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Prime Esperienze

La gita a Praga - Prima Parte - I prof. Lussuriosi


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
22.11.2023    |    15.878    |    13 9.7
"Io le feci molti complimenti per la sua bellezza e per il perfetto italiano..."
Questa mattina ho faticato ad alzarmi. Ho ancora sonno, ma non posso rimanere a letto, il lavoro mi attende. Mi alzo, fa freddino, il fatto che io dorma nudo non aiuta.
Indosso velocemente una t-shirt e i boxer. Alzo la serranda e un cielo plumbeo mi saluta, una leggera foschia sfoca in lontananza la torre dell’orologio. Mi faccio coraggio, anche se il cuscino dietro di me reclama la mia presenza.

Ogni azione o decisione da prendere risulta essere un ostacolo insormontabile, ma una veloce doccia e una tazza formato famiglia di caffè riescono a essere i miei supereroi, mi salvano e mi danno la giusta energia per essere operativo e produttivo. Fortunatamente in questo periodo lavoro da casa e quindi il trauma da abbandono domiciliare me lo posso risparmiare. Vado nello studio, accendo il computer e saluto la mia amichetta per aiutarmi a iniziare la giornata e rendere la stanza più energica in contrasto con l’atmosfera esterna.

«Alexa metti della musica energica che piace a me»

«Ecco una playlist che potrebbe piacerti, riproduco Spiagge e brani simili»

“Spiagge
Immense ed assolate
Spiagge già vissute
Amate e poi perdute
In questa azzurrità
Fra le conchiglie e il sale
Quanta la gente che
C'ha già lasciato il cuore...”

Mentre ascolto Renato, apro le mail, le prime che trovo sono alcune notifiche di Facebook, una in particolare stimola la mia curiosità. Clicco sul link e mi appare una foto del lontano 1991, ci sono io e tutti i miei compagni delle superiori, immortalati a Praga, durante la più bella gita della mia gioventù.
La musica e la foto fanno riemergere tanti ricordi. La gita a Praga è stata divertente e stimolante. Provate a mettere insieme venti diciottenni stupidi in una città piena di tentazioni e soprattutto di ragazze bellissime. Scoprimmo discoteche, bar, saune e i locali FKK.
Con nostra grande fortuna, anche i nostri controllori erano giovani. Erano i due insegnanti di educazione fisica e l’assistente di laboratorio di statistica, gli unici folli che si presero l’onere di portare in giro un concentrato di ormoni idioti e senza controllo. Franco, Marcello ed Eleonora questi erano i loro nomi. Tre ragazzi un po’ più maturi di noi, all’epoca avevano tra i ventotto e i trent’anni, ma come scoprimmo in gita, anche loro erano tre personcine che non si facevano parlare dietro.

La nostra era una classe completamente maschile con le tipiche dinamiche giocherellone e giusto per far rima anche Cojone. Ci divertivamo a prenderci sempre in giro e a metterci a disagio in ogni modo possibile, però alla fine eravamo tutti grandi amici e ancora oggi siamo molto legati, anche se distanti.

Anche a Praga, ogni occasione era buona per fare scherzi, ma la distrazione delle ragazze che incontravamo per strada e per i locali era più forte. Non avendo una lira in tasca (l’euro negli anni Novanta non era neanche un miraggio), ognuno di noi cercava di ottenere dei favori femminili, ma con scarso risultato. Entrare nei locali, fortunatamente non costava nulla, tuttavia le ragazze che erano all’ interno richiedevano un regalino per venire in camera con noi. Anche i miei amici più spavaldi avevano delle remore e alla fine come recita il detto: Can che abbaia non Morde.

Io sono sempre stato un ragazzo abbastanza timido, ma caratterialmente risoluto. Ero uno dei soggettoni della classe, anche se alla fine tutti noi lo eravamo per diverse nostre peculiarità. Io non avevo allora come oggi, paura dell’ignoto, la vergona o il turbamento per situazioni al limite della decenza non mi creavano repulsione, anzi mi attiravano.
Un esempio su tutti? La mia prima esperienza con una ragazza fu in un college estivo londinese all’ età di quindici anni; pertanto, ero adeguatamente smaliziato e non a disagio nei bordelli di Praga.

