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il porco del dottore (parte 6)


di MaxeMar
22.05.2022    |    325    |    2 9.4
"Io lo toccai accarezzandolo, poi ne accarezzai un altro, facendogli una sega… poi sentii un fiotto caldo di sperma sul mio ventre, poi un altro ancora..."
Una sera, mentre stavo chiudendo il negozio, una macchina si ferma e scende Enzo: “ciao Mary”, “ciao Enzo” risposi. Quando Enzo passava dal negozio ormai era solo per una cosa: sesso. La cosa mi piaceva eccome! Di sesso non ero mai sazia, aveva ragione Max quando mi definì una troia ninfomane. “senti, Mary vorrei scopare”, “ma sto andando a casa, dai domani... e poi devo preparare la cena!” riposi, “dai dì a tuo marito che vai a mangiare una pizza con qualche tua amica, vorrei fare un giochino, di quelli che ti piacciono tanto” rispose Enzo. Enzo mi stuzzicava le giuste corde, quindi mandai un messaggino a Max e gli dissi che andavo a mangiare una pizza con Paola, mi rispose “sono con Paola, che mi dice di dirti che sei una gran troia, con una faccina ridente”… Salii in macchina e partimmo. “Dove andiamo?” chiesi, “lo vedrai...” rispose Enzo. Dopo circa 15 minuti, Enzo svoltò in una stradina solitaria ed arrivammo in uno spiazzo dove c’erano altre auto in sosta. Si fermò “dai fammi un pompino” mi disse “scusa Enzo e c’è bisogno di farlo in macchina?” gli chiesi. Non mi rispose, mise la mano dietro la mia testa e mi spinse giù. Cominciai a fargli il pompino, ad un tratto accese la lucina interna dell’auto, “Ma che fai? Ci vedono!” dissi “Appunto questo è un posto frequentato da guardoni” mi alzai dal cazzo e vidi vicino l’auto tre tipi che spiavano e si masturbavano… “dai fai per questi signori un bel spettacolino!” aggiunse, ero sorpresa, incavolata, impaurita, guardavo i tre tipi che si erano avvicinati ai finestrini “andiamo via” dissi ad Enzo “tranquilla, prova, siamo chiusi in macchina, non può succederti nulla, a loro piace guardare; partecipano solo se lo desideri… dai che ti piace esibirti, fagli vedere quanto sei bona…” disse Enzo e mentre lo diceva mise una mano tra le mie cosce subito sopra il ginocchio e lentamente cominciò a risalire scoprendo le gambe.. Ero titubante ed impaurita, anche perché questi guardoni ormai erano quasi attaccati ai vetri dei finestrini... ma ormai c’ero e decisi di stare al gioco. Intanto Enzo mi aveva scoperto quasi tutte le cosce con la mano infilata tra di esse, gli presi il cazzo in mano e cominciai a masturbarlo… “dai, ora aprile ste cosce, fagli vedere la figa”, ubbidii. Spalancai le cosce mettendo in mostra la mia figa ormai preda della mano di Enzo, le dita la allargavano per la gioia dei guardoni che continuarono a masturbarsi ed uno di questi sborrò sul finestrino… la cosa effettivamente era eccitante: questi porci avevano gli occhi fissi sul mio corpo, sulla mia figa; leggevo l’eccitazione nei loro occhi. Mi piegai su Enzo per riprendere il pompino, Enzo mi chiese di ribaltare il sedile della sua Mercedes e spingendo un bottone sul sedile stesso che praticamente si distese. “Ora alzati il vestito sin sopra le tette” mi chiese, mi aiutò nell’impresa. Praticamente ero nuda alla vista di questi sconosciuti che mi guardavano infoiati, io con le cosce larghe gli mostravo la figa che Enzo mi masturbava mentre mi massaggiavo le tette... effettivamente la situazione era eccitante. Enzo, abbassò il finestrino, i guardoni infilarono le loro braccia e cominciarono a toccarmi, chi mi strizzava le tette, chi la figa… io non protestai, anzi mi abbandonai a quelle mani che mi palpavano e mi masturbavano che violavano tutti i miei buchi, questa volta mi sentii ancora di più una troia alla mercè di sconosciuti... qualcuno infilò il cazzo dal finestrino… evidentemente voleva qualche cosa... io lo toccai accarezzandolo, poi ne accarezzai un altro, facendogli una sega… poi sentii un fiotto caldo di sperma sul mio ventre, poi un altro ancora... lo sportello della Mercedes era sporco di sborra… Sì la cosa mi piaceva. Enzo a questo punto alzò il finestrino si ricompose mise in moto e andammo via… io ero ancora distesa sul sedile con la sborra di quei guardoni addosso. Dopo qualche chilometro, si fermò e mi scopò in un modo reso brutale dall’eccitazione. “Sei una troia, proprio come piacciono a me” mi disse. Sborrò nella mia figa ed anch’io ebbi un orgasmo fenomenale….
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