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Ginevra - Cap. 5: Orgia sul lago – Parte II


di Membro VIP di Annunci69.it Aquarius
22.04.2024    |    1.851    |    3 9.2
"Che bello vederti anche tu inculato da Miriana e Jessica..."
Ginevra, donna in carriera e trasgressiva – Cap. 5: Orgia sul lago di Ginevra – Parte II

Continua l’orgia nella villa sul lago del miliardario Queller (iniziata nel precedente capitolo 4), che raggiunge il culmine con Ginevra e il marito Guidobaldo al centro delle attenzioni di tutti i partecipanti.
* * * * *

Mentre Guidobaldo veniva sodomizzato da Queller, Ginevra era ugualmente molto impegnata in quanto oltre ad essere alle prese con la doppia penetrazione dei gemelli Hans e Conrad che le occupava le intimità, si ritrovò la bocca riempita da altre verghe..
Con tutti quegli uccelli appostati sul suo nido, e con i due gemelli che aumentarono il ritmo della doppia scopata, Ginevra sentì che era prossima al godimento.
Cavalcò ancor più intensamente i due randelli che la stavano montando, fino a raggiungere il primo, intenso orgasmo della serata con cospicua spruzzata di piacere e un grido:
“Sìì... godooo!... mmm.... Oh ragazzi... mi avete già fatta venire... che bravi!”
Hans e Conrad si fermarono un attimo per darle un po’ di respiro, si sfilarono da lei e subito i suoi orifizi furono occupati da altri gladiatori che ripreso a scoparla a fondo.

Solo in quel momento, Ginevra si accorse che sull’altro lato del letto c’era quella che pareva una giovane trav, sui trent’anni o poco più, con un corpo snello, effeminato, glabro, capelli rosso tiziano lunghi. Indossava una guepière e calze a rete, ed aveva delle morse che le stringevano i capezzoli a cui erano attaccati dei pesi; il pene, di dimensioni normali, era chiuso in una gabbietta. Era alle prese con due cazzi in bocca che succhiava con voracità e uno in culo che la stava sfondando, procurandole degli urletti. Incrociò lo sguardo di Ginevra, le sorrise e le disse:
“Ossequi madame, io mi chiamo Sissy... sono la sguattera dell’ingegner Queller... mi piace essere umiliata, dominata, violentata... L’ho guardato in quella doppia penetrazione, davvero stupenda!... E’ una donna molto erotica... Mi piacerebbe farmi dominare da lei se il padrone lo consente...”
Queller sentì quelle parole e disse: “Ma certo che lo consento... marchesa, se vuole Sissy è a sua disposizione... le suggerisco di cominciare con il frustarla, prima di farle il culo... a lei piace molto!”
“Ciao Sissy, io sono Ginevra... sono contenta che ti sia piaciuta... anche tu sei molto carina... se vuoi mi dedico volentieri a te... ma non vorrei farti male...” disse lei un po’ timorosa.
“Non si preoccupi, marchesa... non le farà del male... Sissy è abituata e del tutto masochista!”
confermò il padrone di casa.

Così, prendendo una pausa dagli uomini che la stavano scopando imperterriti, Ginevra prese dal mobile degli accessori un gatto a nove code, si mise dietro la trav, le sorrise e le assestò un primo colpo morbido sulla schiena. Lei pareva quasi non accorgersene, voleva ben altro:
“Più forte, padrona Ginevra!... Mi frusti a dovere!”
Così, pur non avendole un’indole da mistress sado-maso, Ginevra volle provare fino a che punto Sissy volesse arrivare. Così le diede un altro colpo deciso e poi un altro ancora più forte; la trav sobbalzò con un gridolino di approvazione: “Ecco... sì, così!”
Ginevra continuò, alternava colpi alla schiena e alle natiche, arrivando fino allo scroto, con anche qualche colpo sul pene ingabbiato.
Dopo una dozzina di nerbate, facendole diventare rosse le parti colpite, Ginevra si avvicinò al viso della sua vittima e le sussurrò: “Ti piace così?”
“Sììì.. è quello che ci vuole per una sguattera come me...”
Così Ginevra, in uno slancio compassionevole, la baciò con la lingua. Sissy non se lo aspettava, non era abituata a farsi baciare da una donna e le sussurrò:
“Grazie padrona... lei è molto gentile... ma ora mi faccia del male... io godo quando il dolore diventa piacere!”
Allora Ginevra le strizzò forte i capezzoli stretti nelle morse e tirò con forza i pesi che aveva appesa, provocandole un grido di dolore: “Aahhh... oh, sììì... mi torturi i capezzoli... lo adoro...
vorrei averli come i suoi... così turgidi e con i piercing!”
Ginevra continuò a stringere, fino a farli diventare violacei. Vide che più la torturava più il vilipeso pene della trav diventava duro ma rimaneva ripiegato su se stesso, rinchiuso nella gabbietta di costrizione. Allora Ginevra, mossa a pietà, armeggiò sulla serratura di quella struttura fino a riuscire ad aprirla; così la tolse e le liberò il povero uccello della malcapitata che finalmente poté riprendere il volo. Era in effetti un bel cazzo che ora poteva sviluppare tutta la sua erezione, cosicché Ginevra lo accolse con piacere in bocca. Iniziò un pompino dolce e salivoso, diverso da quelli praticati agli altri uomini presenti; provava una certa attrazione quasi materna verso quella giovane trav.
“Oh Ginevra... è raro che una donna si prenda cura di me così.... e lei lo fa in modo così delicato e sensibile... sono commossa, grazie!”
L’esercizio orale durò qualche minuto, finché Sissy disse in modo deciso: “Ora, la prego mi possieda!... Ho preso già vari cazzi oggi, ma vorrei provare ad essere posseduta e fistata dalla sua manina...”
Ginevra colse volentieri quell’invito; in effetti non le dispiaceva il ruolo di padrona e fister attiva, sia con il marito che con altri partner, uomini e donne.
“Certo cara... ti possiederò e ti fisterò fino a farti godere!”
“Oh, magari!... E’ da tanto che non vengo facendomi fistare!” disse tutta contenta Sissy.

