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Ginevra - Cap. 3: Puttana per un giorno


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
19.03.2024    |    3.847    |    1 9.6
"Sarà al pomeriggio o alla sera..."
Ginevra, donna in carriera e trasgressiva – Cap. 3: Puttana per un giorno

Dopo quel primo incontro con Angelica (raccontato nel cap. 2), Ginevra ne era rimasta colpita e affascinata: non aveva mai conosciuto una donna cosa straordinariamente portata al sesso in tutte le sue forme e vissuto con naturalezza e spontaneità, il che faceva apparire la sua attività di escort come logica evoluzione della sua essenza.
Già il giorno dopo Ginevra chiamò Angelica per salutarla e ringraziarla per la calda accoglienza e disponibilità, ma in realtà voleva rimanere in contatto con lei e approfondire la conoscenza.
Ad Angelica fece piacere quella chiamata, anche lei aveva subito trovato la piena sintonia con Ginevra e le due donne rimasero amabilmente a parlare oltre mezz’ora. Ginevra si rese conto di avere diverse cose in comune con lei, a partire dall’approccio al sesso ed alla ricerca del piacere con mentalità aperta e senza tabù, avendo entrambe natura bisessuale.

In quell’incontro Ginevra ebbe anche modo di vedere e di sentire dai suoi racconti come lavora una escort di alto livello, un’attività che non conosceva direttamente ma che al contrario dell’immagine negativa e distorta che ne veniva comunemente data, in realtà per come la esercitava Angelica, che ne diceva meraviglie, le era apparsa una professione svolta con dedizione e cura del partner, e quindi meritoria e rispettabile, oltre che fonte di piacere e, perché no, di meritato guadagno.
E le era rimasta bene in mente, come un tarlo, la proposta che Angelica le aveva fatto:
“Vorresti provare a fare un incontro come escort insieme a me con un cliente di un certo tipo?”

Se la parte razionale della sua mente, da donna in carriera, rifiutava nettamente tale ipotesi, la parte passionale ed erotica della sua natura ne era inconsciamente attratta. Ne aveva parlato a caldo con il suo amante Mauro durante il viaggio di ritorno, il quale sornione le disse:
“Tu e Angelica siete molto simili per molti aspetti, in particolare riguardo al sesso... quindi, è un’occasione per godere in modo diverso e con il brivido di una situazione inedita... Ma stai tranquilla, se te lo propone Angelica il suo cliente è sicuramente una persona fidata e a modo... Vedrai che ti piacerà, e se cominci potrai continuare a fare saltuariamente “la bella di giorno”, come nel film del 1967 con Catherine Deneuve, per tuo piacere personale...”
Se glielo diceva anche Mauro, uomo di mondo e frequentatore dell’ambiente, cominciò sempre più a insinuarsi nella mente lo stimolo per fare quella esperienza.

Così, in una delle frequenti telefonate tra le due, tra le altre cose Angelica le chiese con tono invogliante:
“... Ginevra cara, hai pensato alla mia proposta di fare un incontro a tre come escort?... Quel mio cliente verrà qui tra una decina di giorni e mi ha chiesto se ho un’amica per soddisfarlo in modo completo...Io penso che tu saresti adattissima, amante del sesso e dei giochi particolari come me... vedrai quanto godremo insieme!”
Ginevra fece un sospiro, quella dolce insistenza di Angelica le fece superare le ultime riserve mentali e risposte:
“Oh Angelica... io non vedo l’ora di rivederti e fare ancora tanto sesso con te... sei una donna straordinaria e sono così attratta da te sin dal primo momento... L’idea di lavorare con te in fondo mi eccita e da come mi hai raccontato lui è una persona di livello ed esperto nei vari giochi.... Quindi, sì!... mi sono convinta di provare a fare la escort con te per un giorno, e sono già eccitata all’idea... mentre parlo con te mi sto già bagnando....In fondo, anch’io sono come ti definisci tu: troia per nascita, puttana per vocazione, perversa per temperamento!”
“Mmm... molto bene, vedo che ti sei convinta subito e che condividi il mio slogan!... Vedrai, ti piacerà sicuramente... Di lui ti ho raccontato come l’ho conosciuto nell’avventura di una sera, impersonando la moglie di un suo cliente d’affari [narrata nei cap. 10-11 della serie “Angelica, vocazione escort: Avventura in yacht, moglie per una sera”, N.d.A.], ma mi ha subito sgamato... poi mi ha chiamato, abbiamo parlato un po’, gli ho detto cosa faccio ed ecco che vuole rivedermi...”
“Dimmi qualcos’altro di lui, cosi mi faccio un’idea... “
“Lui è un gentiluomo maturo ed un buongustaio del sesso, con molta esperienza ed amante anche dei giochi e delle situazioni particolari.... Poi ha alcune caratteristiche fisiche insolite che non ti svelo per non rovinare la sorpresa... le scoprirai al momento, comunque sono assai stimolanti....”
“Mmm.... mi fido di te... e sicuramente sarà interessante conoscerlo.... posso chiederti come si chiama?!
“Si chiama Richard Queller, è un ricco ingegnere svizzero che ha interessi economici in tutto il mondo...”
“Queller il miliardario?.... Oh, leggo spesso di lui e delle sue molteplici attività su Sole 24 Ore o sul Financial Times... Guarda un po’ che tipo scappa fuori in realtà.... “
“Ah, lo conosci come uomo d’affari?... Bene, vedrai che anche nel sesso è all’altezza della sua fama... Allora gli invio un messaggio per confermargli l’incontro a tre tra dieci giorni... poi ci sentiamo per stabilire l’orario... sarà al pomeriggio o alla sera....
Intanto, mi raccomando fai tanto sesso con il nostro reciproco amico Mauro, che ti prepara per benino a quel prossimo incontro... Adesso ti devo lasciare che mi preparo tra un incontro tra mezzora.... A presto Ginevra, baci cari...”
“A presto Angelica... ti abbraccio!”

Ginevra oramai si era convinta a fare la escort per un giorno, anzi si sentiva proprio puttana nell’anima. Le indicazioni di Angelica l’avevano rassicurata e sotto la sua guida avrebbero fatto sicuramente del gran sesso. A quell’idea era rimasta eccitata, e quindi dovette ricorrere ai suoi dildo, masturbandosi furiosamente per placare lo stato di frenesia erotica che sentiva in sé.

Verso sera, la chiamò il marito, architetto in missione nei Paesi del Golfo per un importante progetto internazionale.
“Ciao cara, come stai? Tutto bene?... I ragazzi come stanno? ... Mauro si prende cura di te?”
“Ciao Guidobaldo, sì qui tutto bene... I nostri figli sono all’università a Bologna, qui non vengono quasi mai e mi mancano.... Mauro è molto premuroso, mi soddisfa in ogni modo... è proprio un bravo amante.... tra l’altro mi ha portato da una sua amica escort per un incontro a tre...
Oh caro, lei è una donna straordinaria, si chiama Angelica....abbiamo fatto sesso in tutti i modi e goduto intensamente... dovresti conoscerla anche tu!”
“Ah, bene... sono contento che ti diverti e godi come si deve...Sì, prima o poi la conoscerò anch’io molto volentieri...”
“E tu?... Come vanno le cose a Dubai e Qatar?”
“Sul lavoro molto bene, il progetto sta andando avanti regolarmente pur se è molto impegnativo... Ma qui gli sceicchi ci trattano davvero bene, ci danno tutto quello che desideriamo... compresa la compagnia!... Qui è pieno di escort, i miei colleghi se ne fanno ogni sera una diversa... a me che ho preferenze diverse mi hanno procurato alcune trans.... davvero bellissime... così prendo dosi massicce dei loro grossi arnesi....immagino che piacerebbero anche a te!”
“Oh sì, caro... me le farei volentieri anch’io le tue amiche trans... sai sono un po’ invidiosa, pensarti alle prese con i loro uccelli... ma ti auguro buon divertimento....A proposito, vorrei dirti una cosa... quella escort Angelica, con la quale mi intendo a meraviglia e l’ammiro molto, mi ha proposto di partecipare a un incontro a tre con un suo cliente, come se fossi una escort... Mi piacerebbe, ma sono un po’ indecisa... tu cosa ne pensi?”
Guidobaldo non ebbe dubbi e le disse:
“Ma certo cara!... Immagino che l’idea ti ecciti!... Quindi, fallo tranquillamente!... In fondo si tratta di fare sesso che è nella tua natura... E da bravo marito cuckold piace anche a me l’idea che mia moglie scopi con altri come una... puttana!”
“Bene caro... sono contenta che tu sia d’accordo.... così con la tua approvazione sono più tranquilla... Mancano ancora diversi giorni, poi ti farò sapere come è andata... Ci sentiamo presto, un bacio!”
“A presto Ginevra, ti bacio anch’io!”

