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Gay & Bisex

Incontro sotto casa


di svuotocazzi
05.10.2022    |    13.257    |    19 9.5
"Gli dico di non preoccuparsi e di cercare di rilassarsi..."
È un po’ di giorni che su Grindr è apparso un profilo anonimo molto vicino a me. La distanza segna solo alcuni metri e sono sicuro che prima non c’era. Insomma, carne fresca in zona!
Gli scrivo e chattiamo un po’. È un ragazzo sulla trentina, filippino di origini, ma vive a Londra da anni. Dalle foto sembra un bel tipo, non troppo alto, ma con un bel fisico. Non mi specifica dove abita: di sicuro in uno dei vari appartamenti in affitto breve che ci sono nel mio palazzo e nei dintorni. È interessato a scopare, ma mi dice di non essere molto libero in questi giorni, tra lavoro, cene e altri impegni. Peccato, la scopata sembra sfumare.
Qualche giorno dopo, però c’è la svolta.
Verso le nove scendo a buttare la spazzatura. Sto rientrando, quando vedo un ragazzo non molto distante dalla porta. È proprio il filippino, che sta fumando e scrivendo al cellulare. Ci fissiamo e gli sorrido: sembra un po’ timoroso di rispondermi. Faccio per entrare in casa, mi giro a guardarlo e, tenendo la porta aperta, gli faccio cenno di salire. Si convince in fretta, si guarda attorno un po’ furtivo (neanche dovessimo svaligiare una banca!), spegne la sigaretta e mi segue, sorridendomi.
Entriamo in ascensore e mi spiega che in casa non è solo, ma condivide l’appartamento con altri due suoi colleghi. Chiaramente non vuole farsi vedere, mentre va a scopare a casa di uno sconosciuto. Gli dico di non preoccuparsi e di cercare di rilassarsi. Mi sorride ancora e sembra più rilassato. Si appoggia alla parete dell’ascensore e si tocca i pantaloni all’altezza del cazzo. Finalmente si è lasciato andare il ragazzo!
Non faccio in tempo ad allungare una mano che l’ascensore arriva al piano. Scendiamo ed entriamo da me. Chiudo la porta, mentre lui si toglie le scarpe. Mi avvicino a lui, gli massaggio la patta e lo sento già duro e pulsante. Mi inginocchio ai suoi piedi e gli abbasso mutande e pantaloni. Un buon profumo di cazzo mi arriva alle narici e vedo la sua mazza già tendere verso l’alto. Non è troppo lunga, ma abbastanza spessa e, con mossa rapida, me la infilo in bocca.
“Oh shit!” esclama stupito.
Lo succhio da subito con decisione, ingoiandolo completamente e massaggiandolo coi muscoli della gola. Raggiunge subito la piena erezione, mentre lui mi afferra la testa con le mani e prende a scoparmi la bocca con decisione: si capisce che ha le palle piene e non vuole perdere troppo tempo.
Mentre proseguo a succhiarlo con passione, lui si spoglia completamente e si siede sul divano alle sue spalle. Io continuo nel mio lavoretto, rallentando solo un po’ il ritmo: guardo verso l’alto e noto due pettorali sporgenti e braccia poderose. È proprio un bel torello questo filippino!
Mi stacco dal suo pisello e lo osservo lucido della mia saliva. Lui se lo afferra e me lo sbatte ripetutamente sul viso, facendomi eccitare per bene. Mi spoglio completamente anch’io e, alzandomi in piedi, mi giro a mostrargli il culo. Lui mi afferra per i fianchi, si sporge verso di me e mi bagna il buco con uno sputo grumoso. Mi lecca la mucosa, facendomi gridare come una cagnetta.
Mi sento largo e pronto. Mi giro e mi sistemo a pecora sul divano, mentre lui si alza e si mette alle mie spalle. Accarezzandomi il buco con la cappella, inizia a penetrarmi lentamente. Capisce però subito di non dover usare le maniere dolci e mi sprofonda dentro tutto in un colpo, dandomi della troia.
Prende a scoparmi con lentezza, quasi a volersi gustare il calore del mio corpo. Affonda in me e si ritrae, senza mai uscire completamente, ma lasciandomi dentro la cappella che sento pulsarmi in corpo. Sempre con delicatezza accelera gradatamente, tenendosi saldo ai miei fianchi con la mano.
Finalmente la monta assume un ritmo deciso e le sue palle sbattono con forza contro il mio culo. Inarco un po’ il busto e lui aderisce completamente al mio corpo, senza smettere di scoparmi. Lo sento ansimare e gemere sommessamente.
Andiamo avanti per una decina di minuti, senza parlare, ma solo coi rumori della scopata e i nostri gemiti che riempiono la stanza. Mi mordicchia anche il collo e mi lecca il lobo dell’orecchio sinistro. È chiaro che non manca molto e il suo respiro si fa più intenso. Torna a sollevarsi, mantenendo una mano sul mio fianco e portando l’altra alla mia spalla.
Mi chiede se sono pronto. Per farglielo capire mi rilasso ancora di più sul divano, sporgendo il culo in fuori. È la goccia che fa traboccare il vaso. Un paio di forti tremiti percorre il suo corpo, smette di muoversi e si pianta a fondo dentro di me, prendendo a spararmi nel retto grossi getti di sborra. Sento il calore che mi pervade e, mentre schizza le ultime gocce, lo ringrazio, girandomi a guardarlo.
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