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Storia di Natalia, madre-trans – Capitolo 10: Il giorno dopo di Elisa


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
08.01.2023    |    3.276    |    1 9.6
"INTRODUZIONE – La storia riprende dalla conclusione del precedente capitolo 9 dal titolo: “E finalmente Elisa si abbandona ai suoi figli”..."
INTRODUZIONE – La storia riprende dalla conclusione del precedente capitolo 9 dal titolo:
“E finalmente Elisa si abbandona ai suoi figli”. Personaggi della serie:
Natalia, trans di 38 anni, “madre” del diciottenne Florian, con il quale ha un rapporto di sesso libero e incestuoso;
Giulia, 19 anni, fidanzata di Florian e sessualmente molto intraprendente avendo rapporti anche con il fratello ventunenne Alex (peraltro gay) e con la stessa Natalia;
Elisa, 44 anni, madre di Giulia e Alex ed amica sempre più intima di Natalia, con la quale ha ripreso a fare sesso dopo molto tempo e che l’ha convinta ad aprirsi senza remore all’amore dei propri figli.

* * * * *

In quella notte d’amore con i suoi figli Elisa dormì poco o nulla, con la mente attraversata da mille pensieri; eppure si sentiva ristorata, appagata e in pace con sé stessa. Dopo gli eventi a catena del giorno precedente, ora pareva rinascere in una donna nuova, che voleva cogliere tutte le occasioni che la vita le presentava.
Le prime luci dell’alba cominciava a filtrare dalla finestra ed Elisa si rese conto di ritrovarsi a letto circondata dai suoi figli, Giulia e Alex, nuda come loro. Dopo aver aperto bene gli occhi, ne ammirò i corpi giovani e attraenti: da una parte Alex, muscoloso, atletico e con il membro in piena erezione mattutina; dall’altra parte Giulia, corpo snello e tonico con una 3a di seno di cui ne osservò per qualche istante il ritmico sollevarsi con il respiro, finché la ragazza si girò su un fianco, mostrandole il culo perfettamente rotondo, altrettanto bello e invitante.
Elisa pensò a quanto fosse fortunata ad avere due figli così belli, con i quali aver finalmente fatto sesso era davvero la forma più completa di amore con i propri cari come diceva la sua amica trans Natalia.
Già Natalia, era tutto merito suo se, dopo anni di astinenza forzata, si era finalmente sbloccata, prima grazie alle sue parole suadenti e convincenti e poi riscoprendo il piacere del sesso con una creatura così erotica com’era quella bellissima trans, dalla quale si sentiva sempre più attratta non solo come amica e confidente.

Tornò a dare uno sguardo ai figli, sorridendo tra sé e sé; avrebbe voluto subito riprendere a fare sesso, ma era ora di preparare la colazione. fece un sospiro e si alzò dal letto, cercando di non svegliarli. Andò in cucina ed iniziò a preparare il necessario per una abbondante colazione ai figli.
Inconsciamente, era rimasta nuda; oramai non aveva più pudore ne tabù per sé stessa e verso i figli.
Dopo una ventina di minuti, in cucina entrò Alex in silenzio, anch’egli nudo e con l’uccello sguainato come una spada; si avvicinò da dietro ad Elisa, intenta alla tavola, e l’abbracciò strettamente per farle una sorpresa, baciandola sul collo e dicendo:
“Buongiorno mamma!”
“Oh... Alex!... Buongiorno a te, non ti aspettavo ancora...” rispose Elisa ricambiando il bacio.
Il figlio non si accontentò certo del bacio mattutino e cominciò ad accarezzare e stringere il corpo materno; Elisa non si sottrasse certo a quelle attenzione ed anzi sentì subito che da dietro qualcosa di duro le premeva sul solco delle natiche, così sorridendo aggiunse:
“Dì un po’, ma al mattino sei sempre già così pronto?”
“Sì certo mamma... per te e Giulia sono sempre pronto!... Vorrei subito continuare quello che abbiamo cominciato ieri sera...”
“Mmm... caro il mio bel pisellone!... Mi tenti molto... anch’io vorrei continuare... ma forse adesso non è il momento giusto...” rispose lei con poca convinzione, e già tastandogli l’uccello con la mano.
“Ogni momento è quello giusto per fare sesso, mamma!” disse perentorio Alex, mettendosi davanti alla madre a facendola chinare per prendere il suo cazzo in bocca.
Senza opporre resistenza, Elisa ingoiò subito il bastone di carne del figlio, e sussurrò a fatica (avendo la bocca piena):
“Eh sì... hai proprio ragione!... Verso di voi, neanche un minuto di non amore... come diceva Lucio Battisti in una canzone dei tempi miei...”
Quindi si mise seduta per stare più comoda nel continuare quel pompino mattutino, che Alex si gustava ad occhi socchiusi.
In quel mentre, apparve anche Giulia, ovviamente nuda che guardò un attimo la scena e disse:
“Ehi!... Avete ricominciato senza di me!... Potevate aspettarmi o chiamarmi... Voglio anch’io la mia parte!”
“Sì Giulia cara... vieni da mamma... è che Alex è partito subito come un treno... dai, succhiamoglielo insieme!”
La ragazza non se lo fece ripetere e si mise accovacciata accanto alla madre, la baciò languidamente alla francese e quindi prese anche lei in bocca il cazzo del fratello per un pompino a due bocche.
“Mmm... che buono il sapore del cazzo di prima mattina!” disse Giulia leccando avidamente il bastone del fratello per poi passarlo alla madre.
Dopo qualche minuto di quell’esercizio, Elisa sentì che aveva la vagina sempre più bagnata e così disse alla figlia:
“Giulia... sento che mi sto bagnando sempre più... che ne dici di dare una leccatina anche a me?”
“Ma certo mamma... con molto piacere!”

