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Scambio di Coppia

Timidamente spiaggiati


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
14.10.2023    |    12.909    |    8 9.7
"Non mi preoccupo, tanto non credo che si stiano annoiando..."
Sono riuscito a dormire quasi per due giorni consecutivi dopo l’esperienza al villaggio di Minerbio con Marica . Praticamente ho fatto un salto in dietro nel tempo di 30 anni, quando andavo a ballare in discoteca e poi cadevo in letargo. Certo, avere venti anni è un po’ diverso, non si hanno gli impegni e i pensieri che un uomo di cinquanta affronta ogni giorno. Tuttavia, devo constatare con rinnovata felicità e spensieratezza, che ora, mi diverto molto di più di allora.
Fortunatamente la nostra avventura è avvenuta in prossimità di un weekend di metà agosto, così ho potuto riposarmi e soprattutto dormire.

Mancano 3 giorni a Ferragosto e a parte gli impegni con la spiaggia, sono tranquillo e libero di fare quello che la mia sconsiderata testolina mi suggerisce; ovvero niente!
Prendo il telefono per controllare eventuali scocciature, ma grazie al cielo trovo solo un messaggio di Marica :

“Buongiorno tesoro, ho trovato il tuo costume nella mia borsa”.

Mi viene in mente l’immagine di me che, dopo l’aperitivo al CN, mi tolgo il costume e lo metto nella sua borsa per non dimenticarlo in giro, le faccio subito una battuta:

“Una volta erano gli uomini che prendevano le mutandine come trofeo della nottata, ma vedo che i ruoli si sono invertiti!”

“Ma dai … non è vero! Te lo ridarò appena ci sarà l’occasione di rivederci. Oggi sono andata dalla parrucchiera di Adriana a farmi i capelli, come mi stanno?”

Mi invia la foto dei suoi capelli per farmi commentare il risultato. Quando l’ho conosciuta i suoi capelli erano di un castano scuro con alcune treccine rasta. Ora i suoi capelli sono un arcobaleno di colori con meches di diverse tonalità dal biondo al castano chiaro con qualche punta scura, anche il volume è aumentato grazie alle extension e alla pettinatura molto mossa.

“Sei bellissima, ti stanno benissimo. Poi la foto che ti riprende da dietro ti fa molto assomigliare alla Canalis, anche se preferisco il tuo lato B! Tuttavia, i capelli che ora arrivano a sfioralo mi eccitano un casino.”

“Grazie, tu che stai facendo? Io qui a Milano mi sto annoiando. Non c’è anima viva in giro e fa un caldo bestiale.”

“Mi sono svegliato da poco e penso che andrò al mare, nella nostra spiaggetta. Peccato che tu non ci sia!”

Pochi istanti dopo l’ultimo messaggio mi squilla il telefono, Marica mi sta chiamando.

“Tesoro, ma se io venissi giù qualche giorno fino a Ferragosto, che dici riusciamo a vederci?”

Ovviamente la mia risposta è positiva, allora Marica mi dice che deve far qualche telefonata per vedere se gli amici che sono a Lido di Dante la possono ospitare così da poter organizzare la trasferta. Dopo circa un’ora ricevo un messaggino per la conferma della trasferta.

Marica mi avverte che arriverà in serata alla stazione di Ravenna, ma ha promesso ai suoi amici che passerà la serata insieme a loro e anche la giornata di domani in spiaggia. Le rispondo che per me non c’è nessun problema. Potremo vederci direttamente lunedì sera a cena e poi dopo fare un salto ad un club nelle vicinanze di Mirabilandia e del ristorante dove andremo. Proposta accettata e timbrata.

Arrivo sotto la casa degli amici di Marica con quindici minuti di anticipo. Questa sera a Lido di Dante c’è molto fervore, sono solo le 19:30, ma c’è molta gente in giro, soprattutto al bar che si trova nella piazza centrale. Mando messaggino per avvertire del mio arrivo e dopo pochi minuti arriva Marica . Indossa il vestitino sexy che abbiamo comprato insieme in via Indipendenza qualche giorno fa, ma il punto forte della sua mise è l’acconciatura: già spettacolare dalle foto, ma dal vivo veramente un qualcosa che non passa inosservata.

