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Pecorina e caprette


di gio56
08.07.2022    |    642    |    1 9.6
"DEVO SBORRARE gli dico e gli metto una mano sulla spalla spingendolo a piegarsi nuovamente…vorrebbe andarsene, anch’io lo voglio ma ho necessità di sborrare..."
Io e Peppino ci incontravamo ogni tanto in un appartamento in cui lui svolgeva delle manutenzioni.
Peppino era una Troia. Lo succhiava bene e poi se lo faceva mettere nel culo. Il suo buco era un burro, il mio cazzo penetrava con facilità il suo buchetto facendosi strada tra le sue chiappe morbide.
Nel periodo estivo l’appartamento in questione veniva utilizzato dai proprietari e quindi per noi era complicato incontrarsi per scopare.
Spesso ci incontravamo in chat e fantasticavamo sulla possibilità di incontrarsi. Si, ma dove? Un giorno in cui io ero molto arrapato e lui anche di più, ci accordammo per incontrarci. In un bosco? Ok, concordiamo di vederci tra Martina e Crispiano dove i boschi sono folti e rigogliosi. Mi reco l’appuntamento dove lui mi attendeva. Sale nella mia auto e ci dirigiamo verso il bosco.
Lasciamo la macchina al bordo della strada e ci incamminiamo su un sentiero tra gli alberi finché non troviamo il posto che riteniamo essere soddisfacente per i nostri scopi. Siamo abbastanza lontani dalla strada, ci sentiamo tranquilli tanto che Peppino mi infila una mano nei pantaloni ed inizia a massaggiare il pacco che risponde prendendo vigore. Lo agevolo, mi slaccio la cintura ed apro i pantaloni. La sua mano riconquista la libertà e adesso, con l’altra mi abbassa alle ginocchia pantaloni e slip insieme… lo guarda e si inginocchia al cospetto del mio cazzo, oramai abbastanza duro, ed inizia a leccarlo dalla cappella alle palle, percorrendo tutta l’asta più volte finché non ingoia la punta e la fa arrivare in fondo all’ugola. È bravo e s’impegna a massaggiare la cappella con la mucosa elastica del fondo della bocca insieme alla lingua…io gli tengo la testa ed inizio a dettargli il ritmo e ad affondargli il cazzo sempre più in fondo, tanto che a volte lo metto in difficoltà provocandogli dei conati.
Dopo qualche minuto, ormai ha fatto raggiungere il massimo del vigore al mio cazzo, si stacca, si alza, si abbassa pantaloni e tanga, si gira e si piega in avanti, abbracciando un leccio al quale si appoggia e senza dire nulla mi porge le sue chiappe in un’eloquente richiesta di essere penetrato.
Non era necessario infatti dire nulla, nel frattempo che lui si girava, comprendendo ciò che sarebbe avvenuto, ho iniziato ad indossare il preservativo e quando pronti ho spennellato un po’ di lubrificante due/tre volte tra le chiappe e poi ho puntato dritto al buchetto. Cazzo sembra così stretto che pare difficile entrarci ma, come sempre accadeva, un poco di pressione bastava per ritrovarsi con il cazzo tutto dentro, il oltrepassando ciò che sembrava un ostacolo e rivelandosi un morbido panetto di burro.
Una volta dentro lo stantuffo come si conviene e tra i miei ed i suoi sospiri di godimento prendiamo un bel ritmo, a volte più lento, per non sborrare subito ed a volte più veloce e con più profondità per stimolare la sua prostata.
Eravamo in pochi minuti al massimo del godimento quando, con gran paura, sentiamo un verso animale sulla nostra destra che ci congela. Il mio cazzo è fermo a metà strada nel suo culo che, forse per l’eccitazione del momento o per i battiti cardiaci accelerati dalla paura trasferivano le contrazioni anali all’asta, guardiamo entrambi immobili verso la direzione da cui abbiamo sentito il verso e vediamo, ad un centinaio di metri distanti una capretta, seguita da un’altra ed un’altra ancora…erano tante. Mi rendo conto che se c’è un gregge ci sarà anche il pastore… ci guardiamo negli occhi, senza parlare capiamo che dobbiamo andarcene velocemente… sta per alzarsi ma lo blocco. DEVO SBORRARE gli dico e gli metto una mano sulla spalla spingendolo a piegarsi nuovamente…vorrebbe andarsene, anch’io lo voglio ma ho necessità di sborrare e quindi lo sbatto ripetutamente e velocemente finché in pochi secondi riempio il preservativo, mi sfilo e senza nemmeno sfilarlo lo rimetto negli slip ed alzo i pantaloni, ci ricomponiamo camminando velocemente verso l’auto, mi giro a guardare verso il gregge ed intravedo la figura del pastore emergere da dietro una collinetta, non può averci visto scopare… Rassenerati, entriamo in auto che immediatamente ci porta via velocemente. Ci guardiamo in faccia e…scoppiamo a ridere come scemi.
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