Così la ragazza si rivolse al sesso materno, davvero già umido di umori ed iniziò a leccarlo con dedizione, prima l’esterno, poi le piccole labbra e quindi il clitoride già turgido, succhiandolo abilmente e quasi mordendolo. Essendo bisex, Giulia aveva acquisito una esperienza e un’abilità nel cunnilingus che ora metteva a frutto per procurare subito il massimo piacere alla madre.
“Mmm... oh, Giulia!... La tua lingua mi fa impazzire... Continua così che tra poco vengo!” disse sospirando Elisa. La ragazza aumentò l’intensità delle lappate ed in più infilò due dita nella vulva materna, muovendole freneticamente. Con quel trattamento, Elisa non durò più di un minuto, gridando il suo piacere:
“Ggghhh...ggghhh.... sììì.... sììì... sììì... Oh, Giulia... mi fai venireee!”
ed arrivò all’orgasmo con uno cospicui zampillo che la figlia cercò di raccogliere tutto in bocca.
Quindi, la ragazza si alzò in piedi, si attaccò alle labbra della madre passandole un po’ del frutto del suo stesso godimento e quindi disse:
“Buono eh, il sapore della tua venuta... Adesso mamma ci appoggiamo al tavolo che Alex ci scopa alla pecorina... vero fratellone?”
“Oh sì, certo!... Mettetevi in posizione, sono pronto!”
Madre e figlia si misero quindi una accanto all’altra, continuando a baciarsi, mentre Alex in un sol colpo infilzò la fregna materna, abbondantemente lubrificata dal godimento di poco prima.Elisa fece un sobbalzo, nel sentire il vigore del figlio dentro di sé tutto in una volta e sospirando disse:
“Oh... che cazzo che hai Alex... Dai, scopami forte!”
Lui non se lo fece ripetere, prese subito un ritmo intenso; intanto Giulia osservava la scena compiaciuta, sditalinandosi lentamente.
Dopo qualche minuto di trapanata continua, Alex estrasse l’uccello gonfio e umido e senza aggiungere una parola, penetrò di forza la sorella nella sua passerina, giovane ma assai navigata.
Giulia si gustò a fondo quel momento, eccitata soprattutto dalla situazione:
“Sì, Alex... scopaci!... Prima tua mamma, poi tua sorella... siamo tutte per te!”
Il ragazzo alternava sapientemente la penetrazione ora all’una ora all’altra, e lo stimolava il fatto di passare da una figa di famiglia all’altra. Nel mentre sentiva il cazzone dentro di sé, Elisa pensò e disse:
“Alex, ci stai scopando così bene che viene da chiedere: ma com’è che sei gay? Faresti felice molte donne...”
“Beh, mamma... come sai mi piace il cazzo e il mio culo è pronto a tutto.... Poi, come donne della mia vita ci siete solo voi!”

