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Sesso a tarda età ( terza ed ultima parte)


di albert1010
23.02.2023    |    3.830    |    0 7.6
"Pensavo potesse capire Non capì e mi chiese di vederci e di parlare..."
Ci accordammo per vederci per cena a casa mia.
E dopo la cena giunse la notte e si fermò a dormire con me. Dopo oltre quaranta anni dormivo con un uomo che non fosse mio marito
Facemmo ancora del sesso, o almeno quello che io consideravo solo sesso.
Fu gratificante e dopo fu molto attento ed affettuoso. Mi diede leggere carezze e baci mentre chiacchieravamo e mi addormentai serena al suo fianco.
La mattina svegliandomi non lo vedi al mio fianco e pensierosa riflettevo sull’aver sostituito Marco con lui. Cosa stavo facendo?
Fui sollevata dai miei pensieri da Marco. Sei sveglia? Era vestito e sorridente e mi aveva preparata la colazione in cucina
In quel modo iniziò la nostra convivenza perché da quel giorno naturalmente ci organizzammo come una coppia.
Scoprii con piacere che amava far da mangiare e quasi sempre fu lui ad occuparsi di ciò.
I nostri coniugi giornalmente si facevano sentire. Marco solitamente la mattina e la sera , mi diceva che gli mancavo, ed in quei momenti mi sentivo male ,e mi aggiornava sull’ avanzamento lavori; sua moglie lo chiamava una volta al giorno ed erano chiamate telegrafiche.
Da subito si creò un rapporto di confidenza “casalinga”. Grandi piacevoli chiacchierate e da parte sue continui gesti di affetto: una carezza, un complimento . In breve quegli atti di “tenerezza” diventarono qualcosa di più.
In casa non mettevo più le comode tute , ma indossavo su richiesta di Marco sempre gonne ed essendo primavera avanzata sotto, oltre gli slip, non portavo nulla.

Non so come fosse possibile, ma facevamo sesso due o tre volte per il giorno e spesso anche se l’atto non si consumava ero oggetto delle sue amorevoli ed erotiche attenzioni che mi sentivo in dovere di ricambiare.
Più di una volta mi ritrovai in un a
Due sposini in luna di miele, ma allora non riflettevo su questo
I primi giorni, quando Marco chiamava Bruno, si allontanava per lasciarmi la privacy ma dopo un paio di giorni non si allontanò più. Restava vicino a me e anche se non poteva sentire quello che Marco mi diceva mi imbarazzava perchè mentre Marco parlava lui si teneva vicino e mi accarezzava la spalla o il fianco, Non era ancora sesso ma era imbarazzante. Ma tutto evolve.
Ero al telefono con mio marito quando mi diede baci sul collo provocandomi deliziosi brividi e quando la sua lingua scivolò nell’orecchio avrei voluto saltare , m non potevo dire nulla e inizialmente provai a scostarmi ma lui non desisteva ed io rinunciai ad oppormi perché in fondo quella “tortura” mi piaceva ;e quando la sua mano risalì da sotto la gonna alla mia passera invece di protestare allargai le gambe permettendo alle sua dita di entrare nella mia fradicia vagina.
Non feci nulla per evitare che si ponesse inginocchiato tra le mie gambe e dopo avermi sollevato la gonna mi leccò la vagina come fossi sola con lui e non al telefono con mio marito.
La mia reazione: il telefono in una mano e l’altra mano sulla sua testa come a guidarla sulla mia vagina.
Era una deliziosa tortura. Dopo che riattaccai mi fece girare e mi penetrò con il suo cazzo portandomi all’orgasmo.
Mentre mi scopava disse: la prossima volta ti scopo metre stai parlando al telefono con lui.
Lo fece davvero . Mi fece mettere a pecorina poggiata sul tavolo che fossi comoda e mentre cercavo di parlare al telefono con mio marito mi penetrò e scopo. Era una situazione perversa, ma erotica; riuscii a riattaccare pochi istanti prima di raggiungere l’orgasmo
Sembrava che fare sesso mentre ero al telefono con mio marito gli desse uno stimolo particolare che confesso avevo anch’io.
Mi leccava sulle labbra mentre parlavo a telefono e mi passava il cazzo sulle stesse mentre la mia lingua usciva a leccarlo. Poi cosa dicevo? Nulla , mi piaceva
Ogni nuova telefonata da Marco era l’occasione per tenermi sulle spine dandomi sempre del piacere.
Oltre che in casa il nostro tempo era trascorso ai giardini con i nostri cani. In apparenza nulla era cambiato , ma uno sguardo attento avrebbe visto la sua mano spesso prendere la mia come fossimo novelli fidanzati; non mi rendevo conto delle possibili conseguenze, lo facevo perché era piacevole quel contatto; dava sicurezza.. Solo quando la sua mano si poggiava a prendermi per il fianco avvicinandomi a lui o si poggiava sul sedere mi spostavo; era un segno di possesso che non potevo pubblicamente condividere.