Dopo quella telefonata, Ginevra si sentì più tranquilla; con il marito, pur felicemente cornuto e cuckold oltre che sempre più gay, aveva un rapporto aperto e trasparente ed ora era contenta di aver ricevuto la sua benedizione per diventare escort per un giorno.
Passarono alcuni giorni, durante i quali Ginevra da una parte scopava il più possibile con il suo amante ufficiale Mauro, dall’altra si sentiva spesso con Angelica in vista del fatidico rendez-vous.

E finalmente venne il giorno dell’incontro..
Ginevra era un po’ nervosa ma in uno stato di febbrile eccitazione all’idea che avrebbe fatto sesso con uno sconosciuto, per quanto ben presentato da Angelica Sentiva la vulva bagnarsi in continuazione e si era vestita da troia, con un vestitino molto corto e semitrasparente, con una sottile striscia di tessuto che copriva a malapena i seni, da cui comunque spuntavano in rilievo i capezzoli sempre turgidi con i piercing. Si era messa delle calze a rete alquanto sexy, con reggicalze. E naturalmente niente perizoma, indossando solo uno dei suoi plug anali, sul quale aveva fatto fare un’incisione con lo stemma e il motto nobiliare di famiglia. Inoltre, si era fatta un’acconciatura accurata e un trucco accentuato, che la facevano apparire alquanto imputtanita, che era del resto il suo scopo.
Così agghindata, si diresse in auto dalle Marche dove risiedeva verso Riccione, sditalinandosi lentamente mentre guidava.
Arrivò mezzora prima dell’appuntamento con il loro cliente. Angelica l’aspettava a braccia aperte, anch’essa in tenuta da lavoro, cioè quasi nuda. Si baciarono languidamente e la padrona di casa, guardandola con ammirazione, le disse:
“Uaooo Ginevra, come sei sexy e attraente!.... Sei proprio vestita come una del mestiere, ma con un tocco di eleganza che fa la differenza!.... Ti scoperei subito!....Vedrai come piacerai al nostro ospite!... Vuoi qualcosa da bere?”
“Oh no grazie, Angelica.... per ora non prendo nulla.... sai sono eccitata ma anche un po’ nervosa... ma mi tranquillizza che ci sei tu... Mi aiuterai se ce ne bisogno?”
“Ma certo cara che ti aiuterò... ma vedrai che non ne avrai bisogno... hai esperienza e carica erotica da vendere!”

All’ora convenuta, con puntualità.... svizzera, arrivò la Rolls Royce Phantom nera. L’autista in livrea aprì la portiera posteriore, da cui scese l’atteso ospite. Chiamò al telefono Angelica, che subito gli aprì il cancello ed il portone esterno della sua dimora.
Angelica lo accolse sorridente a braccia aperte: “Benvenuto ingegnere... che piacere rivederla!”
“Piacere mio madame Angelica... Sa, ho atteso molto questo momento....” le disse, dando come sua abitudine del lei, facendo una sorta di inchino con casto baciamano.
“Oh, che gesto di classe!.... Prego entri, che le presento la mia amica Ginevra!”
Entrati nel soggiorno si fece avanti Ginevra, invero un po’ emozionata.
Queller la fissò un attimo, inarcò il sopracciglio e fece un sorriso di approvazione, dicendo:
“Madame Ginevra, enchanté!... Angelica non mi aveva detto che aveva un’amica così attraente e sensuale.... Siete davvero una splendida coppia” replicando l’inchino e il baciamano.
“Davvero un gentiluomo con uno stile di altri tempi!... E’ un grande piacere conoscerla.... Angelica mi ha molto parlato di lei e della vostra... ehm... esperienza sullo yacht... Spero di essere all’altezza delle sue aspettative...”
“Oh, lo sarà certamente, madame....Sono già attratto da lei come da Angelica....Se gradite ho portato qualcosa da bere mentre facciamo due chiacchiere....” fece lui, porgendo una bottiglia di champagne Dom Pérignon millesimato insieme a delle fragole, rimasti al fresco nel frigo-bar della Rolls.
“Grazie, ingegnere....Prendo i bicchieri per un brindisi” disse Angelica.
“Mie signore, vi prego di chiamarmi semplicemente Richard...”

Da quelle prime battute, Ginevra apprezzò subito il savoir-faire e lo stile “bon chic, bon genre” dell’uomo, così raro a trovarsi al giorno d’oggi, e quindi si tranquillizzò, sentendosi a suo agio con lui. Lo guardò con attenzione::Queller era un uomo distinto, altezza media, fisico asciutto, sulla sessantina ma giovanile con capelli brizzolati e una barba curata; aveva l’aspetto di un lord inglese, vestito con eleganza come i suoi modi.
Angelica versò lo champagne nelle coppe e fecero un brindisi d’ ouverture, gustando quel nettare e le fragole che esaltavano il sapore dello champagne.
“Oh, è davvero delizioso... è raro assaggiare uno champagne così raffinato... con le fragole poi è il massimo... di che annata è?” chiese Ginevra.
“”Millesime 2002, un’annata eccezionale per lo champagne.... Vedo che se ne intende, madame”
“Ehm... sì un pochino... lo apprezzo molto...” Poi finito il brindisi, guardandolo negli occhi e prendendo coraggio, aggiunse: “Richard, ora potremo andare in camera dove posso ricambiare la sua gentilezza come si deve... “
Così Angelica, maîtresse des lieux, fece strada verso la camera da letto.
“Certo!... non vedo l’ora!” rispose lui; poi entrando in quell’ambiente così particolare, per un momento rimase sorpreso: una camera arredata in stile moderno con ampio letto rotondo, specchi alle pareti e sul soffitto, luci soffuse, musica di sottofondo e soprattutto la celebre “cazziera” a parete dove erano esposti in bell’ordine un’ampia serie di sex-toys di ogni tipo e forma: dildo, vibratori, strap-on, e molto altro.
“Però!....Complimenti Angelica, proprio un bell’ambientino adatto allo scòpo....Sa, nella mia villa di Ginevra ho anch’io una specie di sala delle feste adibita a giochi di ogni tipo e attrezzato come si deve, specie per il Bdsm...”
“Grazie, sono contento che le piaccia... e se anche lei ha un ambiente simile è proprio un esperto e un buongustaio del sesso raffinato e giochi particolari...” rispose la padrona di casa.

