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L'approdo di un matrimonio felice - 4/6 - A carte scoperte


di jakibono
25.02.2021    |    8.697    |    5 9.8
"Non ti chiedo il telefono perché so che non me lo darai e comunque avrai già cancellato tutto..."
Dopo aver letto la mail gli telefonai “Ciao Alberto, come ti senti?” “Non lo so Omar, ho un contrasto interiore incredibile, non me lo aspettavo. Avevi ragione tu. Non so cosa fare. Non immaginavo che mi avrebbe tradito così. Mi ha mentito con naturalezza. Prevale lo sconforto perché ho paura di perderla ora” “Stai tranquillo, non la perderai. Ti ama troppo. Per questo ti ha mentito. Non è la tipa che si innamora solo del cazzo. Certo, cambierà il vostro rapporto. Non era quello che volevi?” “Non so più cosa volevo e cosa voglio” “Tirati su dai. Vedrai che se fai quello che ti dico potrai realizzare la tua fantasia di vedere dal vivo tua moglie scopata e poi riprenderete il vostro percorso insieme. Lei non saprà nulla di questa storia. Almeno io non glielo dirò mai ne puoi star certo”. Quelle parole mi confortarono.
Nei giorni successivi Alice era diventata taciturna, sembrava abbattuta. So che si messaggiava regolarmente con Omar. Io non tirai più fuori il discorso, non volevo costringerla a mentirmi di nuovo. Fu il martedì successivo che Omar mi chiamò “Alberto domani mattina mi vedo per un caffè e per un giro con Alice. Stai tranquillo non faremo nulla. Però tu chiama in ufficio quando lei non ci sarà e parla con quella Chiara di cui mi dicevi accennandole anche all’uscita di venerdì” “Non telefono mai sul fisso in ufficio” “Meglio, devi beccarla subito, prima che lei possa abituarsi a mentirti”
Il giorno dopo io rimasi a lavorare da casa. Vidi uscire Alice vestita elegante con lo spezzato che mi piaceva di più ed il tacco un po più alto. Rimasi sorpreso “Hai un appuntamento di lavoro amore?” “No, sarò in ufficio tutta la giornata tesoro, ho una video. Ci vediamo al ritorno, ricordati di prendere i ragazzi a scuola oggi”. Chiamai in ufficio a metà mattinata. Alice non c’era. “Mi passa Chiara per favore?”. “Buongiorno Chiara, sa dove è andata mia moglie?” “E’ uscita una mezz’oretta fa, ha detto che sarebbe andata casa per un’urgenza e poi sarebbe tornata sul tardi” “Ah, ok. Allora starà già arrivando, so che siete uscite insieme recentemente” “Veramente no, è da tanto che non usciamo insieme” “Ah, forse mi sono sbagliato con un’altra amica. Grazie. Mi scusi”.
Quando Alice tornò in ufficio e Chiara le disse della mia telefonata andò in panico di fronte a lei "Tutto bene, Alice?" Rinsavi' immediatamente, la troia, per non farsi beccare, sorridendo "Si, Chiara, sono stata a casa, mio marito era in difficoltà coi ragazzi per questo ha chiamato. Ti prometto che presto faremo una bella uscita" Era ormai pranzo avanzato. Mi provò immediatamente a chiamare al cellulare e io non le risposi volutamente. Mi mandò una serie di messaggi pregandomi di rispondere, chiedendomi perché avessi chiamato in ufficio e perché non rispondessi, che c’era una spiegazione. Avevo il cuore in gola ma non le risposi. Poi smise.
Rientrò a casa che era pomeriggio inoltrato. I ragazzi studiavano. Io feci la parte di quello offeso e mi ritirai nello studio. Mi raggiunse. “Perché non mi hai risposto?” era agitata. “Lo sai perché. Tu mi nascondi qualcosa. Non ti chiedo il telefono perché so che non me lo darai e comunque avrai già cancellato tutto. Mi hai mentito per ben due volte in pochi giorni”. Vidi che le stavano per scendere le lacrime “No, non te lo do ma questa sera dopo che i ragazzi vanno a letto ti devo parlare. Ti spiego tutto. L’unica cosa che so è che ti amo. Perdonami” scoppiò a piangere ed uscì.
Non parlammo più per tutta la serata fin quando non mi raggiunse a letto mentre facevo finta di leggere. Era in pigiama ma ai miei occhi aveva una luce da troia, prima era stata di un altro ed ero convinto avesse goduto.
