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Lui & Lei

Claudia, la giovane albanese 2


di albert1010
09.02.2020    |    2.042    |    0 9.6
"Le portai l’uccello al viso dicendole: succhia troia..."
Il giorno dopo il mattino alle 09.00 Claudia era a casa mia. La attesi sull’uscio la salutai e la feci entrare. Lei si stava recando al bagnetto per cambiarsi, ma io la fermai e la feci venire con me al divano dove mi sedetti e le dissi che non c’era bisogno che andassi in bagno e che poteva cambiarsi in soggiorno davanti me.
Lei mi guardò senza capire, stupita. Le dissi: guarda la Tv che intanto avevo acceso . Avevo montato una sequenza di foto e video.
La prima foto era della Passat in attesa, poi lei che ci saliva, l’auto ferma al parcheggio e il loro primo bacio.
Poi partì il video. Loro che si abbracciavano e limonavano , la testa di lui che spariva in basso, la testa di lei e le sue guance incavate, lei seduta su lui ( avevo preso solo alcuni spezzoni, max tre secondi che davano pienamente l’idea di cosa avveniva in quell’auto) , la casa di lui, sua moglie che rientrava con il piccolo. L’ultima quando lui la lasciava vicino a casa con lei che si guardava in giro per sincerarsi…. Interruppi la visione.
Devo continuare, le dissi?
Lei era senza parole. Come ho anticipato era sveglia, molto sveglia. Realizzò subito le implicazioni che ci sarebbero state se il video fosse stato visto dal marito, dai parenti ed amici o messo su internet.
Parlai io. Tu puoi fare quello che vuoi, ma qui comando io e tu farai tutto quel che ti dico senza fiatare. Prendere o lasciare e sarai la mia cavallina da monta
Picchiai giù duro. Sapevo di non poter fare concessioni e di sfruttare al massimo e subito l’occasione.
Mi ero preparato bene, due ore prima avevo preso doppia dose di Viagra.
Troppo sveglia e perspicace. Non si umiliò, non si mise a piangere, non chiese pietà o minacciò. Aveva colto un elemento nuovo di me. Si era resa conto di avermi sottovalutato ed il suo viso esprimeva la sua rabbia.
Le chiesi chi fosse lui. Un papà di un bambino compagno di classe della figlia. Si erano incontrati all’asilo. Era simpatico e ..è avvenuto.
Da quanto? Pochi mesi.
Corrispondeva tutto.
Le chiesi se si rendeva conto di quel che stava combinando. Mi disse: era solo un gioco. La corressi : forse..
Rimase in silenzio poi dlsse soltanto: cosa devo fare?
Era chiaro cosa intendesse e perché?
Comincia con lo spogliarti e poi vediamo.
Finalmente potevo vederla cambiarsi dal vivo.
Quel giorno aveva indossato una semplice gonna al ginocchio blu e sopra una La Coste chiara, ai piedi scarpe da tennis bianchi. I capelli erano sciolti ed aveva un cerchietto che la faceva ragazzina.
Si tolse la maglietta. Sotto, un reggiseno azzurro semplice che ben conteneva le tette; poi la gonna cadde ai suoi piedi, anche gli slip erano azzurri. Aspettò.
Le dissi :tutto.
Tolse le scarpe da tennis e poi il reggiseno lasciando scoperte le tette. Aveva dei bei capezzoli da succhiare, cosa che avrei poi fatto.
Infine si tolse gli slip e notai , finalmente dal vivo, il riccio boschetto. Pudicamente tenne una mano a coprire a passera. Gliela spostai delicatamente. La feci girare ed il suo culetto mi sbalordì, come mi aspettavo, Era perfetto
Non parlavamo. Poggiai la mano sul culo apprezzandone la durezza e la invitai con la mano verso la scala che portava alla camera da letto.
Saliva la scala avanti ,e che mi deliziava della vista del suo culetto e delle sue intimità in quei movimenti delle gambe gradino su gradino che facevano vedere e non vedere le mie future conquiste. Come un agnello sacrificale stese sul letto ,le gambe schiuse. Era per me un invito a cui non potevo resistere. Fu presa di sorpresa quando mi piegai tra le gambe. Respiravo l’odore del suo sesso. Tremavo dall’eccitazione
Inizia con la lingua a leccarle l’interno delle cosce partendo dall’incavo di incrocio delle gambe verso il basso e poi risalendo dando attenzione prima ad una coscia e poi all’alrtro.’. Alternai per un po’ questi movimenti, finché pian piano iniziai ad avvicinare le mie labbra alla sua passera. Annusai il profumo del suo boschetto , il suo odore mi faceva impazzire, senza nemmeno pensarci appoggiai le labbra nella sua fenditura e iniziai a leccare . Le sue labbra si aprirono,le sentivo bagnate e bagnarsi sempre più ai miei tocchi di lingua. Sentii il suo aroma acre entrare nelle mie narici.