Ci salutiamo come due vecchi amici con i bacetti sulle guance, ma la tentazione è troppo forte. Le mie mani, come per magia si materializzano sul suo sedere, si insinuano sotto il corto vestitino e scoprono che l’intimo non è stato invitato alla festa. Con le mani palpeggianti serrate sui suoi glutei, la stringo fino ad azzerare lo spazio tra i nostri corpi e le mie labbra catturano le sue senza pietà; ora il bacio è meno casto rispetto a quelli di prima.

Una coppia passa accanto a noi e la donna a voce alta ci fa: “Possiamo partecipare anche noi?”

Marica riesce a liberarsi, si tira giù il vestito che era salito esponendo alla pubblica vista entrambi i lati intimi e risponde alla proposta:” Noi stiamo andando a mangiare e poi faremo un salto al Timida. Se ci raggiungete ci può solo far piacere, vero tesoro?”.
Ovviamente non mi faccio problemi e rispondo in modo positivo, anche la coppia dice che ci penserà e nel caso ci vedremo direttamente al Club.

Al ristorante Marica si fa tentare da un antipasto misto di pesce che potrebbe sfamare 4 persone, anche il costo infatti è proporzionato sia alla quantità che alla varietà. Io mi tengo più leggero con una Tartare di Filetto di Scottona e Pan Brioche. La cena fila liscia, anche se tutti i camerieri e gli avventori maschili del ristorante, ogni volta che passano accanto al nostro tavolo, guardano la mia compagna in modo che le loro voglie e desideri siano molto evidenti.
Siamo così pieni che dopo l’antipasto passiamo direttamente ai digestivi e ai caffè. Pagato il conto andiamo nel vicino club per vedere di smaltire il cibo con un della sana attività fisica.

Sono le ventitré, ma il club è praticamente vuoto. Siamo tre coppie e due singoli, se non arriverà nessun altro, la serata sarà di una noia mostruosa. Sconfortati decidiamo di entrare nella Spa e magari rilassarci nell’ attesa che il Club si popoli. All’ interno troviamo una coppia dentro la vasca idromassaggio intenta a parlare. Entriamo anche noi e ci posizioniamo dalla parte opposta alla coppia.
Noi a differenza loro, non parliamo e iniziamo subito a dare spettacolo. Uno spettacolo che non passa inosservato, perché l’uomo della coppia si avvicina a noi e ci chiede se ci va di giocare tutti insieme.
Io da Gentleman, lascio decidere a Marica , anche perché la coppia non è molto attraente, sembra anche improvvisata. Certo noi non siamo Brad e Angelina, però ce la caviamo nel nostro piccolo, anche solo per simpatia e freni inibitori totalmente assenti. Marica come prima cosa si presenta e presenta anche me e a ruota Matteo e Simona ci emulano. Poi usciamo dalla vasca e ci dirigiamo in una stanzetta del privé alle nostre spalle.

Matteo stende un lenzuolo pulito sul letto e subito dopo Marica si sdraia completamente nuda. Simona rimane con il telo che le copre le parti intime e si siede accanto.
Marica cerca con approccio con l’altra ragazza, ma questa non sembra gradire. Allora apre le gambe e chiede a Matteo di mettere al lavoro la sua lingua.
Io gentilmente chiedo a Simona se le posso giocare con il suo seno, ma mi dice che non le piace la situazione e si alza andando via. Matteo, confuso e in imbarazzo, si ferma, ci chiede scusa e la segue.

Io e Marica ci scambiamo uno sguardo perplesso e ci mettiamo a ridere. Sentiamo la coppia discutere, ma cerchiamo di farci gli affari nostri in un modo molto semplice: Marica si rimette nella posizione a gambe divaricate e io riprendo il lavoro mai terminato di Matteo.
Oltre alla lingua, metto in opera anche le labbra e le dita della mano. Quando Marica mi incita ad essere più incisivo perché vuole il primo orgasmo della serata, smetto di leccarla e succhiarla ed inizio a masturbarla con movimenti decisi e veloci. L’orgasmo non tarda ad arrivare accompagnato dalle sue inconfondibili urla roche, poco discrete e pregne di godimento e da un’esplosione di liquido denso che bagna sia me che il malcapitato letto.