“Non so da dove cominciare” “Parla liberamente”. Mi si avvicinò e lo disse senza guardarmi “Ti ho tradito” “Cosa?” abbassò la testa “Mi dispiace tanto amore mio, ma per la prima volta in vita mia ti ho tradito” Trasalii “Che significa che mi hai tradito?” non sapeva cosa dire “Da quanto mi tradisci? Da tanto? Con chi? Lo conosco?”. Rimase a lungo in silenzio frastornata. Poi prese coraggio “Si lo conosci. E’ addirittura un tuo amico. Non so come dirtelo” Era costernata “Chi è? Non mi dire che è un nostro amico storico Alice” “No, non lo avrei mai fatto” “A questo punto non lo so più” un altro lunghissimo silenzio tesissimo “Con Omar. Ti ho tradito con Omar. Lo so, sono stata veramente indegna. Ora puoi anche schiaffeggiarmi se vuoi, ne avresti tutte le ragioni, me lo merito. Che vergogna. Mi vergogno di me stessa. Non so neanche io come sia successo. Ti ho mentito. Non me lo perdonerò mai più” Rimanemmo ancora in un silenzio assordante.
"Con Omar?" feci il finto sbalordito e poi di nuovo in silenzio a lungo, sul libro “Lo avevo capito già da un po’ che ti piaceva. Non me ne volevi parlare” Mi si scagliò contro “E non hai fatto nulla per fermarmi?” “Mi sono lasciata trasportare come una ragazzina. E’ comparso dal nulla. Sei stato tu che me lo hai portato dentro casa. E’ colpa tua. Gli hai anche dato il mio numero per quel cazzo di pacco. Lui è stato un vero diavolo, ne ha approfittato subito corteggiandomi insistentemente. Ora lo odio per questo. Tu continuavi con tutte quelle strane storie di avere un altro ed io inconsciamente...è capitata l'occasione...ne ho approfittato anche io. Tutte queste combinazioni nello stesso momento. E' colpa tua. E’ successo tutto all’improvviso” Le donne hanno la capacità di girare la frittata anche quando sono apparentemente in torto marcio.
Poi invece crollò e si mise a piangere a dirotto, provando ad abbracciarmi. Non smetteva più “Mi dispiace tanto amore mio. Invece è solo colpa mia, ho rovinato la mia famiglia, la nostra vita. Lo so. Non mi potrai mai perdonare. Ti capisco. Hai tutte le ragioni. Ho perso tutto. Ho paura. Per i ragazzi. Per noi. Per me stessa. Per i nostri parenti. Per tutti. Mi odio per quello che ho fatto” .
Fu dopo un pò che io le ricambiai l’abbraccio. Mi sentivo in colpa per la situazione in cui l’avevo messa. Ero tentato di dirle tutta la verità ma per codardia non lo feci. “Non fare così. Certo che ti posso perdonare, non voglio assolutamente perderti. Ti amo profondamente” “Davvero?” chiese lei singhiozzando speranzosa sul mio petto “Ti prometto che non lo rivedrò mai più. Te lo prometto. Uscirà per sempre dalla nostra vita più in fretta di come è entrato e non ci sarà mai più nessun altro”. Ci fu un altro lungo silenzio. Poi però io le feci “Ti è piaciuto?” “Cosa?” “Scopartelo”. Rimase allibita per la domanda così diretta. Mi guardò stupita aveva subito il colpo, abbassò di nuovo lo sguardo e balbettò “Si, tantissimo. Ora voglio essere sincera in tutto amore mio. Per questo mi sento ancora più in colpa con te. Perdonami. Che vergogna”. Allora se l’era scopata, chissà quanto. L’avevo immaginato. Non tornavano gli orari. Mi aveva mentito. Capii il perché. “Sei innamorata di lui?” “No. Amo solo te. E’ stato solo sesso“ “Allora non ti devi sentire in colpa. A me interessa solo che tu sia stata bene. Ti amo tanto che quando stai bene tu, sto bene anche io”.