Mi accorsi dalle reazioni del suo corpo che a lei doveva piacere parecchio. Teneva gli occhi chiusi e si lasciava fare Mi accorsi che le piaceva sempre di più, dal fatto che ad ogni passata di di lingua all ’interno , apriva sempre più le gambe. Le spinsi un dito nella vagina, era calda e bella bagnata. Lei ebbe dei sussulti,restò ferma a godersi di sicuro quei momenti.
Il cazzo mi faceva male da quanto si era ingrossato
Facevo passare la lingua su e giu e poi sulla clitoride. Adesso gemeva: “Ohh ohh ohh il mio dito era dentro tuttaoe mentre con la lingua le torturavo la clito con il dito la scopavo finchè la sentii dire : vengo ,vengo e sentii sulla lingua il sapore del suo piacere
Le lasciai qualche secondo per riprendersi poi ripresi a leccare e “scopare”. Quando la sentii partecipe, le sue mani sulla mia testa sembravano volessero spingermi nella vagina ,mi sollevai e glielo misi davanti alla faccia. Lei senza dire niente iniziò a leccarlo per un po' poi iniziò a succhiarlo mentre con una mano mi teneva le palle. Non me l’aspettavo così brava (zoccola). Ad ogni risucchio rischiavo di venirle in bocca., ma non volevo sprecare così le mie poche cartucce
Dopo un po’ le dissi : basta, non resisto più, voglio scoparti..
Ognuno ha le sue manie, e piacevano anche a mia moglie; mi piace vedere il mio uccello entrare nei buchi della mia donna. Quando glielo metti in bocca non è un problema vedere , se lo metti in culo alla pecorina vedi , ma quando lo metti in figa da ogni posizione è difficile vedere. Allora nel tempo, d’accordo con mia moglie, abbiamo trovato le modalità migliori. Uno specchio di fianco al letto dove guardando potevamo vedere il mio cazzo entrare ed uno specchio dietro il letto. Per vedere da quello dovevo essere dietro a mia moglie seduto sul bordo del letto o di una sedia. Solo così potevamo vedere perfettamente il mio cazzo salire dal basso ed entrare in lei in figa e sollevandole le gambe potevamo vederlo anche entrare nell’ano.
E’ questa la posizione che preferisco. Mi piace anche perché è bello quando vengo riempendola la vagina vedere il mio seme uscire dalla passera e scivolare sul mio pene e se lo tolgo facendola sedere sulle mie cosce, alzandole le gambe, vedo il seme colare dalla sua vagina ed andare sulla sedia o sul lenzuolo.
Non vedevo l’occasione di farlo con Claudia.
Non mi preoccupavo di una eventuale maternità. Da un amico farmacista mi ero procurato una scorta di pillole del giorno dopo. Le usava anche mia moglie. Quello che molte donne non sanno è che per le donne maggiorenni non è necessaria la prescrizione medica della pillola dei giorno dopo. Si può andare direttamente in farmacia ed acquistarla. E spesso non sanno anche che è efficace solo se è assunta entro 72 ore dal rapporti non protetti.
Per quanto mi riguarda gliela avrei fatta prendere alla fine dei rapporti che avremmo avuto nel giorno ,ciò significava che se dopo avesse scopato con il marito doveva stare attenta.
Già che ci siamo dico che mi piace anche guardare il culo aperto. Vedere quel tunnel rosso scuro scavato dal mio uccello, tondo e profondo. La figa quando hai finito di scoparla si chiude subito alla vista per le grandi labbra che si richiudono. Il culo invece ci mette un po' a chiudersi e puoi rimirare il “lavoro” fatto.
Tutto avrei fatto.
Per me e per mia moglie era eccitante vedere il cazzo entrare ed uscire dalla vagina o dall’ano. Mia moglie diceva che per una donna è sconvolgente vedersi a gambe aperte mentre vieni “scopata” , per lei lo è stato, e se la cosa ti piace è difficile che possa rifiutare altro perchè è un “attimo” da non permetterti più inibizioni o negazioni . E così volevo succedesse.
L’avrei portata a comprare qualche completino intimo sexi come facevo con mia moglie.