Stavano facendo sesso da oltre mezzora, ma solo in quel momento Elisa si ricordò che, anche se era sabato, i figli dovevano andare al lavoro e a scuola, e disse:
“Ragazzi, io continuerei tutta la mattina con voi, ma Alex tu devi andare al lavoro e tu Giulia a scuola...”
“Oh, sì è vero mamma... non ci pensavo... Certo, è più piacevole quello che stiamo facendo che andare a scuola...” disse Giulia, poi aggiunse: “Dai Alex... aumenta il ritmo che vogliamo la tua sborra!”
Il ragazzo di solito aveva una notevole resistenza e poteva continuare per tempi lunghi, ma in quel frangente, dovendo effettivamente andare al lavoro dove erano un po’ rigidi sul rispetto degli orari, cerco di accelerare i tempi di venuta, e disse:
“Sì, ok... allora Giulia, mentre scopo mamma tu infilami due dita nel culo così sono più stimolato..”
“Sì certo, Alex... con piacere!”
Così mentre il ragazzo continuava a scopare la madre con potenti bordate, procurandole un altro orgasmo, Giulia da dietro si insalivò le dita e ne infilò tre (due le parevano poche) nel culo del fratello, abituato a questo ed altro, muovendole il più possibile all’interno per stimolarlo meglio.
“Ecco così, Giulia... brava... Ah, come le sento le tue dita...Dai continua, che tra poco vengo!”
Infatti, poco dopo Alex avvertì che il suo attrezzo gli trasmetteva sensazioni del prossimo fine corsa, e così avvisò le sue donne:
“Ecco!... Sto per venire!... Dai, mettetevi tutte e due inginocchiate davanti a me che vi sborro in faccia!”
Giulia si mise velocemente in posizione a fianco della madre, abbracciandola; presero entrambe quel cazzo pulsante ancora una volta in bocca. Quindi la ragazza, con la sua abilità erotica, cominciò a segare il cazzo del fratello fino a che esplose in una copiosa venuta con una serie di 5 o 6 potenti getti che diresse sul viso delle due donne sotto di lui.
Madre e figlia si ritrovarono così con il viso ricoperto di sperma come se fosse una maschera di bellezza. Giulia sorrise compiaciuta e con la lingua cercò di leccare lo sperma colante dal volto della madre, che a sua volta ricambiò la cortesia per poi ripulire dolcemente il cazzo del figlio leccando gli ultimi residui di liquido seminale.
“Mmm... che buona la sborra mattutina di Alex, vero mamma?”
“Oh sì, certo!.... Il modo migliore per cominciare la giornata!”
“Eh già, solo che io dovrei andare a scuola... E se oggi non ci andassi?... Dai mamma, rimango qui con te e continuiamo a fare sesso tra noi....”
“Cara mia, piacerebbe anche a me, ma devi andare a scuola... tra poche settimane hai l’esame di maturità e non puoi perdere le lezioni... Anzi, promettimi che nonostante le nostre... ehm... piacevoli distrazioni... continuerai a impegnarti come si deve per avere il diploma con un buon voto!”
La ragazza rimase un attimo in silenzio, un po’ delusa dal dover interromperei i loro giochi erotici in famiglia, ma si rese conto che la madre aveva ragione e che comunque avrebbero potuto proseguire in altri momenti con più calma.
“Uffa!... Sì, va bene... vado a scuola, però poi stasera continuiamo, sì?”
Così dicendo si spalmò ben benino lo sperma che aveva ancora in faccia.
“Ma cosa fai?” chiese Elisa.
“Eh, mi spalmo lo sperma di Alex sul viso... voglio sentirlo il più possibile su di me... e poi dicono che fa bene alla pelle...”
“Che porcellina che sei figlia mia!” disse con un senso di ammirazione Elisa.
“Se adesso io vado a scuola e Alex al lavoro, tu cosa farai mamma?”
“Mah, adesso vedrò... ci sono tante faccende da fare qui in casa...” rispose lei senza molta convinzione, avendo voglia di fare ben altro.
“Ma quali faccende in casa!... Te lo dico io cosa farai!.... Andrai da Natalia, le racconterai cosa abbiamo fatto e vedrai che combinerai qualcosa di buono anche con lei...” ribatté sorniona Giulia.
In effetti Elisa, eccitata com’era, non aveva affatto voglia di chiudersi in casa e fare lavori domestici e così aggiunse:
“Mi hai quasi letto nel pensiero... in effetti ci avevo pensato... perché se finalmente mi sono sbloccata e sono una donna nuova, rinata, senza più tabù è grazie a Natalia...”
“Baciala da parte mia... la adoro anch’io... e divertiti con lei!” disse Giulia sospirando al pensiero che la madre tra poco avrebbe sicuramente fatto sesso con quella trans che tanto ammirava.