Mi guardò con aria interrogativa “Non ti capisco, spiegati meglio. Cosa vuoi dire?” “Tu sei ancora una donna giovane, è normale che dopo tanti anni con me tu abbia voglia di provare esperienze nuove. A me interessa solo non perderti” Ammutolì per la sorpresa. Continuammo a parlare per altri lunghi minuti. Senza guardarci. Poi trovai il coraggio di dirglielo “Anzi, ti voglio dire anche un’altra cosa ma non so trovare le parole” “Ora puoi dirmi quello che vuoi” “Non riesco, mi vergogno” “Dimmi” mi girai “Mi piacerebbe molto essere coinvolto nelle prossime volte con lui" "Cosa?" stralunata "Tu ne vuoi altre volte vero? non dirmi di no. Ti è piaciuto lo hai detto tu" "Ma cosa dici?" "Mi aiuterebbe a perdonarti, per convincere me stesso" "Di cosa?" "Di accettare le corna che mi hai fatto, le possiamo chiamare col loro nome? Mi hai messo le CORNA o no?" si girò dall'altra parte per non guardarmi e balbettò di nuovo "Si, su questo, si, hai ragione...te l'ho detto, non so come possa essere accaduto, non so cosa dirti" "Amore non è un problema, stai tranquilla" "In che senso?" "Ti capisco. Mi basterebbe vederti. Per quanto ti amo godrei del tuo piacere”. Era sbalordita, incredula a quelle parole “Fammi capire. Mi stai dicendo che ti sta bene che io abbia un amante e che stia con lui?” “Si” “E che per cosa? per vendetta? vorresti essere presente e guardarmi mentre...ti faccio...le CORNA?” disse quasi dura “Si, ma non per vendetta” "Ma non puoi chiedermi questo, non lo farò mai per la vergogna e pure per principio. No, non ti capisco, mi vuoi punire per il tradimento. Non è ammissibile. E’ autolesionistico. Non ci arrivo. Che rapporto sarebbe il nostro? Se non sei geloso di me, vuol dire che non mi ami”.
“Al contrario. Sono tanto geloso da star male e questo dolore mi procura un piacere enorme. E ti amo a tal punto da approvare che tu ti conceda ad altri che ti fanno godere. Lo so, non è facile spiegartelo. A me interessa solo che non ti innamori e che non lasci la tua famiglia. Puoi fare sesso con chi vuoi” “Non pensavo che ragionassi così, mi hai spiazzato, non lo so” “Voglio solo che tu sia sincera con me e che mi racconti tutto. Non ci devono essere segreti tra noi. Non mi devi mentire come in questi giorni. Per questo sono stato male” riflette' a lungo “Non lo so, ci devo pensare. Non avrei mai immaginato che stasera sarebbe finita così la mia confessione. Sto malissimo da una settimana, da quando è cominciata, mi sentivo in colpa. Oggi poi sono stata in panico. Avevo paura che tu mi volessi lasciare, invece tu mi dici che addirittura posso continuare la storia. Non ci credo, giuro”
Fu dopo un altro lungo silenzio dove facevo ancora finta, che prima la abbracciai, lei ricambio' baciandomi, poi d'improvviso le feci quasi sbavando “Amore mi racconti della scopata di oggi? Ti è piaciuto il cazzo di Omar? come era?”. Mi guardò di nuovo sbalordita. Poi dopo un po’ evidentemente vedendomi così eccitato che mi ero preso il cazzo davanti a lei, si convinse e mi disse “Grosso, amore, e lungo e duro non ne hai idea. Me lo avevi detto tu ingenuamente quella sera. E’ stato in quel momento secondo me che, non so come, è scattata una molla nella mia testa. E’ colpa tua. Mi hai incuriosita. Ma lo devi vedere quando lo faccio diventare duro. Una cosa che non si può descrivere. Non riuscivo a prenderlo per quanto era grosso. Mi ha fatto impazzire. Te l’ho detto, è un diavolo. Ho goduto a ripetizione come non è mai accaduto in vita mia. Devi vederlo. Ahhhhh” La baciai in bocca, le misi la mano sotto il pigiama entrai nello slip e la sditalianai "Cosa stai facendoo, mmm?" le entrai forte in figa "Hai goduto come una troiaa, verooo?" “Siiii, come una troiaaa, bravooooo. Continuaaaa” e poi la scopai venendole dentro. Parlammo tantissimo quella notte, fin quasi all’alba. Mi raccontò tutta la storia con Omar e io le parlai delle mie fantasie su di lei. Ci addormentammo abbracciati.
Intanto poi seppi che lei a mia insaputa gli aveva scritto che doveva stoppare le chat per un pò, che poi gli spiegava, di stare tranquillo che sistemava lei le cose e si sarebbe fatta sentire, capito? La settimana dopo decidemmo di prenderci una mattinata libera per noi e di andare a fare un giro fuori città. Rimase sorpresa dallo slancio romantico, inaspettato e poi mi disse che questo la aiutò a decidere per il si, collegandolo alla situazione. I ragazzi erano a scuola e saremmo andati a prenderli insieme. Poi venerdì avrebbero finito l’anno scolastico e sarebbero partiti per un po’ dai nonni ed ai centri estivi.