Così finalmente Ginevra entrò in azione, sotto gli occhi vigili di Angelica che fece un cenno di approvazione. Si avvicinò all’uomo, lo abbracciò e si attaccò a ventosa alle sue labbra, facendo quindi saettare la lingua prima delicatamente poi infilandogliela in bocca a cercare la sua, per un french kiss profondo.
L’uomo emanava la fragranza discreta di una eau de toilette raffinata, che per Ginevra ne aumentava l’attrattiva. Così, mentre lui l’abbracciava ricambiando il bacio, lei prese ad accarezzarlo sbottonandogli la camicia. Quando l’aprì del tutto, Ginevra rimase doppiamente stupita: non solo Queller aveva dei piercing con grosse barrette orizzontali ai capezzoli, ma di capezzoli ne aveva tre!.
“Ma... Richard.... lei ha... tre....tre...”
“Sì, madame... possiedo un terzo capezzolo!... Come Scaramanga, l’antagonista di James Bond nel film “007: L’uomo dalla pistola d’oro” , ha presente?... Una caratteristica fisica piuttosto rara che per certe civiltà antiche e orientali viene considerato un segno di virilità e di capacità amatorie... e devo dire che ciò contribuisce ad aumentare la mia carica di ormoni...”
Vedendo che Angelica rideva a quella scoperta, Ginevra si rivolse a lei rimproverandola dicendo:
“Tu lo sapevi e non mi hai detto niente, eh?”
“Eh sì, non volevo rovinarti la sorpresa... Ma Richard ne ha ben altre da mostrarti... Intanto, stuzzicagli i capezzoli, vedrai come gradisce...”
Così Ginevra prese a leccargli e stringere con le labbra e con i denti i tre capezzoli così trafitti dai piercing, con lui che sospirava dicendo:
“Oh, madame... le sue attenzioni mi stimolano molto... in effetti i capezzoli così sono molto sensibili... e mi fa piacere che quella di indossare piercing è una passione che condivide anche lei, come Angelica...”

Così dicendo, anche Queller prese ad accarezzare il seno di Ginevra ed anche quello di Angelica che si era avvicinata già nuda a loro. I tre si stringevano e si baciavano l’un l’altra, finché l’uomo disse:
“Mie signore, mi piacerebbe vedervi giocare tra voi... potete accontentarmi?”
“Certo Richard.... per noi è un piacere... siamo così attratte l’una con l’altra....” rispose prontamente Angelica che sorprese Ginevra infilandole la lingua in bocca per poi leccarle le tette.
Quindi le due si stesero sul letto continuando a baciarsi e a strusciarsi. Poi Angelica affondò il viso nella vulva dell’amica iniziando a leccarla a fondo, dalle labbra al clitoride già ben turgido.
A quelle attenzioni, Ginevra non poté resistere, emettendo mugolii e sospiri ed iniziando subito a colare di piacere.
“Sì...sììì... oh Angelica come sei brava... sto già sbrodolando... fai vedere a Richard come mi lecchi bene!”
Queller osservava compiaciuto la scena, sorseggiando lo champagne, mentre i pantaloni si gonfiavano sempre di più.

Dopo qualche minuto, le due donne prese dal vortice della passione si misero a 69, così anche Ginevra poté infilare la lingua nella succosa figa di Angelica, la quale allungò il braccio per prendere una fragolina dal contenitore appoggiato sul comodino e la infilò nella vagina bagnata dell’amica. Quindi ne porse un’altra a Ginevra, la quale a sua volta la inserì nella fregna di Angelica. Così le due, dopo aver intinto bene quei frutti nelle reciproche nature intime, le estrassero per gustarsele. Dopo averla assaggiata, Angelica mugolando disse:
“Mmm, che delizia!... Com’è buona la fragolina al brodo di figa!... Meglio che con lo champagne!”
Ginevra fece altrettanto, gustando la fragola al sapore intimo di Angelica. Poi, gliene infilò un’altra ed una volta ben intrisa di gocce di rugiada vaginale, la porse al loro ospite, dicendo:
“Prego, Richard... assaggi anche lei!”
Queller colse prontamente l’invito ed anche lui mangiò quel frutto dal sapore così irresistibile.
Poi, a un gesto di Angelica, Ginevra le infilò due dita muovendole con decisione all’interno della vagina fino a procurarle un godimento con squirt a spruzzo.
“Oohhh... mi hai già fatto venire!... Grazie, Ginevra... così rimango ancora più eccitata!”
Le due si misero l’una sull’altra, strusciandosi e baciandosi, ed agitando il loro bei culetti in faccia a Queller, che ammirandoli disse:
“Mie signore... i vostri fondoschiena sono delle opere d’arte, delle perfette rotondità scolpite e così meravigliosamente ornati dai vostri plug... Stupende!”
“Grazie, Richard... sempre molto gentile... Che ne dice di toglierci i plug e sostituirli con la lingua per darci una leccatina?
“Molto volentieri!” rispose lui, mettendosi all’opera.
Prima estrasse il grosso plug di Angelica, lo guardò un attimo ed ammirò l’ano rimasto leggermente dischiuso e le disse: “Angelica, complimenti per indossare un oggetto di queste dimensioni che le lascia il buchino pronto all’uso!” E vi infilò la lingua per leccarlo a fondo, poi continuò l’esplorazione nella zona perianale, risalendo alla vagina sempre bagnata alla quale diede una bella ripassata con la lingua. Quindi, l’uomo inserì le dita, una davanti e una dietro, muovendole sapientemente ad uncino. Angelica lasciava fare mugolando, stimolata dall’abilità dell’uomo che le procurava una colata continua di succhi vaginali.

Intanto Ginevra guardava la scena eccitata, per poi chinarsi per leccare a sua volta le tette di Angelica e baciarla con trasporto. Ma anche lei voleva ricevere le attenzioni di quell’uomo da cui si sentiva attratta e gli disse:
“Richard, se vuole può togliere anche il mio plug...”
Angelica gli fece un cenno di assenso, e Queller si staccò da lei, dicendo:
“Ma certo Ginevra, sono subito da lei!”
Ginevra era alla pecorina, offrendo il suo culetto all’uomo, il quale l’ammirò per un attimo,si avvicinò ed estrasse delicatamente il plug metallico, più piccolo di quello di Angelica, ma altrettanto eccitante da vedere inserito nella parte.
In quel momento, lo svizzero si accorse dello stemma e delle parole incise sul gioiello. Lo osservò con più attenzione ed infine disse:
“Madame, questo stemma con calice e spada ed il motto “Ad officium et voluptatem” io li conosco... sono dei marchesi Pallavicini Sforza!.... Ho incontrato più volte il marchese Ludovico, che lo aveva appuntato sulla giacca, in occasione di ricevimenti all’ambasciata a Roma ed in altri eventi... una bella persona, che mi ha raccontato la storia della sua antica famiglia, costellata di personaggi celebri e perversioni sessuali di ogni tipo... Ma come mai lei ha questo stemma inciso sul plug?”

A quelle parole, Ginevra si sentì perduta. Aveva fatto incidere il gioiello del plug in quel modo solo per ghiribizzo personale, dato che teneva molto all’origine della sua famiglia, ma non poteva immaginare che un estraneo per giunta straniero come Queller potesse riconoscerlo.
Ma non era brava a dire bugie, né le venne in mente un’altra giustificazione; così dopo un attimo di silenzio, disse:
“Ehm... vede Richard... io sono davvero la marchesa Pallavicini Sforza e Ludovico è mio padre!... E’ vero, nella storia della mia famiglia sin dal medioevo è accaduto di tutto: perversioni di ogni tipo, sado-masochismo, torture, orge, incesti... E qualcosa è sicuramente rimasto in me, perché in certe situazioni sono portata alla ricerca del piacere di ogni tipo... Nobile sì, ma mi sento molto... troia!”
“Oh, marchesa Ginevra... è un onore avere in questa occasione come partner una nobildonna come lei!”


Angelica, capita la piega che stava prendendo la conversazione tra i due, non voleva sentirsi da meno ed intervenne, dicendo con un certo tono:
“Richard, io non sono nobile ma sono donna... ed ora ho bisogno di qualcosa di grosso e duro che mi dia piacere... Può aiutarmi?”
“Oh, certo Angelica, non volevo trascurarla... Cerco di fare il possibile per dividere equamente le mie attenzioni tra voi due e dare piacere ad entrambe allo stesso modo!”
Così Angelica si avvicinò a lui, lo baciò e cominciò a sbottonargli i pantaloni, ma quando venne il momento culminante dopo avergli massaggiato il membro sotto ai boxer che avevano una notevole protuberanza, chiese a Ginevra a mo’ di provocazione:
“Cara, vuoi completare tu l’opera?.... Vedrai che lì sotto c’è un’altra sorpresa per te?”
Ginevra, non afferrando il lieve tono di sfida, disse prontamente:
“Ma certo, con piacere... anche se mi immagino cosa ci sia lì sotto...”
“Eh, mi sa che questo non te lo immagini...” fece ridacchiando Angelica.
Così Ginevra scostò i boxer, mentre Queller lasciò fare, compiaciuto della conversazione tra le due e in attesa della scoperta che avrebbe fatto la donna.