Appena la situazione torna calma, Marica si gira verso di me, si avvicina e inizia un pompino salivoso e rude. Mi conosce e sa che sono lungo a venire, mentre lei è impaziente. Quindi mentre il mio cazzo è dentro la sua calda bocca e la sua lingua si diverte a stimolarlo, un dito inizia a stimolare la mia prostata. Quando le dita diventano due, io mi arrendo, capitolo e le riempio la bocca che continua ancora per qualche minuto a giocare con il mio amichetto. Ad un certo punto, però, sentiamo Simona singhiozzare.
Velocemente io e Marica ci alziamo per andare a controllare cosa sta avvenendo. Tuttavia, la situazione è calma, appena arriviamo nello spogliatoio intravediamo Matteo e Simona che vestiti stanno uscendo velocemente dalla Spa.

Ci vestiamo anche noi e torniamo all’ esterno del club per vedere se si è popolato, visto che è passata più di un’ora. Purtroppo, lo stato desertico non è migliorato. Sono solo arrivati più singoli. Ma le proporzioni non solo assolutamente corrette, inoltre Marica oggi non è in vena di Gang, quindi mi propone di tornare a casa.

Appena arriviamo in paese, notiamo subito che c’è una folla mostruosa. C’è tantissima gente che balla e beve. Il bar e la piazza sono un ammasso unico di corpi danzanti e sudati. Appena ci avviciniamo al bar veniamo attirati dal gesto di una mano che ci invita.
La mano è quella della donna che all’inizio della serata ci aveva proposto di giocare insieme.

Ci sediamo acconto a loro e vengo a scoprire che in realtà non sono due sconosciuti, bensì sono gli amici di Marica . Luca ed Emma. Hanno più o meno la nostra stessa età. Luca è poco più alto di me, ha una fisicità importante, non è grasso ma è ben piazzato, da ragazzo ha giocato a Rugby e ora riesce a mantenersi in forma andando in bicicletta.
Emma è adeguatamente proporzionata al compagno, lei ama definirsi morbida, ma marmorea nei punti giusti. Il seno è molto prosperoso, il vestito che indossa fa fatica a contenerlo e oltretutto non indossa il reggiseno, tuttavia, rimane in piena forma alto e sicuro di sé. Porta i capelli biondi a caschetto e un paio di occhiali da vista bianchi che la fanno sembrare la segretaria più porca del mondo, anche lo sguardo ovviamente aiuta.
Mi confessa che, se il marito rimane in forma andando in bicicletta, lei preferisce rimanere in forma con la ginnastica da letto. Mentre mi fa questa confessione, la sua mano sinistra, casualmente, va ad appoggiarsi in mezzo alle mie gambe. La mano non è morta, anzi è molto energica e risveglia il pargolo addormentato.

Luca sorride, capendo la situazione e chiede a Marica come è andata la serata. Il racconto inizia, ma dopo un po' noto un incespicarsi delle parole e in quel momento mi accorgo che Luca sta emulando le gesta masturbatorie della moglie, ma nei confronti di una Marica praticamente nuda nella parte di sotto, perché il vestito è completamente alzato.

Emma allontana la mano dal mio centro del piacere, beve l’ultimo goccio del cocktail rimasto e ci chiede:” Ragazzi è l’una passata, oggi è Ferragosto. Che ne dite se da tradizione andiamo in spiaggia a fare il bagno? Passiamo giusto a prendere i teli per asciugarci e stenderci dopo.”

Marica entusiasta dice subito di sì, io e Luca ovviamente acconsentiamo tacitamente ben consapevoli che probabilmente ci saranno altre attività, oltre a quelle tradizionali. Oggi c’è la luna piena che illumina la spiaggia e il mare, mentre le stelle si riflettono sull’ acqua immobile e calma. Fa molto caldo e non siamo soli.
Molte persone hanno avuto stessa idea, però riusciamo a trovare un posto defilato a pochi metri dalla zona nudista, quindi più tranquillo.

Le donne sono velocissime a spogliarsi, per loro è un gioco da ragazzi visto che non portano l’intimo e hanno un piccolo vestitino, io e Luca ci impieghiamo qualche secondo in più, ma anche noi riusciamo a eliminare ogni pezzetto di stoffa. Le ragazze non ci aspettano ed entrano velocemente in mare, noi le seguiamo a ruota senza preoccuparci della temperatura dell’acqua che fortunatamente è quasi tropicale.

