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Dare ring 4: Spogliarelli, palpate, leccate e altri obblighi


di TheSecretStoryteller
14.03.2023    |    5.296    |    4 9.9
"Dato quello che sta succedendo agli altri, l’obbligo non sembra molto pesante..."
Continua il terzo turno. Tocca a Claudia.
L’obbligo è semplice: il disegno di una maglietta ovvero, come ci è stato spiegato, l’obbligo a togliersi un vestito. Solo che siamo tutti molto eccitati, di una eccitazione al metà tra l’erotico e l’infantile, perché Claudia è già a piedi nudi quindi deve scegliere se togliersi l’abito che indossa, rivelandoci il reggiseno, o i jeans, rivelandoci le mutandine. È la prima persona a dover fare una scelta del genere, visto che gli altri finora si erano solo dovuti togliere calzini e scarpe.

E infatti, non appena vede il contenuto del biglietto, Claudia esclama: “Cazzo, la maglietta!”
Ci sono segni di stupore e risate molto tese.
“Nuda nuda nuda!” si mette a intonare Massimo, a cantilena.
“Sta zitto coglione!” lo rimbecca Claudia, ma il coro nel frattempo si è esteso a Marco.
I due tacciono. La situazione si fa più seria.
“Cosa ti levi?” domanda Francesca.
“Questo vestito, mi sa. Che si vedano il reggiseno” fa Claudia.
La procedura per slacciarsi il vestito è un po’ laboriosa. Non so se questo sia dovuto al fatto che Claudia prova a tirarla per le lunghe o al fatto che l’imbarazzo la rende imbranata.
Alla fine, il vestito si scioglie rivelando un pancino tonico e spettacolare, un piccolo reggiseno rosso che copre due tette grosse e sode. Le curve di Claudia sono eccezionali. Noi maschietti dovremmo esultare e fare gli scemi ma nessuno, neppure Massimo, lo fa. Percepiamo che non è il momento giusto. La ragazza ora è solo in jeans, reggiseno e mutandine. Non deve essere facile per lei stare così davanti a quattro maschi. Lo spirito giusto è l’eros e un certo tatto, non l’ironia. Comunque, sottovoce, Massimo, che è seduto accanto a me, mi dice: “Che una sega non gliela dedicheresti?”
Claudia resta con il suo abito in mano. Ilaria gli dice di lasciarlo sul divano lì vicino. La ragazza si alza e ripiega il suo abito sul divano poi torna seduta.

Turno di Francesca. Quando tira fuori il bigliettino e legge si mette a ridere, d’imbarazzo e di sorpresa.
“No rega… ma a sto punto…”
“Insomma, che c’è scritto?” chiede Ilaria.
“Devo dire l’alfabeto al contrario senza sbagliare o togliermi due vestiti.”
“Ah cazzo, non è facile!”
“Sì ma infatti mi sa che mi spoglio un po’ e basta…”
“No no, devi almeno provarci! Sennò per pegno devi toglierti un altro vestito!”
Una ulteriore penalità del genere farebbe sì che Francesca sia la prima persona in solo intimo. Non è una prospettiva che può tenere minimamente in considerazione.
“E va bene…” fa Francesca proviamo e adotta una espressione concentrata che trovo molto cute e mi fa impazzire. In generale Francesca ha quel tipo di bellezza che cerco molto. È un po’ il mio ideale.
“Z… Y… X… aspe aspé, posso almeno ragionare ad alta voce?”
“Puoi!” fa Ilaria.
“… e allora dopo la X viene la V, ma dopo la V viene la W, quindi X… W…. V… U…”
“Guarda che stai andando alla grande”
“E prima della U… io dico R S T quindi è al contrario: T… S… R… e poi c’è la P!”
“Sbagliato!” esulta Ilaria ridendo.
“Come sbagliato?”
“Ti sei dimenticata la Q!”
“Cazzo! Dovevo andare più piano. Vabbè non avevo chance” fa Francesca che non sembra particolarmente intimidita dalla prospettiva di doversi spogliare. Francesca si sfila i calzini e poi si gira dall’altro lato rispetto al gruppo per sfilarsi l’abito. Questo le viene concesso per ridurre la sua ansia. Del resto, è anche la più giovane tra noi. Scioltasi il vestito, posso ammirare la sua piccola schiena nuda. Il suo corpo è tonico e proporzionato, le tette, coperte da un reggiseno bianco sono piccole ma molto carine. Io sono all’apice dell’eccitazione, vorrei solo iniziare a scoparmela. Anche Francesca depone il suo abito sul lungo divano, poi torna a sedersi.

