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Gay & Bisex

OSTAGGIO -2


di maledesire
28.04.2018    |    6.066    |    1 8.6
"Quando finalmente si fermarono non so quanto tempo era passato, ma avevo contato che per 11 volte liquido bianco era stato scaricato nella mia gola ed..."
Ero buttato nel letto quando sentii suonare il mio telefono…Guardai l’ora erano le tre del pomeriggio successivo.. Capii che era il mio cell, rimasi sbalordito e spaventato essendo sicuro fosse nella borsa che mi era stata rubata.. Seguii il rumore fino alla sala dove trovai sopra il tavolo il mio cell, la mia borsa, due paia di manette ed un grosso vibratore piantato dritto tramite una ventosa.
Cominciò a squillare anche il telefono fisso e andai a rispondere a quello.
“Ciao puttanella devi rispondere subito quando ti parlo. E non sbiancare così …siediti su quella sedia di legno…sei bianco come il latte.. tranne quei bei lividi su occhio e naso. Bella botta ieri con il rumeno. Ti è piaciuto il suo cazzo mentre mangiavi fango?”
Misi giù la cornetta guardandomi in giro pensando fosse in casa. Entrambi i telefoni ripresero a squillare e presi il cell.
“Non farlo mai più o comincerò a violentare i tuoi amici…Mi hai facilitato il compito collegando le foto alla rubrica e le varie informazioni. Quel tuo maestro Davide è molto bello. L’ho visto stamattina mentre tornava da jogging. Strizzare quei pettorali mentre lo stantuffo deve esser arrapante. Potrei mandargli un mms col video della metro.. Magari ti piacerebbe farti scopare da lui. E’ un vero toro con quel suo cazzo me lo dice un suo collega di scopate serali”
“Ti prego.. ti prego..”
“Zittto. Le uniche parole che devono venir fuori dalla tua bocca ciucciacazzi devono essere un impetuoso SISSIGNORE. D’ora in avanti sei il mio schiavo. Dovrai obbedire a tutto. Ho sparso telecamere e microfoni per tutta casa e potrò vedere anche tuo padre che scopa tua madre o tua sorella. Metti il cell in viva voce su tavolino e siediti a gambe aperte su divano e scopati da solo con il vibratore dopo averlo leccato da cima a fondo. Tutto dentro e poi accendilo. SUBITO!!”.
Mi spogliai e inginocchiatomi vicino al tavolo comincia a fare un pompino al vibratore. Leccai l’asta su e giù poi presi in bocca la cappella girandoci la mia lingua attorno. Il mio cazzo si irrigidì e dal cell tuonò ”CHE TROIA … LO SAPEVO NON PUOI GIA’ FARNE A MENO!! Subito tutto dentro in un colpo!! Siediti sopra e prendilo tutto e fammi sentire come ti piace”.
Lo staccai dal tavolino e lo sistemai su una sedia. Poi a gambe larghe mi sedetti sopra affondandomelo tutto dentro. Mugugnai di dolore e piacere. La circonferenza era considerevole e mi provocava dolore ma lui voleva che mi piacesse e così dovevo fare.
Dal cell la sua voce mi sibilava “Fatti scopare e masturbati!!”. Cominciai a salire e scendere su quel coso scopandomi da solo e massaggiandomi il cazzo già in completa erezione. Mi piaceva e lui lo sapeva, ero nelle sue mani senza scampo e ciò mi eccitava Stavo per venire quando mi ordinò di alzarmi e andare a bere tutto il contenuto di una bottiglia blu che lui e i suoi amici mi avevano regalato. Ci andai con il cazzo ancora in tiro e immaginando quale liquido vi fosse contenuto.
Non mi sbagliavo: un litro di piscio puzzolente. Ne bevvi un sorso a canna ma mi causò uno sforzo di vomito che mi fece sputare tutto fuori.
Squillò immediatamente il telefono “O esegui bene o ogni errore sarà una punizione per te o per i tuoi amici”. Mi tappai il naso e cominciai nuovamente a bere a grosse sorsate bloccando gli spasmi dello stomaco. In pochi minuti la bottiglia era vuota. Mi sedetti sulla sedia e piansi.
Ero ancora in cucina come in tranche quando squillò il cell. Erano le 8 di sera.
“Sai ti ho iscritto come slave in un sito e subito mi hanno risposto per scoparti. Il video del tram è il tuo trampolino di lancio. Tra 5 minuti apri la porta con la catenella, conta che i soldi che ti dà siano 200, poi mettiti a carponi su quel bel tappeto persiano allargandoti il culo con le mani e fai quello che vuole.”.