Appena ci approssimiamo alle nostre rispettive compagne, queste ci fanno segno di invertirci, praticamente ci invitano allo scambio. Io che sono un po’ timido mi imbarazzo, ma Emma colma le mie mancanze con la sua audacia e sfrontatezza. Le sue labbra iniziano a sfiorare il mio collo, senza baciarlo. Avverto la loro pressione costante e strusciante, facendomi venire i brividi. Le sue mani riprendono lo stesso lavoro iniziato al bar. Il mio imbarazzo inizia a far posto all’ audacia. Sento i suoi capezzoli che premono sul mio petto, sono delle dure perle che incitano all’ attacco.
Prendo tra le mani il volto di Emma e l’allontano dal mio collo. Ora è tempo di ricambiare nello stesso modo. Io però dedico dei veri baci al suo collo, parto dal lobo, arrivo lentamente sulla spalla e mi appropinquo al suo seno. Le mie labbra e la mia lingua giocano ad una caccia al tesoro che culmina quando lo trovo: i capezzoli.

La mia lingua si muove lentamente, traccia dei cerchi intorno all’areola, prima su uno poi sull’ altro. Mi prendo tutto il tempo necessario, finché non la sento gemere. Alterno il gioco della lingua con un altro giochino: serro le labbra alla base dei capezzoli e poi succhio e tiro in dietro la testa. I suoi seni si allungano, ma sono sodi, fanno resistenza e si oppongono fino al momento che i capezzoli sfuggono alla morsa e il seno torna in dietro come un elastico non più in tensione. Mi piace toccarli, peccato che ho una sola bocca, però chiedo aiuto alle mani, così mentre le mie labbra giocano con un capezzolo, l’atro subisce un trattamento quasi simile, ma tra le mie dita.
Emma appezza molto, sono certo che ha i capezzoli molto sensibili, perché ogni volta che provo a mordicchiarli, avverto dei gemiti di piacere. Mi piace tantissimo quello che sto facendo e non vorrei mai smettere; tuttavia, la mia gaudente compagna decide che i tempi sono maturi per farmi provare come la sua lingua può giocare con lo stesso impegno della mia e darmi piacere.

Emma inizia a giocare con i miei capezzoli, molto più piccoli dei suoi, ma altrettanto sensibili. Lei però è più rude, preferisce morderli e tirarli. Provo dolore, ma anche tanto piacere. Le sue mani, intanto, si trovano dentro l’acqua, la destra ha afferrato il mio pene e lo stringe senza muoversi. Lui reagisce indurendosi ancora di più, la sinistra invece gioca con i testicoli, serrandoli alla base e tenendoli leggermente in tensione. Dopo alcuni minuti, la mano destra viene sostituita dalla bocca di Emma che lo avvolge, ma non completamente, solo il glande. Le sue labbra e la sua lingua sembrano assaggiare una fragola intinta nello zucchero.
Un bacio delicato che fa uscire ed entrare il frutto del peccato senza quell’orrendo effetto stantuffo. Si sta gustando lentamente la mia pseudo-fragola e sinceramente anche io mi sto beando questa sua degustazione. Purtroppo, le cose belle finiscono.

Emma si alza e mi sussurra: “Andiamo in spiaggia, mi piace il tuo cazzo, non è lungo, ma è grosso e voglio sentirlo in culo”. Ok, forse le cose belle non finiscono, ma vengono sostituite da altre, molto più belle e interessanti.

Mi guardo intorno a cercare Marica e Luca, ma non li trovo. Non mi preoccupo, tanto non credo che si stiano annoiando.

Una volta arrivati sulla spiaggia, Emma prende lo zaino e tira fuori un preservativo e del lubrificante. Riprende in bocca il mio fortunato amichetto e l’aiuta a tornare sul’ attenti turgido e pronto, subito dopo mi fa indossare il preservativo, e si mette a carponi sul telo.
Con le mani sui glutei, rende l’accesso al suo buchetto più agevole. Io avvicino la cappella e cerco di entrare, ma l’acqua salata del mare ha seccato la zona e l’inserimento è difficoltoso e un po’ doloroso. Fortunatamente c’è il lubrificante a portata di mano, lo prendo e lo spalmo con diligenza aiutandomi con due dita che grazie al suo effetto, ora entrano facilmente e preparano l’accesso a qualcosa di più grande e duro.