Così la trav si distese alzando le gambe, aveva già l’ano ben aperto e lubrificato dalle penetrazioni precedenti e così Ginevra si posizionò di fronte a lei, dopo aver preso dal mobile degli accessori un grosso dildo da circa 6 cm. di diametro e oltre 20 di lunghezza. Lo lubrificò leggermente e lo infilò senza tanti riguardi nell’ano già dilatato della sguattera, dove entrò agevolmente accolto con un sospiro di piacere: “Sììì...cosììì...fino in fondo!”
Ginevra muoveva abilmente quello strumento, soddisfatta nel vedere che la trav provava piacere a ricevere quel fallo immerso completamente nelle profondità anali di Sissy.
Dopo qualche minuto di quella penetrazione, Ginevra estrasse lo strumento ammirando quell’eccitante anal-gape, pensando quindi di passare alla fase successiva del fisting
Così, si mise del gel solo sulla sua mano, non aveva messo il guanto in quanto voleva sentire il culo caldo e pulsante.
Le dita entrarono senza difficoltà e con una leggera spinta anche le nocche superarono lo sfintere; così Ginevra si ritrovò con la mano fin oltre al polso nelle profondità anali della sguattera. Era effettivamente un culo molto navigato, quasi non incontrava resistenza, ma era proprio assai caldo e pulsante come desiderava, così da eccitarla. Muoveva la mano a pugno con dei colpetti all’interno, poi avanti e indietro, togliendola e reinserendola; si vedeva che la trav era molto elastica, abituata com’era a giochi anali di ogni tipo.
Sissy sospirava di piacere, e poco dopo chiese alla sua dominatrice:
“Padrona Ginevra... potrebbe infilarmi anche l’altra mano?.... La mia figa anale vuole essere sfondata completamente da lei...”

Ginevra rimase sorpresa, non aveva mai fatto un fisting a due mani nello stesso orifizio; figa e culo contemporaneamente a una donna sì, ma due mani nel culo non le era mai capitato.
“Ci provo volentieri, cara... Poi lasciati andare e godi che al tuo cazzo ci penso io...”
Così unì le mani palmo a palmo e le inserì di forza; dopo un primo momento in cui pareva non passassero, spingendo e roteando riuscì finalmente a inserirle entrambe fino al polso, causando un grido alla sua vittima.
“Ecco Sissy... ora hai due mani in culo... ti piace?”
“Mmm... oh padrona... è stupendo... sentirla così dentro di me... ho il culo dilaniato e mi tira tutto ma sono in estasi....continui la prego che sto per venire...”
Ginevra spingeva con forza le mani nel culo di Sissy, rovistando nelle pareti anali e massaggiando la prostata. A ogni movimento il cazzo della trav aveva un sussulto; così chinandosi Ginevra lo prese in bocca e prese a spompinarlo su e giù solo con la bocca mentre Sissy si menava l’asta, fino a che sentì che il culo si stava stringendo e la trav venne con una copiosa sborrata che Ginevra accolse in bocca con piacere ingoiandola il più possibile, senza perderne neanche una goccia.
Dopo qualche attimo per far rilassare la parte, Ginevra estrasse delicatamente prima una mano poi l’altra. Ammirò l’ano che restava oscenamente dilatato. Si chinò sulla trav, la baciò passandole qualche stilla di sperma.
“Sissy, mi è piaciuto tantissimo possederti così!... E devo dire che la tua sborra è proprio buona... molto dolce... da femmina!”
“Oh, madame Ginevra... per me è stato stupendo... è da molto tempo che non godevo così, specie con una donna... grazie per essersi presa cura di me... l’adoro!” rispose Sissy ricambiando il bacio con dolcezza, a conclusione di quella fase di gioco.

Era passata già oltre un’ora di scopate collettive, e come da indicazioni iniziali del padrone di casa, nessuno degli uomini nel ruolo attivo era ancora venuto, per mantenere tutta la carica per le fasi successive.
A quel punto, Queller, batté ancora le mani e con tono enfatico annunciò:
“Madame et Messieurs, ed ora ecco a voi le vere sorelle trans, le favolose Miriana e Jessica!”
Applausi dei presenti e dall’ingresso principale fece finalmente la loro apparizione il tanto atteso duo-trans.
Le due sorelle trans di 29 e 27 anni erano effettivamente molto belle. Alte, slanciate, capelli neri lunghi, un corpo armonioso ed un viso molto femminile, che le rendevano davvero più belle di una donna. Erano vestite piuttosto succinte, con una sorta di guepière-sexy molto scollata che lasciava vedere il rigoglioso seno (una 3a abbondante) e un mini-perizoma che si insinuava nel solco tra le natiche tonde e sode, coprendo a malapena il loro retaggio maschile già piuttosto gonfio. Inoltre, stivali neri alti fino al ginocchio e guanti rossi fino al gomito le rendevano ancor più attraenti e aggressive.
[Nota dell’Autore per i lettori interessati: alle due sorelle è dedicata la serie in 7 capitoli “Miriana e Jessica, sorelle trans”, ed appaiono anche nei cap. 16-19-20-21 della serie: “Angelica e i suoi figli: una vacanza a Parigi”, entrambe pubblicate nella sezione-incesto]

