Mi sussurrò.
A sentire quelle parole non persi tempo e mentre mi segava la inondai con ben sette schizzi che guidava abilmente con la mano su tutto il suo viso.

Dopo qualche istante la chiamata terminò e rimanemmo noi due soli, nudi sul letto, sfiniti da quella prestazione.
“Spero sia stato un bello spettacolo!” Dissi.
“Oh sì cazzo!” Rispose lei mentre cominciò a rivestirsi.
“Se vuoi pulirti ti mostro il bagno.”
“Pulirmi? Non ci penso proprio, ora torno a casa così! Tocca a Marco ripulirmi” Disse lei sorridendo mentre la mia sborra le colava dal viso.

Una volta vestita la accompagnai alla porta. Era una visione stupenda: una ragazza vestita in modo semplice con il viso ricoperto di sborra!
“Ti faccio sapere poi se Marco mi ha ripulita bene d’accordo?”
“Attendo un tuo messaggio!”
“Non ti bacio per ovvi motivi!” Disse sorridendo indicando il mio seme sul suo viso.
“Non preoccuparti, va bene così!” Risposi ridendo.
Ci salutammo e tornai in camera da letto, ripensando al viaggio che doveva fare verso casa col viso pieno della mia sborra.

Dopo qualche minuto mi mandò una foto: un suo primo piano sorridente senza più sborra. La foto era accompagnata da un testo:
-Ha ripulito tutto lui con la lingua!-
Le scrissi che magari era il caso di ripetere l’esperienza. Lei rispose che la cosa non era neanche in dubbio. Posai il telefono ridendo, pensando a chissà quante altre porcate potevamo fare noi tre e chissà, magari anche con qualcun altro.
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