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I maialoni dell'Ottavo Piano


di AntonellaTrav6
13.02.2024    |    4.663    |    4 9.8
"Inizia così un furioso ditalino al mio buco, mentre con l’altra mano mi tocca ovunque..."
Dopo l'orgia coi tre studenti universitari avevo capito che non avrei potuto più fare a meno di grossi cazzi in vita mia.
L'avvento delle chat in rete e una stanza chiamata Travemiliaromagna mi furono molto d'aiuto. Stavo per incontrare finalmente il primo uomo conosciuto in rete, un imbianchino salernitano che era stato particolarmente abile a sedurmi. Uno scambio di battute in chat, qualche mail, poi qualche sms sul cellulare. Ed ora ero lì, a pochi metri dal grattacielo e dal civico che mi aveva indicato. Ero agitata, un po’ nervosa perché era la prima volta che incontravo qualcuno in quel modo. Suono il campanello e attendo. Dopo poco una voce decisa risponde “Ottavo piano”, seguito dal clac del portone che si apre. Salgo alcuni gradini e sono nella zona ascensore, mi stringo sulle spalle lo zaino, salgo sull’ascensore e assalita da mille pensieri e idee arrivo al piano. Una porta è aperta ed entro, tutto è come convenuto, le luci sono soffuse. Chiudo la porta, mi lascio ogni rimorso e rimpianto. Mi dirigo in bagno che come mi ha detto sarebbe stata la stanza con la luce accesa. Entro e mi spoglio in fretta, comincio a indossare le autoreggenti nere e il perizoma, poi una canottierina nera trasparente. Mi trucco velocemente e sciolgo i lunghi capelli neri. Guardandomi allo specchio sono soddisfatta, eccomi nella versione che amo e più vera di me. Infilo i tacchi ed esco dal bagno. Entro nella stanza e sculettando sui tacchi mi dirigo al centro di questa, proprio quando gli occhi iniziano ad abituarsi al buio una voce mi dice di bendarmi con il foulard poggiato sul tavolo. Obbedisco, non prima di aver osservato il mio ospite, che nudo davanti a me mi guarda, è bassino sul metro e sessanta con una pancia abbastanza prominente, ha il cazzo in mano e si sega piano guardandomi. “Sei bella” mi dice col suo accento meridionale e aggiunge “Non credevo”. Avanza verso di me, e subito le sue mani scorrono sul mio corpo. “Vieni, seguimi e appoggiati al tavolo e mostrami il culetto” mi dice con voce con un tono dolce ma deciso, obbedisco e mi appoggio con le mani al tavolo, inarcando la schiena per mettermi in mostra. Lui dietro di me comincia a far scorrere le mani sotto la gonnellina e la canottiera. Un dito si appoggia sulle mie labbra, inizio a succhiarlo mentre lui si appoggia a me. Il dito che ho inumidito bene, comincia a farsi strada tra le mie natiche, e pian piano scivola nel buchetto. Inizia così un furioso ditalino al mio buco, mentre con l’altra mano mi tocca ovunque. Lo sento ansimare “Inginocchiati”. Lo faccio e so benissimo cosa fare, inizio a leccare il suo cazzo e le sue palle. Grugnisce mentre mi decido a prenderlo in bocca. Inizio a spompinarlo con foga. “Ti piace proprio succhiare” e aggiunge “Sei una troia vero?” Mi sfilo il cazzo dalla bocca rispondendo con un sì sommesso. “Brava ora mettiti a 4 zampe come una cagna” obbedisco, eccitato ancor di più dalla sua personalità che stava emergendo. Mi afferra per i capelli e mi fa cenno di seguirlo, cammino a carponi, entriamo in cucina e arriviamo fino ad una porta finestra. Mi lascia i capelli, per tirare su la tapparella “Ti piacerebbe che tutti vedessero quanto sei troia vero?” la tapparella si alza, e poco più sotto posso vedere un cantiere edile, pieno di persone intente nel loro lavoro. Mi afferra di nuovo per i capelli e mi mette il cazzo in bocca. Stavolta e lui a condurre il gioco, me lo infila dentro con prepotenza e irruenza. La cosa va avanti per un po’, io ogni tanto butto lo sguardo per vedere se qualcuno sta vedendo la scena, la cosa mi ha ormai eccitato talmente che non mi contengo più. Così mi ritrovo poco dopo in ginocchio su una