Improvvisarono un balletto molto sensuale, sotto una colonna sonora di musica d’atmosfera, toccandosi e strusciandosi l’una sull’altra, per poi volteggiare anche sul palo da lap-dance presente al centro della sala. Ginevra e Guidobaldo le guardavano con attrattiva, oltre che belle erano anche piuttosto brave nel muoversi, grazie alla loro esperienza di artiste erotiche che si erano esibite in vari locali e club-privé parigini. Continuando nella danza, ognuna strappò all’altra il corsetto, accarezzandosi e baciandosi il seno nudo che si muoveva dolcemente seguendo il ritmo della musica. Infine, si stesero su un divano, togliendosi l’un l’altra il mini-perizoma, liberando i membri che si ersero imperiosi e con Jessica che prese in bocca l’uccello della sorella maggiore, guardandola negli occhi per un pompino molto sentito.
Scattarono gli applausi dei presenti, che le due gradirono assai e subito si diressero verso Ginevra, con un sorriso voluttuoso e dicendole:
“Bonsoir madame... il nostro amico Richard ci ha avvisate che lei sarebbe stata l’unica donna della festa... noi adoriamo fare sesso anche con le donne e vorremmo renderle onore...”
“Certo care... Piacere di conoscervi... ho sentito molto parlare di voi e non vedevo l’ora di incontrarvi... siete così belle, come e più di una donna, che sono già attratta da voi...Io mi chiamo Ginevra...” fece Ginevra, accarezzandole e prendendo subito in mano i loro grossi membri duri.
“E chi le ha parlato di noi?” chiese con curiosità Miriana.
“Oltre che Richard, la mia amica Angelica che vi ha conosciuto a Parigi e che vi saluta caramente!”
“Oh, Angelica!... Certo, una donna stupenda... con lei e i suoi figli abbiamo passato una grandiosa serata di sesso!... Se lei è come Angelica, ci divertiremo allo stesso modo!” fece Miriana con un sorriso ammiccante, contenta che Angelica si ricordasse di loro e ne avesse parlato a Ginevra.
“Ora Ginevra, se vuoi gradire...” disse Jessica, facendosi avanti e porgendole il suo attrezzo ben eretto, a cui si aggiunse quello, altrettanto turgido, della sorella.
“Mmm... certo!... Non vedo l’ora di gustare questi stupendi cazzi!”

Così Ginevra prese subito in bocca quei grossi calibri, leccandoli e succhiandoli avidamente. Le due sorelle gradirono assai quel trattamento, certo più dolce e ben fatto che quelli praticati da uomini.
Erano due cilindri di carne pulsante così gustosi che emanavano un aroma femminile come grossi clitoridi, che parevano davvero membri di donne con il cazzo, come in effetti erano le due sorelle.
Vedendo quel quadretto, si avvicinò anche Guidobaldo, incuriosito e colpito anche lui da queste due famose trans. Si fece sotto e prese subito in bocca l’uccello di Miriana per spompinarlo a sua volta. Lei gli rivolse uno sguardo interrogativo e Ginevra le spiegò:
“Lui è mio marito Guidobaldo... anche lui adora le trans e prendere cazzi!... Il suo culo è a vostra disposizione... come il mio!”
A quelle parole, le due sorelle scambiarono uno sguardo di intesa. Dopo essersi fatte spompinare ben benino, si misero dietro ai due coniugi già in posa a pecorina, ne leccarono gli orifizi e li penetrarono in un colpo, lui in culo, lei in figa, facendoli sobbalzare ma accogliendo finalmente quelle verghe dominanti con soddisfazione e un mugolio di piacere.
Le due trans presero subito un ritmo piuttosto intenso, come era loro abitudine. Erano in grado di controllare perfettamente i tempi del loro godimento: scopare lungamente prima di venire, oppure venire di continuo più volte, anche in tempi ravvicinati.
Nel mentre, si avvicinò Queller e, vedendo con piacere i suoi ospiti alle prese con le due sorelle, disse sornione: “Vedo che avete fatto subito conoscenza... Miriana e Jessica sono deliziose, vero?”
Ginevra annuì con convinzione, ma oramai un cazzo solo non le bastava. Così si impossessò dell’uccello che Richard le brandiva volutamente di fronte al viso, per spompinarlo voracemente.
Poi, non contenta, disse con tono quasi implorante:
“Vorrei ripetere la doppia penetrazione!... Mi aiutate?”
“Molto bene marchesa, con molto piacere!” fece Richard stendendosi sul letto.
Così Ginevra, sfilatosi momentaneamente il membro della trans, si impalò sul cazzo di Queller che si ritrovò subito piantato fino in fondo alla vagina, con il piercing Prince Albert che la stuzzicava come non mai proprio nel punto G.
Quindi, si rivolse alla trans con tono voglioso, sentendosi molto troia:
“Miriana, ora sbattimelo nel culo!”
“Certo Ginevra, provvedo subito!” rispose la trans, mettendosi dietro di lei e infilandole subito l’uccello nel pertugio anale, rimasto parzialmente dilatato dalle penetrazioni precedenti.
“Oh sìì!... Così!... Scopatemi come una troia!” fece Ginevra a occhi socchiusi, pervasa da una estrema eccitazione, gustandosi ogni centimetro di quei bastoni di carne che si muovevano dentro di lei, provocandole colate continue. Era talmente presa che dopo qualche minuto raggiunse un altro orgasmo, ma non si fermò.

Allora, Miriana capendo che quella donna più ne prendeva più ne voleva fece un cenno alla sorella. Jessica che stava ancora scopando alla missionaria Guidobaldo messosi a gambe larghe appoggiate sulle sue spalle. Tra i due era scattato un certo feeling, con lui che era rapito dall’avvenenza e dalla dote di quella ragazza-trans che aveva la metà dei suoi anni.
Capite le intenzioni della sorella maggiore, Jessica si sfilò dal culo di Guidobaldo, lo baciò, sussurrandogli: “Tra poco torno, caro... Adesso mi dedico anche alla tua bella mogliettina...”
Così prima le ficcò in bocca il cazzo, dicendole:
“Ecco Ginevra, l’ho appena tolto dal culo di tuo marito... puliscimelo bene con la tua boccuccia!”
Lei non fece una piega, le piaceva gustare cazzi usciti da culi e fighe e riconobbe subito il sapore anale del marito.
Mentre era così impegnata su tre fronti, Miriana, continuando a incularla, le fece una proposta indecente:
“Ginevra, io e mia sorella siamo specializzate in doppie penetrazioni anali!... Vuoi provare a prenderne due nel tuo stupendo culetto?!”
Lei ormai in preda da un parossismo erotico. non capiva più niente se non che voleva continuare a essere scopata a più non posso.
Incrociò lo sguardo perverso del marito che le fece un cenno di assenso, quindi Ginevra gridò la sua voglia:
“Sììì!... Inculatemi tutte e due!... Voglio prendere più cazzi possibile!”
Da sotto, sempre con il cazzo piantato in figa, Queller le disse compiaciuto:
“Madame, lei è proprio una buongustaia del sesso!... Complimenti!”
Avuto il via libera, Jessica si mise sopra la donna, flettendo le ginocchia per mettersi all’altezza giusta. Aggiunse un po’ di gel al bordo dell’ano già più che aperto e occupato dall’uccello della sorella; quindi appoggiò la propria cappella tenendosi quasi in verticale ed iniziando a spingere.
Queller e Miriana si fermarono per favorire l’operazione e centimetro dopo centimetro, anche quel terzo cazzo conquistò il suo spazio all’interno del corpo di Ginevra.
Una volta entrato per buona parte della lunghezza, fino a circa metà asta, le due trans cominciarono a spingere all’unisono, come se fosse un’unica, grossa massa cazzuta.
Ginevra inizialmente rimase quasi senza fiato quando sentì entrare quel terzo uccello, ma il suo ano elastico ed allenato si abituò ben presto ad accoglierlo, dilatandosi naturalmente.
Ora Ginevra sospirava di piacere, le due trans dietro, Queller davanti avevano sincronizzato i movimenti affinché i tre cilindri la stantuffassero alternativamente, uno davanti e due dietro e viceversa..
Se li stava godendo ad occhi socchiusi, quei falli dentro di lei. Ma ben presto si ritrovò con altri due o tre cazzi dei gladiatori presenti che volevano prepotentemente entrare nella sua bocca.
Lei naturalmente li accolse con piacere, dispensando le sue attenzioni orali ora all’uno ora all’altro o anche due insieme.
All’apice della smania erotica, lanciò un grido di piacere: “Sono piena!... Sono piena di cazzi!”
E venne raggiungendo l’ennesimo orgasmo, accompagnato da abbondanti e continue secrezioni vaginali.
Era ansimante per il continuo movimento scopatorio e per il godimento; i cazzi dentro di lei rallentarono il ritmo ma non si fermarono, anch’essi ora volevano la loro parte.