Sarei tornato nelle stesso negozio di allora e se vi fossero state ancora le storiche commesse, che avrebbero ricordato quando andavo con mia moglie, avrei visto/sentito i loro commenti sulla mia nuova compagna(secondo loro) di cui avrei potuto essere il nonno. Ciò non mi avrebbe preoccupato mi avrebbe dato solo piacere mi sentivo rinascere a nuova vita.
Arrivati al letto la feci mettere alla pecorina con il culetto rivolto verso la spalliera del letto.
Lei disse: scopami pure, ma non venire dentro. Non voglio restare incinta.
Le dissi: non preoccuparti ci ho già pensato e ti ho procurato una scorta di pillole del giorno dopo.
Chinò la testa indi acconsentì.
Le portai l’uccello al viso dicendole: succhia troia. Iniziò a leccarmi la cappella. La leccava e succhiava come se fosse un gelato. Sapeva fare bene i pompini. Le carezzavo la testa per mostrarle il mio piacere e gratificarla , mentre con l'altra mano le accarezzava il sedere . Poi le spinsi il cazzo in bocca e le mie spinte si fecero i più forti. La costringevo ad ingoiarmi la cappella. Sapevo che quasi le impedivo di respirare, ma la stavo “schiavizzando”. Mentre glielo muovevo velocemente in bocca mi misi un dito in bocca bagnandolo e lo poggia al centro delle sue natiche esattamente sull’ano e lentamente glielo stavo mettendo in culo.
Ad un certo punto tossì. La stavo soffocando. Mi tirai un poco indietro e lei tossii riempendomi l’uccello di saliva. La guardai come fossi stupito e non capissi il perchè. Le dissi: sei così brava a fare pompini continua e glielo respinsi in bocca. Il mio dito era ancora nel suo culetto. Le contrazioni che sentivo sul dito mi fecero pensare che quel culetto non fosse avvezzo a certe presenze.
Glielo chiesi. Lo hai mai preso nel culo? (il linguaggio crudo serviva)
Gli occhi dissero di no.
Mi piaceva sentire sul polpastrello del dito le sue contrazioni anali , me lo schiacciavano. Poi spinsi più a fondo sino ad arrivare alla nocca. Andai su e giù fino a fondo dito e lo mossi circolarmene fino a che non lo sentii muoversi senza ostacoli allora aggiunsi il dito medio .Due dita le entravano bene nel culo. Con l’altra mano le presi una tettina tra le dita e giocai con un capezzolo tirandolo e facendolo “rotolare”. Intanto il suo lavorio di testa e bocca continuava splendidamente,
Le dissi :"voglio prepararlo per bene il tuo bel culetto.
Le stavo allargando lo sfintere
Ancor prima di entrarle in figa mi venne l’insopprimibile voglia di iniziare dal culetto; di essere il primo ad incularla.
Adesso le mie dita si muovevano velocemente avanti e indietro. Il suo respiro era affannoso. Poi mi fermai e constatai la larghezza che avevo procurato. La feci girare con il culo a me e le divaricai i suoi perfetti globi . Misi nel passaggio anale una cremina lubrificante che mi facesse scivolare bene l’uccello. Rinfilai le dita divaricandole lo sfintere. Lei emetteva dei gridolini di dolore( e sperai forse di piacere). Mi disse "per favore no, ma non si muoveva. Puntai il cazzo sul buchino proprio al centro e spinsi un po'. Lei allora urlò: no, noo… noo… non voglio, ti prego, no… noo. Mentre mi pregava,, grazie alla continua pressione del mio cazzo sul buchino ,sentii la mia cappella avanzare ; lo sfintere stava cedendo.
Spinsi forte e mi trovai ben dentro lei. Era entrato. Rimasi immobile con il cazzo ben piantato nel suo culetto. Lei dal dolore singhiozzava, ma sapevo che il dolore a breve sarebbe passato e le dissi, tenendolo ben saldo dentro: non preoccuparti troietta adesso passa, cosi il tuo culo sarà sempre mio. Volevo fosse chiaro il futuro.
Le girai la testa e per la prima volta le infilai la lingua in bocca mentre lei riuscii a dire " no mi fa male toglilo ...toglilo.. mi fa male.. " . Continuai a baciarla e le carezzai fianchi e tette consapevole che le stavo facendo male. Sapevo che glielo avessi tolto prima che il dolore passasse lei non mi avrebbe i più permesso di fare un altro tentativo.,
Le dissi respira forte che tra un pochino passa , sei bravissima.