Fui io a proporle “Perché non dici a Omar di venire a cena da noi sabato sera? I ragazzi sono via e saremmo liberi” “Dici sul serio? E’ troppo presto, amore. Non è che poi dopo la prendi male? Non ti sei mai trovato in questa situazione. Non sottovalutarla. Una cosa è parlarne, altra cosa è realizzarla. Aspettiamo un po’ meglio. Ho paura per noi” I capelli biondi, il viso ovale, continuavo a vederle uno sguardo da troia mai visto prima mentre mi parlava “Sono sicurissimo. D'altronde tu ci sei già stata o no?" abbassò gli occhi "E io credo di essere pronto. Te l’ho detto non voglio che ci siano sotterfugi. Stai tranquilla, piacerà anche a me vedrai, anzi sono già eccitato al pensiero” “Sei sicuro? Guarda che ora lo chiamo veramente” capii che smaniava anche lei “Chiamalo e digli che so già che...ti ha - le feci un sorriso eccitato - posso dirlo?" "nooo" "..scopataa” "..che stronzo che sei" e mi spinse in la.
“Ciao Omar” “Ciao Alice, finalmente. Che è successo? Ti ho pensata. Come stai? Tutto bene? Con tuo marito?” “Scusami non potevo, e’ proprio per quello che ti chiamo. Te l’ho detto dopo casa tua. Alberto mi ha scoperta. Sono stata veramente male. Ho avuto tanta paura per i nostri figli, non volevo più mentirgli per loro. Alla fine ho deciso di raccontargli tutta la verità su di noi, mi sembrava giusto e pregavo dentro di me che mi riuscisse a perdonare, avrei rinunciato a tutto per questo. Abbiamo parlato tutta una notte e nei giorni dopo. È successa una cosa che non avrei mai potuto immaginare, giuro. Stento ancora ora a crederci. Non solo non mi ha respinto, come ero certa, mi ha incredibilmente giustificata, Omar, dicendo che mi comprendeva e che approvava la situazione. Sono rimasta stupefatta. Ero commossa. Abbiamo perfino fatto l’amore. Ma tu dove sei?” "Sono in uffucio devo entrare in una video".
“Scusami se ti ho disturbato, ti lascio subito, ma te lo volevo dire. Mi ha detto che da tempo aveva fantasie erotiche su di me e che non solo ha accettato, ma vuole lui che gli faccia le corna e addirittura vorrebbe pure guardarmi perché si eccita tantissimo" "Mi stai facendo eccitare Alice" "Pure io quando ti sentoo mi sei mancatoo...aspettaa..non credevo alle sue parole finché non ha cominciato a farmi domande su di te. Ha voluto che gli raccontassi tutti i minimi particolari e mi è venuto in mano. Sono in giro con lui stamattina, felicissima come non mi capitava da tanto, al settimo cielo . Ora mi avvicino, che ero in disparte, mi ha detto lui di chiamarti..." "Eccomi amore sono con Omar..gli ho raccontato tutto" mi si mise accanto aveva il suo jeans attillato "Ti saluta. Omar, ci sei? mi sente...ti dicevo...il tuo amico Alberto - disse scherzosa e umiliante, rimasi stupito - vuole che ci vediamo insieme e mi ha chiesto di invitarti a cena per sabato sera, tanto tu sei qui anche questo weekend vero? Saremo solo noi tre e saremo liberi perché i ragazzi saranno via” “Alice te l’ho detto che tuo marito è un gran cornuto. Ti ama tantissimo ma evidentemente le corna lo fanno eccitare” “Così pare, è incredibile” “Digli che sabato ti sbatterò come una troia davanti a lui più dell'altra volta, mi sei mancata e volevo chiamarti prima per scoparti di nuovo ma mi sono trattenuto, vedrai quanto godrà per le corna che gli faremo” “Siiiii. D'accordo. Siii. Ciao” chiuse “Cosa ha detto?” divago' "Vuoi proprio saperlo?" "Si, la verità" "Mi ha detto cose sconce...fa così al telefono...sei sicuro di volerle sentire...Alberto?" "Si, cosa?" me lo disse guardandosi intorno scherzosa “Non so come dirtelo, mi vergogno...mi ha detto che se lo vuoi pure tu verrà e che mi...scoperà davanti a te...e un'altra cosa..." abbassò gli occhi " "...che mi sbatterà...come una...hai capito no?" "Si ho capito" "Così ha detto - poi però d'improvviso mi sorrise divertita- e che sei un gran cornuto, amoruccio mio” e mi stampò un bacio sulle labbra, aveva deciso di buttarla sull'ironico. La mia fantasia si stava per realizzare, non ci credevo. E con mia moglie era tornato il sereno. Nei giorni successivi mi risentii da solo con Omar. Ero eccitatissimo, gli dissi di trattarmi male davanti a lei mentre se la scopava per farla abituare "Tranquillo, ci penso io, vedrai che troia che sarà con me in quella situazione. Con te di fianco si sentirà libera. Non ci crederai. Tu convincila a vestirsi bene per farmi scoparla per l'occasione, come non ha mai fatto, hai capito cosa intendo? Vestila da PUTTANA - era la prima volta che me lo diceva - vedrai che farà resistenza e non vorrà ma tu devi insistere è in debito con te"