Così Queller, da abile direttore d’orchestra, diede il via alla nuova fase dei giochi.
“Mesdames e messieurs, ora che madame Ginevra ha raggiunto il suo orgasmo è il momento che anche voi tutti godiate a fondo con lei e dentro di lei... sono certo che gradirà ricevere e gustare la vostra crema calda... non è vero, marchesa?”
Lei ascoltava a malapena quelle parole, ancora in preda all’eccitazione, ma voleva godere ancora e far godere tutti quegli uccelli pronti ad esplodere. Così esclamò senza ritegno:
“Sìì... siii!... Fatemi godere ancora!... Ora riempitemi di sborra come una troia!.... Voglio essere il vostro sborratoio!”
Cominciarono i tre stalloni in piedi davanti a lei, che dopo aver ripreso brevemente a scoparla forte fino in gola, si menarono i cazzi fino a venire copiosamente: ognuno la inondò con tre, quattro, cinque fiotti copiosi di sborra sul viso, sul seno e naturalmente in bocca, con Ginevra che ingoiò tutto voracemente, chiedendo a gran voce: “Ancora!... Ancora!!”
Altri due partecipanti si avvicinarono a lei e le scaricarono la loro dose di sperma in bocca e sul corpo.
Ma era il momento di farsi riempire per benino i suoi orifizi.
Così, le due trans che la stavano inculando aumentarono il ritmo, anch’esse eccitate dal ritrovarsi con i cazzi che sfregavano l’uno sull’altro avvolti dalle calde pareti del canale anale della donna.
Prima giunse a compimento Miriana con un grido soffocato: “Ecco... sto venendo!.... Ginevra, prendi la mia sborra!”
Un fiume di sperma caldo e denso inondò l’ano ormai ben aperto di Ginevra, lubrificandolo ancora di più e rendendolo più scorrevole cosicché Jessica poteva fotterla con ancora più forza, fino a che anche lei raggiunse l’orgasmo con una copiosa sborrata che si aggiunse a quella della sorella.
“Sììì!... La sento la vostra sborra!.... Quanta!.... E’ stupendo farmi riempire il culo così da voi sorelle!”
Le due trans rimasero qualche attimo accasciate l’una sull’altra, appoggiate sulla schiena di Ginevra. Quindi si sfilarono, prima l’una e poi l’altra. Vedendo la colata di sperma che fuoriusciva dal culo slabbrato di Ginevra, Jessica pensò bene di leccare tutto e passarlo goccia a goccia alla sorella. Erano abituate a scambiarsi la propria sborra e gli piaceva gustarla così.
Miriana ne tenne un po’ in bocca, quindi si mise davanti a Ginevra baciandola e passandole quel delizioso liquido.
“Mmm... che buona la vostra sborra... così dolce... grazie!... Dopo me ne date ancora?... E anche mio marito vorrà assaggiarla...”
“Certo Ginevra... questo è solo il primo giro... abbiamo ancora tanta crema da donare a chi la desidera!”
Quindi le due sorelle si misero sul letto a 69, per ripulirsi reciprocamente i loro membri, ancora ben eretti, leccandoli e succhiandoli dolcemente, e gustando la residua sborra che li ricopriva permeati dall’aroma di culo di Ginevra.

A quel punto, liberatosi il culo dalle due ospiti, Ginevra aveva in sé solo il cazzo di Queller, che aveva atteso pazientemente il suo momento. Ginevra, che ancora lo cavalcava, si chinò, lo baciò attorcigliando le lingue e gli sussurrò:
“Richard... vorrei che mi scopasse ancora da davanti fino a venire insieme!”
“Certo marchesa... ai suoi ordini!”
Così Queller prese Ginevra per i fianchi, la girò sul letto rimanendo con l’uccello ben piantato dentro di lei, ritrovandosi così alla missionaria. vis-à-vis. Prese subito a scoparla di forza, anche lui era eccitato dalla situazione e voleva essere il primo a venirle nella vagina. Si chinò per baciarla di nuovo, lei era già prossima all’orgasmo.
“Sì Richard così!... Il suo cazzo con il Prince Albert mi stimola tantissimo il punto G... sto colando!”
“Anch’io sono quasi al punto di non ritorno... mi stringa i capezzoli che mi eccita!”
Ginevra eseguì, stringendo e mordicchiando alternativamente i tre capezzoli (caratteristica fisica di Queller) ornati con i piercing a barretta, procurando all’uomo un pungolo erotico.
Lui continuò a fotterla ancora per qualche minuto, finché arrivò al godimento mugolando senza parlare e inondando di sperma la vagina di Ginevra, la quale accolse quel seme in lei come se fosse un dono inaspettato:
“Sììì... la sento... mmm... quanta sborra... grazie, così anche la mia passerina ha avuto la sua parte... Adesso mi sfreghi il clitoride che sto per venire anch’io!”
Lui eseguì, strusciando la mano e stimolando abilmente il clitoride turgido e con due dita all’interno premendo sul punto-G, finché Ginevra squirtò ancora una volta il suo godimento, che Queller si affrettò a ricevere in bocca e leccare le gocce di piacere.
“Mmm... ho avuto un altro orgasmo... stupendo!... Adesso mi fermo un attimo per riprendere fiato, ma poi continuiamo.... ho ancora voglia!”
“Certo Ginevra... siamo tutti a sua disposizione per farla godere come desidera!... Se vuole mangiare qualcosa per riprendere le forze, possiamo andare al buffet...”