Mi mossi avanti ed indietro andavo molto lentamente, ma senza fermarmi, emise un forte gemito ero arrivato completamente in fondo al culo, era entrato completamente in lei. Era mia
Mi accorsi che il dolore stava scemando, non si lamentava più. La sentivo mia e lei lo sapeva, cosi iniziai a muoverlo un pò più velocemente avanti e indietro , Era un sensazione fantastica di possesso e piacere. Capii che era mia quando sentii che stavo assecondando, muovendo il culetto, i miei movimenti . Non sentiva certamente più dolore e forse voleva finire in fretta. Le dissi , " ora il tuo culo è mio e sei la mia troia e voglio incularti per bene.
Mi guardai la scena allo specchio laterale. Fantastico. Vedevo il mio pene scorrere avanti ed indietro in quel sogno di culo.
E poi vedevo lei. Che corpo, che figa.
Aumentai il ritmo di scopata; mi sentivo di sfondarla. Portai le mani alle sue tettine e la inculai di brutto
Le dissi troia : toccati, masturbati. La vidi e sentii fare. E vidi soprattutto che al dolore, fastidio, si stava sostituendo un nuovo piacere.
Era più troia e desiderosa di sesso di quanto pensassi
Mia moglie diceva: guarda che prenderlo nel culo non è male. Ci si abitua in fretta e non è vero che non si gode è un diverso piacere. Vedevo che aveva ragione.
Allora dissi a Claudia: su muovi il culetto, fammi vedere come sei brava a prenderlo da sola in culo.
Lo mosse e come lo mosse. Alcune donne ne sono predisposte e lei era tra quelle.
Gestii l’inculata in attesa del suo piacere.
Sentii che la doppia azione, da masturbatoria e da cazzo , glielo stava dando. Attesi , attesi sino a quando la sentii mormorare: no, no, sto venendo. Allora mi scatenai davvero. Sentivo il mio uccello arrivare a fondo corsa con i miei testicoli che sbattevano sul culo. Furono momenti di godimento unico , infine venni dicendole : ti sto riempendo il culetto . Venni e le riempii per la prima volta il suo bel culetto di sperma, il mio seme.. Dopo diedi qualche spinta per godermi il post orgasmo e attesi di sentire il mio cazzo rimpicciolirsi , e poi mi lasciai cadere completamente di peso su lei ed infine lo sfilai cadendo al suo fianco facendola distendere accanto a me.
Eravamo viso a viso portai una mano sul culetto ed una alla sua testa attirandola contro me. Viso a viso la baciai infilandole la lingua in bocca. Lei all’inizio era passiva, ma poi adeguò i movimenti della sua lingua alla mia.
Ciò mi fece tornare l’erezione. Mi aspettava una vera grande scopata aiutato dall’orgasmo avuto che mi permetteva di meglio gestire la mia eccitazione
Avevo una voglia esagerata di baciarla e toccarla. Ci siamo scambiati un lungo e sensuale bacio . Baciandola ho messo la mano sulla figa , ha aperto la gambe e le intrufolato il dito titillandole la figa ,. Mentre la sditalinavo continuavo a muoverle la lingua in bocca e le ho messo il cazzo in mano.
Con il dito in figa e la mano sul cazzo ci baciavamo intensamente. Sentivo contro me i suoi seni e l’ho allontanata per ammirarla . Poi le ho messo sotto la testa dei cuscini.
Scesi lentamente con la bocca ,dalla sua ad arrivare passando tra i seni ed il suo tonico pancino alla fighetta circondata da un profumato groviglio di peli. Lì ho fatto una sosta prolungata , molto prolungata; l’ho coperta di bacetti , le baciavo la figa tenendola spalancata per mettere dentro il viso. Lei si dimenava . Le piaceva il mio gioco di lingua e dita sulla sua fessura. L’ho succhiata. Ho preso la clitoride tra le labbra e me lo sono gustato strizzandolo. Vedevo il suo addome contrarsi per il piacere. Lo leccavo e succhiavo delicatamente e mi gustavo il suo piacere che mi bagnava la lingua.
Non parlava, ma le sue mani sulla testa dicevano: ancora , ancora .
Poi come seguisse qualcosa di già avvenuto ha sollevato le gambe appoggiandole sulle mie spalle. Avevo l’intera testa incastrata tra le cosce concentrata a dare piacere alla sua vagina.
Potevo fare di più e sapevo come.
Le ho infilato un dito nel culo, in quel culo che poco prima avevo deflorato e visitato; ha lanciato un gridolino, penso di piacere perché spinse ancor più la vagina contro le mie labbra.
Mia moglie impazziva quando le mettevo la lingua in figa ed il dito nel culo.
Lei, Claudia, esplose in un orgasmo vaginale interminabile . Ho smesso di baciarla solo per farla calmare .
