Racconti Erotici > Gay & Bisex > Rapimento 3
Gay & Bisex

Rapimento 3


di maledesire
05.03.2022    |    8.387    |    3 9.3
"“Apri troia…ooohh sì ora si ragiona” “Cazzo gli si allarga anche il culo ora“..."

Poi sentii qualcuno avvicinarsi e una voce vicina alle orecchie mi disse che sarei stato slegato ma che non dovevo muovermi per un paio di minuti, poi avrei dovuto alzarmi, togliere mascherina e scendere dal camion con le braccia incrociate dietro la schiena così come ero senza ripulirmi e senza togliere la morsa alla bocca.
Venni slegato e sentii un portellone aprirsi.
Mi tolsi la benda lorda di sborra mentre una fioca luce e aria nuova entravano dal portellone aperto, alzai il busto sentendo colare anche la sborra che mi riempiva il torace e mi guardai attorno. L’olezzo di sudore, piscio, cazzo e sesso era intenso.
Ero nel fondo di un lungo camion, dietro una serie di scatoloni, ero stato violentato legato su un lurido materasso sopra una rete. Mi alzai a fatica in piedi e anche la sborra in culo cominciò a colare dal mio buco aperto.
Nel materasso si vedevano anche chiazze di sangue così portai una mano al mio culo, ma le dita rimasero lorde solo di sborra, forse aveva lenito le mie pareti lacerate dalla prima violenza. Era assurdo, doveva essere un incubo, non poteva essere reale.
Da fuori qualcuno mi ordinò di uscire chiamandomi per nome e confermandomi che era tutto reale, e così nudo e sporco mi diressi verso la luce.
Scesi dal camion, mi trovavo all’interno di un capannone e rimasi come accecato dalla luce cui non ero più abituato. Quattro uomini con il viso coperto da un passamontagna si avvicinarono, due mi affiancarono e mi presero per le braccia mentre gli altri due mi misero delle catene alle caviglie ed ai polsi. Un quinto uomo alle mie spalle mi allacciò una cinghia al collo. Poi una pressione alle spalle mi spinse in ginocchio e venni circondato.
Il tipo alle mie spalle che non aveva visto iniziò a parlare: “La sborra che hai addosso dimostra che l’addestramento è già iniziato, Mettiti giù a 4 zampe, culo in alto e testa al pavimento, la posizione che dovrai mantenere sempre a meno che non ti venga ordinato altrimenti”. Obbedii visto che altro non potevo fare.
Poi due mani mi presero le chiappe spingendo verso l’esterno per mettere in bella mostra il mio buco del culo. “Il figlio del superboss direi che non ha più un buchetto vergine ma ben usato. Ora feccia, questo sarà il tuo nome d’ora in avanti, dimmi quanti cazzi ti hanno già spanato questo buco”
Biascicai un quattro.
“Ah feccia pensavo anche di più, allora erano bei calibri, ti sarai divertito. Ora spingi in fuori e fammi vedere la sborra che ti esce dal culo”.
Iniziai a piangere implorando.
Le mani sulle chiappe mollarono la presa ma ricevetti due forti sberle da altre due mani che mi allargarono nuovamente le chiappe e due dita si intrufolarono dentro il mio buco rovistando all’interno.
“Ah feccia qui dentro non ne hai tanta di sborra. Ho bisogno di qualche foto del tuo culo che cola sborra e questa che hai dentro fa poco… mmmmh ..dai può servirti come lubrificante. Ti lascio in buone mani, anzi tra bravi cazzi ah ah ah. Voi mi raccomando, tra 2 ore arriva l’ospite, quindi prima usate feccia voi per un’ora poi lo passate al team 2, che avviso io.”
Venni bendato e rimesso in ginocchio tirandomi per i capelli con la testa leggermente all’indietro. Poi gli altri tre si misero in fila davanti a me. “Chi fa due centri potrà scoparlo per primo” e a turno iniziarono a sputarmi in faccia, cercando a loro dire di centrarmi la bocca costretta aperta, ma la sensazione era che il divertimento fosse riempirmi il viso.
Quello che chiamavano addestramento faceva effetto: da ragazzo strafottente e pieno di sé ora mi sentivo una mera nullità, feccia era azzeccato.