Mi ricordo che durante una delle passeggiate in Piazza Venceslao venimmo fermati da tre ragazze che distribuivano dei volantini per un tour gratuito del Darling Cabaret che ancora conservo gelosamente. Ci facemmo un salto, ma solo il tour era gratuito, mentre tutto il resto era a pagamento e anche molto caro per le tasche di noi poveri studentelli italiani.

Tornammo in piazza e venimmo ulteriormente catturati da una splendida ragazza di colore che ci invitò a visitare lo Sweet Paradise. La ragazza parlava perfettamente italiano e l’inondai di domande sul locale, ma era una scusa. Lei gentilmente rispose a tutte le mie curiosità. Io le feci molti complimenti per la sua bellezza e per il perfetto italiano. Mi chiese dove alloggiavo e per quanto tempo sarei rimasto a Praga.
Parlai con Andrea per venti minuti e i miei amici, tra una battuta e l’altra, da lontano mi prendevano in giro. Durante la chiacchierata scoprii che Andrea non lavorava nel locale, ma era solo una PR. Sapeva parlare bene l’italiano perché la madre era italiana e le piaceva molto frequentare le palestre e i centri Wellness.
Vinsi la mia timidezza e l’invitai al Pyramida, il mio hotel, che aveva appunto un meraviglioso centro con Saune, idromassaggi e tutto il necessario per rilassarsi.
Agli inizi degli anni Novanta i cellulari erano ancora un ‘utopia, perciò, le dissi che, se per caso fosse capitata dalle mie parti, sicuramente verso le 22 mi avrebbe trovato dentro la sauna. Al momento di salutarci mi diede un veloce bacio a stampo sulle labbra.
I miei amici increduli mi sbeffeggiarono e mi chiesero quanti soldi le avessi offerto per quel bacio.

La giornata continuò in modo pseudo culturale, visitando la città e facendo foto serie e stupide allo stesso tempo. Gli scherzi e le battute continuarono fino alla cena. Ovviamente la nostra crudeltà era a livelli professionali, riuscivamo a mietere vittime oltre che tra di noi anche con tutti gli altri studenti delle altre sezioni venute in gita con noi.
Io però quella sera ero preso di mira in modo positivo. Si era sparsa la voce del bacio e la curiosità si era propagata a macchia d’olio. I miei compagni di classe avevano un’immagine di me a metà tra il Nerd e il puttaniere. Puttaniere perché per i miei diciotto anni mi portarono in giro per prostitute e io non mi tirai in dietro assolutamente.
Pensavano che fosse la mia prima volta, poveri ingenui. Comunque si erano fatti l’idea che avessi pagato la ragazza per farmi bello ai loro occhi e che tutto era un bluff. Ovviamente se Andrea mi avesse chiesto dei soldi per il bacio non avrei avuto problemi a pagarla, li avrebbe meritati tutti.

La zona wellness dell’hotel era a pagamento, ma soprattutto era naturista. Queste prerogative la rendevano off-limits per i miei amici che non volevano farsi vedere nudi e che non volevano investire 250 corone, circa 20.000 lire per l’ingresso. Alle 21:30 feci perdere le mie tracce. Nessuno sapeva del mio appuntamento. Non dissi nulla per evitare ulteriori prese in giro se Andrea non si fosse fatta vedere.
Depistai i miei amici dicendo che dovevo telefonare a casa e che dopo sarei andato allo Sweet Paradise per vedere di trovare Andrea, chi fosse stato interessato mi avrebbe trovato la. Nuove battute, poco lusinghiere iniziarono a essere sparate a destra e a manca, ma il bersaglio, ovvero io, le ignorò come se non fossero mai state pronunciate.