Appena smise di ansimare ripresi a baciarle la fighetta . Era i uno stato di perenne pre orgasmo. Sobbalzava il bacino per le ciucciate , avevo voglia di penetrarla ma aspettavo ancora anche se non vedevo l’ora di sentire la sua passera avvolgere il mio uccello.
Ho continuato a possederla con lingua e dita; la sentivo bagnarsi a ripetizione, continuavo a bere i suoi liquidi vaginali.
Adesso potevamo giocare in due. Toccava anche a me. Mi girai per una delle posizioni sessuali più belle: il sessantanove.
Il mio cazzo non era ancora perfettamente in tiro ma fu sufficiente che sentisse il calore della sua bocca per ergersi intieramente.
Mentre leccavo la sua splendida fighetta lei mi deliziava il cazzo con leccate e profondi risucchi. Confermava la sua capacità nel fare pompini splendidi. Qualcuno le aveva insegnato? Quanto cazzi diversi aveva preso in bocca per avere quell’esperienza? Io mi dedicavo alla sua spaccatura principale, lì vicino c’era il buchetto che avevo già visitato che sembrava mi aspettasse. Quando Claudia sentì la mia lingua insinuarsi nel culetto contrasse il buchino , mai poi sentendo solo la punta della lingua si rilassò lasciandomi fare.
Lei era impegnata con la bocca sul mio cazzo; più lei mi ciucciava il cazzo e più le leccavo la fighetta ormai aperta e calda.
Volevo evitare di disperdere improvvisamente il mio seme nella sua ingorda bocca indi le sfilai l’uccello e mi sono mi distesi supino sul letto allontanandola.
Con la mano tenevo il cazzo dritto perpendicolare al corpo , le ho detto siediti su me.
Comprese subito quel che volevo. Si mise alta sopra me , le gambe ai lati delle mie gambe all’altezza del torace.
Da sotto vedevo la figa umida delle mie leccate e le grandi labbra già parzialmente aperte. Come una ballerina di merenghe si calò a gambe aperte su me. Quando il glande sfiorò’ la passera prese il mio cazzo alla base spostando la mia mano ed impossessandosene. Poi è stata lei a guidarlo nel punto giusto e dopo aver fatto entrare il glande in lei si è seduta su me infilandolo tutto.
Da quel momento è iniziata la nostra prima vera scopata. Spingevo verso l’alto per penetrarla fin dove potevo. Lei andava su e giu e muoveva il bacino avanti e indietro. Era fantastica e fantastico.
La guardavo in viso. Le piaceva quello che facevamo non si sentiva costretta.
Facevo fatica a controllare la mia eccitazione allora lo fatta girare e mettere a pancia in sotto
Le ho allargato un po' le gambe e fattomi spazio mi sono disteso su lei ed ho infilato il cazzo nella sua bollente vagina. Adesso potevo controllare il coito e ho preso a scoparla come piaceva a me, con i miei ritmi. Lei era invasata , mi veniva incontro con il culo e lo spingeva verso l’alto per meglio sentire il cazzo . Accompagnava i suoi movimenti Accompagnava i suoi movimenti con parole o gemiti disarticolati , non riuscivo a capire se volesse dire qualcosa o se stava solo esprimendo il suo piacere. Cazzo le piaceva. Certo che le piaceva. Sentii bene: vengo, vengo ancora. Era partita…
Le sollevai facendola mettere in ginocchio con il culo più in alto per farla stare alla pecorina.
Le chiesi: così ti piace? Mi sorprese: come vuoi , basta che me lo tieni dentro e che continui a scoparmi.
Ma chi cavolo era?
Alla pecorina potevo tenerla per le tettine , cosa che mi piace molto. La montavo come una cagnetta.
Poi mi staccai dalle tettine e poggiai le mani sui suoi fianchi.
Io spingevo in avanti e lei arretrava da sola, eravamo in piena sintonia.
Quando arrivavo in fondo la tenevo ferma e spingevo ancora; lei per gustarselo tutto mi veniva incontro. Avrei voluto sfondarle la cervice entrarle in pancia, ma più dentro di così non potevo andare.
.Ero a fine corsa; avevo il cazzo congestionato che voleva sborrare. Era una lotta tra il mio cervello ed il mio uccello. Volevo ancora stare nella sua fighetta, volevo che quel piacere fosse infinito. Provai un lento dentro-fuori, ero ansimante e sudato.
Lei voleva di più: ancora, ancora.
Capii che fosse il momento di finire.
Feci tre profondi respiri per riprendere almeno parzialmente il controllo del mio uccello poi….. Mi misi comodo per il gran finale.