Così, dopo una veloce colazione, Giulia e Alex si prepararono e si diressero rispettivamente a scuola e al lavoro. Elisa, rimasta sola, pensò a come organizzare la giornata con un solo obiettivo:
riprendere al più presto a fare più sesso possibile. Il che passava necessariamente per la sua amica e confidente Natalia. Le invio un messaggio su whatsapp, pieno di faccine sorridenti e cuoricini che diceva: “Cara Natalia, ieri sera grazie a te è successa una cosa bellissima. Posso passare da te che ti racconto? Baci!” La trans rispose subito, invitandola a raggiungerla a casa sua, già immaginando di cosa si potesse trattare.
Così Elisa fece una doccia rinfrescante con anche un clisterino anale depurativo in modo da essere pronta per ogni successiva evenienza, si vestì in modo che fino al giorno prima per lei sarebbe stato troppo audace: gonna corta sulle gambe nude, mini-perizoma, giacchina estiva scollata senza reggiseno, tacchi alti, a cui aggiunse un trucco più marcato che la imputtaniva decisamente. Alla fine era contenta di quel suo nuovo look, non più da buona madre di famiglia ma decisamente da zoccola che rispecchiava la sua natura affamata di sesso che ora era prepotentemente riemersa dopo un lungo oblio.
Si recò di buon passo verso l’abitazione di Natalia poco distante. Camminando sentiva il movimento sussultorio del seno libero da costrizioni che seguiva l’andamento dei passi e avvertiva lo sguardo di ammirazione e i sorrisi ammiccanti degli uomini che incrociava.

Arrivata alla meta, Natalia la accolse ancora in vestaglia e con il viso al naturale, senza trucco (che peraltro usava ben poco) e comunque sempre bellissima. La trans guardò un attimo la sua amica, e dall’aspetto raggiante e dal sorriso malizioso e sicuro che sfoggiava capì subito che il fato si era compiuto. Comunque, la accolse con un bacio sulla bocca e disse:
“Ciao Elisa!.... Entra pure... Sei così radiosa oggi e con un nuovo look così attraente...”
“Oh grazie Natalia... In effetti sono proprio felice perché è successa una cosa bellissima...”
“Bene cara, ieri eri così disperata e oggi sei al settimo cielo...Dimmi pure, ti ascolto...Intanto sediamoci a prendere un caffè che ancora non ho fatto colazione...”
“Ecco vedi... te lo dico senza tanti giri di parole, tanto te lo immagini... finalmente ho fatto l’amore con i miei figli....Oh, è stato davvero bellissimo e appagante... e questo grazie a te che con le parole giuste e confidandomi la tua esperienza mi hai fatto capire come davvero il sesso in famiglia sia la forma più completa di amore verso i nostri cari... “
“Oh, benissimo... sono propria contenta per te e per i tuoi figli... siete una bella famiglia e ora sarete ancora più uniti...Sarei curiosa di conoscere i particolari...”
“Sì certo, non ho niente da nascondere, anzi... mi fa piacere parlarne con te...Ecco, vedi quando dopo essere stata qui con te sono tornata a casa ho trovato i miei figli nudi sul letto e allora...”
Elisa proseguì quindi il racconto, con dovizia di particolari, di quanto avvenuto con i figli (come descritto nel cap. 9, N.d.A.).
A sentire quelle parole Natalia quasi si stupì della rapida trasformazione della sua amica e capì che non aveva più alcuna barriera mentale né limite al sesso più spinto.
“Uaooo Elisa, hai fatto davvero di tutto con loro... complimenti a tutti e tre... Sai, il racconto di quello che avete fatto mi sta facendo eccitare, senti un po’ qui...” disse Natalia con un sorriso ammiccante, prendendo la mano di Elisa e mettendola sul proprio inguine dove l’uccello cominciava ad ingrossarsi sotto la vestaglia.
Elisa non scostò affatto la mano, anzi prese a tastare dolcemente quello che sentiva sotto, e disse:
“Eh sì, Natalia... lo sento... eccome se lo sento....” Quindi, guardò l’amica trans negli occhi e aggiunse:
“Sai, stamane ho fatto ancora sesso con i miei figli.... ma avevamo poco tempo, loro dovevano uscire... e mi è rimasta una certa voglia... tanta voglia!” Così dicendo, aprì la vestaglia dell’amica da cui fuoriuscì lo scettro imperioso, già eretto e scappellato.
“Mmmm... che cazzo stupendo!... Vorrei mangiartelo tutto!” Quindi, si chinò per prendere in bocca quel grosso membro, iniziando un pompino con voracità.
“Oh Elisa... che foga!... Mi piace farmelo succhiare, ma con calma... è tutto per te!” fece Natalia.
Elisa annuì e continuò con più delicatezza per alcuni minuti, placando il suo impeto iniziale.
Quindi Natalia si alzò, la prese per mano e disse:
“Vieni, andiamo in camera, staremo più comode...”