Con mia moglie eravamo impauriti ma fantasticammo tutte le sere. Il sabato mattina le spuntai infine di uscire a fare shopping nei negozi per la serata. Le avevo detto sere prima che volevo vederla vestita sexy per una volta. Lo doveva fare per me. Tanto rimanevamo in casa e non l’avrebbe vista nessuno, solo io e Omar. Volevo sceglierle gli indumenti da indossare. Ero emozionato. Non era molto convinta della cosa, ma vista la situazione era obbligata, ormai faceva tutto quello che le chiedevo per accontentarmi e per sdebitarsi della mia tolleranza nei suoi confronti. Scelsi un intimo molto audace con autoreggenti nere leggerissime a balza alta, era estate ormai, e un completo con un microperizoma nero ricamato praticamente inesistente ed un reggiseno in pizzo "Che vergogna" "Le metti le autoreggenti vero?" "Quelle si, lo eccitano vedrai come mi staranno bene" mi stampò un bacio allegra "Ti amo". Una minigonna nera lavorata cortissima che lasciava vedere distintamente tutta la balza delle autoreggenti. La provò in camerino "È corta, è troppo corta per me non ho 20 anni, neanche nostra figlia...ti immagini...cosa direbbe? Sei proprio matto. Non si può" "Ti sta da Dio" "Cosa dici? con lo spacco si vedono le autoreggenti, sembro una..di quelle, non esiste" la convinsi "Hai un bel corpo, sei veramente sexy cosi" "Ma no, daii" "Fallo per una volta per noi" era obbligata anche se non voleva, ma si rassegno'. Di sopra una camicetta bianca mezza manica trasparente che faceva intravedere il reggiseno e valorizzava il decoltè. Ai piedi le comprai sandali neri bretellati tacco alto "Amore non li porto mai cosi alti mi danno fastidio" "Tanto non dobbiamo camminare. Tienili addosso stasera vedrai che gli piacerà" Le chiesi infine di truccarsi in modo marcato.
Quando uscì dalla toilette era ormai quasi ora “Come sto amore, non mi riconosco...ma...tutto sommato...mi piaccio...sono un'altra...mi sento bene, sono sconvolta, sono pure alta quasi quanto lui”. Rimasi a bocca aperta, mi superava che pure sono un bell'uomo “Non ti ho mai vista così, sei incredibile, sei sexy”. Sbavai era vestita da troia "Non mi sento a mio agio...non uscirei mai cosi sia chiaro...ma stando in casa...mi verrebbe di cambiarmi ma non so cosa mettermi, pero' così sono troppo svestita" aveva uno sguardo diverso nel suo volto ovale che non avevo mai visto "Sono spaventata ed eccitata, pure tu?" "Si" Era una milf di livello. Glielo feci notare e lei sorridendo. “Dai non fare lo stupido, mi metti in imbarazzo, quello appena mi vede così vedrai che farà, non hai idea come mi ha scopato l'altra volta figurati così” poi mi abbracciò “Sono in ansia tesoro perché non so cosa aspettarmi da questa serata. Non so se riuscirò a lasciarmi andare davanti a te”. La baciai, era tesissima e voleva cambiarsi. Insistetti. “Voglio solo che mi parli, condividere le tue emozioni me lo prometti amore?” le dissi “Ci proverò. Ma tu perdonami, perché al contrario è possibile anche che non riesca a controllarmi. È un vero maschio dominante. A me piace tanto. Stasera ti farò CORNUTO - me lo disse negli occhi, convinta, ebbi un fremito - LO HAI VOLUTO TU. Mi hai pure voluto far vestire così, guarda, non volevo, non mi ci vedo amore, stammi vicino!!! Ancora non ci credo. Vedi che mi farà fare cose che non abbiamo mai fatto insieme e come mi tratterà, e come mi parla, vedrai, sembra quasi non importagli che sono anche una professionista ed una madre di famiglia. E questo suo atteggiamento mi fa impazzire. L'ha già fatto e sono certa lo rifarà a maggior ragione in questa situazione davanti a te e vestita così, per questo mi voglio cambiare hai capito?" "No ormai non ti cambiare, dici che quello veramente stasera viene più eccitato per la prospettiva di farsi mia moglie e per mettere le corna a un suo amico?" "Sii, ne sono certa. Non pensare che sia dolce come fai tu. Ho paura per te e per noi, per come potrai stare vedendomi comportare. Sei sicuro di essere pronto per questa situazione? Prometti di perdonarmi?” “Si”. Nella mezz'ora successiva continuò a ripetermi guardandosi allo specchio "Non mi posso presentare così, mi cambio la gonna" "Nooo, tesoro, lasciatela fallo pure per me, dai ti prego sei bellissima" "Ma è troppoo sconciaa, cosa penserà?" si lamentava.