Un attimo dopo, Ginevra si ritrovò in mano un membro di rispettabili dimensioni, già ben eretto, che aveva una caratteristica particolare: circonciso e con un grosso anello che trapassava la parte inferiore del glande, per uscire poi dall'uretra.
Lei rimase interdetta, non aveva mai visto un pene siffatto, e chiese con un misto di curiosità e attrazione:
“E questo cos’è?”
“Questo tipo di piercing si chiama Prince Albert....Le piace?”
“Oh... sì!... Mi attrae molto...Ma non fa male?”
“No... una volta abituato... anzi, aumenta la stimolazione sia a me che alla partner...”
Quindi, rivolta all’amica, le disse con bonaria arrabbiatura:
“Tu lo sapevi e anche di questo non mi hai detto niente... Immagino che tu lo abbia già provato questo pene... Che effetto ti fa?”
“Sì Ginevra, ho già avuto il piacere... vedrai che sentirlo e prenderlo dentro di sé è una sensazione molto eccitante che aumenta il livello di piacere... Adesso, cominciamo ad assaggiarlo insieme!”
Così dicendo Angelica prese quel cazzo dalle mani di Ginevra e iniziò a leccarlo per poi infilarselo tutto in bocca. Se lo gustò per un po’, quindi lo porse all’amica per continuare insieme l’opera. Ginevra si avvicinò a quella cappella pulsante e, con una certa circospezione, e vi passò delicatamente la lingua fino ad arrivare all’anello metallico. Si doveva abituare alla presenza del piercing che spuntava, ma una volta preso in bocca sentì che le stimolava la lingua e il palato. Ci prese gusto e proseguì con leccate e risucchi profondi.
Quindi, con uno sguardo di intesa, condivise quel membro con Angelica: l’una leccava la cappella e l’altra l’asta e lo scroto per poi scambiarsi le posizioni; quindi entrambe si posizionarono sul glande fino a incrociare le lingue, per poi completare l’opera alternandosi nel succhiare quel bastone di carne, passandoselo l’un l’altra.
Eseguirono così un pompino a due bocche magistrale, che Queller si gustò ad occhi socchiusi.
“Mmm.... che brave mie signore....è stupendo sentire le vostre bocche sul mio compagno di avventure... Continuate, vi prego...”
Le due proseguirono nel lavoro orale, poi si divisero: mentre Angelica continuava a spompinarlo da davanti, Ginevra si mise a 69 sopra di lui sbattendogli la figa bagnata in faccia per farsela leccare,
cosa che lui gradì molto, affondandovi la lingua fino a farla colare di piacere.

Dopo quella lunga fase orale, le due complici valutarono che era venuto il momento di farsi scopare. Così, Angelica togliendosi il suo cazzo di bocca, con tono voglioso disse:
“Richard... le nostre fighette vorrebbero sentire questo bastone di carne e metallo...”
“Certo, Angelica... farò del mio meglio per soddisfarvi entrambe!... E sappiate che faccio controlli sanitari frequenti, l’ultimo tre giorni fa... quindi potete stare tranquille....”
“Grazie della premura, Richard... anche noi ci controlliamo regolarmente... così possiamo procedere in piena libertà... fino a concludere come si deve....” disse senza remore Angelica, contenta di potersi lasciare andare e godere appieno come le piaceva. In effetti lei effettuava spesso analisi di controllo presso il laboratorio di Lorena, la fidanzata-trans del figlio nonché esperta biologa, come del resto faceva anche Ginevra che ugualmente preferiva fare sesso il più liberamente possibile.

Così, le due si misero a pecorina affiancate, mostrando i loro invitanti ed accoglienti orifizi.
“Comincio con madame Angelica, quale maîtresse des lieux, padrona di casa...” aggiunse lui.
Si mise quindi dietro di lei, diede un’altra passata di lingua sulla vulva già bagnata e autolubrificata, e vi appoggiò la cappella con il grosso piercing. Diede un colpo secco ed entrò, facendo sobbalzare Angelica. Lui prese subito il via, tenendola per i fianchi e prendendo a scoparla con decisione, tant’è che lei sentì subito l’effetto che quell’ospite nella sua natura le procurava.
“Oh sì, Richard... lo sento... mmm. quel piercing mi stimola davvero tanto!.... Colo in continuazione!”
In effetti, dalla vagina fuoriusciva un cospicuo flusso di umori che, da una parte serviva a lubrificare il pistone che la stantuffava, dall’altra aveva bagnato il lenzuolo sotto di lei.
Intanto, Ginevra a fianco a lei, con una mano sfregava il clitoride dell’amica, aumentandole l’eccitazione, mentre la baciava languidamente. Vedendo come godeva, Ginevra si rese conto che in effetti il cazzo di Queller con quel piercing aveva effetti portentosi, e non vedeva l’ora di provarlo.
Dovette aspettare poco, perché dopo qualche minuto di scopata intensa, Angelica raggiunse l’orgasmo con un grido soffocato e una squirtata:
“Ecco... sì... sì... sento che vengo....sììì.... godooo!” e, dopo qualche istante di silenzio, ansimante aggiunse: “Oh Richard, mi ha già fatto godere.... grazie!... Adesso mi riprendo un attimo, intanto vorrei che anche Ginevra provasse gli effetti del Prince Albert!”

“Sì, Richard... sono pronta!... Prego, si accomodi!” fece lei, lubrificandosi con del gel per accogliere senza problemi quel membro così particolare.
Lui, dato che Ginevra non era abituata a quel tipo di piercing, ci andò cauto. Prima gli sbatté la cappella sul clitoride per eccitarla, quindi strusciò il piercing sulle labbra per farle sentire il contatto con il metallo ed infine iniziò la penetrazione facendo entrare il glande con delicatezza.
Appena la sentì, Ginevra fece un “Ohhh!” per quella sensazione inedita che sentiva, non di dolore
ma di una stimolazione diversa dal solito e più intensa.
Una volta che il cazzo fu ben inserito dentro di lei, Queller si mise in movimento, cominciando a scoparla, dapprima dolcemente poi, vedendo che lei incassava bene in colpi con sospiri di piacere, aumentando il ritmo. Finché dopo qualche minuto, era la stessa Ginevra a incitarlo:
“Mmm... sì, Richard... sentire quel piercing è stupendo... continui a sbattermi, mi eccita da morire... dopo voglio provarlo anche nel culo!”
“Bene madame, sono contento che gradisca il mio accessorio...” rispose lui, mentre intervenne anche Angelica che disse:
“Cosa ti avevo detto?.... Farsi scopare da un cazzo con un piercing così è stupendo!”
“Sì, Angelica... hai ragione... Grazie per avermi convinta a farmelo provare!... Ti voglio baciare!”
Così Angelica si avvicinò a Ginevra per intrecciare le lingue languidamente, mentre Queller la martellava senza interruzioni.

Poi Ginevra, presa dalla frenesia, volle provare quel cazzo anche in altre posizioni. Prima, fece distendere Richard e si impalò sul suo bastone di carne per sentire il Pince Albert stuzzicarle le profondità interne vaginali, esternando il suo piacere:
“Sì... sììì... è stupendo sentirlo così...proprio nel punto-G... lo voglio tutto dentro!”
In quella posizione, la sua rosellina anale seguiva il movimento dilatandosi e chiudendosi; allora Angelica approfittò prontamente per inserirle un dildo nel culo, muovendolo con abilità:.
“Oh sì, Angelica, che bella idea!... Aprimi bene il culo mentre cavalco Richard!”
Il quale Richard sorrideva beatamente, godendo ogni istante di quella situazione. Sentiva Ginevra montare su e giù sul suo cazzo duro e bagnarlo con i suoi succhi vaginale che colavano di continuo, e contemporaneamente le stringeva le tette ed i capezzoli duri con i piercing.
Anche Ginevra ogni tanto si chinava per baciare l’uomo, a sua volta stringergli i tre capezzoli trafitti dalle grosse barrette metalliche.
Intanto, Angelica continuava a sodomizzare l’amica con il dildo e con l’altra mano era andata alla ricerca dell’anal-ogo buchino di Richard infilandogli due dita, che a lui non dispiaceva affatto.