Giunte sul letto, si tolse la vestaglia, offrendo alla vista e al tatto di Elisa il suo stupendo corpo femminile con l’appendice maschile in piena erezione. Baciò la sua amica e le sfilò la giacchina, stupendosi che sotto non avesse nulla.
“Mmm... Elisa cara... vedo che ora ti piace uscire tette al vento...” e aggiunse, sfilandole la gonna:
“E qui sotto come siamo messe?....” Infilò le dita sotto il ridotto perizoma già intriso di umori e fece:
“Direi bene... sei già tutta bagnata...”
“Sì Natalia!... Sono bagnata... sono eccitata... ho una voglia matta di fare sesso... con te... ti desidero... adesso... subito... Dai, ti prego... leccamela e scopami come sai fare tu!” dicendo quelle parole, Elisa prese Natalia e la spinse con sé sul letto, mettendosi subito a gambe larghe, si tolse rapidamente il perizoma, offrendo la sua vagina pulsante alle attenzioni dell’amica.
La quale affondò subito il viso in quell’invitante pertugio, iniziando a leccarla intensamente. Più leccava, più sentiva che quell’organo, per troppo tempo trascurato, emetteva effluvi di eccitazione.
Anche il clitoride era ben turgido e Natalia lo succhiò come si deve, procurando fremiti di piacere a Elisa, che dopo qualche minuto di quel trattamento voleva di più.
“Sì Natalia, la tua lingua è un frullino di piacere.. ma ora voglio il tuo cazzo!... dai scopami, come sai fare tu!... Tu che ieri mi hai finalmente sbloccato e mi hai aperto a una nuova vita di amore e di sesso con i miei figli e... con te!” Mentre pronunciava quelle parole, Elisa era in un misto di eccitazione e di emozione, guardando languidamente negli occhi la sua amica benefattrice.
Anche Natalia la guardò negli occhi, in uno sguardo di intesa e di complicità, rendendosi conto che tra loro stava nascendo qualcosa oltre all’amicizia e al sesso. Si chinò per baciarla, e nel mentre avevano le lingue intrecciate, la penetrò di forza in un sol colpo, facendola sobbalzare:
“Uhhh... Natalia!.... Che potenza il tuo cazzo!....Lo sento fino allo stomaco!... Dai, ora scopami forte!”
La trans non aveva certo bisogno di istruzioni su come fare, avendo ampie esperienze con donne, uomini e sorelline trans. Prese a fottere la sua amica subito con un ritmo sostenuto, tanto che poco dopo Elisa non riuscì più a reggere i colpi e raggiunse ben presto un intenso orgasmo, gridando il suo piacere:
“Sììì....oh... sìììì.... Natalia.... mi fai già venire....sto godendo!... Mmm... che sensazione stupenda...
Dai, continua... non ti fermare!”