Turno di Paola.
Non appena pesca chiede a Ilaria cosa significhi il simbolo che vede. Questa è una paraculata, visto che deve sicuramente ricordarsi che anche io ho pescato lo stesso simbolo: due frecce che indicano ciascuna il retro dell’altra, come a indicare un “repeat”. Sta a indicare che la stessa penitenza del giocatore precedente, quale che essa sia, viene ripetuta. Quando Ilaria finisce di rispiegare la cosa, Paola sospira, sapendo che probabilmente dovrà togliersi anche lei i calzini e la maglietta multicolore che indossa. Comunque, sapendo che la penalità sarebbe di tre vestiti se neppure ci provasse, inizia.
“Z… Y… X… W… V… U… T… S… R… Q… P…” le varie lettere sono intervallate da risatine di imbarazzo e dalla ricerca di compassione da parte del resto del gruppo. Finora è riuscito anche perché bastava ricordare la sequenza detta da Francesca. Ma adesso viene il difficile e i momenti di vuoto imbarazzante si moltiplicano: “O… N… M… L… J…”
“Ti sei dimenticata la K!” nota Giovanni, al colmo della gioia.
“Oh cazzo è vero!” esclama Paola, ma poi: “E vabbè…” come se avesse pienamente accettato il suo destino. Il suo reggiseno color carne fa risaltare ancora di più le sue tette colossali e meravigliose. Finora, è la ragazza più bella delle tre che si sono spogliate.

Siamo passati dall’avere solo gente a piedi nudi all’avere tre ragazze che ci mostrano i loro reggiseni in appena tre bigliettini. L’atmosfera è adesso molto diversa. Si viene a creare quella intimità particolare che c’è tra persone che mostrano il loro corpo agli altri. Ormai le ragazze non sono più le amiche “irraggiungibili” che erano a inizio serata, non sono più l’impegnata Paola e la studiosa Francesca. Ora sono carne per i nostri sguardi e le nostre palpate. Il loro essere sociale, rappresentato dall’abbigliamento, che le proteggeva coprendole di un’alta dignità sociale si dissolve. Ora sono nostre amiche in un senso molto più materiale del termine: la nudità crea affinità, intimità.

Ma ora è giusto che anche noi maschietti ci adeguiamo a questa intimità. Il foglietto che capita a Marco va in questa direzione. Una maglietta: l’obbligo di spogliarsi. E stavolta l’ordine è quanto mai appropriato, visto che Marco deve togliersi proprio la sua maglietta. Ormai che le ragazze sono in quello stato, per lui è un piacere scoprirsi un poco, anche per farsi ammirare. E c’è molto da ammirare. Ha degli addominali e dei pettorali che sono tutto un programma. È una competizione tra lui e il David di Michelangelo. E lui sembra autoconsapevole della sua bellezza e guarda le ragazze come a dire: “Siete incantate non è vero?”. È uno che ci sa fare, il nostro Marco.