Riprovo ad entrare con delicatezza, il glande entra senza difficoltà, mi fermo qualche secondo per dare il tempo all’ ano di adeguarsi all’intrusione. Tuttavia, Emma è di un'altra idea: con vigore spinge il sedere contro di me e fa entrare tutti il cazzo dentro. Inizia poi a muoversi avanti e indietro lentamente e profondamente, vuole dare lei il ritmo, io rimango praticamente immobile, tranne per le mie mani che si muovono sui suoi glutei e sui suoi fianchi, tastando, accarezzando, grattando e gioendo del contatto.

La penetrazione anale va avanti tra un gemito e l’altro, alternando anche qualche piccola frase di incitamento nei miei confronti a continuare a rimanere duro, vuole un’inculata lunga e godere della sensazione di pienezza. Mi confessa, con paroline truci, che gode cento volte di più rispetto che con la penetrazione vaginale. In questo contesto, ringrazio il fatto che ci impiego tempo a venire, quindi riesco a rimanere duro e farla giungere all’ orgasmo.

Effettivamente, la sua affermazione sul godimento anale viene confutata dall’intensità degli spasmi che sta avendo e dal suo caldo nettare che bagna completamente il telo e le mie ginocchia. In quel momento anche io raggiungo l’orgasmo, la penetro fino in fondo, sento stringere il mio pene come in una morsa anale senza pietà e capisco che la cosa le piace anche a lei.

Emma si stende sul telo, mi dice che le servono cinque minuti per riprendersi, ma appena si accorge che è completamente zuppo, mi invita a rientrare in mare per darci una pulita.
Accetto volentieri il suo consiglio, prima rimuovo il preservativo che ripongo in un fazzoletto e poi dentro la tasca dei jeans e subito dopo la raggiungo in acqua.

Emma si guarda intorno e mi fa una semplice domanda:” Ma che fine hanno fatto i nostri compagni? Non li vedo da nessuna parte e anche lo zaino di Luca non c’è.”
Io le rispondo che ero troppo concentrato su di lei e che non ho la minima idea di dove siano. Allora Emma con tono ilare mi fa:
“Beh, credo che non stiano giocando a carte, certo ci potevano avvertire che si allontanavano. Comunque che dici se ci rivestiamo e ritorniamo alla Rosa a bere qualcosa? Io intanto lascio un messaggio a Luca e gli dico di raggiungerci”.

Arriviamo al bar, lo troviamo in fase di chiusura, allora optiamo per due birre e una panchina nel parchetto vicino. Appena ci sediamo arriva un messaggio di Luca che ci avverte che sta tornando con Marica , allora io di corsa vado a prendere altre 2 birre, perché credo che gradiranno il pensiero.

Passano quindici minuti e finalmente li vediamo arrivare. Gli facciamo posto sulla panchina e gli consegno le birre.
“Allora che fine avete fatto? Ad un certo punto non vi abbiamo più visto!”

Luca prende la parola e rivolgendosi a me “Vedi, l’amica tua maialina, non le bastava solo il mio cazzo, ne voleva altri. Ha voluto andare dove c’erano più persone verso la fine della spiaggia. Una volta giunti abbiamo iniziato a scopare e molti uomini si sono avvicinati. Quando 2 ragazzi di colore si sono avvicinati con il cazzo in mano per ammirarla, li ha coinvolti in una mini Gang. Meno male che le sono bastati, altrimenti stavamo ancora la. Non vi chiedo come è andata a voi perché lo intuisco dallo sguardo di Emma.”

Io allora mi metto a ridere e rivolgendomi a Marica le chiedo un chiarimento:
“Meno male che a cena mi avevi detto che oggi saresti stata buona e che non ti andava di trovarti in mezzo a una Gang Bang. Cosa ti ha fatto cambiare idea?”

Marica finisce la birra e si giustifica semplicemente dicendo che è rimasta delusa dal Club e che non voleva sprecare il Ferragosto, soprattutto quando ha viso due occasioni da non perdersi che si avvicinano a lei. Tanto io ero già impegnato e Luca è molto altruista e gli piace condividere.

Insomma, un Ferragosto iniziato Timidamente (scusate il gioco di parole) che però si è trasformato all’ insegna della buona tradizione ferragosto-scopereccia e non ci ha fatto spiaggiare come due pesciolini annoiati.
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