Il campanello suonò guardai dallo spioncino. Era un tipo sui 25 anni, tipico secchione con gli occhiali magro e sfigato. Dopo aver contato i soldi tolsi la catena e mi misi nella posizione richiesta.
Si spogliò, poi si mise carponi sopra di me puntando la sua cappella. Là infilò piano piano insieme a parte del suo cazzo, cominciando un lento strofinamento dentro di me. Non provai dolore dato il modesto spessore ma una forte eccitazione. Poi mi prese per i capelli e mi piantò il suo cazzo. Sembrava infinito, me lo sentivo nelle viscere mentre ancora continuava ad entrare togliendomi il fiato. Poi finalmente sentii i suoi peli strusciare contro di me.
“Sì troietta sembro John Holmes, hai 27 cm di cazzo dentro al culo. Ma ti piace vero?”
Mi sembrava di avere un palo infilato dentro di me, credevo mi spaccasse gli organi interni. Il dolore era forte ma urlai un deciso SISSIGNORE mentre cominciò a stantuffarmi facendo uscire ogni volta di più quel suo infinito cazzo.
Per fortuna durò poco perché in alcuni minuti scaricò la sua sborra dentro di me. La forza degli spruzzi fu talmente intensa che sentii la pressione invadermi procurando a sua volta l’esplosione della mia erezione in una fontanella.
Si alzò e mi diede un calcio nelle costole facendomi rotolare su me stesso. Poi si mise carponi sulla mia faccia ordinandomi di leccargli il culo.
Per fortuna era pulito e profumato e la mia lingua cominciò a raspare sul solco delle sue chiappe infilando qualche colpetto dentro il buco. Lo sentivo ansimare segno che stavo agendo bene e ne fui contento. Mi fece continuare fino a quando la mia lingua fu esausta, quindi venne ricoprendo il mio torace di nuovo liquido bianco. Lo raccolse con la mano e me la infilò in bocca. Si alzò si rivestì e se ne andò.
Il culo mi faceva male e mi buttai in doccia. Avevo appena aperto l’acqua che il cell squillò. Lo lasciai squillare e così cominciò anche quello di casa. Lasciai suonare all’impazzata mentre stavo sotto il getto.
Ne uscii dopo una ventina di minuti e scesi a prepararmi da mangiare. Mentre mangiavo mi arrivò un mms e rimasi pietrificato. Era un video in cui tre riempivano di botte uno dei miei compagni di squadra.
Squillò il telefono. .”Se vuoi che la punizione del tuo amico si fermi qua ora mettiti la roba che trovi in atrio, senza mutande, prendi la busta e tra venti minuti devi essere davanti al pub “Tre fanti” al ghetto rumeno …Corri…”.
Corsi in atrio e trovai un paio di short in jeans con vari strappi e uno squarcio sul solco del culo oltre ad una camicia senza maniche e bottoni con la scritta inglese sulla schiena ”Ho fame, ho bisogno di un grosso cazzo”.
Mi preparai corsi in garage ma il bastardo aveva bucato le gomme dello scooter e della bici. Presi lo skate e corsi via. Per fortuna era ormai le due di notte, la scritta sulla maglia era poco visibile e le strade erano quasi deserte.
Riuscii ad arrivare puntuale anche se grondante di sudore. Squillò un sms ”Bravo ora entra e chiedi chi conosce il tipo della foto… mmm verginello il tuo amico Andrea.. deve terminare una faccenda che ho interrotto”.
Aprii la busta e rimasi agghiacciato. La foto ritraeva il rumeno che mi rovesciava la testa all’indietro mentre mi scopava sulla collinetta. Si notava chiaramente il suo tattoo che prendeva tutto il braccio e saliva sul collo.
Stavo guardando l’entrata del locale quando giunse un’auto con un lampeggiante blu. Due entrarono e così attraversai e scesi anch’io nel locale seminterrato credendo fossero della polizia.
Il locale era un piccolo bar con 4 tavolini. C’erano dieci persone nella sala, tutti rumeni sotto i 40 anni. Nessun poliziotto…All’improvviso un braccio mi si avvolse al collo mentre una mano si insinuava nello sbrego dei pantaloncini ed un grosso dito mi entrava dentro.
“Oh sei un suicida o sei pazzo. Ma qui troverai cazzi grossi a sazietà per la tua fame.”