Turno di Giovanni.
“Scegli un giocatore e coccolalo sensualmente sotto i vestiti per 30 secondi. Puoi toccare qualsiasi parte del corpo.” Questo obbligo/opportunità è capitato prima sia a Marco (che l’ha attuato su Monica), sia a Ilaria (che l’ha attuato su di me) e in entrambi i casi ha permesso ai due fortunati di stimolare le parti intime dei prescelti. È allora intuibile lo sconforto di Paola quando Giovanni la seleziona. Alla ragazza di sicuro Giovanni fa un bell’effetto, ma si tratta comunque di farsi toccare la fica da uno sconosciuto. Giovanni e Paola si dispongono per terra al centro del cerchio. Non appena Ilaria dà il via girando la clessidra che tiene il tempo, l’eccitatissimo Giovanni mette le mani sotto il reggiseno di Paola. Se le stratosferiche tette della ragazza erano già ben visibili, ormai pochissimo è lasciato all’immaginazione. Paola si fa stimolare i seni e i capezzoli dalle mani di Giovanni mentre noi maschietti davanti a lei ci godiamo lo spettacolo. Per dodici secondi Giovanni continua il gioco: soppesa le tette, gli dà degli schiaffetti, coccola i capezzoli con le dita. Quando si ritiene soddisfatto, mette le mani tra i pantaloni di Paola strizzandole il culo. Manca tuttavia ancora metà del tempo e entrambi sanno cosa sta per succedere. Giovanni si fa prendere da una certa premura e chiede: “Pronta?” Paola si limita a sorridere e annuire. La mano di Giovanni scompare trai pantaloni di Paola sul davanti. Il ragazzo, si intuisce dai movimenti del pantalone, trova la fessura e la penetra subito con l’indice e il medio. Sorpresa da tanta rapidità, Paola quasi si piega in due e non trattiene lo stupore e il piacere, facendo una faccia che ci fa ridere tutti. Giovanni, dal canto suo, è implacabile e inizia a penetrarla a velocità sempre maggiori, al punto che Paola è costretta ad aggrapparsi al suo braccio. Credo che la ragazza non abbia molta voglia di mostrare il suo godimento in pubblico, ma Giovanni prosegue a masturbarla a piena forza inserendo ed estraendo rapidamente indice e medio dalla sua vagina.
Quando ormai mancano pochi secondi alla fine dell’obbligo di Giovanni, Paola mormora riuscendo a malapena a respirare per lo sforzo di trattenere il piacere: “Giovi… ti prego… siamo davanti a tutti…” I due non si conoscevano neppure molto bene, e adesso lui la sta masturbando in pubblico e non c’è niente che lei possa fare per fermarlo. Giovanni non l’ascolta neppure e continua a inserire le dita finché Paola non esplode in alcuni vagiti di godimento. Proprio in quel momento, Ilaria dà lo stop. Giovanni ritira le dita, che sono pregne degli umori di Paola. Vedendo quelle dita, Paola diventa rossa dalla vergogna. Davanti a tutto il suo gruppo di amici…

Eppure, le è piaciuto molto, tanto che si tiene stretta a Giovanni e i due si danno anche un bacio in bocca, prima di separarsi. Ci mettiamo un po’ a metabolizzare quanto è appena avvenuto. Sul volto di Giovanni si legge la soddisfazione per quello che ha appena fatto.

È il mio turno. Eccitato come sono, pesco.
“Tutti i giocatori a turno possono palparti il culo sotto i vestiti.”
È la stessa penitenza che è capitata a Vanessa prima.
Dato il destino un po’ umiliante che era toccato a lei tremo al pensiero di quello che succederà a me. Eppure, la cosa mi eccita tantissimo. Come è successo prima, chi vuole può alzare la mano per indicare il suo desiderio a palparmi il culo e ognuno potrà farlo per cinque secondi a testa.
Ad alzare la mano è subito Vanessa, che probabilmente vuole vendicarsi della sculacciata che le ho dato prima, poi Ilaria e, con mia piacevole sorpresa, Francesca. Monica, Claudia e Paola si aggregano dopo una brevissima indecisione. E così ho fatto en plein tra il gentil sesso. Giustamente, nessuno dei maschi, tutti etero, alza la mano.