Strinsi le sue tettine tra le mani e la montai con passione e frenesia. Non mi sarei più fermato sino al mio orgasmo. Dentro fuori. Dentro fuori . Sentivo la vagina aprirsi ed i suoi umori bagnarmi il cazzo.
La fedele Claudia se la stava godendo almeno quanto me se non di più. E chi poteva supporlo? Si prospettava uno splendido futuro di sesso.
Sentii la sborra salire nel pene.
Claudia, sto venendo.
Da troia consumata ha abbassato le spalle per alzare il culetto e ricevere la mia imminente sborrata.
Scuoteva il culo amplificando il contatto del cazzo in vagina e contemporaneamente muoveva la testa come fosse prossima a venire anche lei. Nel mio piacere la sentii dire: sborra, sborra , riempimi.
Godetti.
Sborrai . Sborrai tutto il seme che ancora avevo, sborrai l’anima nella sua passera e lasciando i seni crollai semi svenuto al suo fianco. Quando mi ripresi notai che eravamo entrambi stravolti.
Restammo alcuni minuti , stanchi, ma soddisfatti stesi sul letto. Le dissi: fatti una doccia, poi la faccio io
Sul letto riflettevo su quel bellissimo incontro di sesso, da come era nato e sui possibili sviluppi.. Dieci minuti dopo tornò in camera coperta di un grande asciugamano che pareva la vestisse . Vedevo la sua gioventù e la sua bellezza. Si distese silenziosa, così com’era, sul letto al mio fianco.
Le toccai sul pezzo di coscia che spuntava dall’asciugamano: era fresca e tonica. Aveva davvero un bel fisico.
Io ero stravolto fisicamente e psicologicamente. E’ vero che il Viagra aiuta, ma è anche vero che ho la mia età e certi sforzi, anche se con risultati piacevoli ,si pagano. Sentivo il bisogno di riprendermi e volevo stare solo. Dissi: per oggi basta, vai a casa.
Mi guardò sorpresa, un sorriso sulle labbra. Avrei voluto ricominciare da capo, ma non mi era possibile. Forse un pompino? Lasciai perdere.
Si rivestì. Seguii con lo sguardo come si vestisse. Avevo notato che non mostrava più alcun pudore; mi sa tanto che l’avevo sottovalutata, che sotto quell’immagine quasi casta covassero dei fuochi che avevano bisogno di essere alimentati.
Si era vestita , mi disse: ci vediamo. La stoppai prima che andasse: ferma e le dissi cosa volevo da lei.
Due giorni dopo. La volta dopo .
Claudia in casa indossava una lunga gonna scampanata che non la ostacolava nel fare i servizi. Era il nuovo abbigliamento che le avevo imposto, A chiusura del precedente incontro le avevo dato i nuovi ordini di servizio. Non mi interessava come giungeva vestita da me; si vestisse come voleva.
Arrivata in casa doveva andare in camera da letto e avrebbe indossato quello che c’era sul letto. Non vi fosse stato nulla di intimo doveva mettere una lunga gonna scampanata , ne aveva disposizione tre tipi, e non indossare ne calze, ne mutandine ,ne reggiseno ; solo la gonna ed una maglietta a maniche corte (dipendeva se avesse freddo o meno).


Altrimenti vi sarebbe stata della lingerie di classe, per iniziare avrei utìlizzata quella di mia moglie ancora presente nei suoi cassetti che non avevo mai avuto il coraggio di svuotare ,poi ne avrei comprati di nuovi con lei.
Aveva dei completini da far rizzare il pisello a chiunque : reggicalze ed autoreggenti coordinati con reggiseni e mutandine da sballo. In comune avevano un comun denominatore qualunque di essi indossasse: il vedo, non vedo, ma ti scopo.
Mi spiego. Le mutandine ed i reggiseni svolgevano la loro funzione , ma non toglievano nulla alla vista in particolare per quanto riguarda le mutandine non c’era il bisogno di toglierle per avere la fighetta a disposizione del mio uccello . Erano fini e morbide e si spostavano a cavallo della passera senza provocare attrito al contatto del mio pisello. Potevamo scopare ovunque ed ogni volta che volevamo e poi mia moglie era un amante delle gonne e ciò ci favoriva.
Solo quando faceva molto freddo e sulla neve indossava i pantaloni , pensate voi… Nei miei pensieri , più avanti, nella stagione calda, a Claudia avrei fatto indossare solo reggicalze, calze e reggiseno ed avrebbe fatto i servizi così. Mi chiedevo cosa sarebbe successo. Comunque sarebbe stata vestita , avrei avuto la figa ed il culo sempre a mia disposizione.
