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La prima e unica (finora) volta di mia moglie - 7/7 - La cena finale, fuori in car sex


di jakibono
17.05.2020    |    18.392    |    31 9.6
"Veronica, stupita dalla mossa inaspettata ricontrolla subito che non ci fosse nessuno e lo guarda ipnotizzata..."
Prendemmo la mia macchina. Ho un BMW X5 di ultima generazione, molto spazioso e comodo, con i vetri posteriori oscurati che erano perfetti per la serata che ci aspettava. Col vivavoce dalla macchina telefonammo a Jacopo per gli ultimi accordi. Arrivammo al Ristorante ai Lidi di Ravenna puntuali alle 20,30. Jacopo era fuori che ci aspettava. Scendemmo e ci salutammo.
Lui abbracciò Veronica, la sovrastava con la sua imponenza: “Ciao Veronica, potrai mai perdonarmi per l’ultima volta? Sono stato un vero vigliacco, è solo colpa mia. Perdonami”. Questa frase la spiazzò.
Gli si rivolse finalmente con un sorriso: “Vediamo come ti comporti stasera, stronzo. Sono una signora”, gli disse e ci mettemmo a ridere. Entrammo nel Ristorante che era semivuoto e ci posizionammo in un tavolo da 4 in fondo in angolo, dove non c’era nessuno. Io di fronte a mia moglie e Jacopo di fianco a Veronica alla sua destra di spalle al muro.
L’approccio di Jacopo era stato perfetto. La cena fu leggera a base di pesce. C’era molta confidenza. Parlammo di sua moglie poi ricordammo episodi hot dell’ultima volta. L’aria era frizzante ed eravamo tutti eccitatissimi, si vedeva. Lui ogni tanto le accarezzava dolcemente le gambe passando la mano sopra il tubino.
Ad un certo punto fu proprio Veronica a rompere gli indugi, per dire quanto sono troie le donne: “Credo che sappiamo benissimo tutti e tre il motivo per cui ci troviamo insieme qui stasera”. Annuimmo, Jacopo se la stava mangiando con gli occhi. “Allora, amore, facciamoci portare subito il conto e andiamo via, perchè sono già eccitata al pensiero. Mmmm”.
Jacopo per tutta risposta: “Anche io sono eccitato Veronica, guarda”, si tira fuori il cazzo già semiduro da sotto il tavolo e comincia a segarsi. Veronica, stupita dalla mossa inaspettata ricontrolla subito che non ci fosse nessuno e lo guarda ipnotizzata. “Prendimelo in mano Veronica e comincia a segarlo”.
Mi stava tenendo la mano sul tavolo con la sua sinistra. Mi fissa per un assenso che le do, si gira intorno di nuovo e, guardandolo negli occhi, porta l'altra mano sul suo cazzo, lo scappella e comincia a segarlo lentamente su e giù. “Brava, così! Segamelo puttanaaa, davanti al cornuto, tira su la gonna e fammi vedere se sei veramente bagnata, mmmm”.
Li vedevo e riflettevo sul fatto di come fosse stato possibile che mia moglie, una signora sposata che aveva superato i 40, irreprensibile e insospettabile, in sei mesi si possa essere ritrovata a segare avidamente il cazzo di un giovane semisconosciuto in un ristorante. Ero stato io pensai, con la mia mente perversa, ma in ogni donna, anche in quella che non ti immagineresti mai, c’è dentro una puttana.
Mentre lei continuava a segarlo accelerando la sega con la voglia nello sguardo, Jacopo le aveva gia' allargato le gambe e le era entrato in figa da sotto lo slip sditalinandola sul clito e poi leccandosi il dito bagnato, le fece: “Siiii sei tutta bagnata Veronica, mmmmm, ti ha detto il tuo maritino cornuto che stasera ti voglio fare il culo?”. “Siiiiii. Alessio mi ha comprato un gel per prenderlo meglio. Mmmmmm”. Era rossa in volto. “E allora andiamo troia, che cominciamo”. Uscimmo dal locale, lui se ne era impossessato, la slinguava, la pomiciava con me di fianco e le portava la mano sul cazzo "Aspettaa" Ci fiondammo nella mia macchina. Loro due dietro.
Il posto che avevo individuato con Google Maps per stare appartati era vicino. Il tempo di accendere e fare manovra e avviarmi guardo nello specchietto e vedo uno spettacolo. Realizzai che anche quella sera mi sarei dovuto calare nella parte del cornuto, lasciando a mia moglie il campo per fare la troia. Non mi dispiaceva. Anzi, ero eccitatissimo a vederla cosi disinibita, disinvolta e puttana.
