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Gay & Bisex

Giovane voglioso


di svuotocazzi
19.09.2021    |    20.064    |    10 9.6
"Gli accarezzo il volto sudato..."
Sono impalato su un bel cazzo, grosso ma non troppo lungo. Il mio scopatore è sdraiato sotto di me e fissa estasiato il suo pisello sparirmi nel culo, mentre io aumento lentamente il ritmo dei miei movimenti.
È un ragazzo di 26 anni, qui della zona, che è passato a trovarmi. Fin qui nulla di particolare, se non che è la terza volta da stamattina che corre a riempirmi il culo.

Stavo facendo colazione stamattina, quando mi contatta un profilo anonimo su Grindr. Il solito ‘ciao’, seguito però da una foto del viso e del corpo. Un ragazzo carino, dall’aspetto pulito e molto magro. Temevo fosse il solito in cerca di un pompino al volo: non che mi dispiaccia bere sborra, ma oggi è il culo che reclama attenzioni. E invece, proseguendo nello scambio messaggi, il tipo si profila come un bel porcello: palle piene da svuotare e voglia di sbattermi, pronto a raggiungermi anche subito.
Ovviamente accetto senza pensarci troppo. Mi do una rinfrescata, spengo le luci e tiro le tende, lasciando penetrare solo poca luce dall’esterno. Tempo cinque minuti ed è arrivato: gli apro la porta del palazzo e lascio socchiusa quella dell’appartamento, sistemandomi nudo a pecora sul letto.
Entra rapido, segno che ha proprio un bisogno impellente di sborrare. Cammina verso di me, mentre io tiro un paio di volte di popper e mi rilasso. Butta i pochi vestiti a terra e si abbassa alle mie spalle. Sento prima il suo fiato, poi la sua lingua calda sul buco. Prende subito a mangiarmi il culo con foga, lasciandomi davvero senza fiato. Ricevere rimming mi ha sempre fatto sentire una vacca in calore. Il trattamento va avanti per alcuni minuti, poi si interrompe. Appoggia delicatamente un dito alla mucosa: sembra quasi timoroso a entrare.
“Buttalo dentro” gli faccio. E subito mi sprofonda in corpo.
“Cazzo se sei largo” sussurra.
Non faccio in tempo a rispondergli che le dita dentro di me sono diventate tre e prendono a scavarmi con forza. Sono incredibilmente bagnato: nemmeno io pensavo di avere tanta voglia, ma evidentemente la sua foga e il buio quasi totale che ci avvolge mi hanno scaldato a dovere.
Mi sollevo un po’ col busto, sporgendo il culo verso di lui. Lo interpreta come un incitamento e prende ad alternare questo gioco con le dita a profonde leccate alla mia mucosa. Questo ragazzino mi sta facendo impazzire. Raramente ho sentito le dita altrui scivolarmi dentro così facilmente.
Tiro ancora di popper e glielo passo. Si solleva e aspira anche lui. Mi ripassa la boccetta e, finalmente, appoggia la sua mazza al mio culo. Ce l’ha in mano e me lo sbatte sul buco con forza per qualche volta. Mi giro rapido e lo ingoio in un colpo solo, facendolo sobbalzare per il godimento. Sono libero di dedicarmi a lui e oltre a succhiarlo, gli tocco le palle, che sento dure e piene, e gli accarezzo i capezzoli, sentendo i suoi mugolii di approvazione. Mi afferra la testa, tenendomela ferma, e mi impone il ritmo del bocchino, con un rapido dentro e fuori che gradisco molto.
“Dai, dammi il culo” mi dice.
Non chiedo di meglio a questo punto e mi rimetto a novanta, avanzando un po’ sul letto. Lui mi segue, si sistema, si sputa sul cazzo e me lo butta dentro con un paio di colpi, assestandosi in fondo al mio retto. Io mi lascio andare a un gemito roco e profondo.
È chiaro che non vuole perdere tempo, mi afferra per i fianchi e prende a sbattermi con decisione. È davvero un bel maschietto: l’impressione che mi ero fatta di lui all’inizio era del tutto sbagliata. Il lavoro di dita che mi ha fatto prima mi ha allargato per bene e la sua mazza scorre con facilità dentro di me. A volte esce anche dal mio corpo, ma lui è subito pronto a ributtarla dentro.
Va avanti così per qualche minuto, poi inizia a rallentare il ritmo, dandosi ad affondi lenti e decisi.
“Ci sono quasi” bisbiglia con la voce rotta dal godimento.
“Dammi la sborra!”
“Tutta te la do, puttana!” e prende a fiottarmi sborra calda in corpo. È tanta e un po’ me ne cola fuori, lungo le gambe. Porto un dito a raccoglierla e la assaggio: è molto dolce e gli faccio i complimenti. Lui ridacchia ed esce da me, ringraziandomi della scopata.
“Grazie a te” e mi volto a ripulirgli il cazzo ancora barzotto.
Mi sorride e si stacca. Gli indico il bagno per ripulirsi: si dà una lavata veloce, si riveste ed esce, dopo avermi fatto ancora i complimenti.
Davvero bell’incontro: sarà durato una mezzoretta o poco meno, ma mi ha soddisfatto. Porto una mano al buco che trovo incredibilmente largo. Tre dita entrano facilmente e raccolgo un po’ della sborra che mi ha donato. La gusto con piacere e ripeto l’operazione qualche altra volta, gustandomi il sapore dolce del ragazzo.
Mi rimetto le mutande e accendo il computer. Ho un po’ di lavoro da fare nel corso della giornata.