E’ inutile che vi racconti come facesse sempre più a soddisfare i suoi desideri ,quello che conta e che non mi opposi anzi li favorii.
Mi trovai ad indossare e lo feci solo per lui, non lo avevo mai messo con mio marito, slip traforati e reggiseno osè. Quella volta mi trattò proprio come una troia tanto che non volli più indossarli.
Quella volta mi fece sedere sul letto e lui senza nemmeno svestirsi estrasse il cazzo e lo portò vicino alla mia bocca dicendomi di succhiarlo.
Io ormai obbedisco e dopo averlo preso in mano lo avvicino alla bocca e inizio a succhiarlo mentre mi tiene la testa tra le mani e inizia a spingerla su e giù sul suo cazzo. Sembra impazzito e sempre guidando la mia testa con le mani mi dice: oggi sei una troia , la mia. Succhiami come fanno le troie.
Un altro po' e mi fa soffocare raggiungendo con la punta il fondo della cavità orale provocandomi dei conati di vomito, poi all'improvviso mi fa alzare in piedi e girare. Mi ha alzato la gonna sulla schiena e fatto poggiare le mani sul letto . Era un altro. Mi disse: troia allarga le gambe e appena l’ho fatto ho sentito il suo cazzo penetrarmi in fica in un solo movimento senza nemmeno togliermi gli slip, ma passando al loro fianco. Mi scopò duramente tenendo poggiate prima le mani sul culo e poi portandole da sotto alle mie tette. Ancorato così si muoveva in me come un cane arrapato . Pensavo volesse finire così, invece mi disse: oggi per me sei solo una troia. Si tolse da me, mi fece girare e sedere sul letto. Mi portò il cazzo alla bocca che succhiai con suo grande piacere. Gli piaceva trattarmi da troia e in quell’occasione piacque anche a me. Sentii il suo cazzo gonfiarsi in bocca e mi disse: prendi troia e venne nella mia bocca.
Continuai a succhiarlo sino a che non si sgonfiò del tutto.
Quella volta di sicuro non godetti fisicamente, mentalmente forse si. Non ero mai stata trattata come una troia e ritenni opportuno non ripetere quella esperienza.
Più di una volta mi scopò con la gonna non appena rientrati dai nostri giri ai giardini ancora indosso facendomi poggiare contro il tavolo del soggiorno
Ma era solo sesso
Fu in quei giorni che gli chiesi come andasse con la moglie.
In realtà gli chiedevo come facesse a fare sesso con contemporaneamente con sua moglie e me vista l’età.
La domanda lo imbarazzò, ma dopo quello che c’era tra noi mi confessò che anche loro non facevano sesso da anni e che mi aveva detto una bugia per incuriosirmi perché lui il sesso voleva ancora farlo ed io gli piacevo molto.
Che dire?
Fu ancora più sorprendente sentirmi dire che erano una coppia separata in casa. In apparenza stavano ancora insieme, ma era solo apparenza. Non era l’eventuale reazione negativa dei figli ad impedire la loro separazione e ,ma l’assenza di valide alternative; ad una certa età è difficile che queste si verifichino e poi dopo quaranta anni insieme è importante la comodità reciproca di un rapporto .
Ciò mi fece pensare
Quella sera provai l’apoteosi.
Ero a gambe aperte sul letto e la testa di Marco era sulla mia liscia vagina.
Si mi ero depilata completamente su sua richiesta.
La sua lingua era sulla clitoride e iniziò a leccarla velocemente. Nel giro di un minuto mi stavo mordendo le labbra per non gridare. Leccava e succhiava voracemente.
Mio marito, nelle rare occasioni in cui lo faceva solo per farmi eccitare un pò per poi scoparmi.
Lui ne faceva un atto sessuale completo e quando fui penetrata anche dalle sue dita mi trovai ad avere un piccolo orgasmo .
Raggiunto il piacere cercai di spostarlo chiudendo le gambe, volevo il suo cazzo in me ,ma il suo capo incuneato me lo impedì e continuò a leccarmi con la lingua e a penetrarmi con le dita fino a che ebbi un secondo orgasmo superiore al precedente , ma non si fermò.
Ero surriscaldata e continuavo a provare piacere. Muovevo la testa da una parte all'altra e con le mani gli schiacciavo il capo sulla mia vagina ; ebbi un altro orgasmo e mentre la sua lingua continuava a solleticarmi i punti più sensibili e continuai ad avere spasmi di piacere come fossero tanti piccoli orgasmi.
Si spostò e finalmente la sua lingua fu sostituita dal cazzo
Non pensavo di poter venire di nuovo, ma mi scopò come nessuno aveva fatto mai. Prima andava velocemente, poi rallentava e si tratteneva più in fondo che si poteva , poi riprendeva con spinte profonde e potenti; era una macchina del sesso. Sentivo il cuore in bocca e quando sollevò le mie gambe sopra le sue spalle cambiando l’angolo di penetrazione mi sentii morire ed ebbi un altro immenso orgasmo accompagnato, ad ogni movimento del suo cazzo, da altre fitte di piacere. Continuai a godere senza soluzione di continuità . Pensavo che gli orgasmi multipli fossero una fantasia e che non esistessero, sbagliavo. Continuavo a godere e quando mi disse :vuoi un figlio da me? Sapevo che fosse impossibile, ma gli dissi: siiii. Non pensavo cosa potesse esserci dietro a questa domanda .
