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Gay & Bisex

LA GUIDA SIRIANA - Parte Terza


di Membro VIP di Annunci69.it maturoamodena
07.05.2023    |    3.802    |    4 9.9
"Di tanto in tanto davo un’occhiata ad Amir..."
Ormai restavano solo due giorni alla fine del viaggio.

Quella mattina vidi Fathi che parlava con l’autista del bus ed entrambi mi guardavano.

Appena ce ne fu la possibilità la guida si avvicinò e mi disse:
“E’ tutto a posto per stasera, Amir sarà con noi”.

Di tanto in tanto davo un’occhiata ad Amir.

Da quando era iniziato il tour indossava sempre la sua divisa: camicia impeccabilmente bianca e calzoni color avion almeno due di taglie più grandi, entrambi di una stoffa così sintetica che al sole luccicava.

Era magro, alto all’incirca come me e dall’apparente età di 32/34 anni.
La cosa che non potevi non notare di lui erano gli occhi: grandi, leggermente allungati, nerissimi e ombrati da ciglia folte e lunghe.
Sul viso solo alla sera, sicuramente per merito di un'accurata rasatura, compariva un'ombra di barba scura che evidenziava una bocca dalle labbra carnose.

Anche lui mi guardava di sottecchi e più di una volta lo beccai mentre si accarezzava il pacco.

Il resto della giornata trascorse senza che io ricordi nulla se non la sottile eccitazione per quello che sarebbe successo da lì a poco.

E finalmente venne il momento.

Io e Fathi, eclissandoci dal resto del gruppo, ci ritirammo in camera sua dopo cena. Cercavo di nascondere il nervosismo, ma era palese tant’è vero che quando si sentì bussare alla porta Fathi mi disse:
“Possiamo tornare indietro quando vuoi senza problemi”.
Gli feci cenno di aprire.
Mi baciò le labbra e spalancò l’uscio.

Nel vano della porta si stagliò la figura di Amir.

Rimasi a bocca aperta, privo dei soliti miseri panni da lavoro, ma con addosso un jallabia bianco finemente ricamato d’azzurro sul petto, lungo fino alle caviglie da cui venivano fuori i piedi ornati da morbidissime babush, i capelli neri evidentemente ancora bagnati che gli scendevano dietro le orecchie in morbidi e lucenti riccioli, quasi non lo riconoscevo.

Adesso era davvero quello che il suo nome significava: Amir e cioè Il Principe.

Controluce dalla sottile stoffa della veste traspariva il suo corpo snello fasciato solo da uno slip bianco.

Entrò guardandomi, timoroso, con gli occhi neri come due carboni e si fermò in mezzo alla stanza.
Fathi sapeva che doveva condurre lui il gioco e così fece.
Gli si avvicinò sorridendo, gli slacciò la jallabia e lo aiutò a sfilarla dal capo e quindi gli abbassò gli slip che caddero sul pavimento.

Me lo mostrò.

Nudo non sembrava più magro, aveva in realtà un fisico sì molto asciutto, ma definito e ben proporzionato, spalle ampie, vita stretta, delicato incarnato color ambra. Una corta peluria gli copriva i pettorali, diventava una linea all’altezza dello sterno, gli divideva in due gli addominali scolpiti e si tuffava nel ciuffo pubico, da cui emergeva un discreto uccello circonciso inizialmente barzotto, ma che sotto l’occhio mio curioso, gradualmente prendeva consistenza e si sollevava strusciandogli sulla coscia sinistra fino a puntare deciso e dritto nella mia direzione.

Era bellissimo.

Perso nell’ammirazione non mi ero accorto che anche Fathi si era spogliato e che si era accostato a lui da dietro, gli accarezzava il collo, le spalle, i pettorali, l’addome, arrivò a prendergli il membro, ormai turgido, in mano.
Amir reclinò la testa all’indietro chiudendo gli occhi e così facendo offrì la sua bocca a Fathi che lo baciò appassionatamente.
Di tanto in tanto riuscivo a vedere il tarello dell’uomo che, ormai duro, scorreva sulle natiche rotonde del ragazzo che assecondava i movimenti che l’altro gli suggeriva.
La stazza possente del primo sembrava avvolgere ed assorbire il corpo snello dell'altro.

Sarei rimasto a guardarli per ore, ma Fathi mi apostrofò:
“Jalla habibi…jalla”

Appariva come un comando più che un’esortazione a raggiungerli.

Una volta vicino a loro si disposero entrambi di fronte a me.
Le loro mani cominciarono a cercare i miei bottoni, le mie zip, le mie fibbie e mi ritrovai nudo senza che me ne rendessi conto.

Fathi poggiò una mano sulla mia nuca e l’altra su quella del ragazzo e ci avvicinò in modo che le nostre bocche si unissero, i nostri baci dapprima timidi divennero sempre più ardenti e vogliosi mentre le mie mani vagavano su quel corpo caldo e scultoreo, alle nostre bocche si unì Fathi e il nostro fu un intrecciarsi confuso di lingue e di fiati.

Poi Amir si calò in ginocchio, sentii un soffio caldo sul glande…poi un contatto morbido ed infine fui letteralmente ingoiato da una bocca avida e sapiente.