Prevendendo un ordine da parte di Ilaria mi alzo in piedi e vado al centro del cerchio. La prima ad alzarsi per toccarmi il culo è Ilaria, che viene alle mie spalle, mentre tutti gli altri si dispongono dietro di lei per osservare il mio culo palpato. La mia amica del cuore, chissà se farà un tocco delicato o mi sculaccerà per giocare. Quello che Ilaria fa è diverso da entrambe queste mie aspettative. mette la mano sotto i miei pantaloni e mi strizza sensualmente la natica destra. Sento una scarica di erotismo passare dalla sua mano sul mio culo. Non mi ha mai toccato il culo ora che ci penso. E del resto, perché avrebbe dovuto? Siamo solo amici. Mentre Ilaria continua a strizzarmi il culo, mi ripeto questa formula “solo amici”. Potremmo dire di essere solo amici dopo questa notte? Potrà sopravvivere un rapporto di amicizia a quello che faremo e a quello che vedremo? Ilaria torna a posto e si alza Monica. La ragazza ha un tocco delicato e fine, che non mi dispiace affatto. Mi massaggia un po’ il culo muovendosi con la cautela che avrebbe un esploratore in qualche antico tempio abbandonato.

Ad alzarsi dopo Monica è Vanessa che, come le altre, decide di venire alle mie spalle. Ho un attimo di timore dato che prima le ho dato una sonora sculacciata. Quello che succede dopo non me lo aspetto però. Invece di tirarmi una sculacciata e basta, Vanessa afferra i lembi dei miei pantaloni e dei miei boxer e li tira giù lasciandomi a culo nudo davanti a tutti. A quel punto sul mio culo lancia uno sganassone molto energico che mi fa emettere un gridolino ben poco virile. Tutti i maschi e qualche ragazza (tra cui Ilaria) si mettono a ridere di gusto mentre io, umiliatissimo, mi ritiro su i pantaloni. “Ehi! Questo va contro le regole!” protesto.
“Beh, in effetti sì. Il biglietto dice che si può palpare sotto i vestiti, non toglierli” nota Ilaria.
“Lo so, lo so. Ma mi andava troppo di vendicarmi” ride Vanessa, divertita. Vendetta che io, preso dall’atmosfera ilare e fraterna che permea l’aria, accetto senza più polemiche.
“Va bene” conclude Ilaria: “Ma quando finiranno tutti i turni del gioco Tommy ti darà una punizione che sceglieremo poi.”
“E va bene” fa Vanessa, senza sembrare particolarmente spaventata alla prospettiva di una punizione.

Tocca a Claudia. A differenza delle altre ragazze decide di mettersi davanti a me e guardarmi negli occhi. Mi massaggia il culo con una sensualità tutta sua mentre mi fissa intensamente, con il volto a pochi centimetri dal mio viso. È una esperienza coinvolgente e magnetica. “Cazzo”, penso, “questa serata si sta rivelando davvero divertente”. Poi viene Francesca. La piccola, cute, energica Francesca, che, venutami dietro, si diverte un poco a tirarmi delle pacche sul culo ma non scende sotto i pantaloni e ridacchia divertita, come riderebbe un ragazzino che violi qualche regola della scuola. E, infine, Paola, la seria, professionale Paola, che mi inserisce la sua seria, professionale mano sul culo nudo e mi dà qualche schiaffetto come per incoraggiarmi. La mia penitenza è finita, ma io sono eccitato. Tutto quelle palpate delle ragazze sul mio culo me lo hanno fatto rizzare, lo confesso. Spero che nei prossimi turni non mi capiti di dovermi togliere altri vestiti.

