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MarinaTrav


di gio56
17.06.2023    |    356    |    2 8.0
"Volentieri, mi dice sempre con tono timido..."
Quando ho voglia, qualunque cosa stia facendo, la faccio immaginando ciò che mi piacerebbe fare… infilare il mio cazzo in una bocca calda ed esperta e farmelo coccolare tanto fino a svuotare tutta la mia sborra… A volte il mio desiderio è talmente forte che cerco di organizzare la mia giornata lavorativa per lasciare uno spiraglio per qualche incontro. Lasciando ogni speranza che possa essere soddisfatto dalla moglie (il cazzo me lo prende in bocca solo il tempo necessario per farlo diventare duro e infilarlo in figa e non parliamo del culetto che resta una vana speranza) non mi resta altro che sperare in un incontro con qualche mia vecchia conoscenza o magari con qualcuna nuova.
Era un giorno di quelli, il “tarlo” della sborrata da pompino era in circolo nel cervello e bastava una piccola pausa lavorativa per sentire piccoli e brevi sussulti provenire dal mio cazzo. Appena possibile mi faccio un giro su A69 per vedere se c’è qualche conoscenza on-line, mando qualche messaggio, entro in chat per tentare nuove conoscenze ma andava male su tutta la linea ed arriva sera senza aver concluso nulla. Inutili sono stati i miei tentativi di “svegliare” la voglia di mia moglie e rimediare una scopatina di sfogo, mi rassegno ed immerso nei miei pensieri eccitanti mi addormento. Il giorno dopo approfitto di un appuntamento di lavoro in città e ricomincio la ricerca tra i miei contatti per vedere se posso approfittare del fatto che sto fuori sede per ritagliarmi un’oretta per le mie voglie. Purtroppo anche oggi va male, non ricevo risposte oppure ne ho di negative… Mi reco al mio appuntamento di lavoro accompagnato sempre dal “tarlo” ed appena terminato apro sito e mail sperando di vedere qualche risposta…Nulla! Uffa, che palle quando va così storta…senza ormai speranza mi rimetto sulla strada per ritornare verso casa ma giunto nei pressi di un parcheggio, noto per essere luogo di car sex, anche se non era orario ( era ancora illuminato dal sole che tramontava) e non c’era nessuno decido di entrarci e fermarmi un attimo per una pisciatina poi riaprire sito, mail e chat per un’ultima speranza.
Avete presente quando hai tanta voglia e l’uccello ogni tanto vi ricorda che l’avete caricato tanto con i vostri pensieri goduriosi? Beh, il mio ormai era al limite, voleva per forza godere, lui... Scendo dall’auto, mi sposto verso il confine del parcheggio, lontano dalla strada principale ma a ridosso di una stradina sottoposta e me lo tiro fuori per pisciare. In mano me lo ritrovo un po’ barzotto e con la cappella molto umida, segno di forte eccitazione, lo scalpello per bene ed inizio a pisciare. Nel mentre passa una macchinina dalla stradina, accortomi, mi giro un po’ per nasconderlo, non sapendo se ci fosse un uomo o una donna o ci fossero bambini, per non fare la figura del porco esibizionista (che assolutamente non sono, anzi) ma vedo con la coda dell’occhio che, arrivata di fronte a me, l’auto si ferma. Giro la testa verso di essa e dal finestrino la persona che guida (mi sembra una donna) mi fa un cenno con la mano tipico per mimare il pompino, almeno a quello penso subito io… stupore… incredulo mi scrollo il cazzo e lo rimetto dentro, rimetto a fuoco la macchina sotto di me che distava un venti/trenta metri e gli faccio cenno, alzando le spalle e muovendo la testa come per dire che non ho capito bene. L’autista , che guardando meglio aveva i capelli lunghi chiari a caschetto ma notavo qualche lineamento più maschile mi rifà lo stesso gesto di prima e non ho più dubbi sul significato. Rispondo, sempre come un mimo, puntando il dito verso di lui, riproduco il suo stesso gesto con tutta la mano e poi rivolgo il dito verso di me a sottolineare, a scanso di equivoci, che sarà lui a farlo a me. A quel punto mi fa cenno di assenso con la testa e con la mano mi invita a raggiungerlo, cosa che faccio prontamente. Arrivato con l’auto nei pressi della sua ci salutiamo dai finestrini e mi invita a seguirlo, cosa che faccio molto volentieri, ancora incredulo dell’occasione che mi si presentava per soddisfare la mia voglia che sembrava senza speranza.
Dopo un paio di chilometri. Gira in una stradina sterrata dove c’è un casolare abbandonato sulla sinistra e un frutteto sulla destra. Fermate le auto scendiamo e mi ritrovo davanti una figura minuta con una minigonna e un top. Si presenta, mi tende la mano dicendomi “Ciao, sono Marina”. Io contraccambio il saluto e mentre la guardo bene, scambiandoci parole di convenevoli, lei rotea lentamente e quando è di spalle si solleva la minigonna e mi sculetta davanti agli occhi. Due belle chiappette, lisce e rosa che mi chiamano, le metto subito una mano sul sedere che trovo abbastanza sodo che apprezzo ad alta voce, cosa che lei gradisce roteandolo e porgendomelo di più. A quel punto tiro fuori il mio cazzo e le dico, vediamo un po’ quanto ti piace. A quel punto Marina si gira e si piega dandogli una leccata sulla cappella. Poi un’altra. E infine si inginocchia e lo fa entrare tutto in bocca. Che dire, sarà stato perché avevo una gran voglia, ma sentivo un piacere immenso in quella bocca, la sua lingua roteava intorno a tutta la mazza, che entrava fino in gola ed usciva quasi interamente per poi rientrare in profondità. Magnifico! Dico la verità. Sono durato pochissimi minuti. Perché l’eccitazione era tanta e Marina era davvero brava, molto brava. A quel punto le ho riempito la bocca di sborra che lei ha bevuto senza batter ciglio. Inghiottito il tutto continua a succhiare e a leccare per qualche altro secondo, dopodiché mi guarda negli occhi in maniera interrogativa come per dire: ti è piaciuto? Io senza neanche pensarci le dico: “meraviglioso, sei stata bravissima”. “Grazie”, mi risponde. Marina è una persona molto, molto timida, infatti subito dopo abbassa gli occhi e sembra non riuscire a dire altro, allora io le ribadisco che mi è piaciuto molto e che dobbiamo rivederci per approfondire questa nostra conoscenza. Mi hai fatto godere tanto e sono certo che sarai molto brava anche ad accogliermi nel culetto.
Volentieri, mi dice sempre con tono timido. A quel punto le chiedo se ha un contatto e mi dice che anche lei è su A 69 con il Nick Marinatrav (mi sottolinea che non ama la pubblicità e non vuole feedback per questo e quindi in questo racconto il suo nome non è quello del vero Nick). “Tranquilla” le dico, “userò il tuo sito per contattarti e presto anche, per un prossimo incontro. Mi è piaciuto molto, un bacio, ci vediamo”. La saluto e me ne vado fantasticando sul quel bel culetto che mi ha fatto vedere e palpare…

Ovviamente ci siamo rivisti, ma non abbiamo avuto ancora l'occasione di approfondire le sue capacità, spero di poterlo fare presto e Ve lo racconterò di certo.

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