Quel primo “nuovo” giorno non le avevo fatto indossare l’intimo. Volevo si sentisse come una cagna pronta a copulare in qualsiasi momento.
Seduto sulla mia poltrona la vedevo andare avanti ed indietro facendo ondeggiare la gonna, che ben si prestava a ciò.
Ero arrapato ancor prima che entrasse in casa, ma attesi scientemente. Volevo si sentisse a disagio senza sapere se e quando sarebbe successo….
Quell’attendere amplificò la mia voglia che divenne insopprimibile e mentre era in cucina al lavandino ,impegnata a preparare la tavola ed il pranzo, la raggiunsi e da dietro le sollevai la gonna infilandole una mano tra le cosce e l’altra sotto la maglietta.
La mano sotto la maglietta le manipolava una tettina. Facevo rotolare il capezzolo tra pollice ed indice ed in breve divenne turgido ed irto. L’altra mano, di taglio, andava avanti ed indietro tra le cosce facendo aprire la passera e poco dopo era pregna dei suoi umori. Lei , in apparenza imperterrita, continuava il sul lavoro ma mi accorsi che ave leggermente divaricato le gambe e che il suo respiro non era più fluido. Da dietro le davo dei bacetti sul collo , e adesso il braccio sotto la maglietta l’abbracciava giocando alternativamente con le tettine.
Sotto mentre la mano scorreva e un dito era entrato a ravanarla. Era bagnatissima e irrazionalmente sollevò il viso, allungando il collo, in segno di piacere.
Il suo viso stava prendendo quell’aspetto tipico del piacere. Soddisfatto le ho preso una mano portandola dietro sul mio cazzo eretto già fuori dalla patta dei pantaloni.
Quando l’ha preso in mano, senza voltarsi, l’ha segato; forse pensava di soddisfarmi con una sega..
Ingenua. Come mio modo di pensare “ il seme” va sempre depositato in un buco: bocca, figa o altro non importa. L’importante è che riempia un vuoto.
L’ho lasciata fare per un po'. Poi sono arretrato liberandomi della sua mano e le ho fatto scivolare a terra i velati slip che indossava,( erano già quelli che amavo io). Quel movimento di alzare alternativamente le gambe per toglierlo è sensualissimo.
Le ho fatto divaricare di più le gambe e fatta piegare il busto sul lavandino
Quando era in questa posizione impazzivo. Vedere il suo tondo culetto esposto e a mia disposizione mi faceva sbarellare
Le ho sollevato la gonna bene sulla schiena che non mi desse fastidio. Perché non ricadesse, ciò me lo aveva insegnato una gentile signora araba, prese un lembo e lo mise tra i denti. La stessa cosa che fanno per mantenere il velo che copre il viso.
Le ho rimesso il duro cazzo in mano dicendole :mettilo dentro.
Lasciai a lei la scelta del buco Le sue intimità, sogno di molti, erano li che mi aspettavano.
Si è piegata per mettersi più comoda e ha portato il mio uccello alla passera, (la sua scelta) che si è aperta alla pressione del mio pene . Sprofondai nel suo calore ed iniziai a “pomparla stringendole le tette da sotto la maglietta.
Lei su mio invito si sgrillettava davanti e ormai aveva capito e pensava anche al suo piacere e ogni tanto arretrava per meglio gustarsi il cazzo. Da furba porcella voltava il capo per vedere il mio viso ed io ne approfittavo per fare lingua e lingua. Altro che santa era una porca.
Le domandai: ti piace?
Non attesi la risposta per continuare a chiavarla; il suo ansimare era un si di risposta. Le chiesi se lo volesse nel culo, non rispose.
Mia moglie diceva che prenderlo nel culo deve essere una piacevole abitudine altrimenti torna il dolore e passa la voglia. A me non fregava niente che non ne avesse voglia , ma non volevo ostacoli alle mie di voglie.
Le ho poggiato il cazzo contro l’ano e ho spinto, in fondo l’avevo sverginata solo due giorni prima . Fu risucchiato dal canale . Volevo far piano , ma poi la voglia ha preso il sopravvento e ho preso ad andare in fondo con un po' di cattiveria. Arrivavo a toccare con il ventre contro il culo; guardavo affascinato come il mio uccello andasse a mò di pistone. Ho continuato ad incularla per un po', poi pago l’ho tolto. Avevo lasciato un bel buco aperto. Sono tornato in figa. Durante i miei passaggi in culo aveva smesso di masturbarsi, adesso che l’aveva in figa riprese ed allora attesi il suo piacere.
Mi ero ripreso in mano le sue tette e la chiavavo con goduria crescente. Ma il sesso è bello se ciascuno ci mette del suo.