Natalia non si fermò certo e continuò imperterrita a scopare con forza Elisa sotto di lei, che aveva già ripreso a sbrodolare i suoi umori, tanta era l’eccitazione.
Dopo oltre venti minuti di martellamento ininterrotto alla missionaria ed un altro orgasmo, Elisa fece:
“Natalia... adesso mi giro, così mi scopi da dietro...”
“Certo cara, con piacere...”
E così un attimo dopo, Elisa si ritrovò alla pecorina con Natalia che la stava fottendo tenendola per i fianchi. In quella posizione, Natalia poteva ammirare il bel culo dell’amica, non perfetto ma certamente invitante. Le infilò quindi un dito in quel buchino ed iniziò a muoverlo, che fu ben accetto dalla destinataria.
“Mmm.... sì Natalia... mi piace sentire il tuo dito lì... ma vorrei anche qualcosa di più grosso... Dopo che ieri mi hai riaperto il culo voglio prendere ancora il tuo cazzo lì... Dai, sbattimelo nel culo!”
La trans non se lo fece dire due volte, era proprio quello che voleva.
Così estrasse il suo grosso arnese dal lato-A e, dopo aver lubrificato la parte, lo infilò delicatamente ma senza indugio nel lato-B.
Elisa fece un sobbalzo, inarcando la schiena; ancora non era abituata a penetrazioni anali così decise, ma una volta dentro la sua eccitazione e l’abilità da inculatrice di Natalia, le procurarono subito sensazioni di piacere anale crescente.
“Oh sììì Naty....che bello prenderlo così.... tutto dentro... Dai, inculami!”
Quasi non si riconosceva a pronunciare quelle parole che fino a due giorni prima sarebbero state oscenità impensabili per lei. Ma dopo che Natalia l’aveva finalmente sbloccata e si era concessa all’amore dei suoi figli, tutto era cambiato ed era emersa la sua natura recondita di donna vogliosa ed aperta ad ogni nuova esperienza sessuale.
“Certo che ti inculo amore....Dobbiamo far riabituare il tuo bel culo a prendere quanti più cazzi possibile... Vedrai che prima o poi ne prenderai due insieme... come tua figlia!”
“Mmm... due insieme?.... Magari!... Mi farò spiegare da Giulia come fa, che è più porca di me....”
Natalia continuò a sodomizzarla selvaggiamente; ogni tanto estraeva il cazzo per ammirare quel buchino che diventava visivamente sempre più aperto, sorridendo soddisfatta per l’opera compiuta.
Dopo aver continuato lungamente quella cavalcata anale, con gocciolamenti vaginali continui da parte di Elisa che avevano bagnato la coperta del letto, la trans disse:
“Mi sa che tra poco ci siamo... Dove vuoi che vengo?”
“Oh, rimane pure dove sei!.... Riempimi di sborra!”
Dopo qualche altro potente affondo, Natalia con un grido soffocato disse eiaculando:
“Mmm... Ecco!... Ti accontento subito!.... Ahhh!”
Così quattro o cinque cospicui getti di sperma riempirono il retto di Elisa, che sentiva quel fluido caldo e denso risalire dentro di lei.
“Oh sììì, la sento... quanta!”
Subito dopo, la trans si accasciò sull’amica, rimanendo entrambe distese sul letto per qualche istante. Quindi Elisa fece:
“Oh Naty... mi hai fatto godere tante volte!.... Mi piace sentirmi piena della tua sborra... ma la vorrei anche assaggiare...”
“Certo cara... ti lecco il culo sborrato e te la passo subito”
Così dicendo, la trans estrasse il membro che aveva perso un po’ di vigore ma rimaneva consistente, lo passò in bocca all’amica che lo succhiò con gusto per ripulirlo. Quindi, le allargò le gambe appoggiando le labbra all’orifizio anale da cui stava defluendo la gran quantità di sperma che vi aveva depositato. Ne raccolse il più possibile con la lingua e si attaccò alla bocca semiaperta di Elisa, facendogliela colare lentamente.
“Mmm... che buona la tua sborra Natalia... è così dolce...”
Conclusa l’operazione, le due amanti rimasero con le labbra attaccate per continuare a baciarsi, con la lingua dell’una che andava a cercare quella dell’altra, intrecciandosi lascivamente.
Poi rimasero così, abbracciate e in silenzio per qualche minuto, felici di ritrovarsi così amiche e così complici, anche come madri incestuose.

Quindi Natalia esclamò:
“Elisa cara, che ne dici di uscire insieme e dedicarci allo shopping sfrenato e poi andiamo a pranzo insieme?.... Magari compriamo anche qualche vestitino sexy o dei sex-toys per i nostri giochi...”
“Oh sì, una bella idea, mi piacerebbe.... ma poi al pomeriggio vorrei tornare a casa dai miei figli... sai ho promesso a Giulia che avremo continuato a fare sesso tutti insieme...”
“Sì, certo... rientrerai in tempo per dedicarti a loro.... Giulia è proprio insaziabile....una ragazza stupenda.... sono così contenta che stia insieme a mio figlio, e che entrambi amino le loro mamme e ci gratifichino con il loro sesso....”
“Già, è proprio così... ogni volta che ci penso che io e te siamo così amiche e... amanti e che entrambe ci dedichiamo ai nostri figli... mi emoziono...” quindi aggiunse: “... Eh, i nostri figli... chissà cosa staranno facendo in questo momento a scuola...”
“Eh, mi immagino....sono a scuola ma staranno pensando o facendo anche altro....” rispose Natalia, conoscendo le attitudini dei due ragazzi.

