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Lui & Lei

‌Gin Tonic e Maracuja cap. 2 Attenti a quei due


di Serena_mente
12.12.2022    |    2.511    |    3 9.6
"Simone ed io abbiamo iniziato a parlare guardandoci negli occhi poi i nostri sguardi si sono rivolti alle nostre labbra, le parole tra di noi non sono durate..."
Tornare a casa da una serata con l'adrenalina a mille e nonostante sia notte fonda, anzi, diciamo pure quasi mattina, non avere un briciolo di sonno ed essere talmente eccitati da doversi fermare in autogrill non ci era veramente mai successo, quella sera le cose erano andate veramente come mai avremmo sperato e ormai con un po' di esperienze alle spalle possiamo affermare che le serate migliori sono quelle non programmate.
Ma .....partiamo dall'inizio...
Ci eravamo scambiati qualche fugace occhiata qualche sera prima senza capire se fosse stato un caso oppure no quando i nostri sguardi si erano incrociati. "Una bella coppia" ci siamo sussurrati in un orecchio io e Fabry, ma abbiamo pensato fossero quasi troppo belli per noi e così abbiamo continuato a scatenarci ballando al suono di quella musica così coinvolgente, in mezzo a tutta quella gente, ma rapiti dal ritmo, come se fossimo lì da soli.
Quando però qualche sera dopo la situazione si è ripetuta allo stesso modo, nello stesso posto, abbiamo capito che forse potevamo osare qualcosa di più.
Le sere d'estate, si sa, sono quelle più spensierate e divertenti, c'è un bel clima, si può fare tardi, si è pieni di energie, e ci sono posti in cui queste serate possono prendere un'inaspettata piega trasgressiva.
Anche quella sera, dopo cena, eccoli nei pressi del bar, era impossibile non notarli, lui molto alto, slanciato , già piuttosto abbronzato , sportivamente elegante con la sua camicia a righe e i bermuda in tinta, con uno sguardo un po' distaccato, tra il serio e l'antipatico e lei il suo esatto contrario, minuta, ben fatta, con gli occhi luminosi e sulla bocca un sorriso accogliente e malizioso, camminava aggraziata e felina con quei tacchi altissimi ; non si poteva non notarla, portava un micro abito giallo che poco o nulla lasciava all' immaginazione, indossato da molte altre donne quel vestito sarebbe apparso troppo audace ma su di lei era perfetto, decisamente molto sexy ma di classe, senza volgarità.
Il seno minuto faceva capolino dagli intrecci del tessuto che ad arte cadevano morbidi sui suoi capezzoli appuntiti, dall'orlo del vestito, che a malapena le copriva quel culetto piccolo ma ben tornito, uscivano le gambe slanciate e toniche, ai piedi indossava un paio di zoccoli dal tacco vertiginoso sui quali solo lei poteva riuscire a camminare senza risultare goffa.
Quella sera abbiamo ballato tutti e quattro più vicini e i nostri sguardi si sono agganciati ai loro, dopo qualche battuta spiritosa abbiamo deciso di bere qualcosa insieme e da lì in poi la serata si è trasformata in un gioco estremamente spontaneo ed eccitante , talmente provocante e audace che ci stiamo ancora chiedendo se lo abbiamo fatto veramente, noi che ci ritenevamo fondamentalmente un po' timidi e per niente esibizionisti, almeno fino a quella sera .....
Simone, così si è presentato con quel suo accento meraviglioso, mi ha chiesto se volevo assaggiare il suo drink, una proposta banale ma, fatta da uno sconosciuto mi è apparsa insolita. Lui aveva ordinato un cocktail diverso dal mio quindi ," perché no", mi sono detta , pensavo mi porgesse la cannuccia, o forse il suo bicchiere, invece ha preso lui, dalla sua cannuccia, un sorso del suo drink e si è avvicinato alla mia bocca, io non ho fatto in tempo a capire cosa stesse succedendo, mi sono avvicinata a lui d'istinto, a quella distanza era impossibile resistere quindi non saprei dire chi di noi due ha iniziato a baciare l'altro, come se fossimo due poli opposti siamo stati attirati l'uno dall'altra, le nostre labbra si sono sovrapposte e il suo sorso di drink è diventato il mio, da lì non ci siamo più staccati per un po' intrecciando le nostre lingue ed andando alla ricerca delle ultime gocce di quel cocktail dal sapore buonissimo, secco come il gin ma addolcito dalla maracuja.
Quei baci, in quei pochi minuti, hanno fatto sparire tutte le persone all'intorno e la loro possibile curiosità , c'eravamo solo noi e la nostra voglia di conoscerci meglio.
Coi bicchieri ormai vuoti i nostri baci sono diventati piccoli, veloci, quasi solo labbra su labbra, ma pieni di desiderio, inframezzati da qualche parola tra di noi, ci guardavamo negli occhi e ci sorridevamo, gli prendevo il viso tra le mani e gli accarezzavo i capelli.
Mi parlava col suo fare sornione e il suo sorriso intrigante e, nel rumore del contesto, dovevo avvicinare il mio viso al suo per sentire le sue parole.
Mio marito Fabrizio è rimasto spiazzato dalla mia spontaneità e non ha potuto che replicare lo stesso simpatico approccio con la bella Roberta.
Il ghiaccio si è rotto, ora stiamo ballando tutti insieme a coppie invertite, Fabrizio tiene le mani sui fianchi di Roberta e questo gesto involontariamente le solleva di pochi centimetri il micro vestito giallo, lei quindi sta ballando col suo culetto meraviglioso bellamente scoperto per il piacere dei tanti uomini presenti nel locale che non le staccano gli occhi di dosso.
Io sto ballando con Simone dandogli le spalle, mi dimeno un po' avvicinandomi a lui con la schiena, mi piego sulle ginocchia per poi risalire strusciando un po' il mio sedere sul suo bacino che mostra segni di gradimento.
Lui ogni tanto mi afferra da dietro e mi attira a sé , tenendo i miei fianchi ben saldi ai suoi , mi bacia sul collo e con la mano sulla mia gonna tenta di risalire sotto l'orlo per accarezzarmi là in mezzo alle gambe dove le mie mutandine cominciano ad inumidirsi, sento, nonostante i suoi pantaloni e la mia gonna leggera proteggano i nostri corpi , il suo turgore all'altezza del mio inguine, si è creato un campo magnetico tra di noi dal quale è difficile allontanarsi.
Mi sarebbe piaciuto vedermi quella sera con gli occhi dei presenti, di tutti quelli che erano lì e non si perdevano un secondo del nostro "show" ma, a dire il vero, era decisamente meglio esserne una protagonista.
Dopo varie canzoni ballate insieme ci siamo seduti sui divanetti del bar, quelli meno in vista, si era fatto tardi, la musica di sottofondo era stata abbassata e c'era meno gente intorno a noi.
Abbiamo ordinato un altro cocktail e mentre io mi sono seduta sul divanetto al fianco di Simone, Roberta , molto disinvolta, si è messa in braccio a Fabrizio, nella poltrona di fronte a noi.
Simone ed io abbiamo iniziato a parlare guardandoci negli occhi poi i nostri sguardi si sono rivolti alle nostre labbra, le parole tra di noi non sono durate a lungo, dopo esserci "assaggiati" durante il ballo, avevamo voglia di "mangiarci" ancora un po. Abbiamo ripreso a baciarci in maniera sempre più appassionata, quei baci via via più profondi e avvolgenti ci rendevano incuranti del fatto che avevamo vari occhi curiosi all'intorno.
Ogni tanto guardavo mio marito ma non riuscivo a vederlo negli occhi, mi era seduto di fronte ma Simona, che gli era seduta a cavalcioni, si muoveva come se lui la stesse penetrando, la sua testa di capelli biondi copriva il viso di Fabrizio, vedevo lei andare su e giù con un movimento sinuoso, come al rallentatore , ho capito che non stavano parlando, ma cosa stessero veramente facendo me lo ha spiegato più tardi Fabrizio durante il nostro viaggio di ritorno a casa.
Lui aveva la patta dei pantaloni aperta, Simona teneva in mano il suo membro eccitato e se lo strusciava tra le gambe, il suo vestitino era alzato quel tanto che bastava per rendere possibile questa operazione, chi le era di fronte non vedeva nulla se non una donna seduta in braccio ad un uomo, chi le era dietro, come noi, vedeva il suo sedere semi scoperto con le chiappe che si contraevano e rilassavano ritmicamente, stava veramente scopando con mio marito??? Lui dopo un po', con fare indifferente, con le mani sotto il suo vestitino, la stava masturbando e a lei la cosa non dispiaceva affatto, lo si capiva dai sommessi gridolini che ogni tanto percepivo nonostante i rumori e la musica del locale, poi, in pochi minuti ho visto Simona leccare le dita di mio marito ed iniziare a baciarlo per fargli assaggiare indirettamente quello che di sicuro avrebbe volentieri voluto gustare con la propria lingua.