Il mio viso era letteralmente ricoperto della loro schifezza. Poi gli sputi cessarono e iniziarono a pisciare contro di me, sentivo i loro getti caldi indirizzati in ogni punto e in bocca costringendomi ancora una volta a riempire mio stomaco di piscio schifoso. L’intensità e durata dei 4 getti mi lasciò in una pozzanghera con i capelli e corpo che gocciolava il loro piscio senza contare le varie sorsate che avevo dovuto ingoiare.
Poi venni preso per i capelli e spinto su un cazzo che mi riempiva tutta la bocca costringendomi ad ingoiarlo tutto fino alla base. La lunghezza non era molta ma la circonferenza era come una lattina e la cappella spingeva in gola provocandomi conati; la mia testa era bloccata e spinta e il mio naso era schiacciato in mezzo a folti peli pubici odorosi di piscio e sudore.
Il tipo di fronte mi prese per le orecchie e cominciò a trapanarmi schiacciandomi ogni volta sul suo bacino.
Mi sentivo soffocare e talvolta rimaneva piantato dentro di me fino a quando iniziavo a espellere muco anche dal naso, scatenando le risate dei suoi compagni. Sentii altri avvicinarsi e stringersi in cerchio attorno a me, l’odore dei loro cazzi era intenso, mix di sudore piscio e sborra.
Venni preso per i capelli e spinto su un altro cazzo, anch’esso di grossa circonferenza e che mi si piantò più a fondo restando piantato sempre più a lungo.
Poi venne tolta òa benda e così mi trovai tre grosse cappelle davanti alla mia bocca.
“Ora ti togliamo la morsa così quella lingua la usi per bene e se uno dei tuoi denti graffia i ns cazzi te li strappo con tenaglia e pugni, che sia chiaro. Ora ripulisci palle e cazzi, fai un bel lavoro … più sono lubrificati meglio poi ti entrano poi nel culo”.
Mi trovavo a pochi centimetri da quelle grosse cappelle violacee, erano veramente grossi, non lunghi ma il diametro era spaventoso, pensando poi che tra poco li avrei avuti a fondo nel mio culo.
Venni spinto su quella davanti a me e mi venne ordinato di segare le altre due e uno di quei cazzi non riuscivo nemmeno a chiuderlo nella mano. Iniziai a leccare quella cappella e scendere lungo l’asta fino ad affondare il viso nelle palle, quel forte odore mi piaceva ed attirava. Poi preso per i capelli venni spinto su quello grosso e feci fatica a metterlo in bocca, dovevo aprirla ancor più che con la morsa mentre lui mi schiacciava la testa sul suo cazzo. La tensione e la paura mi mandarono in apnea, inoltre il mio naso era schiacciato su un folto cespuglio di peli impedendomi di respirare. Staccai le mani dagli altri due cazzi per spingere via l’uomo di fronte a me ma venni bloccato dagli altri. Inizia ad avere convulsi e ad espellere muco da naso e lati della bocca. Così venni spinto via e colpito in faccia da uno sberlone caddi a terra. L’uomo mi prese per le gambe e le rovesciò all’indietro mettendo in bella mostra il mio buco del culo dove posizionò il suo cazzone mentre altri due mi immobilizzavano agganciando le catene dei polsi alle caviglie.
“Lurida troietta mi hai sporcato il cazzo con il tuo muco schifoso, ma così magari entra meglio” disse mentre la sua grossa cappella forzò le pareti del mio ano affondando brutalmente.
Nonostante le precedenti scopate il dolore fu terribile visto lo spessore di quel coso come mi fosse entrata una lattina. Con la bocca libera potevo urlare mentre il tipo iniziava a stantuffarmi sormontando il mio corpo e poggiando tutto il suo peso come volesse entrarmi anche con le sue palle.
“Mettete un cazzo nella gola di questa troia così la smette di urlare”.
Così un altro si mise sopra il mio petto, feci appena in tempo a vedere che era un ragazzo di colore con un cazzo diritto e lungo prima che il mio quadro visivo si limitasse ai suoi addominali dopo avermi piantato il suo cazzo in gola spingendolo nelle tonsille.