Così Queller aiutò Ginevra a rialzarsi; erano oramai più di due ore che stava scopando e aveva perso il conto di quanti cazzi avesse preso e quanti orgasmi avesse avuto.
Si diresse al tavolo dove c’era cibo di ogni genere: stuzzichini, caviale, pizzette, pasticceria, frutta e naturalmente bibite, caffè e champagne, di cui approfittò per rifocillarsi.

Alla scena della tripla penetrazione della moglie aveva assistito compiaciuto Guidobaldo, eccitato di vederla alle prese con tanti uccelli e contento che la sua dolce metà avesse goduto a fondo.
Anche lui aveva avuto la sua parte, sodomizzato a dovere prima dai due stalloni Hans e Conrad e che lo avevano adeguatamente riempito di sperma, oltre che essere stato schizzato in bocca da qualche altro uccello di passaggio.
Si avvicinò alla moglie sorridendo. Erano entrambi un po’ sudati e con il viso ricoperto di sperma e gli orifizi colanti della stessa sostanza. La baciò e le chiese:
“Come va cara?... Sei stupenda a vederti così!”
“Oh, molto bene!... Ho già goduto molte volte e sono ancora eccitata... E tu?”
“Altrettanto bene!... Anch’io ho avuto la mia dose di questi maschioni...”
Poi, in un attimo di riflessione, Ginevra fece:
“Chissà cosa direbbero i nostri figli se ci vedessero così...”
“Oh, probabilmente vorrebbero partecipare anche loro...” rispose lui, con tono serio e ammiccante.
“Mmm... forse hai ragione... poi gli racconteremo tutto di quello che abbiamo fatto.... del resto li abbiamo educati come si deve per vivere il sesso liberamente e anche loro sono dei bei porcellini, come da tradizione di famiglia... chissà magari un’altra volta ci sarà occasione di farli partecipare...” sussurrò riflettendo sottovoce Ginevra, pensando alle loro esperienze in famiglia.

Dopo la breve pausa, i giochi ripresero; Ginevra voleva ricevere le sborrate di tutti i partecipanti e ancora gliene mancavano parecchi; di alcuni, come le due trans, poi ne avrebbe gradite anche due o tre.
Così si rimise all’opera accogliendo a braccia e gambe aperte gli uccelloni degli uomini in fila davanti a lei per scoparla. A un primo giro esplorativo, seguirono doppie penetrazioni e sborrate a gogò ovunque.
Anche Guidobaldo si stava dando da fare e anche lui volle approfondire la conoscenza con le due trans, le quali furono ben liete di accontentarlo. Così mentre una lo inculava, l’altra si faceva spompinare per poi scoparlo in bocca fino in gola; poi invertirono le posizioni in un’alternanza di ruoli ben rodata. Infine, gli chiesero:
“Vuoi provare la doppia anale anche tu, come tua moglie?”
Guidobaldo non ebbe dubbi, non voleva essere da meno di Ginevra ed era attratto irresistibilmente da quelle due belle creature: “Certo che voglio provare... poi mi direte se preferite il culo di mia moglie o il mio...”
“Mmm... molto bene, ti serviremo a dovere!” disse Miriana, stendendosi con l’uccello dritto su cui fece impalare l’uomo. Neanche il tempo di adattarsi a quel cazzo su per il culo, che da dietro Jessica si fece strada nell’orifizio anale dell’uomo, ripetendo doppia penetrazione fatta poco prima a Ginevra.
Qui l’operazione riuscì ancora più agevolmente, dato che lui era stato abbondantemente sodomizzato dagli altri partecipanti durante la serata, ma anche perché era avezzo alla doppia anale che praticava con partner abituali uomini e trans, oltre che farsi penetrare con i vari toys dalla moglie.
Jessica infatti si accorse subito che quel culo versatile era abituato a quel tipo di visite e disse con soddisfazione:
“Mmm.... vedo che il tuo culo si apre proprio bene per prendere due cazzi!... Complimenti, sei una vera troia anche tu!”
Così le due sorelle presero a inculare insieme Guidobaldo, che sospirava nel sentire i colpi di quei due grossi arnesi dentro di sé, contento di ricevere lo stesso trattamento della moglie.
“Forza, belle sorelle!--- Inculatemi forte e riempitemi di sborra!” fece Guidobaldo mentre si menava il cazzo duro.
Le trans erano quasi stupite dalla maialaggine dell’uomo, e si scatenarono nel fotterlo a fondo senza pietà.
Poi dopo una ventina di minuti di intenso trattamento sodomitico, cambiando varie posizioni, le due trans vennero in sequenza, prima Jessica e poi Miriana, eruttando una notevole quantità di lava calda che riempì il culo dell’uomo, che l’accolse con un: “Mmm... sììì.... riempitemi di sborra!”
Appagata per la scopata e il godimento, Miriana fece:
“Certo che tu e tua moglie avete entrambi il culo ben allenato!... Complimenti a voi!... Magari tutte le coppie fossero così aperte al sesso e portate a farsi scopare in tutti i modi come voi!”