Io e Simone abbiamo adottato una tattica più discreta ma, sostanzialmente, stavamo facendo la stessa cosa.
Io avevo le mani sui suoi pantaloni di cotone morbido e leggero, dopo averlo accarezzato a lungo , continuando a parlare di cose forse anche serie, chi se lo ricorda più, non ho resistito e gli ho chiesto di allentare i lacci nella coulisse dei pantaloni per poter infilare le mani all'interno e l'ho trovato pronto ed eccitato come un ragazzino al primo appuntamento, ho continuato le mie carezze con maggior vigore e, continuando a guardarci intensamente negli occhi, i nostri discorsi si son fatti via via sempre più sconnessi.
Le sue mani ora erano decisamente sotto la mia gonna, le mie mutandine ormai fradicie di eccitazione mi lasciavano completamente a sua disposizione e lui con i suoi tocchi via via sempre più abili e mirati mi stava veramente portando all'orgasmo, avrei voluto lasciarmi andare perché era un peccato resistere e doversi trattenere ma ho riaperto gli occhi ed ho realizzato dove eravamo, il gruppetto seduto al tavolo vicino era tutto orecchie, con gli sguardi falsamente indifferenti ma puntati nella nostra direzione.
Ho guardato negli occhi Simone e gli ho confessato che una situazione così esibizionistica era per noi la prima volta in assoluto, non avremmo nemmeno mai pensato di poterlo fare ma, con loro, tutto era stato spontaneo, naturale e talmente coinvolgente che i nostri freni inibitori erano completamente saltati , spingersi oltre però, li su quei divanetti, non era veramente possibile, ma quei baci mi hanno lasciato dentro un languore bellissimo che ho potuto placare più tardi in auto con mio marito. Ci siamo però ripromessi di continuare i nostri "discorsi" in un luogo più adatto e....dopo un paio di mesi ci siamo riusciti.
Ma questa è un'altra storia, un altro racconto che , magari , prossimamente, scriverò.





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