Turno di Massimo. Nuova pescata, nuova sorpresa.
“Scegli un giocatore: deve togliersi un capo d’abbigliamento”.
Questa è cattiva, perché dà a chi pesca la responsabilità di scegliere chi deve spogliarsi. O, vista in un’altra prospettiva, il potere di decidere chi deve spogliarsi. Penso che, se ci sono più biglietti di questo tipo, non potranno che esserci delle “vendette” da parte di chi ha subito tale scelta su chi ha preso la decisione. Il gioco si fa sempre più interessante…. e Massimo ridacchia come un cretino, pregustando la “fregna spogliata” che ben presto avrà modo di contemplare. Le ragazze parlottano tra di loro preoccupate. C’è un misto di ironia, desiderio e paura. Una roba da far impazzire gli ormoni. Massimo non fa altro che peggiorare la tensione dicendo: “Guarda guarda… ho il potere di far spogliare una pollastrella… vediamo un po’ chi sceglierò…” e tirandola per le lunghe.
Si intuisce che, fosse per Massimo, tale indecisione a scopo di creare tensione durerebbe a lungo, ma Ilaria si stufa e dice: “Muoviti a decidere, su!”
“No no, cerbiattina, non si interrompe il povero Massimo mentre deve prendere una decisione così impegnativa… per punizione, ti farò levare i calzini.”
Che coglione che è… eppure ha un fascino tutto suo. Dette da uno con capelli meno biondi, un fisico meno scolpito, una voce meno profonda, un modo di fare meno assertivo con ogni probabilità le parole di Massimo sarebbero ignorate dal gentil sesso. E invece pare che da lui le ragazze siano disposte a farsi fare di tutto, incluso farsi chiamare “pollastrelle” e “cerbiattine”.
“E va bene campione… ecco i miei piedini, spero ti ci segherai sopra” fa Ilaria, con uno sguardo complice, ma un sorriso divertito sulla bocca, mentre si toglie i calzini.

Il primo giro del terzo turno è finito, ora sta di nuovo a Ilaria, che pesca.
Tuttavia, prima di leggere il suo obbligo ad alta voce, permettendoci di scoprire di che si tratta, Ilaria sussurra qualcosa nell’orecchio di Monica. Inizia un passaparola tra le ragazze, che, mentre si trasmettono il messaggio ci guardano divertite.
“Ehi non vale!” protesta Giovanni.
“Se permettete, sono io che vi ospito, quindi decido io le regole e la regola numero uno è che tutto quello che è divertente vale! E fidatevi, quello che abbiamo deciso noi ragazze è divertente!” lo rimbecca subito Ilaria.
Le ragazze riescono a organizzare il loro complotto senza che noi maschietti riusciamo a intuire nulla. Ilaria ha organizzato il gioco e ha scritto i bigliettini; quindi, è l’unica a sapere quali obblighi usciranno. Sicuramente, il complotto che ha organizzato si basa sulla sua conoscenza degli obblighi rimanenti del terzo turno.
“Insomma, che obbligo ti è uscito?” chiede Giovanni, un po’ spazientito, a Ilaria.
“Anche questo è divertente. C’è scritto ‘Puoi scegliere un giocatore: deve togliersi quanti vestiti vuoi purché anche tu ti togli lo stesso numero di capi’… In pratica posso scegliere chiunque di voi e farlo spogliare anche nudo se voglio… però devo togliermi tanti capi d’abbigliamento quanti ne faccio togliere a lui. Altrimenti, posso saltare il turno e non succede nulla.”
Questo è divertente e causa le nostre risatine e un certo timore. È la prima volta che, per un obbligo, si dovranno spogliare due persone. Se Ilaria decide di dar seguito all’obbligo, beninteso…

“Tu, Massimo!” esclama Ilaria, con una voce squillante.
“Io?”
“Sì… e ho deciso che ci toglieremo entrambi un capo di abbigliamento. Quindi tu mi vedrai il reggiseno, e io ti vedrò i capezzoli. Mi sembra uno scambio equo, no?”
“Equissimo” risponde Massimo, inventandosi il superlativo assoluto dell’aggettivo “equo”.
Siamo tutti eccitati, soprattutto io, visto che vedrò la mia amica del cuore in reggiseno. Provo a ricordarmi di un’altra occasione dove una simile vista mi fu concessa e l’unica cosa che mi viene in mente è Ilaria in costume da bagno al mare.
Indossa un reggiseno scuro che pare piuttosto elegante. Il suo corpo è tonico e meraviglioso. Sul fianco destro ha un tatuaggio. Una cosa assurda, che potrebbe venire in mente solo a Ilaria e che è unica nel suo genere. Un cerchio dentro un quadrato dentro un triangolo dentro un altro cerchio. Come mi spiegò Ilaria si tratta del simbolo della quadratura alchemica del cerchio, il simbolo della pietra filosofale, a sua volta simbolo della vita eterna. E fuori dall’ultimo cerchio il disegno di un serpente che si arrotola attorno a tutta la circonferenza, fino ad arrivare a mordersi la coda: l’uroboro, il serpente che si morde la coda, altro simbolo alchemico e altro simbolo dell’eternità.