Godevo troppo. Spinse in me sino in fondo e rimase fermo e potei sentirlo godere in me. Se avessi potuto avere un figlio sarebbe certamente stato concepito in quel momento
Poi crollò poggiandosi su me con la bocca sulla mia in un ultimo lussurioso contatto
Fu una settimana di scopate fantastiche per quantità e qualità.
Era domenica sera.
Il giorno dopo i nostri coniugi sarebbero tornati. Avevamo fatto una bella scopata, l’ultima di quella settimana. Avevamo concordato che quella sera onde evitare rischi sarebbe tornato a casa sua.
Eravamo nudi, rilassati quando si girò a me e facemmo una deliziosa “limonata” di lingue.
Disse : è stata una settimana fantastica sei d’accordo? Dissi: si, è vero. Ma trasecolai quando disse: perché non la continuiamo per sempre?
Lascio mia moglie , tu tuo marito, ed andiamo a vivere insieme nell’appartamento che hai visto .Lo arrediamo come vuoi tu.
Ebbi un giramento di testa, non pensavo ad una simile proposta. Sino a quel momento avevo sempre tenuto separato il sesso e l’amore.
Solo in quel momento razionalizzai a fondo i nostri comportamenti. Eravamo stati più di due amanti in quella settimana; io lo avevo ricambiato e seguito in tutte le sue richieste e lo avevo portato ad accampare quel desiderio. Mi alzai dal letto ed andai in bagno lasciando in sospeso la sua domanda.
Confesso che quella possibilità era già passata seppur superficialmente per la mia mente durante gli ultimi giorni, ma adesso dovevo dare una risposta a Marco.
Non feci fatica a decidere sul cosa fare. Il sesso e le sue attenzioni mi piacevano ma non avrei mai potuto lasciare Bruno. Bruno era, è, il mio amore, il padre dei miei figli, l’uomo splendido di quaranta e più anni della mia vita
Come spiegarglielo?
Tornando a lui gli dissi che la sua proposta richiedeva una profonda riflessione e che ci avrei pensato; in realtà sapevo già cosa fare e cosa dirgli, ma non era il momento. Ci rimase male. Forse pensava che avrei aderito entusiasticamente.
Assorbì il colpo e ci rivestimmo. Fu tenero e gentile sino al momento del commiato.
Sapendo il seguito, per ricordo feci un ultimo godurioso pompino da urlo poco prima che andasse a casa sua.
Ci salutammo con ultimo gioco di lingue sull’uscio di casa ripromettendoci, se possibile ,di vederci il giorno dopo nella consapevolezza che forse i nostri coniugi dopo una settimana di assenza avrebbero potuto avere bisogno di noi.
Il giorno dopo non lo vidi. Mi telefonò il giorno successivo.
Cosa potevo dirgli? Che avevo già pensato a ciò nel senso che avevo razionalizzato il nostro rapporto? Che avevo vissuto quel periodo come un ultimo regalo alla mia femminilità nella convinzione che fosse solo una pausa segreta del mio rapporto coniugale ?
Ciò che era successo era frutto di un qualcosa di passeggero, di un piacevole ritorno temporaneo ad un passato ormai lontano e non ripetibile
Il sesso con lui mi piaceva non avrei mai potuto lasciare Bruno . Portata da Marco a fare una scelta avevo deciso che dopo la parentesi avuta volevo dedicarmi e stare con Bruno con le nostre coccole e il nostro condividere.
A telefono gli dissi che la sua proposta mi aveva fatto molto piacere ma che non mi sentivo di sconvolgere la mia vita, la mia famiglia, ma soprattutto Bruno che è sempre stato la mia vita . Pensavo potesse capire
Non capì e mi chiese di vederci e di parlare . Gli dissi che a breve non potevo incontrarlo che Bruno aveva bisogno della mia presenza e che dovevamo fare numerose cose insieme.
Insistette giorni dopo.
Dissi che non avevo cambiato idea e che ero molto impegnata per poterlo incontrare.
Venne sotto casa e citofonò. Vedendo al video che fosse lui non risposi ne quella volta ne le successive . Poi un giorno risposi solo per dirgli: basta , non venire e non chiamarmi più .
Forse la capì, ma per diminuire le possibilità di contatto evitando possibili fraintendimenti andai presso altri giardinetti per il cane che nel dispiacere mi diede un aiuto; per la tarda età ,dopo poco da quegli avvenimenti, venne a mancare. Non sentivo e non avevo più l’esigenza di andare ai giardini. Non volemmo un altro cane e mio marito ridusse i pomeriggi alla bocciofila, sono sicura anche se non me l’ha mai detto che lo fece per me.
Siamo sempre teneramente felici

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