Omar suonò il citofono da giù il palazzo in perfetto orario. Lo accogliemmo insieme alla porta, era con la solita bottiglia di prosecco ed una piccola piantina per Alice. Lei lo salutò con due baci sulla guancia. La guardò con occhi affamati per come era vestita e mi fece un cenno di approvazione. “Alice, così mi fai svenire subito” il tacco 12 che portava per la prima volta la slanciava ancora di più e la rendeva più alta di me “Dai, non fare lo stupido anche tu come mio marito. Mi ha fatto vergognare” gli disse sorridendo smorfiosa e poi abbassando gli occhi.
Ci accomodammo in sala dove Alice aveva preparato i calici per l’aperitivo. Il nostro è un appartamento molto grande con zona giorno e zona notte ben separate e per terra dappertutto un caldo parquet in legno chiaro. La zona giorno è composta da un enorme open space rettangolare su due livelli uniti da due gradoni. In quello basso una grande cucina in rovere sbiancato che prende due lati con in mezzo un piccolo tavolo quadrato in legno per la colazione. In quello alto un ampia sala completamente attrezzata stile moderno ma con travi a vista, con il lungo tavolo da pranzo, un grande divano e due poltrone laterali in pelle. Lui si sedette in poltrona noi due sul divano. Riempii i calici e brindammo alla serata con il prosecco fresco che aveva portato.
Dopo i primi discorsi di circostanza di finti ricordi del passato lavorativo, Omar ruppe il ghiaccio con me parlando della nostra uscita. Nel parlato aveva un approccio da vero bull e appena capitava l'occasione faceva battute porche per indirizzare fin da subito la serata soprattutto con Alice. Fui io che la coinvolsi e che la sostenni quando era così esplicito. Lei era molto imbarazzata per la situazione. Si vedeva. Poi però si entrò in argomento e io volli rimarcare cose che lei mi aveva già raccontato.
Si era attaccata al mio braccio destro standomi appiccicata quasi per bisogno di protezione e per pudore nel mettere in mostra il suo abbigliamento “allora Alice quale era il locale dove siete stati venerdì con Omar? mi dicevi (.) si amore è quello (.) molto carino (.) vero Omar? (.) e invece la casa di Omar? non me ne hai mai parlato (.) dillo a tuo marito Alice (.) molto carina amore (.) in centro (.) ma è vicina al lavoro? (.) ma poi quanto tempo ci sei stata? (.) non lo ricordo, tu? (.) saranno state tre ore (.) eh si Alberto intanto che (.) poi ci siamo dati da fare per bene, vero Alice? (.) non lo dire però (.) Omar a un certo punto non mi hai più richiamato l’avevo pure detto ad Alice, vero amore? era strano. poi ho capito (.) avevi questa storia con lei (.) hai ragione Alberto. è stata una cosa inaspettata (.) sono dispiaciuto ma non ho saputo resistere al fascino di Alice fin dalla sera della cena (.) è una bellissima donna tua moglie, complimenti davvero (.) grazie Omar, lo so (.) quando mi avete telefonato l’altro giorno ero preoccupato (.) poi ci siamo chiariti vero Alice? (.) siete una splendida coppia (.) per questo ti abbiamo invitato (.) ho accettato subito volentieri (.) ma poi è vera la storia della mia telefonata? (.) si Alberto eravamo sotto casa vostra e tu l'hai chiamata proprio mentre tua moglie mi stava facendo una POMPA in macchina (.) Omar cosa dici? - restammo increduli (.) Perché non è vero Alice? eri pure eccitata (.) si, me lo ha detto Alice che la prima volta è stata quella sera, per me è importante sapere delle prime corna (.) tesoro, le prime non si scordano mai, sembrava che te le sentissi addosso - cambiò tono inaspettatamente, la troia (.) hai ragione come se avessi il presentimento (.) Alice, però diglielo al tuo CORNUTO - mi chiamo' cosi' per la prima volta