Si avvicinò Ginevra, che aveva appena ricevuto altre dosi di sborra in tutti i buchi. Era compiaciuta nel vedere il marito così posseduto e sborrato e gli disse:
“Oh caro... che bello vederti anche tu inculato da Miriana e Jessica... Che depravati che siamo, eh!?”
Poi pensando a quanto sperma avevano entrambi in corpo, prese lestamente un bicchiere a coppa e aggiunse:
“Allora da bravi maiali adesso raccogliamo tutta la sborra che abbiamo nei nostri buchi e ce la gustiamo insieme!”
Prima allargò con due dita l’ano spanato del marito, dal quale fuoriuscì una colata di sperma che le due sorelle vi avevano depositato in abbondanza. Quindi, Ginevra posizionò la coppa sotto i propri
orifizi ugualmente dilatati da cui colò un flusso altrettanto cospicuo del seme che i tanti cazzi presi le avevano donato;
“Mmm... quanta sborra avevo in corpo... meno male che uso la spirale, altrimenti mi avrebbero potuto ingravidare...” pensò fra sé e sé Ginevra, soddisfatta della propria perversione.
Alla fine erano quasi due dita di liquido denso e ancora caldo; lo mescolò con un cucchiaino da caffè, lo porse al marito dicendo:
“Ora caro ci dividiamo questo cocktail di sborra ancora calda... è un piccola perversione che mi ha insegnato la mia amica Angelica... su forza, ingoia!”

Lui la guardò un attimo negli occhi, vide in lei la sua stessa depravazione e ne fu felice. Così prese volentieri la coppia e fece fluire lentamente lo sperma in bocca, assaporandolo e ingoiandolo con piacere.
Quindi la passò alla moglie, dicendo: “Ecco, il calice del peccato come nel tuo stemma di famiglia!” Ginevra sorrise e ingoiò d’un fiato la residua sborra, ripulendo la coppa con la lingua per non lasciarne neanche una goccia.
Poi, con la bocca ancora intrisa di sperma altrui, marito e moglie si baciarono appassionatamente.
Guidobaldo aveva l’uccello duro, era venuto solo una volta in bocca a Sissy mentre si faceva inculare, e quell’atmosfera così erotica gli avevano risvegliato antiche passione.
Un altro sguardo d’intesa con la sua donna e Ginevra gli sussurrò:
“Amore, mi hanno scopata tutti... manchi solo tu... ora voglio il tuo cazzo!”
Lo prese per l’uccello, trascinandolo sul letto. Lo spompinò con dolcezza da brava mogliettina, quindi si mise a gambe larghe, dicendo con tono perentorio:
“Forza, scopami come facevi una volta!”
Lui era in tiro e infoiato, penetrò la moglie in un sol colpo, la fregna era ancora dilatata e bagnatissima per i tanti cazzi presi che vi avevano lasciato il proprio seme. Questo a lui lo eccitava ulteriormente e prese a scoparla con forza. Ginevra accoglieva quei colpi con degli “Ah...ah...sììì... dai....” di piacere e di incitamento; in fondo il marito aveva un uccello di dimensioni rispettabili pur non superdotato come alcuni degli stalloni che l’avevano appena montata.

Vedendo Ginevra e Guidobaldo così presi nel loro amplesso, le due sorelle trans, che avevano già ripreso l’erezione, si guardarono negli occhi e Miriana disse con tono malizioso:
“Sorellina, pensi a quello che penso io?”
“Sì Miriana... ho voglia di te, del tuo cazzo... scopami come fai di solito, qui davanti a tutti!” rispose vogliosa Jessica, stendendosi sul letto sollevando il bacino e allargando le gambe, per offrire la rosellina anale alla poderosa mazza della sorella maggiore.
Loro due facevano liberamente sesso tra di loro e ognuna adorava il membro dell’altra, da dare e da prendere senza limiti. Così Miriana non si fece pregare, leccò il culo alla sorella, mise qualche goccia di lubrificante e la penetrò con decisione, che lei accolse con “Uuhhh....sì, così!... Inculami!”

Di fronte a queste due coppie così intente a scoparsi, Queller esclamò compiaciuto:
“Ecco gli sposini e le sorelline che si amano e ci offrono la dimostrazione di come si vogliono bene!”
Tutti gli altri si misero intorno al letto per osservare la scena. In effetti, avere quel pubblico era fonte di ulteriore eccitazione Da una parte Ginevra si faceva scopare dal marito in tutte le posizioni, alla missionaria, alla pecorina e cavalcandolo, passando il cazzo da un pertugio all’altro,
godendo di quella sua ritrovata passione per il sesso coniugale.
Dall’altra, anche le due trans misero in mostra tutta la loro intesa sessuale ed anche Miriana offrì volentieri il culo al cazzo della sorellina che non aveva niente da invidiare al suo per dimensioni e resistenza.
Continuarono così per una buona mezzora prima di arrivare ai godimenti finali. Le due trans sborrarono in sequenza ognuna nel culo dell’altra, per poi leccarsi reciprocamente e gustare quel nettare che usciva dai rispettivi orifizi..
Poi, anche per Guidobaldo si avvicinava il momento culminante, incitato dalla moglie:
“Dai amore... sto per godere... veniamo insieme!”
Era da tempo che Guidobaldo non faceva sesso così intenso con una donna, ma in quel momento con la sua dolce metà erano tornati ad essere una carne sola, come una volta.
In questa rinnovata intesa sessuale, la sborrata liberatoria di lui coincise con un altro orgasmo di lei:
“Sììì amore... oh la sento la tua sborra... mi hai riempito la figa... e mi fai venire ancora.... godo... sììì... godooo!” accompagnato da uno spruzzo di squirtata che pareva il Jet d’Eau del lago.