E ora tocca a Massimo togliersi la maglietta. Ha un fisico muscoloso e peloso. Lo definirei tozzo e grosso, come un orsetto, e direi che trasmette quell’idea di protezione di cui molte ragazze vanno in cerca. Vieni qui e sarai al sicuro, è la sensazione che quelle braccia doppie trasmettono. I due vanno a depositare i loro panni sul divano poi tornano a sedersi nel cerchio.

Eravamo partiti a inizio terzo turno con la gente che era al massimo a piedi nudi, e ora quattro ragazze ci mostrano i loro reggiseni e due ragazzi sono a torso nudo. L’atmosfera inizia ad avere quell’intimità rilassata, priva di freni inibitori e colorata di erotismo, che è creata dalla nudità.

Turno di Monica. Ancora una nuova sorpresa. “Lecca il giocatore che vuoi dove desideri su pelle nuda.” Monica non sembra particolarmente spaventata: può dare una leccata dove desidera, quindi può anche essere una leccata breve su zone non erogene. Dato quello che sta succedendo agli altri, l’obbligo non sembra molto pesante. Monica punta il bel corpo di Marco, il suo quasi-ragazzo, e indica platealmente il ragazzo, il quale, per tutta risposta, si limita ad annuire. Monica si avvicina a Marco restando per terra. Marco è seduto con le gambe piegate vicino al petto. Monica si sporge fino a raggiungere la spalla destra di Marco e dà una leccata. La scena fa ridere un po’ di gente. Monica torna a posto dopo aver lanciato un sorriso a Marco.
A Vanessa capita lo stesso obbligo che a Monica. La ragazza sceglie Giovanni e, avvicinatasi, gli dà una breve leccata sul collo. Il ragazzo sembra essere molto eccitato dalla situazione e si gode la leccata a occhi chiusi.

Turno di Claudia. La ragazza pesca e, una volta letto, sbianca.
Non c’è nulla di difficile da capire: è una maglietta. Claudia deve togliersi un capo d’abbigliamento. Il che significa rimanere o a tette di fuori o in solo intimo di fronte a quattro maschi arrapati, che nel frattempo stanno esultando di gioia ed eccitazione. Claudia, ripresasi dallo shock, non prova a resistere al proprio destino, bensì si alza in piedi, si gira e, con una lentezza esasperata, si rimuove i pantaloni, rivelando le sue mutandine striminzite, rosse come il suo reggiseno e i suoi capelli. Quasi nulla è lasciato alla fantasia. Capiamo che la questione è seria e che per la ragazza è un momento abbastanza difficile e la smettiamo di esultare. Ci limitiamo a contemplarla in silenzio mentre ce la mangiamo con gli occhi e simuliamo con l’immaginazione di scoparcela. Claudia in silenzio si siede e piega le gambe sul busto in modo da evitare di farci vedere le sue mutandine. Non va neppure a posare i suoi pantaloncini sul divano ma li lancia direttamente sul bordo del divano stesso in modo da non dover farsi vedere mentre li va a posare.

Turno della piccola e carina Francesca. La bionda principessina… che subisce la stessa penitenza di Claudia. Nessuna esaltazione esteriore da parte nostra, ma a me, al solo pensiero, mi diventa ancora più duro di quanto già non fosse. Anche Francesca obbedisce e si toglie i jeans. Ha un intimo bianco, appena più coprente di quello di Claudia. A differenza di Claudia, tuttavia, Francesca si alza in piedi dandoci modo di ammirare interamente il suo corpo e va a posare i jeans sul divano, ripiegandoli con cura prima di tornare a sedersi.