Di soppiatto mi recati alla reception del centro benessere, pagai l’ingresso e mi vennero consegnati l’accappatoio, un telo, e delle ciabattine di gomma, oltre che ad un lucchetto per l’armadietto dove riporre i miei indumenti. Entrai e mi spoglia velocemente, indossai l’accappatoio e mi diressi verso la zona umida del centro.
La grande piscina con idromassaggio era praticamente vuota, solo una coppia di anziani era dentro l’acqua. Il bagno turco sembrava essere pieno, mentre la sauna aveva solo tre visitatori, vista la presenza di tre accappatoi appesi all’ esterno.

Mi tolsi l’accappatoio ed entrai nella sauna. L’ambiente era molto grande e la particolarità che mi colpì era la suddivisione dello spazio interno. Ricordo che c’erano delle pareti divisorie che creavano delle mini-stanze simili alle cabine di un centro estetico, ma senza porta e con delle panche di legno interne, dando l’illusione di una finta privacy, come qualsiasi privé di oggi.
Le cabine erano posizionate lungo due lati della stanza, cinque per lato, la terza parete invece era la classica scalinata in legno, al centro un grande braciere che riusciva a nascondere alla vista le persone all’ interno delle cabine contrapposte.

Scelsi la cabina contrapposta a quella occupata dal terzetto, avendo timore di incontrare qualche mio compagno.
I minuti passavano lentamente, non entrava nessuno in sauna, ma degli strani rumori riecheggiavano celati dietro il tipico scoppiettio proveniente dal braciere. Dopo alcuni istanti riuscii a identificare i strani rumori, in realtà erano dei gemiti soffocati accompagnati da un “Ciaff Ciaff” ritmico. Incuriosito decisi di andare a spiare, mi misi il telo in testa per nascondere il mio viso e lentamente mi avvicinai alla sorgente del rumore. Con mio grande stupore trovai i miei insegnanti impegnati in una scena hard degna dei filmini porno che guardavo ogni tanto.

Eleonora era in ginocchio sulla panca, succhiava il membro di Marcello seduto davanti a lei mentre Franco la penetrava da dietro. La penetrazione alla quale stavo assistendo aveva un qualcosa di animalesco, era concitata e rude. Anche se non riuscivo a scorgere il viso di Eleonora, immaginavo lo sguardo estasiato. Entrambi gli uomini avevano un fisico spettacolare, dopotutto erano gli insegnanti di educazione fisica, mentre per la prima volta vidi il meraviglioso corpo nudo e sudato della mia prof. preferita da quel momento.
Di viso non era particolarmente attraente, i lineamenti erano duri e spigolosi, giusto la foresta di ricci neri la rendevano un po’ intrigante. Però il suo seno era abbondante e risaltava sulla siluette snella e longilinea.
Il corpo di Eleonora nuda era spettacolare e anche il suo sedere che, durante il giorno nascondeva con i suoi vestiti scialbi e abbondanti, era molto sexy e incitava il desiderio di assaporarlo e morderlo per ore, fortunato Franco che se lo stava lavorando.
Il volto di Marcello assunse un espressione affaticata, come se stesse alzando un bilanciere da mille chili, ma in realtà stava godendo e riversando il suo nettare dentro la bocca di Eleonora che ingoiava senza problemi.
La mia mano prese la giusta iniziativa e andò a salutare l’erezione che lentamente era andata a crescere. La fortuna era dalla mia parte, perché i prof. Erano impegnati e concentrati sul loro piacere e non mi videro, non si distrassero neanche quando la porta della sauna venne aperta ed entrò una persona.

Era Andrea. Con passo deciso e per niente turbata si avvicinò a me. Mi accorsi di lei solo quando arrivò a pochi centimetri da me. Lei intelligentemente rimase in silenzio ad assistere allo spettacolo, tuttavia dopo un paio di minuti avvicinò la sua mano alla mia, non per sostituirla, bensì per prenderla e condurmi verso un’altra cabina per rimanere soli.