Dopo quella lunga cavalcata, sia Ginevra che l’uomo sentirono che per entrambi si avvicinava l’apice del piacere. Così, la donna si sfilò lasciando per un momento libero il cazzo, di cui si impossessò Angelica per una veloce serie di succhi e risucchi, impregnato com’era dal sapore di figa dell’amica. Quindi, Ginevra si distese a gambe larghe e sollevate, dicendo con tono concitato:
“Forza Richard... ora completa l’opera, fammi godere e riempimi di sborra!....”
Lui non se lo fece ripetere due volte. Si mise davanti a lei alla missionaria e la penetrò in un sol colpo, che lei accolse con un grido soffocato.
Richard riprese a scoparla con un ritmo molto intenso, così come da dietro Angelica gli inserì il dildo in culo, che entrò senza difficoltà e muovendolo velocemente avanti e indietro.
Con quella doppia stimolazione, Queller sentì che lo sperma gli stava risalendo nell’uretra, pronto ad esplodere. Diede dei forti colpi, affondando il più possibile nella calda fregna di Ginevra, anche lei prossima all’orgasmo, che con affanno gli sussurrò:
“Sì...sììì... dai Richard... fammi godere... veniamo insieme...”
“Certo marchesa.... la accontento subito... sto per venire.... ecco... è tutta per lei!.... Ahhh!”
Così, un’abbondante sborrata inondò la natura di Ginevra, la quale, nel ricevere quei getti e sfregandosi il clitoride, raggiunse a sua volta l’orgasmo, squirtando il suo piacere:
“Sììì... la sento... oh quanta sborra... adesso godo anch’io... ecco....vengooo!”
Queller rimase ancora un po’ dentro di lei, continuando a stantuffarla avendolo ancora consistente, nonostante la venuta. Poi si chinò per baciarla e lei fece:
“Oh Richard... ho goduto molto intensamente... è vero, quel terzo capezzolo le dà delle virtù amatorie non comune e il suo Prince Albert è davvero formidabile per far godere una donna...E scusi se all’apice del piacere le ho dato del tu...”
“Marchesa Ginevra... averla fatta godere, come poco fa Angelica, è motivo di grande soddisfazione... e mi può chiamare come vuole... io mantengo il lei per abitudine e rispetto...”

Angelica, sentendosi un po’ trascurata in quell’idillio tra i due, disse alla sua amica:
“Hai visto Ginevra, come è bello godere con quel piercing che ti stimola?... Poi lo proviamo anche nel culo... Intanto, completo l’opera...” così dicendo da maestra di giochi erotici, riprese il pene gocciolante di Queller, per ripulirlo con la lingua dallo sperma e dai succhi vaginali di cui era ancora ricoperto. Quindi, si dedicò alla vulva della sua amica, leccandola con avidità e raccogliendo con la lingua lo sperma che fuoriusciva in abbondanza. Una volta ripulito tutto, lo passò a Ginevra, facendolo colare lentamente goccia a goccia, bocca a bocca e dicendole:
“Ti piace gustare la sborra cosi, eh?”
“Mmm... sì, Angelica... è deliziosa... dal cazzo di Richard alla mia figa, dalla mia figa alla tua bocca e dalla tua bocca alla mia... stupendo!... Richard, mi baci e assaggi anche lei!”
L’uomo acconsentì di buon grado; baciò a fondo Ginevra raccogliendo qualche goccia residua del suo stesso sperma e quindi fece altrettanto con Angelica.
“Mie signore... Ginevra... Angelica... siete state stupende... mi avete fatto godere ai massimi... Con due amanti come voi, vorrei che questi momenti non finissero mai... Se siete d’accordo, mi farebbe piacere continuare...”
“Grazie Richard... anche noi abbiamo goduto molto... Certo che continuiamo, ci sono tanti altri giochi da fare....”

Così, dopo una breve pausa in cui si rifocillarono con fragole e champagne, i tre tornarono subito all’opera.
Angelica, che dopo l’incontro precedente sullo yacht sapeva che all’ingegnere piacevano i giochi particolari, prese uno strap-on, anzi uno strapless, dalla “cazziera” e disse con tono invitante:
“Richard, mi piacerebbe farle provare questo... che ne dice?... Sa, è un nuovo modello senza cintura, vorrei collaudarlo con lei....”
“Oh, ma certo Angelica!.... Adoro fammi possedere dalla partner!”
“Bene!... Vedrà che le piacerà!.... Ginevra, mi aiuti a indossarlo? ... Ha queste due estremità sporgenti da inserire indovina dove...”
“Certo, cara... con piacere.... poi lo provi anche su di me?”
Così dicendo, Ginevra leccò con decisioni le due punte a mo’ di falli interni e li infilò nel culo e nella figa dell’amica, che fece un “Oohh!... Sì!... Lo sento proprio bene, ben fissato dentro di me!.... Che ne dice, Richard, come mi sta?”
“Oh, le sta divinamente Angelica, proprio una donna con il cazzo... come una trans, che io adoro!”
“Ah, così adora le trans, eh?... Anch’io le amo, fare sesso con le trans è stupendo... “

Poi avvicinandosi a lui e porgendogli il fallo in bocca, con tono di sfida, aggiunse:
“E cosa si fa fare dalle trans?”
“Beh, di tutto... essendo attivo e passivo, pratico giochi di ogni genere e particolari, doppie penetrazioni e sperma a volontà... Con qualcuna di loro poi ho un rapporto molto stretto, quasi delle amanti abituali...”
Incuriosita, Angelica chiese ancora:
“Ah, interessante... è proprio un porcellino completo... Queste sue amanti abituali stanno con lei in Svizzera?”
“Oh no, le incontro quando vado nella mia dimora di Parigi... loro risiedono lì.... sono due sorelle brasiliane giovani e belle, che tra l’altro fanno liberamente sesso anche tra loro!”
A quelle parole, Angelica rimase sorpresa; non poteva credere che si trattasse delle due trans brasiliane che aveva conosciuto in occasione della vacanza a Parigi con i suoi figli; così chiese:
“Richard, non si chiameranno mica Miriana e Jessica?”
“Sì Angelica, si chiamano proprio così... Come fa a saperlo? Le conosce?” rispose Queller a sua volta sorpreso.
“Eh sì, certo che le conosco!... Sono amiche della fidanzata-trans di mio figlio, che si chiama Lorena, e mesi fa in occasione di una vacanza a Parigi con i miei figli e le loro fidanzate, Lorena me le ha fatte conoscere ed abbiamo subito fatto una bella orgetta tutti insieme!... Sono proprio delle creature stupende!... E’ proprio piccolo il mondo!... Mi fa piacere che abbiamo questa conoscenza in comune...” e rivolta all’amica, rimasta silenziosa ma ascoltando con interesse ed eccitazione quelle parole, aggiunse:
“Oh Ginevra, dovresti conoscerle anche tu!.... Ti faranno impazzire!”
“Magari, mi piacerebbe fare questa esperienza con due trans!” rispose lei.
“Vedrà che ci sarà occasione di combinare un incontro anche con loro...” aggiunse l’ingegnere.