sillabandolo, lei mi guardò per vedere la mia reazione - che sei stata tu a volermelo pompare mentre parlavi con lui - la guardai eccitato (.) hai sentito amore? dai raccontami tutto (.) - mi guardò, esterefatta, eccitata, imbarazzata - il giorno dopo mi disse che era rimasta scioccata dalla naturalezza e dalla confidenza che si era creata tra tutti dal nulla e di come mi trattava a merda, come ci conoscessimo da sempre in quella situazione - non poteva ancora sapere - pensando a questo si convinse e se ne uscì con parole che fino ad allora non avevo mai sentito, non ci credevo - (.) che imbarazzo, quando ti ho risposto ho continuato a masturbarlo in macchina con l'altra mano. poi per la situazione gli è venuta voglia di trasgredire di più e mi ha portato giù e me lo ha rimesso in bocca (.) gli hai fatto un pompino mentre eri con me al telefono? (.) si mi spiace ma è stato veramente eccitante perché mi parlavi e non potevi sapere e comunque amore è colpa tua non potevi chiamare in un momento più inopportuno (.) ma ti ha pure ha sborrato? (.) no perché sono dovuta rientrare subito da te era venuto prima (.) gliel'ho data in bocca (.) all'inizio non volevo, mi ha pure sporcato il tubino (.) ma quindi quando poi mi hai baciato quel buon sapore amarognolo? (.) per questo non volevo - lui continuava a maltrattarmi (.) a volte piace al CORNUTO sentirla la sborra, vero Alberto? (.) si Omar (.) l'ultima volta invece era molto più sciolta, non ho contato quanto è venuta (.) mi ha fatta impazzire (.) e lui dove ti è venuto? (.) i dettagli? (.) si amore, dimmi (.) la prima volta è venuto da dietro sbattendomelo sul culo e la seconda invece, non so come dirlo (.) gliel'ho data in gola alla tua mogliettina Alberto (.) e tu l'hai ingoiata? (.) amore martedì è stato un vero porco, per non parlare di cosa aveva fatto prima (.) ti ha scopata forte? (.) sii, non hai proprio idea, mi prendeva anche per i capelli e poi alla fine.. (.) alla fine? (.) ahhh, mi volete proprio fare eccitaree al ricordoo. alla fine, si, come ha detto lui, mi ha fatto ingoiare lo sperma. Era la mia prima volta ma se la meritava (.) le è piaciuto molto (.) che TROIA che sei stata (.) hai ragione amore, mi spiace”. Lei arrossiva per i discorsi che la riguardavano direttamente, ma comunque partecipava pur se con lo sguardo abbassato. Si strinse a me. Aveva le gambe con le ginocchia sigillate. Era passata volando una buona mezz’ora poi lui partì con gli apprezzamenti.
“Alberto stasera Alice per come è vestita è veramente bellissima”. “L’ho scelto io l’abbigliamento per la serata” “Davvero Alice? è stato tuo marito? “Si” “Ma anche l’intimo sotto?” cominciò confidenzialmente “Si, quello l’ha scelto solo lui” “Ma alzati amore fatti vedere bene anche da Omar quanto sei bella e come mi è piaciuto che ti vestissi per questa serata così speciale. L’ho convinta anche a mettere un tacco altissimo” Mi guardò rimproverandomi con gli occhi. “Alberto sei veramente il top. Si dai Alice alzati in piedi, fammi vedere meglio come stai”
Alla fine, per il mio atteggiamento compiacente, si convinse a mostrarsi sciogliendosi finalmente un po’. Era vestita da troia e lo sapeva “Alice sei proprio una gran figa”. Lei si vergogno' ma apprezzo' il complimento e fece un giro su stessa scherzosa piegandosi per farsi ammirare anche di dietro, lui si alzò di scatto e le accarezzò il culo sopra la mini spudoratamente "Fatti vedere" - rimasi allibito del gesto. Anche lei non se l'aspettava, si scostò imbarazzata "Cosa fai?" ma eccitata “Sono felice di piacerti Omar. E’ la prima volta che mi vesto così e l’ho fatto solo per stasera per te ed Alberto” tornò a sedersi vicino a me "Hai visto?".