Infatti, quella mattina arrivando a scuola dopo la notte d’amore e l’assaggio di sesso mattutino con la madre, Giulia era tutta elettrizzata e pareva incontenibile.
Salutò affettuosamente Florian con un bacio profondo, il quale si accorse dello stato euforico della ragazza e le chiese:
“Giulia!... Che succede?...Sei così allegra e vivace stamattina...”
“Sì Florian, sono tanto felice... ieri sera è successa una cosa bellissima... Ecco, andiamo in un posto appartato che te lo dico....”
I due ragazzi andarono in un angolo del cortile della scuola in attesa della campanella; Giulia prese le mani di Florian, lo guardò negli occhi e gli sussurrò:
“Vedi Florian, ieri sera io e Alex abbiamo finalmente fatto l’amore con nostra mamma.... E’ stato stupendo fare sesso tutti insieme in famiglia.... E tutto questo grazie a tua mamma Natalia, che sempre ieri ha fatto riscoprire alla mia le gioie del sesso!.... Ed è così bello che io e te siamo uniti anche nel fare entrambi liberamente l’amore con le nostre meravigliose mamme!”
Il ragazzo rimase un attimo interdetto, non sapeva che sua madre avesse fatto sesso con Elisa, anche perché il giorno precedente era tornato tardi a casa dall’allenamento in piscina e non aveva parlato più di tanto con Natalia. Rispose:
“Ah, ecco cosa ti è successo!.... Bene... o almeno è una bella cosa... sono molto contento per te e per tua mamma Elisa....e che tu e lei fate... insomma, fate anche voi quello che faccio io con la mia...” però rimase pensoso e aggiunse: “Ma adesso che hai questa situazione in casa tra me e te le cose cambieranno?... Mi vorrai ancora bene come prima e come io ne voglio a te?”
“Ma certo che ti voglio bene, Florian!... Anzi, sarà ancora più bello se condivideremo il nostro amore con le nostre mamme tutti insieme!” e gli diede un bacio affettuoso sulla bocca per poi affondarci la lingua, mentre con il proprio corpo si attaccava a quello del ragazzo per sentire se c’era qualcosa che stava prendendo consistenza.
Giulia avrebbe voluto continuare a limonare con lui ma in quel momento suonò la campanella e tutti gli studenti cominciarono a entrare nell’edificio scolastico per recarsi nelle proprie aule.

Nelle prime ore di lezione, mentre Florian seguiva, come sua abitudine, con attenzione anche perché pensava sempre più all’esame di maturità, Giulia era piuttosto distratta, la sua mente era in continua agitazione, pensando a sempre nuovi scenari erotici. Anzi, sentiva che anche la fighetta era in ebollizione, dandole inevitabili segnali che voleva essere soddisfatta.
L’occasione si presentò dopo l’intervallo. Nell’ora di economia aziendale, il professore, cui era occorso un imprevisto, non si presentò e non c’erano sostituti disponibili. L’ora fu così autogestita dagli stessi studenti, con la sola presenza di un bidello per evitare che si creassero inconvenienti.
Se qualche studente approfittò di quell’ora buca per studiare e altri per fare bisboccia, Giulia pensò bene di sfruttare quel momento per fare ben altro. Così disse sottovoce a Florian, allungando furtivamente la mano fino al “pacco”:
“Florian!.... C’ho voglia!.... Dai che sono eccitata... approfittiamo di questa occasione!.... Adesso io esco e tu dopo qualche minuto farai lo stesso.... Ci vediamo nel bagno delle donne... Ti aspetto lì”
Il ragazzo non fece neanche in tempo a realizzare quello che le aveva detto Giulia, che la ragazza era già uscita dall’aula. Lui la seguì poco dopo, sotto gli sguardi divertiti e i sorrisetti dei compagni di classe, che conoscendo la loro tresca avevano subito capito le loro intenzioni.