[Nota dell’Autore: alle due sorelle è dedicata la serie in 7 capitoli “Miriana e Jessica, sorelle trans”,
ed appaiono anche nei cap. 16-19-20-21 della serie: “Angelica e i suoi figli: una vacanza a Parigi”,
entrambe pubblicate nella sezione-incesto]

“Adesso voglio vorrei sodomizzarla a dovere, come farebbero Miriana e Jessica!” fece con tono deciso Angelica.
“Certo, sono a sua disposizione...” rispose lui, stendendosi e alzando le gambe, ed aggiunse:
“Ginevra, gentilmente mi preparerebbe il buchino alla penetrazione?”
Lei non se lo fece ripetere, e si mise a leccare quell’ano ben depilato e pulito, abituata a farlo con il marito prima di possederlo. Emanava un buon sapore, di culo maschile; ci infilò con decisione due dita che entrarono agevolmente, evidentemente l’uomo era abituato a ricevere visite di ogni tipo.
Ginevra lo massaggiò un pochino internamente, aggiunse un po’ di lubrificante e leccò ben benino la punta dello strapless che Angelica aveva posizionato sullo sfintere.
“Ecco Angelica, è pronto... Vai pure!”
Così la padrona diede una spinta decisa e il fallo entrò senza alcuna difficoltà. Angelica adorava possedere gli uomini e prese subito un ritmo intenso. A ogni affondo sentiva corrispondere il contraccolpo dei due falli interni di sostegno dentro di sé e questo la eccitava viepiù, procurandole subito una colata di succhi vaginali.
Queller riceveva quei colpi emanando dei mugolii di piacere; era abituato e gli dava lo stimolo per ritrovare la piena erezione dopo la venuta di poco prima. Infatti il suo uccello era già tornato piuttosto duro e Ginevra non perse occasione per montare sopra di lui a 69, impossessandosi del cazzo, succhiandolo voracemente, e contemporaneamente sbattendo la vulva e il culo in faccia all’uomo che ricambiò leccando entrambi i pertugi come si deve.

Angelica era compiaciuta da quel gioco a tre; ogni tanto estraeva il fallo per ammirare il culo aperto e lo porgeva in bocca a Ginevra che lo leccava senza remore.
Il cazzo di Queller era sempre più duro e a quel punto, Ginevra ne sentì l’irresistibile richiamo.
Si lubrificò velocemente la rosellina anale e si mise a smorzacandela su di lui, guardandolo negli occhi, sussurandogli:
“Richard, me lo fa assaggiare nel culo?”
“Certo marchesa, si accomodi pure!”
Lei si lasciò scivolare lentamente su quel bastone. Appena entrò la cappella con il Prince Albert, al tocco metallico del piercing sentì, come già prima nella penetrazione vaginale, una sensazione intensa, non dolore, ma qualcosa di inedito che la eccitò ancora di più e cominciò a cavalcarlo su e giù per sentirlo fino in fondo.
“Oh Richard, quel piercing in culo è fenomenale!.... Sento qualcosa di mai provato... mi eccita... mi stimola... sto già colando...” fece lei sfregandosi il clitoride mentre si gustava quel cazzo in culo.

Andarono avanti così per diversi minuti, finché Ginevra raggiunse l’orgasmo con un grido:
“Aahhh.....sto venendo.... siì....godo...godo di culoooo!” squirtando abbondantemente sul petto del suo inculatore e raggiungendolo fino in viso. Egli raccolse con la lingua quel liquido del piacere e sorrise soddisfatto.
Vedendo la sua amica godere, Angelica da una parte ne fu contenta, dall’altra le prese una leggera invidia perché aveva goduto prima di lei cavalcando il cazzo di Queller.
Così sfilò lo strapless dal culo dell’uomo e gli disse con tono piuttosto perentorio:
“Richard, ora vorrei anch’io la mia dose di cazzo!... Me lo sbatta duro nel culo!”
Nel dirlo, si mise alla pecorina muovendo provocatoriamente quel magnifico culo, che era il suo vanto. L’uomo non rimase insensibile a quel richiamo, si alzò e si avvicinò a lei; aveva l’uccello eretto ai massimi e lubrificato, grondante com’era degli umori del culo di Ginevra. Così, senza tanti complimenti, penetrò con un colpo deciso il capiente ano di Angelica, che elastico e allenato com’era accolse senza difficoltà quel gradito ospito. Lei fece solo un sobbalzo, al contatto del grosso piercing con le pareti anali, accompagnato da un sospiro di piacere.
“Sì... sììì... cosìì!... Che bello sentirlo nel culo!” sospirò lei con gli occhi socchiusi per gustarsi quel momento.
Ginevra, che aveva appena goduto, rimase per qualche minuto ad ammirare l’amica nel farsi sbattere così e, sapendo che non ne aveva mai abbastanza, le venne un’idea
Così, si alzò, indossò velocemente uno strap-on di grosse dimensioni, si mise davanti alla partner e le disse con tono deciso:
“Angelica, so che uno non ti basta... Che ne dici di prendere anche questo?”

Lei rimase un po’ sorpresa dall’iniziativa dell’amica, ma di fronte a quel fallo ebbe un’ulteriore stimolo. Guardò Ginevra languidamente e con tono quasi supplichevole, le disse:
“Oh cara... che bella idea... mi hai letto nel pensiero... è vero, uno non mi basta e due sono meglio di uno... Ora ti cavalco...” e rivolta all’uomo che la stava sodomizzando, aggiunse:
“Richard, solo un attimo che mi metto in posizione... poi il culo torna tutto per lei!”
Quindi, si sfilò da lui e si mise sopra all’amica distesasi sul letto, lasciandosi scivolare a smorzacandela su quel grosso fallo assai realistico, ritrovandoselo in un attimo tutto dentro la vagina e sussurrando:
“”Mmm... che cazzo!... Adesso me lo gusto qualche attimo nella mia fighetta.... oh sììì!”
Prese a muoversi su e giù molleggiando sulle gambe, cavalcando l’amica che a sua volta le dava dei colpi di bacino per farglielo sentire ancora più a fondo, provocandole colate continue di piacere.
Le due si stringevano a vicenda le tette e nel vedere quella scena, Richard si eccitò ancora di più. Porse il cazzo in bocca ad Angelica, dicendo: “Madame, se me lo lubrifica ancora un po’ con la saliva, continuo l’opera nel suo altro buchino rimasto libero...”
“Certo Richard... un po’ di cazzo in bocca prima di riprenderlo nel culo!” disse Angelica prima di succhiare e insalivare l’uccello duro dell’uomo.

Dopo essere stato così sollazzato dalla dolce boccuccia di Angelica, Queller si rimise dietro di lei, ammirandone il magnifico culo che lo aspettava e l’orifizio anale che si apriva e socchiudeva seguendo il movimento del corpo che cavalcava il fallo su cui era impalato.
Quindi, Richard colse l’attimo in cui lei si fermò per agevolare la penetrazione ed inserì a forza la grossa cappella in quel caldo pertugio, utilizzando l’anello del Prince Albert come ariete di sfondamento. Dovette spingere con una certa forza per farsi largo, poiché che lo spazio del pur capiente ano di Angelica si era ridotto data la presenza del fallo sull’altro lato della sottile membrana di separazione ano/vagina.
Una volta entrato per buona parte, Angelica fece un intenso gemito di piacere:
“Sììì... oh sììì... ecco...è dentro... sentire due cazzi così è stupendo...mmm... Forza, ora scopatemi forte... che voglio godere, sto già sbrodolando...”

Anche Ginevra godeva nel scopare la sua amica; quello strap-on aveva anche un fallo interno, per cui a ogni affondo ne riceveva il contraccolpo dentro di lei.
“Ti piace così, eh?... Li senti due cazzi... Baciami mentre ti scopiamo!”
Angelica annuì; era in pieno parossismo erotico, sentiva il godimento percorrere tutto il suo corpo;
mentre veniva scopata si chinava a baciare Ginevra e incitava i suoi amanti:
“Continuate....dai, sfondatemi!.... Richard, sentire nel culo quel piercing dà uno stimolo incredibile...Voglio essere inculata forte, mentre cavalco il cazzo di Ginevra!”
Anche Queller era all’apice dell’eccitazione, e voleva arrivare al godimento insieme a lei. Aumentò il ritmo, le strinse le tette da dietro, tirandola a sé, per farglielo sentire ancora di più, provocandole un grido tra sottile dolore e intenso piacere.