Avevo ormai razionalizzato la situazione da tempo ed anche se continuavo ad avere i crampi allo stomaco nel vederla, l’erezione superava la gelosia. Oltre che bull dentro, stavo diventando anche cuckold, e mi piaceva l’idea di vedere mia moglie fare la troia con un altro mentre io le facevo da autista.
Jacopo dalla mia parte aveva i pantaloni alle caviglie e le gambe apertissime. Veronica era del tutto sdraiata su di lui sul fianco sinistro, aveva la gamba destra sul sedile piegata alta. Jacopo le aveva alzato il tubino fino alla vita e ora con la sua mano destra la sditalinava sotto lo slip. Mia moglie era praticamente attaccata al suo cazzo con tutta la faccia. Lo segava velocemente con la destra. Questa volta la spinta di Jacopo sulla testa era leggerissima. ”Brava, succhiaaaaaa così, tutto, mentre mi seghi. Brava. Succhia, puttana!”
Veronica mugolava già di piacere mentre pompava. “Guarda amore, guarda! Mmmmmmm! sto già per venire come una troia con il cazzo di Jacopo in bocca. Guarda. E’ enorme! Mmmmm! bellissimo, siiii, continua in figa col dito, siiiiiiii! mi riempie la bocca. Siiiiii" "Che troia che sei amore mio" "Siiii, e tu sei un cornuto, stai attento alla strada però, fai un giro più lungo mentre lo spompino. Oh siiiii, continuaaa Jacopoo..Piace pure a te fare l'autista, vero cornuto?” mi voleva umiliare sessualmente la troia.
Lo stava segando velocemente se lo mise tutto in bocca e cominciò a sbocchinarlo su e giù, tenendoselo tutto dentro. Dopo un po’ sentii un mugolio continuo e forte mentre rimaneva con il cazzo in bocca in profondità. Era venuta in mano a Jacopo che le stava sditalinando forsennatamente la figa tenendola allargata, con lo slip scostato.
Arrivammo sul posto. Era tranquillissimo e imboscato. Spostammo i sedili anteriori avanti e li abbassammo. Aprimmo tutte le portiere e accendemmo tutte le luci interne. Jacopo era diventato un’animale. Si era tolto i pantaloni e voleva scoparsela.
L’aveva denudata dello slip brasiliano, si mise il condom e se la montò sopra in figa, in mezzo al sedile. “Cavalcami puttanaaaaa, cavalca, così, brava, fino in fondo, vaiiiiiii, bravaaaaaa”. Le scese il tubino arrotolandolo in vita e portò giù il reggiseno tirando fuori le tette per succhiarlgliele. La stava montando come un forsennato portandola su e giù sul cazzo. “Siiiiii, su e giù. Fottimiiiiii, Fottimiiii! stronzoooo! Sono una troia, fottimiiiiii. Amore, mi sta sbattendoooo. Sbattiiiiiiii. Sbattiiii tutto dentroooo”.
Veronica godeva. Dopo un bel po’ così lanciò un lamento forte. Aveva bagnato il sedile. Jacopo non la mollava. Voleva godere e continuò. Poi. “Vieni troia, ti voglio sborrare in bocca”.
La prese fuori vicino allo sportello e si tolse il preservativo. Veronica si accovacciò, aveva il suo cazzo ad altezza viso e cominciò a pomparlo. “Succhia, così, brava, succhiaaaaa, e guardami in faccia mentre mi succhi. Così. Brava. Guardami”.
Veronica era in trance e lo guardò negli occhi. “Bravaaaaa”. Poi allontanò il viso dal cazzo e cominciò a segarlo velocemente con la mano destra. “Sborrami in faccia, sborrami tutto in faccia, daiiiiiiiii, sborramiiiiiii. Siiiiiii. Dammi la sborraaaaa. Godo di nuovo. Dammi tutta la sborra in faccia. Siiiiiii”.
Veronica aumentò il ritmo della sega finchè Jacopo non resistette. “Vengooooooo”. Partirono i primi schizzi che la colpirono negli occhi e nei capelli, poi su tutta la faccia. "Apri la bocca troiaaaaaaa”. Poi in bocca. Quando Jacopo finì, glielo rimise in bocca. Veronica aveva tutta la faccia piena di sborra che gli colava dappertutto andando a sporcare il tubino sotto.
“Guardala che troia che è tua moglie, con tutta la sborra in faccia”.