Moglie e marito rimasero accasciati per qualche istante, sotto gli applausi degli astanti, colpiti da quella performance di vero amore coniugale tra moglie e marito.
Ginevra era al limite delle forze dopo oltre tre ore di sesso continuo, ma aveva in mente un’ultima perversione per concludere la serata.
Si avvicinò a Queller e gli chiese:
“Richard, vorrei concludere come aveva fatto Angelica con lei nel recente incontro...”
“E cioè?” fece lui, non capendo a quale dei tanti giochi fatti in quell’incontro si riferisse.
“Vorrei ricevere il suo pissing in culo!” esclamò Ginevra senza ritegno.
“Oh certo, madame... sono qui per servirla... prego si accomodi!” rispose un po’ sorpreso Queller.
Ginevra si mise a pecorina appoggiata al letto e dietro si posizionò Richard, che aveva l’uccello della giusta consistenza. Glielo infilò tranquillamente in culo, aperto com’era dalle decine di penetrazioni ricevute; si concentrò qualche attimo finché dall’uretra penetrata dal piercing sgorgò un flusso di urina, calda e abbondante.
“Mmm.... siiì... che bello sentirla così che mi riempie il culo piano piano!” fece lei in estasi.
Guidobaldo si stupì di quella perversione, che ancora con lui non aveva mai fatto; lei si accorse della sua perplessità e lo sfidò dicendo:
“Ti piace vedermi così, caro?... E’stupendo... dovresti provare anche tu!”
Lui raccolse la sfida e disse: “Perché no?!” guardandosi in giro per trovare chi potesse accontentarlo. Si fece avanti lo stallone Hans che senza tanti complimenti gli inserì il suo grosso uccello anch’esso dotato di piercing e subito gli scaricò una litrata di urina caldissima.
Attirate da quel perverso gioco d’acqua, anche le due sorelle trans non vollero essere da meno, e subito Jessica si fece penetrare dalla sorella e ricevere così il suo amorevole pissing, a cui peraltro era abituata dato che lo praticavano spesso.
Vedendo quelle scene, accorse la trav Sissy gridando: “Anch’io... anch’ io!”, desiderosa di avere la sua dose di pissing. Così si mise alla pecorina, offrendo la sua figa anale al primo avventore disponibile. Si vede avanti Conrad che senza dire una parola, infilò di forza la sua grossa verga nel culo sfondato della trav. Diede qualche colpo di assestamento, poi il muscoloso svizzero si concentrò per farvi defluire il suo liquido corporeo, che Sissy accolse con: “Oh sììì!... com’è calda!... riempimi tutta!”.

Quando tutti finirono l’operazione, a un cenno del padrone di casa uno dei presenti porse dei bicchieri a coppa. Estratti gli uccelli dai sfinteri ospitanti, i quattro che avevano avuto un ruolo attivo fecero defluire il liquido dall’ano alla coppa, porgendolo ai loro partner. Ginevra prese la coppa sorridendo e sorseggiò senza indugio quel drink, così come Guidobaldo, Jessica e Sissy bevettero tutto il pissing che gli era stato fornito.

E con quel bicchiere della staffa si concluse la serata orgiastica.
Queller salutò i vari partecipanti soffermandosi con Ginevra e Guidobaldo e con le due trans.
“Marchesa Ginevra, conte Guidobaldo... è stato un onore avervi come ospiti a questa serata... spero vi siate divertiti e abbiate goduto a fondo, come è stato per me e per gli altri partecipanti...
Domani vi accompagnerò io stesso all’aeroporto... adesso se volete potete restare qui o salire in camera, fate pure... io... ehm... passerò la notte con Miriana e Jessica per continuare certi giochetti...”
“Richard... la serata è stata eccezionale... io non ho mai goduto tanto con tanti uomini e con due splendide creature come Miriana e Jessica... spero che possa esserci l’occasione per ripetere un evento del genere, a cui magari vorrei che partecipasse anche la mia amica Angelica, ne sarebbe entusiasta...”
“Ma certo madame... non mancherà occasione... e naturalmente è già invitata anche madame Angelica, così esperta di questi giochi... Magari la faremo a Parigi, dove la prossima settimana ci rivedremo con suo marito per aprire il cantiere di Notre-Dame... è d’accordo architetto?
“Certo che sì, ingegnere... cominceremo subito i lavori come da programma...”
“Allora buonanotte miei cari!”
“Buonanotte a lei, Richard... e a Miriana e Jessica... è stato un grande piacere conoscervi, siete stupende!” disse Ginevra, baciando lui e le due sorelle.
“Piacere nostro, Ginevra... Allora ci rivedremo a Parigi... saluta Angelica da parte nostra... la ricordiamo sempre caramente!” risposero in coro le due trans, ricambiando il bacio.

Così Ginevra e Guidobaldo, rimasti nudi, salirono in camera attraversando a passo lento i saloni deserti e semibui della grande villa, e sostenendosi a vicenda, mano nella mano, essendo molto stanchi.
Una volta arrivati, entrambi si accasciarono sul letto, sfiniti dall’intensa serata, dalle innumerevoli penetrazioni ricevute e orgasmi avuti. Si addormentarono all’istante, abbracciati l’un l’altra, appagati e felici di aver goduto così intensamente quei momenti.