Finché dopo parecchi minuti di quel ménage à trois, arrivò il momento del godimento finale in un orgasmo collettivo. Cominciò Queller:
“Ecco... ci sono... sto per godere...sììì!... le sto venendo nel culo, madame!... Oh, è stupendo!” disse mentre eiaculava tre o quattro getti di sperma che irrorarono l’antro anale di Angelica. La quale, nel sentire quel caldo flusso scorrere dentro di sé, giunse all’ennesimo orgasmo sfregandosi freneticamente il clitoride e gridando il suo piacere: “Mmm... sì Richard... la sento... la sborra in culo... l’adoro.... Adesso vengo anch’io... sì... sììì... ecco.... godo.... godooo.... gghhh!”
Il tutto accompagnato da una ulteriore squirtata che inondò Ginevra sotto di lei, la quale a sua volta ebbe un ulteriore godimento, più soffocato, a seguito delle sollecitazioni provocatele del fallo interno dello strap-on.
Quindi Ginevra raccolse con un dito le gocce di rugiada della venuta di Angelica che aveva sul seno e sul viso, passandoselo poi sulla lingua per gustare quel succo del piacere dell’amica.
Ma Angelica le voleva far assaggiare ben altro; dopo qualche attimo per riprendere fiato, si sfilò dai cazzi che aveva dentro di sé, si girò e da una parte riprese in bocca l’uccello di Queller per carpirne la residua vitalità e ripulirlo dalle tracce dell’ambiente in cui era stato; dall’altra mise il culo in faccia a Ginevra, che capite le intenzioni dell’amica, le allargò il buchino dilatato con le dita facendo defluire lo sperma che aveva in sé per riceverla in bocca.
Quel sapore sublime la fece andare in estasi: “Mmm.... che buona la sborra ancora calda che cola dal tuo culo!... Adesso ti lecco per ripulirti!” così dicendo infilò la lingua il più a fondo possibile, per raccogliere i residui di sperma e gustarseli in bocca.

Al termine di questa lunga cavalcata, erano tutti e tre piuttosto esausti dalla sforzo e dall’intenso godimento.
Ma le due donne avevano in serbo ancora una sorpresa per il loro ospite. Dopo aver ripreso fiato, Angelica disse sottovoce all’orecchio alla sua amica: “Ginevra, adesso se tu prendi..... io poi mi faccio fare....”
L’uomo chiese: “Cosa state confabulando voi due?”
“Abbiamo solo pensato a dei giochi d’acqua finali, Richard.... Le piaceranno... venga in bagno con noi...” disse sorniona Ginevra facendo strada e prendendo la bottiglia con il residuo champagne.
Si mise nell’ampio box doccia, porse la bottiglia all’uomo e disse:
“Ora Richard vorrei che mi infilasse la bottiglia nel buchino posteriore facendo scorrere lo champagne all’interno...”
Lui, un po’ sorpreso ma non più di tanto data la sfrenata fantasia erotica delle due, eseguì di buon grado. Ginevra si chinò per favorire l’operazione e lui, una volta inserita la bottiglia, la inclinò per favorire il deflusso. Così Ginevra sentì il culo riempirsi di champagne, con un leggero bruciore essendo alcolico ma che le dava un’ulteriore stimolazione. Una volta scolata tutta, da dietro Angelica gli disse: “Richard, vuole gustare un sorso di champagne dalla fonte di Ginevra?”
“Certo mie signore!” rispose mettendosi in posizione.
Così, Ginevra cominciò a scaricare quanto aveva in corpo direttamente in bocca a Queller, che lo sorseggiò beatamente.
“Allora Richard, com’è lo champagne versato direttamente dal mio calice anale?”
“Oh Ginevra, così è ancora più delizioso... veramente squisito!”
“Sono contenta che abbia gradito... è un piacere erotico anche per me versarglielo in bocca... del resto il calice è anche nello stemma nobiliare della mia famiglia...”

A quel punto, intervenne Angelica, che svelò la seconda parte dei suo programma di giochi d’acqua, dicendo:
“Ma non abbiamo mica finito qui, Richard.... Anch’io voglio provare lo champagne nel culo... ma di un altro tipo... il suo!”
Lui lì per lì parve non capre e chiese: “Come il mio?...Cosa intende, non capisco...”
“Suvvia Richard... è ovvio... ora voglio il suo pissing in culo!... Il cazzo è ancora abbastanza consistente da infilarmelo e scaricare lì... E’ un gioco che ho già fatto, con soddisfazione di tutti...”
“Ah, bene... se gradisce... sarà un piacere anche per me...”
Così Angelica, si chinò appoggiata a Ginevra e Queller armeggiò con il suo uccello fino a fargli avere una consistenza adeguata. Quindi lo infilò agevolmente nell’ano rimasto piuttosto dilatato di Angelica, si concentrò qualche istante finché la sua urina iniziò a sgorgare e riempire lentamente l’ampolla rettale della donna, la quale tutta eccitata fece:
“Sìì.. ecco la sento... mmm.... che sensazione sentirla scorrere così tanta e calda dentro di me!”
Il flusso in effetti era assai abbondante. Una volta svuotata la vescica l’uomo estrasse il pene; pensava che Angelica si svuotasse nello scarico della doccia, invece lei, girandosi verso l’amica, disse:
“Pronta Ginevra?”
“Certo cara, vai pure!”
Così dal culo di Angelica fuoriuscì un cospicuo getto di liquido caldo, un clistere di urina che Ginevra non esitò a riceverlo addosso: sul seno, sul viso e direttamente in bocca, bevendone qualche sorso senza alcuna remora.
“Mmm.... Angelica, qualunque cosa esca dal tuo culo io l’adoro e la gusto!”
“Uaooo, mie signore!.... Pur nella mia esperienza, mai vista una cosa del genere... siete straordinarie... Vi adoro!”
“Aspetti Richard, se vuole abbiamo un regalino per lei.... ora vuole assaggiare lei il nostro champagne?”
Questa volta lui capì subito, si accovacciò sotto di loro e prima l’una e poi l’altra lo irrorarono con il loro pissing zampillante dalle rispettive fighette, con qualche residuo flusso di succhi vaginali e squirt precedenti.
Lui non si fece pregare ed assaggiò tutto: “Mmm... il vostro pissing è così leggero e dolce... uno champagne di ottima annata!”
Dopo questo lungo scambio di liquidi corporei, i tre rimasero stretti stretti nel box per una rinfrescante doccia finale.

Poi mentre le due donne rimasero a letto nude e abbracciate, il loro ospite si rivestì preparandosi a uscire.
“Richard, non vuole rimanere ancora un po’ qui con noi... ci sono tanti altri giochi da fare... poi la sua compagnia è così stimolante...” disse Angelica.
“Madame, se potessi io resterei ancora a lungo per voi, ma purtroppo ho finito il tempo per questi piacevoli momenti... devo tornare ai miei affari... ma devo dire che questo incontro resterà nella mia memoria come qualcosa di eccezionale... Voi mie signore siete stupende e una coppia formidabile....Appena mi sarà possibile tornerò a trovarvi... Intanto, naturalmente ho qui il regalino per le vostre cortesie e premure... aprite pure”
Così dicendo porse loro due buste; l’aprirono e videro che ognuna conteneva 1.500 €. Entrambe rimasero a bocca aperta, e Angelica disse.
“Richard!... Ma quanto ci ha dato?... E’ un cifra eccessiva... è più del triplo di quello che chiederei per un incontro a tre di questa durata...”
“Madame Angelica, stare con voi sono momenti impagabili... il denaro non è un problema... Vi prego di accettarli, sono più che meritati... anzi, ho ancora qualcosa per voi per i vostri graziosi lobi auricolari...”
Così porse loro due piccoli contenitori. Le due donne, curiose, li aprirono e videro che contenevano ognuno una coppia di eleganti orecchini dorati con brillante che le fece restare a bocca aperta ancor più di prima.
“Oh Richard!... Sono bellissimi!... Non doveva... siamo stupite dalla sua generosità... non sappiamo come ringraziarla...” dissero in coro, esprimendo la loro gratitudine e baciando sentitamente il loro benefattore.
“Mie signore, se la busta era per i vostri servigi senza eguali come professioniste, questi sono un piccolo omaggio a voi come persone, come donne di classe...”
“Ancora grazie, Richard!... E’ davvero un gentiluomo adorabile!”