sedia con lui da dietro che comincia a spingerlo dentro. Tirata su la gonna, scostato il perizoma il suo cazzo ormai entra tutto dentro di me, mi pompa con vigore e io riesco solo ad ansimare. Mi sculaccia e grida “Troia, troia, troia” mentre continua a scopare con forza. Mugolo e ansimo sotto i suoi colpi, capisco che l’idea che qualcuno possa vederci eccita entrambi. Ad un tratto, mentre lo sento tutto dentro di me aprirmi, avverto forte l'odore di un altro cazzo alle narici. Il tempo di realizzare e sento un secondo cazzo farsi strada dentro la mia bocca. Decido di prendere l’iniziativa e mi tolgo il bendaggio. Vedo un secondo uomo, più giovane, alto e atletico con un mega cazzone. Sbocchino fino a farlo diventare d'acciaio, mentre il padrone di casa, imperterrito mi spacca il culo. Quello che mi sta inculando viene copiosamente dentro il mio buco, esce e fa un cenno all'altro di dargli il cambio, mentre me lo mette in bocca per ripulirlo. Finita la pulizia al cazzo del padrone di casa, con la coda dell'occhio osservo meglio il cazzo enorme che stavo sbocchinando: non lungo ma largo e la cappella che sembra un arancio. Dico- "tu no mi rompi il culo, non se ne parla nemmeno". Mi alzo e vado ad appoggiarmi alla porta finestra, ma tutti e due mi seguono e il più alto e giovane mi sistema in modo da potermi scopare in piedi. Dice al padrone di casa di girarmi sulla schiena e di tenermi ferma per le braccia mentre lui mi allarga le gambe prendendo le caviglie. Sono in loro balia, il cazzone mi punta la cappella e comincia a spingerev- Dio Cristo che male mi stai lacerando il culo - Ma lui, indifferente,
affonda sempre più il suo cazzone gigantesco con colpi secchi che mi fanno scappare grida disumane, poi strizzandomi i capezzoli comincia a scoparmi senza sosta: l’eccitazione la fa da padrona in quel momento.
Urlo solo dal dolore ed il cazzone ordina a quello che mi teneva le braccia di mettermelo in bocca che si sente fuori che grido. Un altro po' di entra esci e dopo poco ho il cazzone tutto dentro al culo. Mi sta guastando il buco col cazzo, non ne posso, più mi sento scoppiare l'intestino. E dura non ha nessuna intenzione di venire. Inarco la schiena e lo lascio fare mentre sento le gambe che mi diventano molli, lui continua senza pietà. Sentiamo un fischio, giù dabbasso un tizio ci fa un cenno con la mano sorridendo. La cosa si fa sempre più eccitante. Ora sono un paio di persone che parlano indicando il nostro balcone. “Ti piacerebbe li facessi salire a scoparti vero?” non rispondo, “Dai dillo che sei solo una zoccola da riempire e che ti piacerebbe” e alla fine ansimando tra le urla dico “Si”. Lui si sfila e mi spinge in ginocchio “Lo sapevo che sei una lurida troia” e dopo circa venti minuti di supplizio in culo mi scarica un getto di sperma esagerato in faccia e sui vestiti. Soddisfatto chiama l'altro a vedere come mi ha ridotto il culo e si allontanano ridendo verso la cucina. Io rimango davanti la porta finestra con il culo in fiamme e mi accascio per riprendermi da quella brutale inculata. Resto lì seduta a terra per un po’ a rifiatare, quando il padrone di casa, tornato con un bicchiere di vino, si stende a terra e mi chiede di impalarmi da sola sul suo uccello. Dico che sono completamente disfatta. Ma non sente ragione. Il tempo di arrivare fino alle palle, prendendolo tutto dentro, che si sente bussare alla porta. Il padrone di casa invita il suo amico ad andare ad aprire, mentre lui mi finisce sbottandomi dentro così tanto che la sborra fuoriesce dal culo a fiotti. Tutto questo mentre dalla porta di ingresso vedo entrare due operai del sottostante cantiere ...Entrano questi due ragazzi e mi trovano sdraiata a terra con il buco allargato, contronatura, che cola ancora sperma. Parlottano tra loro e capisco che ne approfitteranno entrambi di quel buco spannato a breve....
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