I due ragazzi si ritrovarono nel bagno femminile che aveva una specie di settore separato con locali di servizio, che alle volte veniva usato dalle studentesse per fugaci incontri e momenti di intimità.
Si chiusero in un ripostiglio uso lavanderia e Giulia si spogliò rapidamente, togliendosi la corta gonna e la maglietta sotto cui non aveva il reggiseno e disse concitata:
“Oh finalmente!... Forza Florian!... Ti voglio!.... Voglio il tuo cazzo!”
Tastò rapidamente il pube del suo ragazzo, sentendolo già di una certa consistenza; gli sbottonò ed abbassò i jeans per infilare le dita negli slip da cui estrasse quel membro del desiderio.
Florian fu preso alla sprovvista, non si aspettava quella foga e anche il suo uccello non era del tutto pronto. Con Giulia non aveva mai fatto sesso completo a scuola, solo baci e strusciamenti; quindi aveva anche timore che li scoprissero.
Ma i maneggi della ragazza e l’ormone giovanile che rapidamente andò a regime, lo portarono ben presto ad avere la piena erezione.
Così Giulia si impossessò di quell’organo e, accovacciata davanti a lui, iniziò a succhiarlo avidamente, mentre con una mano si sditalinava il clitoride.
Florian socchiuse gli occhi per godersi quel gustoso pompino, sospirando per le piacevoli sensazioni che dal pene risalivano al cervello.
Dopo qualche minuto, Giulia si rialzò, baciò a lungo il suo ragazzo e gli disse con tono concitato:
“Dai Florian, adesso scopami.... abbiamo poco tempo!”
Si mise in piedi chinata in avanti con le gambe divaricate, appoggiandosi a un lavabo di servizio.
La sua passerina, già grondante di umori era all’altezza giusta del pube di Florian che a quel punto, con il cazzo ben duro dopo il servizietto orale, la penetrò da dietro in un colpo solo.
Prese a scoparla con il suo impeto giovanile che Giulia subito apprezzò:
“Oh sì, così... che lo sento fino in fondo.... Dai, continua... scopami forte... ma non mi venire dentro che oggi mi sono dimenticata di prendere la pillola...” per poi aggiungere sottovoce:
“Però... prima o poi dovremmo farci un pensierino per concepire davvero una creatura insieme...”

Florian lì per lì non fece caso alla parole di Giulia e continuò a darci dentro, tenendo per i fianchi la ragazza; era quasi un automa che eseguiva gli ordini che gli venivano dati e lo faceva più per accontentare le voglie di Giulia che per proprio desiderio. Era una scopata diversa da quelle abituali con lei, in una situazione anomala che gli creava disagio e con poco tempo a disposizione, senza quell’atmosfera tranquilla e romantica a cui era abituato con lei o con la madre, che lo facevano rendere al meglio.
Così sentiva che non sarebbe durato molto; continuò per alcuni minuti, finché Giulia provò a cambiare posizione, mettendosi in qualche modo a sedere sul lavabo ricoperto da una tavoletta.
Adesso i due stavano scopando guardandosi negli occhi, e ciò parve rassicurare Florian che cominciava a prenderci gusto. Giulia si era lasciata completamente andare, sfregandosi il clitoride mentre veniva scopata fino a raggiungere un orgasmo con squirtata:
“Mmm.... sììì... sto godendo....ecco.... guarda come vengooo!” spruzzando così il suo piacere.
“Bene!... Sono contento che hai goduto....Mi sa che tra poco vengo anch’io...” rispose lui.
“Allora Florian... adesso vienimi in bocca... voglio la tua sborra!” rimettendosi accovacciata davanti a lui e riprendendo in bocca quell’uccello pulsante, pronto ad esplodere.
Florian prese a scoparla in bocca, con movimenti dentro e fuori, tenendosi il membro con la mano a cui si aggiunse quella di Giulia, che si mise a segargli il cazzo finché sentì che era al punto di non ritorno con il magma che stava per eruttare.
“Ecco... vengoooo!”
Una serie di fiotti di sperma si riversarono sul viso della ragazza che cercò di raccoglierne il più possibile in bocca, ma l’aveva dappertutto, sulle guance, sul mento e anche sulla fronte.
“Uaooo Florian... quanta ne avevi.... mi hai inondato di sborra!.... E’ sempre così buona... Adesso ti lecco ancora un po’ l’uccello e poi ci rivestiamo per tornare in classe...”
Così i due si ricomposero velocemente e Giulia cercò di ripulirsi il viso con dei fazzolettini, ma non c’era uno specchio, quindi non poteva controllare il risultato.
Rientrarono in aula, prima l’uno poi l’altra, come se nulla fosse. Ma evidentemente l’opera di pulizia di Giulia non era completa, perché una compagna della fila dietro, un po’ impicciona, vedendola così le disse con un sorriso malizioso:
“Ehi Giulia....bisogna che ti pulisci meglio il viso... perché altrimenti si capisce cosa avete fatto voi due....” indicandole il punto in questione.
In effetti, erano rimaste tracce di sperma sul viso; la ragazza per nulla imbarazzata vi passò il fazzoletto e rispose alla compagna, zittendola::
“Ah, grazie... ma non ho nulla di cui vergognarmi.... lui è il mio ragazzo e ogni occasione è buona per fare sesso... dovresti farlo più spesso anche tu!”
I due ragazzi ripresero poi a seguire le lezioni all’ora successiva, ma con la mente che già divagava, pensando a quali altri avventure e fantasie sessuali avrebbero potuto vivere tra loro, con le loro madri e chissà in quali altri modi.


10 – CONTINUA DI SEGUITO


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