Ancora ricordo la meravigliosa apparizione che si manifestò davanti ai miei occhi appena il telo abbandonò il corpo di Andrea per finire sulla panca. Non era la prima volta che una ragazza nuda era accanto a me, ma non potevo credere che quel giorno una dea mi avrebbe rapito. Aveva ventidue anni, cinque più di me. La pelle aveva il colore del caffè mescolato ad una punta di panna, i meravigliosi occhi neri erano decorati da ciglia lunghe e sopracciglia ad arco perfetto. Le labbra rosee e pronunciate sussurravano e imploravano di essere morse. I capelli castani scuri, quasi neri, erano decorati da ricci dorati che celavano metà schiena per quanto erano folti e prorompenti. Il seno perfetto svettava e non nascondeva la sua tonicità, non era grandissimo, probabilmente una seconda abbondante, ma era armonioso ed elegante, lateralmente era una goccia perfetta che solo i piccoli e morbidi capezzoli rivolti verso l’alto gli rubavano la scena. Sul braccio destro il tatuaggio di una spada amplificava la sua femminilità, sottolineata da un’infinità di braccialetti metallici ospitati dal polso sinistro. Gambe lunghissime ed eroticamente accattivanti come il resto del corpo, nascevano da dei glutei alti e sodi che creavano una forma a pesca invitante e tentatrice.

«Come mai stavi guardando quei tre?»

«Sentivo dei rumori strani, sono andato a curiosare e ho scoperto che i gemiti provenivano da Eleonora e dagli altri due prof. che ci hanno accompagnato qui a Praga. Mi è venuto duro e ho iniziato a toccarmi proprio quando sei entrata tu.»

Senza proferire altre parole, Andrea di abbassa e inizia a farmi un pompino. Sentivo le sue labbra scorrere su e giù. Volevo toccarla, accarezzarla ovunque, ma la posizione non me lo permetteva. Le sue mani mi accarezzavano le gambe e alcune volte osavano avvicinarsi anche ai miei testicoli desiderosi di attenzione. Un’attenzione che fortunatamente veniva concessa dalla punta della lingua dispettosa che si divertiva a disegnare dei cerchi e ad aiutare le labbra serranti e succhiatrici indefesse.

Rammento perfettamente il momento in cui la sua bocca rese orfano il mio pene e quadrandomi negli occhi mi propose di continuare in camera perché li faceva troppo caldo. Però la sua offerta in realtà era una proposta commerciale, per sole centomila lire, avrebbe scopato con me. Mi aveva già convinto appena entrata in sauna, poiché sospettavo il motivo della sua presenza e sinceramente, una volta vista nuda, avrei fatto qualsiasi cosa per averla.
Anche da ragazzo la mia moralità veniva surclassata dalla perversione, inoltre, mi eccitava da matti pensare alla faccia dei miei compagni che mi prendevano in giro appena avessero scoperto la mia avventura hard.

Una volta accettata la proposta, il mio orfanello rimase sull’attenti e non soddisfatto, ma felice della festicciola alla quale avrebbe partecipato da lì a pochi minuti. Ci apprestammo ad uscire dalla sauna con i teli. Tuttavia, quando passammo davanti alla cabina dei prof., Eleonora varcò la soglia e imbarazzata mi fissò. Io feci lo splendido e le dissi:

«Io non ho visto nulla e neanche sentito nulla, però ti faccio i complimenti su tutti i fronti, da oggi sicuramente mi impegnerò di più nello studio.»

«Confido nella tua discrezione e mi raccomando usate i preservativi, comunque anche io non ti ho visto. Buon divertimento!»

Due battute veloci che stimolarono la mia fantasia e mi fecero venir voglia di provarci con Eleonora. La conversazione fu praticamente uguale a quella tra Alvaro Vitali e Lilli Carati nel film “La professoressa di scienze naturali” quando la scoprì in atteggiamenti poco convenzionali con un suo compagno di classe.

Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento. Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback. I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete contattare via mail [email protected] o anche su telegram come giorgal73 per fare proposte, suggerimenti o commenti. Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, non le pubblico sul mio account come miei racconti perché sono i vostri e non mi sembra corretto, vi chiedo solo di citarmi e magari darmi l’amicizia.
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