L’indomani di buonora, Ginevra cominciò ad aprire gli occhi, con la luce del mattino che filtrando dalle tende rischiarava l’ambiente. Si accorse di essere nuda e aveva ancora le sue intimità umide da quanto aveva abbondantemente ricevuto durante l’orgia. A fianco a sé Guidobaldo, anch’egli nudo, ancora dormiva ma era in preda a una notevole erezione mattutina, come da tempo non gli accadeva. Ginevra sentì una scossa dentro di sé e si impossessò dell’uccello del marito, lo succhiò un po’ e quindi se lo infilò decisa nella vulva, cavalcandolo come un’amazzone.
A quel movimento, lui si svegliò e non poteva credere che la moglie fosse impalata sul suo cazzo, muovendosi su e giù.
“Buongiorno amore... dato che di prima mattina ce l’avevi bello duro, come da anni non ti succedeva, ho approfittato della situazione...” disse dolcemente Ginevra.
“Mmm... davvero un bel modo per svegliarsi... sorprende anche a me di averlo così in tiro... sarà questo ambiente, sarà l’eccitazione dell’orgia di ieri sera... o forse sarai tu che mi fai questo effetto
come una volta... Ti adoro!”
“Ti adoro anch’io... ora scopami come si deve e dammi la tua sborra del mattino!”
Il buon Guidobaldo, dopo i tanti uccelli presi la sera prima, aveva ora ritrovato il mai sopito piacere di immergersi nel “femminino sacro” della moglie, anch’esso violato da tanti falli famelici durante l’orgia e per questo ancora più eccitante da ritrovare e amare.
Lui la possedette lungamente in tutte le posizioni vaginali e anali, anche quelle che parevano dimenticate, facendola godere a fondo per poi finire con l’inondarla con il suo seme, quasi la volesse mettere incinta. Lei rimase colpita da quell’energia e da quell’ impeto e gli disse:
“Oh caro!... Che carica erotica!... Ieri sera e stamane mi hai scopata e amata come non succedeva da tanto tempo... questo week-end sul lago che porta il mio nome è stato davvero bellissimo ed è scattato qualcosa in noi, ritrovando l’amore e l’attrazione sessuale di un tempo e ancora più uniti...Ti amo!”
“Ti amo anch’io, moglie mia diletta!” rispose lui, baciandola lungamente.
“Mi sa che ti verrò a trovare spesso a Parigi... così potremo fare altre orgette con Richard e le due sorelle... farò venire anche Angelica, così la conoscerai... vedrai ti piacerà!”
“Certo!... Possiamo fare tutto quello che vorrai... sarà bellissimo!... Ora purtroppo ci dobbiamo preparare che Richard ci aspetta per andare all’aeroporto”.
Si prepararono e scesero nella sala da pranzo, dove li aspettava il padrone di casa, per un’abbondante colazione.
“Buongiorno, miei cari, ben trovati!... Avete passato bene la notte?”
“Oh sì, Richard... la camera è stupenda e il risveglio è stato... inaspettato!” rispose Ginevra, poi aggiunse sottovoce: “Mio marito mi ha scopata di prima mattina come non succedeva da anni!”
“Molto bene, marchesa... ne sono compiaciuto!... Dopo colazione, vi accompagnerò io stesso all’aeroporto, passando in città per una cosuccia...”

Una volta usciti dall’ingresso principale, si aspettavano di vedere la solita Rolls-Royce nera, invece era pronta una fiammate Ferrari Purosangue, il nuovo Suv sportivo di Maranello, di cui Queller aveva acquistato uno dei primi esemplari.
“Uaooo!.... Una Ferrari!” fece Ginevra vedendola e salendo a bordo.
“Vi piace?... E’ un acquisto recente, che mi diverto a guidare quando ne ho l’occasione, alle volte anche in pista....”
“E’ bellissima, Richard... complimenti!” rispose ammirata Ginevra.
Una volta in strada, furono avvolti dal rombo inconfondibile del 12 cilindri del Cavallino Rampante, mentre percorrevano il lungolago in direzione del centro-città. Ginevra ammirò ancora una volta le placide acque del lago che portava il suo nome, con il Jet d’Eau e le Alpi sullo sfondo, simbolo di quell’intensa avventura che lei e il marito avevano vissuto e che sarebbe rimasta impressa per sempre nella loro memoria.

Giunti nel centro storico di Ginevra, Queller fermò l’auto in uno spazio riservato davanti a una gioielleria-orologeria che faceva parte del suo impero di attività economiche. Appena vide avvicinarsi Queller, il concierge aprì il portone con un profondo inchino e il commesso lo salutò con deferenza:
“Bonjour Monsieur Queller”
“Bonjour Pierre... sono pronti i due pacchetti?”
“Bien sûr... comme vous avez commandé”
Il commesso consegnò a Queller due confezioni-regalo che egli porse ai suoi ospiti.
“Ecco miei cari... un piccolo pensiero per ringraziarvi della vostra onorata presenza nella mia dimora... aprite pure!”
Ginevra e Guidobaldo, mossi dalla curiosità, aprirono i pacchetti che contenevano due orologi di gran marca: un cronografo sportivo per lui, un elegante orologio da donna per lei, dal valore di molte migliaia di euro.
“Sono orologi di manifattura svizzera originali, spero siano di vostro gradimento...”
“Oh Richard... sono bellissimi....non so come ringraziarla... non doveva....” disse Ginevra con riconoscenza.
“Solo un petit cadeau a suggello della vostra visita in Svizzera....”
“Le siamo riconoscenti... grazie ancora” disse Ginevra, baciando quell’uomo così generoso.

Quindi, ripresero la Ferrari per dirigersi all’aeroporto di Ginevra-Cointrin, andando direttamente sulla pista per i voli privati, dove era pronto il jet Challenger 650 personale di Queller.
Venne così il momento di congedarsi dal loro anfitrione; Ginevra lo abbracciò e lo baciò con trasporto, dicendo:
“Richard, è stato un week-end stupendo... siamo stati benissimo grazie a lei, ci siamo divertiti e abbiamo... ehm... goduto tantissimo... Grazie di tutto, sono certa che ci rivedremo presto per continuare i nostro giochi... Grazie ancora!” e l’abbracciò con un ultimo bacio.
Aggiunse Guidobaldo: “Anch’io la ringrazio sentitamente sia per l’ospitalità e i divertimenti, sia per il contratto per i lavori a Notre-Dame... Tra qualche giorno sarò a Parigi per cominciare...”
“Miei cari, sono io a ringraziarvi della vostra presenza e sono contento che vi siate trovati bene... con lei architetto ci vedremo a Parigi la prossima settimana... e con lei madame Ginevra condivideremo nuovamente le nostre passioni comuni... A presto, fate buon viaggio!”

L’aereo partì subito dopo per riportarli in Italia. A bordo, marito e moglie si stringevano la mano, a conclusione di una incredibile avventura erotica e a suggellare una ritrovata intesa di coppia e un nuovo percorso di vita insieme.



5 – CONTINUA

DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE (titolo provvisorio):

CONFESSIONI DI UNA MADRE (genere incesto)


PRECEDENTI EPISODI SERIE: “GINEVRA, DONNA IN CARRIERA E TRASGRESSIVA”
Cap. 1: La nuova capoufficio (sez. “Trio”)
Cap. 2: Incontro a tre con Angelica escort (sez. “Trio”)
Cap. 3: Puttana per un giorno (sez. “Trio”)
Cap. 4: Orgia sul lago di Ginevra – Parte I (sez. “Orge”)


Il racconto è di fantasia; ogni riferimento a persone o fatti reali è puramente casuale.


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Commenti per Ginevra - Cap. 5: Orgia sul lago – Parte II :

Altri Racconti Erotici in orge:



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