Lei, mi guardò, si alzò venne da me che ero in piedi vicino loro, mi prese con la mano il cazzo enorme che mi si era fatto e cominciò una sega veloce, baciandomi lingua in bocca. Andò avanti per un po cosi finchè: “Vengoooo, Veronicaaaa”. “Grazie, amore” mi disse.
Risistemammo i sedili e Veronica passò davanti con me. Si era ripulita la sborra con dei fazzolettini e aveva giocato un po’ con il mio cazzo segandolo. Siamo stati un quarto d’ora a rilassarci, bevendo acqua e fumando una sigaretta. Finché.
”Alessio, apri per favore lo sportellone e fai venire tua moglie di qua, che mi spompina di nuovo un po’, dai, ora le voglio fare anche il culo. Prendi il gel”. Veronica mi guardò impaurita ma aveva negli occhi ancora la voglia di cazzo. Era sempre senza slip sotto il tubino, non aveva voluto rimetterseli, “mi deve scopare di nuovo” mi aveva detto prima per farmi capire.
Quando Jacopo ci disse così, lei si rialzò il tubino in vita e mi apri’ di più le gambe addosso e fece “masturbamii benee, lo ha tirato fuoriii dietro, vediii, cosiiii, mmmmmm”. Era troppo eccitata all’idea di prenderlo, mmmmm “Siiiii, amoreeee dentrooo, sono bagnatisssiiimaaaa, continuaaaa, siiiii”. Jacopo intanto da dietro girandola l'aveva afferrata per mano e spinta sul cazzo facendesolo segare "Vedi amore quanto ce l'ha grossooo giaaaà?” me lo fece vedere mentre girata di dietro lo prendeva in mano segandolo "Mmmm che voglia che ho di spompinarlo di nuovooo". Finché mi disse “Oraaa andiamo peroooò, cornutooo, mmmmmm, che non vedo l’oraaa". Scendemmo dalla macchina, io aprii lo sportellone e lei raggiunse Jacopo sul sedile posteriore "Eccomiii dammeloo" riprendendo a sbocchinarlo per bene. “Brava, Veronica, cosiiiiiì, fammelo indurire bene, leccami pure le palle e poi prendilo tutto dentro in bocca su e giù, mmmmm”. E la spingeva forte sul cazzo tenenendole i capelli.
La portò dietro. Lo spazio era ampio e si fece fare l'ultimo pompino fuori prima di darglielo. Lei si mise girata poggiando i gomiti all’interno e tenendo il ginocchio sinistro sul bagagliaio per accogliere meglio il cazzo. Ci eravamo portati dietro dei cuscini e ora lei li utilizzava tutti per stare più comoda. Jacopo le rialzò il tubino fino alla schiena. Era bellissima così con solo le autoreggenti e gli stivaletti, il culo tondo in su e la figa depilata, mmmmm. Lui rimise il condom e ricominciò a scoparla in figa. Lei mugolava.
Si fermò mi chiese il gel e ne diede un po’ anche a me chiedendomi di aiutarlo a metterglielo nel culo. Veronica mi guardò supplicante. “Fate piano, piano”. Le misi il gel ed il dito nel culo, spalmandoglielo intorno ed entrando in fondo mentre Jacopo la scopava. Lei sentì il fresco del gel ed il dito e cominciò ad ansimare. “Bravo, amore, così, preparami il culo per Jacopo! mmmmm”.
Jacopo aveva intanto ripreso a fotterla forte in figa e le teneva largo il buco del culo mentre le spalmava il gel finché lei si girò verso di lui e lo guardò negli occhi: “Piano, fai piano Jacopo. Siiiiiiiiiii. Continuaaaa cosiiii a sbatterlo in figaaaaa. Siiiiiiiii. Ma fai piano nel culo”. Lui si mise il gel sul cazzo.
“Tienilo aperto Veronica, che ora entro”. Lei se lo allargò il più possibile con tutte e due le mani e lui cominciò ad infilarle dentro la cappella. Veronica ebbe un sussulto.
“Pianooooo! mmmmm”. In effetti Jacopo era molto accorto. Le entrava in culo solo con la cappella, cominciando a scoparla piano e senza mai andare oltre. Ma Veronica sentiva comunque il dolore e se lo allargava il più possibile.
“Fa male, fai piano”. Molto lentamente, Jacopo aveva conquistato spazio e Veronica cominciò a sentirlo tutto. “Mi stai aprendo il culo Jacopo! mmmmm”. Era ormai arrivato quasi a metà e faceva un movimento avanti e indietro lento. La stava scopando.