Passa un quarto d’ora e dal cellulare sento il suono di una notifica della app. Controllo ed è ancora il ragazzo che mi chiede se mi è piaciuto. Gli faccio i miei complimenti e aggiunge “Scrivi pure se ti va ancora!”.
“Mi va ancora, torna!” gli rispondo, sfacciato.
“Ma adesso?”
“Hai di meglio da fare?”
“No, mando un po’ di email e ci sono”.
Passa un quarto d’ora e mi riscrive. Sta uscendo di casa e mi chiede di sistemarmi come prima.
Tutto sembra ripetersi come prima. Entra e subito si fionda a mangiarmi il buco, ben esposto e questa volta illuminato da una lampada che ho lasciato acceso.
“Sei più dolce adesso!”
“È la tua sborra, porco” gli rispondo.
Forse non gli era venuto in mente, ma non sembra dispiacergli, anzi aumenta il ritmo delle lappate. Mi allarga anche il culo con le mani, per affondare meglio dentro di me.
“Quanto cazzo sei troia” mi fa, accarezzandomi il petto con le mani.
Decido di dimostrarglielo. Mi stacco dalla sua bocca a malincuore, mi inginocchio ai suoi piedi e prendo a pompargli il pisello con decisione. Lo lecco, me lo infilo fino in fondo e lo sento indurirsi al massimo. Lui mi fissa dall’alto, estasiato dal lavoretto che gli sto praticando. Temo possa sborrare anche solo così, ma invece adesso ha una resistenza maggiore avendo sborrato da poco. Ammiro il suo bastone, che luccica coperto dalla mia saliva.
Mi sollevo rapido, mi volto e me lo pianto in culo con decisione.
“Porca puttana!” sbotta, colpito dalla mia intraprendenza.
“Dai apri sto culo!”.
Non ha bisogno di istruzioni ed esattamente come prima prende a montarmi con forza. È davvero un ottimo scopatore e io mi piego in avanti per ricevere i suoi colpi, da brava troia.
Dopo buoni dieci minuti, sembra essersi stancato. Estrae il cazzo e mi sbatte in culo prima 3, poi 4 dita. Mi copre di insulti, eccitato dall’elasticità della mia mucosa che lo accoglie senza problemi.
Senza fare uscire le sue dita che mi scavano a fondo, mi muovo così da avere il suo cazzo a portata di bocca e prendo a succhiarlo con decisione. Lo sento irrigidirsi a tratti e noto che i suoi movimenti là dietro si stanno rallentando.
“Guarda che se continui, sborro di nuovo!”
“E non è quello che vuoi?” gli faccio, facendomelo uscire appena dalle labbra.
Mi dà ancora della puttana, mi fa sdraiare di schiena sul letto e, sollevandomi le gambe, me lo risbatte in culo. Lo accolgo senza problemi, aperto come sono. Stavolta vedo il suo viso tendersi, man mano che aumenta il ritmo della scopata. Lancia un urlo e mi schizza dentro per cinque o sei volte, fermandosi ormai appagato.
Gli accarezzo il volto sudato. Si abbassa e mi bacia languidamente, appoggiandosi al mio corpo. Sta in questa posizione qualche minuto, poi mi dice che deve andare. Fa un salto in bagno, come prima, si riveste e mi saluta.
“A dopo” gli dico, ridendo. Ridacchia ancora anche lui e se ne va.
Pensavo fosse finita qua e invece…
Mi rimetto a lavorare, pranzo senza fretta e dopo mi addormento anche sul divano. Mi risveglio verso le 15.30 e trovo un altro messaggio del ragazzo su Grindr: “Ehi, che fai?”.
È di poco fa, gli rispondo un po’ rintronato e non passa molto che torna a scrivermi. Dai doppi sensi capisco che non ha scaricato tutte le sue energie.
“Hai ancora sborra da darmi?” gli faccio.
“Dovrai dirmelo tu”.
“Sai dove sono!”.
Faccio giusto in tempo a darmi una rinfrescata al volto e a prepararmi un caffè che mi scrive di essere arrivato.
Stavolta niente culo subito, lo aspetto all’ingresso e prendiamo a baciarci con foga. È sempre irruento e mi infila la lingua a fondo in bocca. Le sue mani corrono sul mio corpo, mentre io lo aiuto a spogliarsi. Ha il cazzo barzotto e non ci penso due minuti a risvegliarglielo del tutto con la bocca.
“Cazzo che bocchinaro sei!”.
Lo spompo con decisione. Devo dire che anche a me la voglia non è scesa da stamattina e sento già il buco pulsarmi al pensiero di cosa mi aspetta.

Ed eccoci al punto di partenza. Io impalato sul suo bastone e lui fisso ad ammirare i miei movimenti. Stiamo andando avanti da un bel po’ e lo vedo mordersi il labbro inferiore a tratti.
“Che spettacolo” mormora.
Mi afferra i fianchi e prende a dettare lui il ritmo della scopata. Deciso come le altre due volte, un dentro e fuori rapidissimo. D’altronde sono particolarmente largo: prima quasi è riuscito a infilarmi cinque dita, ma l’ho fermato perché non mi va di farmi fistare.
Rallenta improvvisamente e con la faccia stravolta dal piacere mi chiede dove la voglio.
“Ancora in culo! Dammela tutta!”.
Finisco appena di parlare che un calore liquido mi riempie il retto. Meno schizzi di stamattina, ma comunque abbondanti. Ci fermiamo entrambi. Lui ansima con forza e lo accarezzo per calmarlo.
“Che gran vacca! Nessuno mi aveva fatto sborrare tre volte in poche ore!”.
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