Mentre le dita diventavano due riuscii a dire che cercavo il tipo della foto.
Fui spinto su un tavolino e piegato su di esso a 90 facendo cadere due bicchieri. I due seduti al tavolo mi bloccarono. Urlai e tutti si girarono. Vidi il gruppo avvicinarsi mentre il tipo alle mie spalle allargò lo sbrego dei pantaloncini e mi penetrò di brutto.
Il suo cazzo era dritto come un palo e mi entrò tutto dentro in un sol colpo essendo il mio buco ben allargato. Ero ben abituato, ma quel coso non era da meno, sentivo il suo spessore dentro di me ben profondamente. Mi prese per i capelli e cominciò a stantuffarmi con colpi potenti facendomi gridare. Uno sberlone mi colpì e poi fui spinto verso un grosso cazzo svettante che mi venne infilato in gola; sapeva di piscio e sudore. Le mie mani furono messe sopra altri due cazzi facendomi capire cosa dovevo fare. Stavo soddisfacendo 4 beghe contemporaneamente e la cosa mi piaceva, iniziando a gemere come una troia per quanto mi permetteva il cazzo che mi cresceva in gola. Con delle corde venni legato al piano ed alle gambe del tavolo mentre quei 4 cazzi si univano al mio corpo. Sembravano fatti con lo stampino, con le mani sentivo le venature rigonfie e lo spessore di quelle aste diritte. Dentro di me sentivo le loro grosse cappelle pulsare e crescere ad ogni affondo, poi sentii esplodere liquido caldo nel mio culo causando la mia erezione. Il buco fu subito riempito dal tipo che smanettavo sulla destra e nella mia mano si inserì un nuovo cazzo già eretto; ci fu infatti una rotazione in senso orario: chi si scaricava veniva sostituito dal cazzo che segavo e che completava il suo giro con affondi in culo o gola per giungere all’orgasmo finale scaricando la sua sborra dentro di me. Prima di un’ennesima rotazione mi venne infilata una morsa che mi teneva allargata la bocca per facilitare la loro violenza. Quando un ennesimo cazzo mi si infilò in gola odorando del mio culo capii che stava iniziando il nuovo giro. Ero sfinito ma non mi lasciavano il tempo di parlare occupandosi ininterrottamente della mia gola.
Quando finalmente si fermarono non so quanto tempo era passato, ma avevo contato che per 11 volte liquido bianco era stato scaricato nella mia gola ed altrettante volte nel mio culo. Lo sentivo scendere lungo il mio viso e le gambe per non contare quello che sentivo seccarmi la pelle.
Anch’io ero venuto per due volte incrementando la loro eccitazione. Mi sentivo uno straccio a causa dei dolori alla mascella, del bruciore in gola e culo, mi sentivo devastato fisicamente e psicologicamente in particolare perchè mi era piaciuto… e tanto!! Stavo come in tranche bloccato su quel tavolino”.
Un getto caldo mi colpì. Uno davanti a me si divertiva a puntare il suo piscio sul mio viso e la gola che poteva raggiungere grazia all’apertura della bocca forzata dalla morsa.
“Ti è passata la fame? Cazzo ragazzi ma in quanti ti hanno scopato? Mi cercavi? Scusa il ritardo ma vedo che i miei amici ti hanno intrattenuto nel frattempo.. Ingoia troia” … un doppio sberlone mi colpì.. Aprii gli occhi e riconobbi il tatoo a forma di dragone della foto mentre il tipo mi girava intorno.
“Sei aperto come una grotta…ormai i cazzi ci ballano…ci vuole qualcosa di maggior spessore per farti godere….. Oggi farai conoscenza con il mio dragone!!”.
Tentai di urlare quanto più potevo ormai senza forze e con la bocca divaricata, mentre la mano a pugno spingeva dietro di me. Due mi vennero davanti e cominciarono a indirizzare i loro getti di piscio dentro la bocca per impedire le mie urla che si trasformarono in gargarismi mentre sentivo anche l’avambraccio farsi strada dentro di me procurandomi dolori strazianti. I due davanti furono sostituiti due volte fino a quando ebbi il braccio dentro fino al gomito. Mi sentivo lacerare dentro e svenni terrorizzato di morire in quel modo assurdo.
Il telefono mi svegliò. Ero a casa nel mio letto. Risposi erano i miei. Risposi inebetito e per fortuna cadde improvvisamente la comunicazione. Era stato tutto un sogno?

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