Veronica cominciava a provare piacere. “Siiiiiii, lo sentooooo”, aveva riportato le mani avanti e stava sui gomiti. Jacopo si appoggiò con le scarpe sportive sul bagagliaio, le abbassò la schiena per prenderla meglio, la prese per i fianchi e accelerò decisamente il ritmo.
Io intanto mi stavo segando a quella vista spettacolare "Ce l'hai tutto nel culo, che troiaaa che seiiiiiii”, dissi senza rispetto. “Siiiiii, mi sta sfondandooooo mentre tu ti seghiiiiii, mmmmm. Ti piacciono le cornaaaa, vero amoreee, mmmmmm” mi aveva rivolto lo sguardo apostrofandomi mentre lo prendeva. Non resistetti mi avvicinai la presi per i capelli, la slinguai in bocca e la portai a spompinarmi. Continuò dicendo “Ti piacciono, vero, dimmeloo. Siiiiiiiii. Quanto cazzo nel culo che c'ho dentro, tu non hai idea amore di quanto cazzo nel culo che c’hoooooo. Non ne ho mai avuto tantoooooo. Cheeeeee gran cornutoooo che seiiiiii, mmmmmm”. Si sditalinava la figa da sola mentre glielo metteva forte nel culo e nell'orgasmo non controllava piu le parole, mi parlava a tono per incitare ancora di più il suo bull, poi mi avrebbe chiesto scusa.
“Guarda cornuto quanto cazzo ha e come è aperto il culo di tua moglie. Guarda”.
"Siiiiiiiiiii. Faglielo vedere beneeee Jacopo al cornutooooo. Sbattimeloooo nel culooooo. Aprimelooo e mostraglielo beneee quanto cazzo mi hai datoooo così si segaaa meglioooooo sto cornutoooo di merdaaaa, mmmmmm" e si allargava il culo con una mano fissandomi, per farsi vedere bene da me con tutto il cazzo dentro, mordendosi le labbra per il piacere. Lui lo cacciò aprendoglielo e tenendoglielo largo per mostrarmelo e glielo rimise nel culo ricominciando a scoparla più velocemente. Non l’avevo mai visto così largo.
Dopo un po’ così Veronica non era più lei. Urlava. “Spaccami il culoooooo, bastardo, spaccalooooo, continuaaaaaa, siiiiiiii”. Era letteralmente partita e venne improvvisamente, bagnandosi su tutte le gambe.
Jacopo glielo cacciò, la tirò su e la girò. Veronica era sconvolta in faccia. Tolse il condom e non lo rimise più. Lei gli fece una sega impugnandolo tutto, se la portò giù e se lo fece di nuovo sbocchinare. La mise a quattro zampe sul sedile posteriore dal lato guidatore. Era in piedi fuori e ricominciò a scoparla in figa a pecora, rimettendole il gel in culo. Veronica ormai non ci capiva più niente. “Siiiiiii, scopamiiiiiiiiii” . Dalla figa glielo rimise nel culo, questa volta senza tante accortezze, scopandola bene. “Ti rompo il culoooo senza preservativooo, Veronicaaaa”. E continuò a montarla. “Rompiiiiimi! Rompimiiii il culo come una puttanaaaa. Siiiiiii!
Io intanto mi ero portato gia' da tempo dall’altra parte. Mi aveva fatto un pompino spettacolare sotto i colpi di Jacopo e le scaricai una quantità incredibile di sborra in bocca imbrattandole faccia e tubino, ma lei era in trance.
Jacopo alla fine la inculava selvaggiamente forzandola con le mani su e giù: “In culo puttanaaaaa, in culoooo. Ti sto arrivandoooo in culoooo”. “Siiiii, Jacopoooo, mettimelooooo tuttooo nel culooooo. Fai vedere al cornutooo come me lo spacchiiii. Sborramiiiiiiii!”. Le sborrò tutto raggiungendo la spalla e poi sopra il culo facendola colare e sbattendoglielo più volte addosso. Veronica se la spalmo' con la mano dietro.