Ed allora: dai; fai da sola . Vieni indietro; scopati da sola.
Io rimasi fermo e portai le mani sui suoi fianchi mentre si scopava il mio cazzo andando col culo avanti ed indietro. Io, alto, potevo vedere dai suoi movimenti di culo il momento di quando e quanto l’uccello affondava nella vagina e di quando e quanto ne uscisse.
Poi prese un movimento diverso. Cazzo, muoveva il culo come una ballerina di samba. Ma chi era? Una scoperta continua.
Mi lasciai scopare per alcuni minuti. Muovere il culo, facendolo ruotare e sobbalzare le doveva dare molto piacere, il mio cazzo le toccava tutti i punti della vagina , la sentii gemere con dei si,si si, prossima al grande piacere.
Allora ripresi l’iniziativa prima che mi facesse venire subito; le feci sollevare il busto verso l’alto. Girò il capo come se cercasse qualcosa, forse la mia bocca? Le misi la lingua in bocca; con sorpresa fui ricambiato dai movimenti della sua lingua. Avevo ragione sulla sua voglia di sesso.
Compresi, anche dalla sua partecipazione, che fosse già nell’orgasmo; a me servirono solo poche altre stoccate in profondità e la raggiunsi con il mio di orgasmo.. Le avevo sborrato dentro .
Avevo sempre disponibile la pillola del giorno dopo
Il tutto durò non piu di 10/15 minuti. Le sottrassi poco tempo ai servizi domestici.
Mi tirai indietro. Il mio cazzo, mollo, pendeva.
Fece per spostarsi e la fermai . La feci piegare ancora sul lavandino. Mi piaceva veder scivolare lo sperma dalla passera alle cosce. Poi la lasciai girare ; mi guardava. Le spinsi con dolcezza, ma fermamente, la testa in basso. Prese prima in mano e poi in bocca il mio sporco cazzo restituendomelo lindo e lucido.
La signora ci sapeva fare; è nata per prenderlo in bocca.
Poi stravolta si è seduta su una sedia per riprendere fiato per poi riprendere il lavoro al lavandino e terminare di cucinare.
Mentre pranzavamo era sorridente, se le mancava nel rapporto con il marito il cazzo e la fantasia aveva trovato il modo di soddisfare i suoi desideri.
L’altro? Non erano più affari miei.
Ho la mia puttana, figa, gratis
Continuo a pagarla come prima per i lavori di pulizia ma, visto il cambio di rapporti, non le pago più le prestazioni extra.
Le regalo dei bei completini sexy ed anche dei bei vestiti e scarpe. Mi piace che la “mia” donna sia sempre elegante.
Certo sono ripagato dei miei “regalini”. Scopate libidinose in ogni angolo della casa con una figa “svestita” come dico io. Mi piace chiavarla o altro in tutte le posizioni, ma quella che preferisco e quando si siede a gambe aperte sulle mie gambe ,viso a viso. Le tengo le mani sui fianchi mentre limoniamo. Lei prima guida il mio uccello in figa o in culo . Poi piedi a terra, muove il culo massaggiandomi dentro lei fino a farsi riempire del mio seme. Fantastico.
Beh forse anche per queste sue grandi “capacità” ogni tanto qualche piccolo regalino in denaro glielo faccio, ma è poca cosa.
Con il marito, che comunque lei dice che non se ne accorge nemmeno, si giustifica dicendo che i vestiti ed il resto sono di seconda mano e che le vengono dati in parrocchia dove chi non li usa più li porta.
La mia dose di Viagra è scesa 5 mg come in un non lontano passato.
Hanno raggiunto un accordo: a fine anno proveranno per un fratellino o una sorellina.
Ne sono felice , non dovrà più prendere la pillola del giorno dopo e non si sa mai. E’ vero che non sono più un ragazzino , ma le vie del Signore sono….
Quando la domenica la vedo andare o tornare da messa o in giro per il paese, con il marito, tenendo per mano la piccola , tutta sorridente con l’aria della mamma e moglie perfetta , fasciata nelle sue strette minigonne, sono un uomo felice. E’ come se potessi vedere in trasparenza, sotto la gonna e le mutandine, l’ano aperto e pulsante che aspetta il mio cazzo e me la vedo piegata mentre me lo succhia in attesa di quel momento .
Guardo quell’impertinente culetto e penso che l’ho “aperto” io e che ne sono l’unico “proprietario”.
Quando ci incrociamo mentre il marito mi saluta con un rispettoso buongiorno lei mi saluta con un caldo sorriso.
Caldo come la sua bollente passera che spero di poter continuare a visitare spesso.
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