In quel momento, suonò il telefono di Ginevra, vide che era suo marito e quindi risposte:
“Ciao caro... adesso sono un po’ impegnata...” poi, dopo aver ascoltato l’interlocutore aggiunse: “... Sì, sta tranquillo... ho appena finito... è andato tutto benissimo... il nostro ospite è davvero una persona squisita e a modo... poi ti dico... Ah, rientri a fine prossima settimana.... ok, va bene anche se la prossima settimana avrò parecchio lavoro da fare in ufficio... ti richiamo più tardi....Ciao... bacio”
Quindi, rivolta agli altri due, disse: “Scusate, era mio marito...”

Al che, Queller fece: “Così lei è sposata, marchesa... un uomo fortunato suo marito, ad avere una consorte come lei... Poi, scusi se lo chiedo, ma inevitabilmente ho sentito... ha parlato di lavoro in ufficio...”
Ginevra si sentì un attimo incerta sul come proseguire il discorso; guardò Angelica che le fece un cenno come dire: vai avanti, di lui ti puoi fidare. Così, si fece coraggio e pensò che era il caso di dire le cose come stavano.
“Ecco Richard, lei è una persona di livello e mi fido ciecamente... In effetti ho parlato di ufficio perché in realtà io sono dirigente in un’azienda di servizi, dove guadagno già abbastanza... non faccio questo mestiere per denaro, ma dopo aver conosciuto la mia amica Angelica e dato che adoro il sesso ho voluto provare l’ebbrezza di fare un incontro di questo tipo come escort almeno per un giorno!”
“Ginevra, non è obbligata a dirmi cose personali... ma la ringrazio della confidenza e devo dire che per questa sua rivelazione l’ammiro ancora di più... E comunque devo arguire che questa esperienza l’abbia soddisfatta...”
“Oh sì Richard... soddisfattissima e appagata, grazie a lei e ad Angelica... ho goduto tanto e fatto una nuova esperienza... chissà forse continuerò a fare incontri occasionali per mio piacere... “
“Marchesa, sono onorato di essere stato inconsapevolmente partecipe di questo sua scelta di vita...” quindi, anche lui dopo una pausa aggiunse: “... e da come capisco, suo marito ne è al corrente...”
“Oh sì... lui ne è a conoscenza e mi ha dato la sua benedizione... sa, siamo una coppia aperta, scambista e libertina... poi lui è anche cuckold e bisessuale per non dire gay e mi lascia fare ... poi spesso è fuori per lavoro...sa, lui è architetto e attualmente è a Dubai e Qatar...”
“Ah, allora complimenti per essere una coppia di mentalità aperta e disinibita...Interessante che suo marito sia architetto... “ rimase un momento in silenzio, poi aggiunse con tono serioso: “Ma come si chiama?... Se posso chiedere, poi le dico il perché, quali esperienze di lavoro ha?... In che settori è specializzato suo marito?”

Ginevra rimase un po’ sorpresa da quelle domande che esulavano dal motivo del loro incontro e dai giochi erotici che avevano fatto, ma data la serietà di Queller e la sua fama di ricco uomo d’affari con interessi in molti ambiti dell’economia, gli rispose senza reticenze:
“Ecco ingegnere... mio marito si chiama Guidobaldo della Rovere... anche lui discende da una famiglia nobile, è conte e porta il nome di un antenato... Dopo l’università ha fatto il praticantato nello studio di Renzo Piano. Poi dopo altre collaborazioni si è messo in proprio con altri due soci ed è specializzato sia in grandi opere, come il grattacielo che sta costruendo nei paesi arabi, sia nel restauro di edifici antichi, chiese e simili, come in Umbria e Abruzzo a seguito del terremoto...”
Al che, Queller aggiunse con tono serioso e professionale, dandole un suo biglietto da visita:
“Ginevra, quanto mi dice capita proprio al momento giusto... per una mia azienda del settore edile impegnata nel restauro della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi sto proprio cercando un nuovo architetto responsabile dopo che il precedente purtroppo ha avuto un grave incidente e non può più lavorare... E il nome di suo marito, di cui avevo già letto, era già nella lista dei candidati... Se la cosa può interessare, appena rientrerà l’architetto mi faccia chiamare a questo mio numero personale... fisseremo un appuntamento nella mia sede principale nella città che guarda caso porta il suo nome, Ginevra... e se ci sono i presupposti troveremo un accordo....”
Ginevra rimase sorpresa da quella inaspettata svolta, ma capendo che era un’occasione da non perdere per suo marito, colse quell’invito:
“Lo dirò certamente a mio marito e la chiamerà.... la ringrazio molto per questa proposta...così magari la rivedrò anch’io...”
“Certamente mia signora... rivederla sarà un grande onore come lo è stato oggi conoscerla... così come sarà un piacere sublime poter rincontrare la nostra impareggiabile madame Angelica...”

Così, dopo i saluti finali e un ultimo lungo bacio alle due dame di compagnia, Queller si congedò da loro, risalendo sulla Rolls Royce che lo attendeva in strada per riportarlo ai suoi affari.
Rimaste sole, Angelica e Ginevra si accomodarono sul divano del soggiorno, rimanendo nude ed accarezzandosi a vicenda, per rilassarsi e ripensare a quanto accaduto.
Dopo qualche minuto di silenzio, Angelica riavviò il dialogo, chiedendo all’amica:
“E’ stato un incontro davvero molto intenso e con tanti giochi... io ho goduto molte volte... e Richard è davvero un gentiluomo, molto generoso ma anche un cultore del sesso e amante dei giochi particolari..:”
“Sì certo, Angelica...è stato un incontro ad alto tasso erotico, oltre le mie aspettative... anch’io ho avuto parecchi orgasmi, grazie a te e a Richard, proprio un gentiluomo d’altri tempi ma porcellino come noi...”
“E se quella proposta di lavoro per tuo marito andrà a buon fine, avrai occasione di rivederlo e chissà cosa potrà succedere...”
“Quella proposta non me l’aspettavo proprio... adesso racconterò tutto a mio marito e lo convincerò quantomeno a incontrarlo, ma credo ci siano tutti i presupposti per concludere positivamente...”

“E tu Ginevra, come ti sei trovata a fare un incontro di sesso a pagamento come escort?”
“Oh Angelica cara!... Devo dire che grazie a te, maestra di savoir-faire e di giochi erotici e mia mentore che mi hai guidato in questa nuova dimensione, mi sono trovata subito bene, senza alcuna remora, pensando solo a fare sesso e godere e far godere il più possibile...”
“Quindi, pensi di continuare in questo ruolo?... E se altri clienti mi chiedessero incontri a tre, posso contare su di te?” chiese infine con tono serio Angelica.
Al che, altrettanto seriamente, Ginevra rispose:
“Angelica, con te farei di tutto... per molti aspetti riguardo al sesso e non solo, io e te siamo molto simili... Tutto questo mi attrae e mi eccita... del resto ormai ho fatto questo passo e quindi...” qui fece una pausa e un sospiro e aggiunse con tono solenne e fiero:
“... come si dice... puttana per un giorno... puttana per sempre!”


Il seguito nel prossimo episodio.


3 – CONTINUA

DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (titoli provvisori):

ORGIA SUL LAGO DI GINEVRA
CONFESSIONI DI UNA MADRE


PRECEDENTI EPISODI SERIE: “GINEVRA, DONNA IN CARRIERA E TRASGRESSIVA”
Cap. 1: La nuova capoufficio
Cap. 2: Incontro a tre con Angelica escort



Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


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