“Cazzo…no…vengo” pensai.
Ma in quel momento Amir, quasi m’avesse sentito, mi afferrò i testicoli e strinse.
La cosa bloccò il mio orgasmo, presi fiato: “Concentrati” mi dissi “Non rovinare tutto”.

Ormai la sorpresa era passata e mi godetti quella fantastica pompa mentre venivo baciato e palpeggiato ovunque da Fathi.
Il giovane si alternava tra il mio uccello e quello della guida, succhiava uno e segava l’altro sbattendosi l’asta sul viso, dopodiché invertiva l’attività. Il suono che ne scaturiva era eccitante.
Volli provare quella sensazione anch’io, m’inginocchiai e presi in bocca il cazzo di Amir che duro come il marmo riuscivo a far scorrere lentamente tutto fino in gola e poi passavo a quello di Fathi che mi smascellava ogni volta che provavo a spingerlo a fondo.
Mi aggrappavo ai due uomini così diversi tra loro di corporatura, di sapore, di comportamento, d’età eppure entrambi così affascinanti, così desiderabili.

Finimmo a letto. Le mani che mi scorrevano addosso, le lingue che mi lambivano sembravano moltiplicarsi minuto per minuto.

I nostri corpi s’intrecciavano, i nostri sudori si mescolavano, il piacere di ognuno era piacere degli altri.
Godevo del contatto del corpo peloso dell’uomo e della pelle setosa del ragazzo. Il peso maschio di uno, la nervosa, scattante agilità dell’altro.

Dopo infiniti, gustosi preliminari Fathi indossò il profilattico, sistemò Amir a 90° e senza troppi preamboli lo penetrò con un’unica spinta, senza lubrificante, senza neanche un po’ di saliva.

Il ragazzo inarcò la schiena irrigidendo tutti i muscoli, emise un gemito e prese a respirare forte. Fathi cominciò a muoversi dentro di lui scopandolo con decisione sempre crescente, tenendolo per i fianchi si ritirava e di botto affondava dando dei colpi che squassavano il corpo di Amir che ogni volta gemeva e batteva i pugni sul letto.

Ero affascinato alla vista di quel grosso serpentone che appariva e scompariva nelle rotondità di quei glutei muscolosi che a volte Fathi schiaffeggiava a mano piena e con forza, arrossandoli vistosamente.
Gli dissi: “Fermati! Così gli fai male!”
Mi guardò divertito con il volto ricoperto di sudore.
“Non capisci, habibi, che lui vuole questo? È così che vuole essere scopato…fottilo in bocca, non aspetta altro”.

Disse qualcosa in arabo al ragazzo che si allungò per prendermi una mano attirandomi a sé.
“Fuck me, mister” quasi m’implorò “Please, fuck me”.
Mi misi di fronte a lui che imboccò prontamente il mio cazzo.

Cominciò così quasi una danza: ad ogni colpo di Fathi la testa di Amir veniva avanti ingoiando profondamente il mio uccello, i movimenti erano accompagnati da uno sbuffo di Fathi, un mugolio di Amir, un mio gemito…e poi ancora uno sbuffo, un mugolio ed un gemito.

Mi lasciai prendere dalla situazione afferrai la testa di Amir e lo costrinsi a restare con tutto il mio membro in gola mentre Fathi raddoppiava l’intensità delle spinte bloccandogli il corpo con entrambe le braccia.
Improvvisamente lo tirò fuori, si piegò verso di me e mi baciò urlandomi in bocca il suo piacere e venne sulla schiena di Amir con il corpo squassato da violenti spasmi.

Non resistetti, venni anch’io mescolando il mio sperma a quello già presente sulla pelle di velluto del ragazzo.

Fathi con un gesto energico rivoltò Amir supino gli infilò il cazzo gocciolante in bocca ed invitò me a fare la stessa cosa, gli afferrò l’uccello e lo smanettò velocemente, mentre lo penetrava con le dita dell’altra mano.
Furono sufficienti pochi colpi perché anche lui, con entrambi i nostri cazzi in bocca, raggiungesse l’orgasmo contraendo tutti i muscoli.

Crollammo esausti uno sull’altro.

Per un po’ godemmo della sensazione di appagamento toccandoci con le gambe, accarezzandoci dolcemente, scambiandoci ovunque teneri baci.

In mezzo fra quei due uomini mi sembrava d’essere in paradiso. Avevano acceso le mie voglie, appagato i miei sensi.

Poi una mano sul ventre…che scende…scende…che mi afferra l’uccello e piano lo sollecita…la pressione di un caldo bastone sul fianco destro…una bocca che mi mastica l’orecchio, un’altra che mi sollecita i capezzoli.

“Eh no cazzo” penso “almeno una doccia prima”.

Ma perché interrompere questo momento?
Mi lascio andare ancora. Fantastico su quello che sarà il mio ruolo nel prossimo round, lo desidero e lo temo nello stesso tempo.

Ma di questo e di quello che è avvenuto dopo non vi racconterò…nemmeno se me lo chiederete.
Piuttosto se volete andare in Siria ed avete bisogno di una guida ne ho giusto una da consigliarvi…ed anche un buon autista naturalmente!!!!
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