Turno di Paola.
“Devo scegliere un giocatore e deve togliersi un vestito…” commenta Paola, poi: “Beh… non ho dubbi. Scelgo te, Massimo!”
Considerando che io e Giovanni siamo a malapena a piedi nudi, questo accanimento su Massimo me lo spiego poco… finché non intuisco. Ecco quale era il complotto delle ragazze! Vogliono far spogliare Massimo. Ilaria deve sapere quanti bigliettini di “spogliamento” rimangono in questo giro e vogliono fare in modo che Massimo sia il primo a rimanere… completamente nudo. Il pensiero mi fa girare la testa. Questa cosa che, fino a un’ora prima non credevo sarebbe arrivata oltre qualche bacio a stampo proseguirà finché un gran numero di noi (forse tutti) non rimarremo nudi.
Massimo sorride e si spoglia, poi va a posare i suoi panni sul divano. Ha delle grosse gambe pelose, che trasmettono l’idea di una certa potenza muscolare.

Turno di Marco. Di nuovo, deve scegliere un giocatore che deve togliersi un vestito. Stavolta ragiona ad alta voce: “Non mi sembra giusto che ci sia gente in intimo mentre c’è chi è ancora pienamente vestito. Vanessa, ti dispiace toglierti le scarpe?”
“No problem” replica Vanessa, obbedendo all’ordine.
Turno di Giovanni. Di nuovo una maglietta, di nuovo l’ordine di togliersi un vestito. Giovanni non può far altro che togliersi la camicia bianca che lo ricopre e lo nobilita. Rivela un corpo slanciato, smilzo e lentigginoso. Non so perché ma vedere la parziale nudità di Giovanni mi sembra un atto un po’ sacrilego. Mi ero fatto l’idea di un ragazzo intelligente, superiore, “spirituale” e vedermelo mezzo nudo mi dà una sensazione strana.
Tocca a me. “Lecca il giocatore che vuoi dove desideri su pelle nuda”. Non ho dubbi. Se è vero che Ilaria ha organizzato questo gioco anche per trasformare la nostra amicizia, non posso che scegliere lei. Mi avvicino a Ilaria senza alzarmi da terra. Quando le sono vicino, lei mi sorride, io sporgo la testa e poi la lingua e le do una breve leccata sul braccio. Ha la pelle un po’ salata. La sento ridere, forse le sto facendo un po’ di solletico o forse è la situazione che è strana e imbarazzante. Mi ritiro, le mando un sorriso, poi torno a posto.

Turno di Massimo. Ed è qui che la situazione si fa interessante. Una maglietta stilizzata. L’ordine di togliersi un capo d’abbigliamento. Ma l’unica cosa che Massimo indossa sono le sue mutande. Quindi ora resterà completamente nudo. Non saprei descrivere come il pensiero mi faccia stare. Da un lato, è logico: questa è un’orgia, ormai mi è chiaro. È ovvio che nei turni successivi molti di noi finiranno nudi. Eppure, è la prima volta che succede. Con Massimo ho un rapporto di amicizia, e lo considero un po’ uno scemo. Non è il tipo di persona che ho mai immaginato di vedere nuda. Il solo pensiero mi trasmette una sensazione strana, di inappropriatezza piuttosto che di erotismo.
Lì per lì, molti sembrano sconvolti all’idea che Massimo dovrà denudarsi. Le ragazze iniziano a battere le mani per terra e a intonare cori. Molti hanno la bocca aperta per lo stupore. C’è un casino generale. Massimo, con il suo solito fare teatrale, si alza in piedi con una voce fin troppo alta dice: “Lo volete vede?! E vedetelo!” E si cala le mutande senza che l’idea di coprirsi un minimo gli passi neppure per l’anticamera del cervello.

Sono sorpreso dalle dimensioni. Non solo il pene è lungo, ma è proprio grosso e largo. È circondato da una peluria che pare bionda come i capelli del suo proprietario. Sono colpito da tanto splendore. Massimo si lascia ammirare dalle ragazze come potrebbe fare un modello di nudo e, in effetti, vedo parecchio stupore anche nello sguardo delle ragazze. Ilaria, una volta ripresasi, spiega una ulteriore regola: “Massimo, ora che sei nudo non puoi coprirti con le mani, né con altro. Questo vale per tutti.”
“Tranquilla sorè, che mica ve voglio priva’ de ‘sto spettacolo!” fa Massimo indicandosi platealmente l’uccello.