In quella posizione ero bloccato e non potevo che ricevere i loro affondi in gola e culo che sbattevano il mio corpo senza pietà. Il nero si divertiva a mantenere il suo cazzone profondamente in gola fino a farmi soffocare e indietreggiava solo quando i conati erano forti, spingendo poi ogni volta un po’ più a fondo. Era impressionante la sua lunghezza che superava di molto i miei 18 cm.
Mi sentivo quasi svenire e speravo accadesse quando finalmente il porco che mi stava aprendo il culo iniziò a gridare e il suo cazzo a farsi ancora più gonfio. Pochi affondi e si piantò dentro di me iniziando a fare potenti spruzzi che mi stimolavano la prostata. Riuscivo a distinguerli chiaramente evidentemente aveva le palle colme.
Usci con violenza ma sembrò che nulla mi avesse fatto perché già annaspavo per il cazzo che rimaneva piantato in gola.
“Mmmmh guarda come resta aperto. Tranquillo feccia dopo oggi potrai prenderne due insieme senza problemi ah ah ah. Ora passa tu a fargli il culo che mi deve ripulire il cazzo questa troia”.
Si scambiarono così di posto e mi ritrovai vicino alle labbra quel cazzo che mi aveva appena riempito e deflorato il culo.
“Ora feccia mi fai vedere come sei cagna e me lo pulisci per bene con la lingua mentre il mio amico ti affonda i suoi 22 cm”.
Non feci nemmeno in tempo a pensare a quanto fossero lunghi 22 cm che il nero facendo presa sulle mie cosce affondò il suo cazzo completamente dentro di me iniziando a tirarlo fuori completamente per poi rituffarsi dentro con violenza.
Il mio corpo veniva quindi sbattuto avanti e indietro facendo strusciare il mio viso sugli umori del cazzo che la mia lingua ripuliva. Quella situazione mi stava piacendo, sentivo la mia erezione pulsare. Quel cazzone nero evidentemente stimolava la mia prostata o stavo diventando veramente una cagna.
Il nero era già stato stimolato dalla precedente scopata della mia gola e così in pochi minuti le mie budella vennero nuovamente riempite da numerosi e abbondati spruzzi di sborra stimolando anche una mia sconquassante sborrata.
“Ehi piccolo sembra che il cazzo nero in culo ti piaccia ah ah ah, non ti preoccupare ora hai altri 4 giri di giostra da fare”.
Supplicai di smetterla ma altri due erano già sopra di me, evidentemente i due team erano appositamente formati da bianchi con il cazzo grosso e da neri con il cazzone lungo.
Iniziò così un nuovo round con due cazzi che contemporaneamente mi affondavano in gola e culo.
La mia gola bruciava e facevo sempre più fatica a subire quelle penetrazioni profonde, con il mio corpo sempre più scosso dai conati.
Il nero si stancò e così s staccò mentre l’altro continuava a scoparmi il culo. Mi alzarono leggermente il capo e mentre una mano mi tappava la bocca due boccette di popper mi vennero infilate nelle narici.
Fui costretto così ad inspirare più volte, mi sentivo la testa scoppiare e il corpo bruciare. Venne poi liberato e il nero si rimise in posizione puntando la sua cappella alle mie labbra.
“Apri troia…ooohh sì ora si ragiona”
“Cazzo gli si allarga anche il culo ora“.
Entrambi i cazzi iniziarono a affondare più facilmente e come in precedenza le urla di godimento annunciarono l’ennesima sborrata nel mio culo.
L’iter precedente si ripeté e il cazzone nero si svuotò nel mio culo mentre ripulivo con la lingua il cazzo del bianco.
Mi rendevo conto di quanto subivo ma mi sembrava di essere solo uno spettatore e così non feci storie e quando altri due si prepararono spalancai la bocca in attesa della spinta nelle tonsille di un nuovo cazzone nero.
Al quinto giro gli affondi del cazzone nero facevano uscire la sborra che riempiva il mio culo e abbondanti rivoli scendevano lungo schiena e petto mentre lui si scaricava dentro di me continuando con i suoi affondi.
“Ragazzi ultimo giro l’ospite è già arrivato. Mmmmhh ora si ragiona guarda come è ripieno di sborra il rampollo napoletano. Mettetegli un plug e portatelo nella saletta.”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Rapimento 3:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni