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Claudia e la sua prima volta con una Donna -1


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
03.02.2024    |    22.008    |    1 9.0
"Capelli corti scuri, occhi altrettanto scuri leggermente a mandorla, appena più alta di lei..."
Oggi è il primo febbraio 2024. Fuori fa molto freddo e c'è una nebbia che spaventa persino i lupi. Ho deciso di digitalizzare i miei vecchi album fotografici e di pubblicarli su Facebook. Sono felice di aver sempre avuto la passione per la fotografia, anche se i miei amici ne erano infastiditi. Portavo sempre con me la macchina fotografica e ogni occasione era perfetta per scattare innumerevoli foto. Oggi, con i cellulari, è un'attività quasi normale, ma all'epoca non lo era.

Tiro fuori l'album del 2003, le pagine sono ingiallite, ma per fortuna le foto sono ancora bellissime con colori vivaci. Arrivo a Natale e trovo una splendida fotografia con la mia ex ragazza e una nostra amica speciale. I ricordi sono ancora molto vivi, ma prima che svaniscano è meglio che mi sieda davanti al computer e li scriva, sia come tributo ai ricordi che come tributo alle ragazze fantastiche che mi hanno regalato un’esperienza fantastica. Voglio raccontarvi il tutto in terza persona come se fossi davanti allo schermo di un cinema, insomma un normale spettatore.

Il Natale del 2003 era stato anomalo. Era stato Giorgio a farle incontrare e, a ripensarci bene, proprio non se ne era pentita. Avrebbe dovuto, decisamente sì a pensarci bene.
Ma non riusciva.
Se chiudeva gli occhi e ripensava a quel momento, le veniva da sorridere, più di ogni altra cosa. Perché, semplicemente, le era piaciuto.

Giorgio la definiva appassionata e meravigliosamente calda ma in realtà usava anche altri aggettivi e termini che fra loro ed in particolare nei momenti intimi, data la lunga conoscenza e quel loro legame così forte e inattaccabile, le risultavano sempre eccitanti e mai offensivi. Lo conosceva da troppo per non sapere che con ogni parola detta, anche rudemente, non le stava dando del poco di buono come avrebbe fatto un qualsiasi altro uomo con cui fosse andata a letto ma che intendeva, a suo modo, farla sua.

Iniziò così quel gioco, con Giorgio che una sera a cena le disse tranquillamente:

«Vorrei vederti a letto con una donna. Credo potrei impazzire, o morire».

Claudia lo guardò e non riuscì a fingersi scandalizzata. Fino ad allora nulla di quanto si erano detti fuori o dentro ad un letto era riuscito a scandalizzarla. E non riuscì neppure in quel momento. A dirla tutta, più di una volta aveva provato a immaginarsi a letto con una donna.
Chiudendo gli occhi riusciva ad immaginare il proprio corpo scivolare piacevolmente su un altro simile al suo, provare vogliosamente a baciare delle labbra morbide appartenenti a qualcuno non troppo diverso da sé. Non sapeva neppure come potesse essere.
Per lei il piacere si era sempre rivelato come quello legato ad un uomo. Che la sfiorasse, prima delicatamente, per poi possederla. Penetrarla. Giocare con il suo corpo per poi prenderselo per goderne. Per lei godere era fondere il proprio essere con quello di un uomo.
Con una donna, non avrebbe saputo bene neppure da dove cominciare. Ma ammise di averci pensato, fin troppo spesso.

«Sarebbe strano, a volte alcune donne mi attraggono. Ma mi piacerebbe vedere la tua reazione. Come mai hai pensato a questo? Sicuramente hai qualcuna in mente …».

Giorgio la guardò: «A dire il vero sì».

Tralasciò un piccolo particolare, quello d’averla spesso immaginata in una situazione simile.

«E ci sei già andato a letto?»

Claudia non poté fare a meno di provare un moto di gelosia. Mille volte gli aveva detto che poteva farlo con quante voleva e con chi voleva. Perché lei era consapevole di non poterlo soddisfare sempre e come lui desiderava. Ma questa consapevolezza non le impedì di provare quella irragionevole gelosia.

«Sì, un paio di volte qualche tempo fa. Ma non mi è ancora bastata per scordarti».

Decisamente evitò di dirle che l’aveva immaginata con loro, con lui, mentre era a letto con l’altra quelle uniche due volte.

«Descrivimela».

Si tranquillizzò, Claudia, consapevole che non parlava più solo per gelosia ma per curiosità.

«E’ molto meno formosa e più magra di te. Capelli corti e scuri. Ha delle belle labbra. E a letto sa come godersela. E anche come far godere un uomo».

«Voglio sapere se è calda …».

«Ho incontrato una sola donna realmente calda, nella mia vita. E non è lei, lo sai bene. Ma insieme sareste una bomba cui nessun uomo potrebbe resistere».

«Potrei accettare, sai?»

E fu Natale.

Giorgio organizzò un aperitivo un paio di giorni dopo per loro tre. Le aveva detto chiaramente che ciò che voleva era festeggiare quel Capodanno con loro due, a letto.
Claudia, d’altra parte, aveva dichiarato espressamente che prima voleva incontrarla, capire se qualcosa scoccasse tra loro due. Non avrebbe accettato una donna nel suo letto senza che questa riuscisse a stuzzicarla appena un po’, semplicemente non avrebbe potuto.
Poi la vide arrivare.
Capelli corti scuri, occhi altrettanto scuri leggermente a mandorla, appena più alta di lei. Indossava un giubbotto di pelle nera, un paio di pantaloni neri aderenti e stivaletti dal tacco alto.
Claudia la guardò. Il seno, una seconda, non di più. Ma era sensuale, e per nulla appariscente. Una sensualità pacata che le piacque immediatamente.

Si immaginò a letto con lei e l’idea la stuzzicò.
Si voltò verso Giorgio, accorgendosi che la stava guardando e, di colpo, inaspettatamente, arrossì. Non si aspettava che il suo sguardo potesse coglierla in un momento così intimo come quello di fantasticare su come sarebbe stato a letto con quella donna. E le si avvicinò.

«Ciao, io sono Claudia».

L’altra donna alzò gli occhi scuri verso di lei. Erano dolci, eppure avevano un fondo di durezza anomala per una ragazza così giovane. Non capì da subito che tipo di donna fosse. Si ritrovò a chiedersi se, a letto, lei sarebbe stata succube delle sue voglie o viceversa.

«Ciao, io sono Fenish».

Claudia aggrottò le sopracciglia, non riuscendo a rimanere impassibile.

«Fenish? Eri antipatica ai tuoi genitori? »

Fenish rise e le sue labbra, piacevolmente aperte al sorriso, si manifestarono in tutta la loro bellezza. Claudia capì perché a Giorgio, Fenish piacesse fino al punto da andarci a letto.

«Chiamami Fenny».

«Fenny, ma no … Fenish è molto bello come nome. Ma, non sei italiana? ».

«Sono nata in Russia. Ma quando compii due anni i miei genitori si trasferirono in Italia. Di russo oramai ho solo il nome».

«No, non solo il nome».

Claudia dovette ammettere che era davvero bella.

«Anche alcuni tratti somatici. Sei molto bella».

Sorrise ancora, Fenny : «Ti ringrazio, ma anche tu lo sei, molto».

Claudia sapeva di esserlo il giusto. C’erano stati momenti in cui non si era decisamente considerata bella, e ne aveva sofferto. Col tempo, aveva imparato ad accettarsi.
Conosceva il proprio corpo. Il proprio aspetto. Più volte si era chiesta come avesse potuto attrarre un tipo affascinante e pieno di desiderio come Giorgio.
Claudia sapeva di essere fin troppo formosa. Il suo seno era troppo pieno, lui continuava a dirle che era bello, e che durante l’amore era eccitante stuzzicarlo perché era una delle parti più sensibili di lei. Stuzzicarlo per bene era uno dei modi per accelerare il suo desiderio.

Giorgio lo aveva imparato in fretta e sfruttato a dovere. I suoi capelli lunghi, castano chiaro e i suoi occhi scuri erano decisamente troppo comuni. Non si considerava un tipo che tutti gli uomini si voltassero a guardare ma le piaceva constatare che molti uomini che le erano piaciuti e che le piacevano, la desideravano.
Tornò con lo sguardo verso Fenny. Erano agli opposti. Se anche a letto fossero state diverse, sarebbe stato molto eccitante. E voleva anche Giorgio.
Intanto, tra un sorso di aperitivo e l’altro, non avevano impiegato molto tempo ad instaurare una piacevole conversazione, Claudia e Fenny.
Decisamente avevano vari aspetti in comune e, soprattutto, desideravano ‘sperimentarsi’. E lo avrebbero fatto.

... Continua ...

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