Ilaria si alza in piedi.
“Be’, abbiamo fatto una pausa alla fine del secondo giro, quindi io direi di procedere direttamente con il quarto e poi la pausa la facciamo dopo quello. Stavolta andiamo io e Monica a fare il cambio dei bigliettini. Nel frattempo, andate a mettere le vostre scarpe nello sgabuzzino lì a destra, così evitiamo di averle trai piedi, tanto ormai siamo tutti senza scarpe. Nel frattempo, tu Giovanni raccogli i bigliettini che qua sta diventando un macello.”
Non appena Ilaria finisce di spiegare, Massimo le tira un ceffone sul culo. Ilaria lo fulmina con lo sguardo. Provo imbarazzo per lui, stavolta ha davvero esagerato. Lo capisce subito, ma prova a difendersi: “Ao, se è per obbligo dei bigliettini ve fate fa tutto e mo’ non ti posso nemmeno toccare il culo?”
“Precisamente” replica Ilaria, gelida: “Se lo avesse ordinato il gioco ci sarei stata, ma non puoi toccarmi il culo a caso.”
Massimo pare rendersi conto dell’errore: “A scusa… non pensavo…”
“Non fa nulla. Per stavolta sei perdonato…” fa Ilaria, sorridendo maliziosamente: “Però che valga per regola per tutti: un conto è se esce con i bigliettini, ma prima di fare altre cose chiedete il consenso della persona con cui volete giocare” poi aggiunge, con la massima serietà: “Se violate questa regola vi caccio di casa, quindi c’è poco da scherzare.”
Massimo quasi sospira per averla scampata con un rimprovero ma Ilaria prosegue: “E comunque, quando finiranno i giri ti beccherai una bella punizione e sarò io a infliggertela.”
Quindi siamo a due punizioni: quella di Vanessa per avermi scoperto il culo prima e quella di Massimo per quello che ha fatto adesso.

Massimo va a posare le sue mutande sul divano, mentre Ilaria e Monica escono per andare a cambiare i bigliettini. A turni, mentre chiacchieriamo un poco, noi andiamo allo sgabuzzino a posare le scarpe, mentre Giovanni, come da ordini di Ilaria, raccoglie i foglietti per terra per andare a riporli altrove. Tutte queste procedure durano circa cinque minuti, prima che ci ritroviamo tutti di nuovo seduti a terra. Ilaria e Monica rientrano ma stavolta ognuna di loro ha un cestino. L’altro cestino, quello tenuto da Monica, è coperto da un telo blu invece che rosso.

Ilaria, una volta sedutasi a terra, ci spiega: “Da questo momento in poi alcuni obblighi non permettono più di scegliere con chi farli. Una volta pescato l’obbligo dovete pescare da quest’altro cestino, il cesto dei nomi. Ogni bigliettino in questo cesto, riporta uno dei nostri nomi. Una volta pescato, dovete compiere l’obbligo con la persona che esce. Una volta che avete pescato un nome, dovete rimettere il bigliettino nel cesto.”
La cosa si fa ancora più interessante. Non avremo più possibilità di scelta ma saremo costretti a fare l’attività prevista dall’obbligo con chi ci ordina la sorte. L’idea stessa mi mette addosso ancora più eccitazione di prima e ormai non c’è modo di far ammosciare il mio cazzo, che è in erezione da almeno un quarto d’ora. Non ci sono proteste da parte degli altri, ma solo una richiesta di chiarimenti che proviene da Giovanni.
“E se peschiamo il nostro nome dal cesto dei nomi?”
“In quel caso dovete ripescare. Alla fine, deve esserci qualcuno con cui dovete fare l’obbligo.”
Subito dopo aver detto queste parole, Ilaria pesca dal cestino rosso, quello degli obblighi. Inizia il quarto turno del gioco.

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