Omar passò improvvisamente dal galante al porco con una naturalezza incredibile “E’ fantastico il ricamo delle autoreggenti sotto la mini. Mi fai morire così Alice pensando a quello che faremo dopo” “E’ provocante vero?” gli chiesi “Si Alberto molto. Questa sera di sicuro sarà molto diversa dall’ultima volta. Tu pure sei pronto? Ho una grandissima voglia di SBATTERMI di nuovo tua moglie, te l'ha detto prima amico mio quanto le è piaciuto e come ha goduto". Alice rimase allibita per la sua sfrontatezza e mi guardò sbalordita "Omar!!!!!!" gli replicò prontamente, mi si strinse ancora di più al braccio e quasi mi rimproverò "Tu non gli dici nulla?" Realizzammo entrambi definitivamente in quel momento che lui non era venuto per cenare ma solo per scopare e anche subito "Alice sei veramente una moglie incantevole questa sera. Alberto credo lo sappia che gli metterai di nuovo le corna e sono certo che piacerà tanto anche a lui quando ti vedrà finalmente prendere un vero cazzo"
Lei abbassò lo sguardo ancora incredula per il suo perseverare con quelle parole così dirette “Si, e' vero, gliel’ho detto e sembra essere d’accordo. Però Omar non sono abituata che mi parli così liberamente davanti a mio marito. Mi vergogno con lui”. “No, amore non ti devi vergognare di nulla, anzi. Fa benissimo a parlare così ed a mettere subito le cose in chiaro. Si, Omar, l'ho voluta io questa serata da cornuto e tutto oggi l'ho preparata, so anche che a lei piacera', Alice me lo ha confessato poco prima che arrivassi, vero amore?" Lei riabbassò lo sguardo "Non vedo l’ora che cominciate per vedervi. Lo sai benissimo che sono eccitato fin da stamattina, Alice, al pensiero che stasera mi metterai le corna”. Alice sentendomi parlare così si girò verso di me, mi abbracciò e mi baciò “Grazie, amore...per tutto questo...mi sbagliavo su di te...perdonami”
“Falla venire da me Alberto. Mi fa impazzire Alice quando arrossisce così e fa la mogliettina per bene, ma tu non la conosci. Non sai quanto le piace il cazzo. Vero Alice? Dillo" poi ripeté "Diglielo al cornuto, Alice". Lei finalmente si sciolse, mi strinse la mano e lo guardò dritta eccitata "Siiiiiii mi piace tantoo il tuo cazzo, Omar, mmm, siiii" "Hai sentito, Alberto cosa dice tua moglie? Ho voglia, da quando sono arrivato, come è vestita stasera, l'hai detto tu, come una TROIA" "Non dirmi così davanti a lui, Omar...mi imbarazzi...non volevo, glielo avevo detto che non volevo...è lui che ha insistito"
Lei mi fissò negli occhi “Amore, sono imbarazzatissima, per quello che dice e per la situazione. Posso andare davvero da lui a baciarlo? Lo vuoi anche tu? Se vuoi ci possiamo fermare. Sei sicuro di essere pronto?” “Si, certo Alice, mi fa molto piacere vedervi insieme”. Mi stampò un bacio felice e l’accompagnai nell’alzarsi tenendole la mano quasi come gesto simbolico di consegna al suo bull. Mi ero ripromesso che quella sera avrei fatto tutti quei gesti da cornuto che avevo visto nei video cuckold in quegli anni. Lei si sedette sulle sue gambe, lo abbracciò al collo. Mi guardò ancora per sicurezza e poi lo slinguò in bocca lungamente. Lui cingendole il culo con la destra, con l'altra le prese la mano e la portò sul cazzo da sopra, muovendogliela su e giù per farglielo sentire e per farmi vedere il gesto porco. Fissavo mia moglie per la prima volta con un altro. Lei lo slinguava ansimando di piacere “Ahhh, ero eccitatissimaaa già da primaaa, poi coi vostri discorsi...mmm, non vedo l'ora di prenderteloo Omar, siiii” la fermò “Aspettaaaa, andiamo a cenare Alice, che così poi mi fai vedere l’intimo che ti ha messo QUESTO CORNUTO DI TUO MARITO per farti scopare davanti a lui. Non vedo l’ora anche io” e la prese per mano. Lei mi guardò sbalordita e quasi impaurita…continua!
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