“Vieni troiaaaaa puliscilooooo tutttoooo”. Mia moglie gli si abbassò nuovamente e glielo prese in bocca tenendolo dentro, facendogli l’ultima pompa lenta. Jacopo la prese di nuovo da dietro per i capelli tirandoglieli mentre gli sbatteva il cazzo sul viso con le ultime gocce di sperma. Lei presa ancora dall'orgasmo lo incitava: "Sbattiloooo, sbattimelooooo. Guardaa cornuto guardaaa. Cosiìii. Dammelo in faccia Jacopo, che bellooo. Siiiii. Mmmmmm", mentre lui ormai alla fine “Bravaaaaa! con la linguaaaa!" Poi invece guardandola negli occhi riebbe un lampo di eccitazione. Glielo rimise di nuovo tutto in bocca tenendola da dietro "Bravaaaa, in fondooo”. Non aveva ancora finito con lei. Se la scopo' forte in bocca per altri 10 minuti ininterrottamente sfiancandole la mandibola per quanto era grosso "Succhiaaaaa puttanaa" finché non le sborrò di nuovo tutto dentro facendogliela uscire sulle labbra. "Che troiaaa che sei Veronica" "Siii, sono una grande troiaaa hai ragione. L'ho scoperto, mi piace. Non ho mai fatto un pompino così. Mi hai sfinitaaa, sei un toro incredibile, è bellissimo bere la tua sborra alla finee, mmm"
Sfiniti, ci ricomponemmo rivestendoci e sdraiandoci in macchina con i sedili stesi. Veronica ansimava. Ci volle una buona mezz’ora per riprenderci.
Era ormai passata mezzanotte. Jacopo: “E’ stato veramente incredibile ragazzi! La migliore scopata in assoluto che ho fatto! Veronica sei stata fantastica! Mi sarebbe piaciuto ci fosse stata anche mia moglie Chiara, sareste stati perfetti per lei. Secondo me lei vorrebbe tanto un cazzo più normale da godersi pienamente. Comunque io non la scopo mai così. E’ sempre mia moglie, questo è il punto, non sono il suo amante”.
“Magari più avanti si può fare”, dissi io ammiccandogli perché mi sentisse Veronica.
“Ti piacerebbe vero amore? Lo so” fece lei. Le feci un sorriso malizioso. “A chi non piacerebbe”. “Eh, ma io sarei gelosa”.
Questa volta però sembrava essere andato tutto bene. Quando riaccompagnammo Jacopo alla macchina, Veronica era tranquillissima. Aveva preso confidenza con il gioco. Si era comportata da navigata.
Lo salutò con un bacio e un abbraccio. Lui fece. “Ci rivediamo, vero?”. Lei rispose: “Non lo so, vediamo. Ma certamente molto più avanti. Ora ho bisogno di stare tranquilla e di riprendere la mia vita normale. Ci sono affezionatissima. Hai il numero di Alessio, messaggia ogni tanto. Poi magari in primavera, chissà”.
In macchina al rientro mi disse. “Amore questa volta sono stata bene. Ho goduto tantissimo. Grazie. Però ora basta. Ci fermiamo qui e per molto. Voglio stare solo con te. Questo era solo uno sfizio. E’ stata l’ultima volta con Jacopo. Con lui chiudiamo qua. Anche stasera mi ha scopata selvaggiamente, per non parlare di come mi ha inculata, ma tutto sommato si è pure controllato e non mi sono sentita come l’altra volta. Ma è uguale. Ha un bellissimo cazzo, è un vero maschio dominante ma ho già fatto due giri e sono più che sufficienti con uno così, perché lui rimane comunque così, il troppo stancherebbe. Quello che dovevo provare l’ho provato. Questa sera mi sono comportata da vera troia e mi è piaciuto. Perdonami anche per il momento in cui ti ho chiamato cornuto davanti a lui, non intendevo, non mi sono controllata, lo sai bene che però volevano essere solo battute tra noi. Se mai ci sarà una nuova esperienza voglio farla con qualcun altro, magari in coppia, o con una donna che per me sarebbe una novità, voglio vederti alle prese con un'altra, voglio sperimentare pure la mia gelosia. Voglio farti contento come hai fatto tu con me. Anche se a scopare un altro con te presente ci sto prendendo gusto, amore mio “cornuto” mi disse scherzosa stampandomi un bacio. Pensai che era già arrivata alla fase di controllo del gioco. Quell’autocontrollo che le riconoscevo da sempre.
Mentre mi baciava a me era diventato di nuovo durissimo il cazzo al pensiero dei nuovi giochi di coppia. Se ne accorse, mi sorrise maliziosa e me lo prese in bocca pompandomelo. Me la volli scopare anche io lì in macchina per riappropriarmente, ero infoiato per l’eccitazione della serata e, non essendoci problemi, venne di nuovo quando le sborrai in figa ripetendole che era diventata una grande zoccola.
Per strada si addormentò tranquilla. Poi arrivò il Covid. FINE.
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