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Rientrando a casa


di svuotocazzi
29.04.2023    |    4.598    |    2 9.7
"“Sei pronta?” “Sempre” gli ribatto, sfacciato e stringendo un po’ lo sfintere..."
Si è fatto un po’ tardi stasera. È quasi l’una e sto rientrando dopo esser stato in giro con amici. Per fortuna domani non lavoro e mi posso svegliare con calma. Cammino lentamente e intanto rispondo a un messaggio arrivato su Grindr a inizio serata.
Non finisco di scrivere che una nuova notifica mi avvisa che qualcun altro mi ha appena contattato.
“Ehi ciao, che fai?”
Controllo di chi si tratta: è un ragazzo di 35 anni che non ho mai visto nei dintorni. Dalle foto sembra piuttosto carino e gli rispondo subito.
“Nulla di che, sto rientrando. Tu?”
“Niente. Sono sul letto”
“In cerca?”
“Vorrei svuotare le palle, sì”
Gli allego un po’ di foto e sembra parecchio eccitato dal mio culo.
“Cerchi una troia?”
“Guarda, l’importante è che sborro”
Mi dico pronto a raggiungerlo, visto che è anche piuttosto vicino, e gli chiedo dove si trova. Lui mi manda subito l’indirizzo e aggiunge: “Ora però devo sentire la mia ragazza. Ti va bene fra 15/20 minuti?”.
Accetto senza problemi e intanto mi avvicino a casa sua.
“Arrivato” gli scrivo dopo pochi minuti. In effetti era davvero vicino.
“Sono ancora al telefono…”
“Tranquillo, aspetto qua sotto. Oppure salgo a succhiarti mentre continui a parlare al cellulare?”
Impiega qualche minuto a rispondermi: “Sai che mi eccita parecchio l’idea?”.
“Apri il portone, dai”
“Ok, sali al quinto piano. Ma non devi far rumore!”
Entro, chiamo l’ascensore e salgo. Arrivato sul pianerottolo intravedo una porta socchiusa. La apro e me la chiudo alle spalle, cercando di far poco rumore. Capisco che si tratta di un monolocale e dalle valigie è chiaro che il ragazzo è di passaggio per qualche giorno: ecco perché era una faccia nuova. È sdraiato sul letto di là e lo sento parlare al telefono con una voce calda e molto maschia. Da dove sono, riesco a vedere solo le sue gambe nude.
Mi spoglio anch’io velocemente, restando in slip, e lo raggiungo di là. Si sta segando il cazzo e con un ghigno sornione mi saluta e mi invita a inginocchiarmi. Non ho bisogno di altre istruzioni, affascinato dal bel cazzone che sta sventolando nell’aria. Mi sistemo a bordo del letto, lo afferro e lo sento caldo e pulsante sotto il mio tocco. Sì, è un bel pisello, grosso e sui 20 centimetri.
Prendo a leccarlo, mentre lui continua la telefonata come niente fosse. Cerco di non far rumore, succhiandolo comunque con decisione. Mi alterno tra la cappella e le palle che trovo grosse e gustose. Con un colpo più determinato me lo infilo tutto in gola e lui mi afferra la testa con una mano, cercando di dettare un ritmo al bocchino.
Ascolto la sua voce, mentre proseguo il lavoretto, e noto che deve schiarirsela per un paio di volte, giustificandosi anche con la tipa che deve avergli chiesto qualcosa: “Eh sì, prima devo aver preso un po’ di aria in treno…”.
Sorrido dentro di me per la scusa e mi impegno ancora sul suo pisello. Continuo a succhiarlo, ma decido di provocarlo un altro po’, scoprendomi il culo dalla stoffa delle mutande e facendolo ondeggiare come una troietta. Del resto è una situazione che eccita me tanto quanto lui.
Non si perde i miei movimenti e infatti la sua mano passa subito dalla mia testa al culetto, tastandone la consistenza. Le dita si muovono rapide verso la mucosa, a cui dà un paio di tocchi leggeri sentendola cedevole. Si bagna rapido indice e medio e torna sul buco, buttandomeli dentro. Fermo il bocchino e lo guardo in faccia. Ha uno sguardo da porco e si sta mordicchiando le labbra: mi sditalina per un po', continuando comunque a sostenere la conversazione con la ragazza.
Siamo entrambi cotti a puntino e decido che lo voglio in culo. Mi alzo in piedi e mi libero completamente degli slip. Mi sistemo a pecora contro il tavolo che sta di fronte al letto. Mi sputo su una mano e passo a massaggiarmi il buco, facendogli intendere di essere pronto a riceverlo.
“Eh tesoro, per quella cosa devo controllare l’agenda sul computer. Se mi dai 5 minuti controllo e ti richiamo” lo sento dire alla ragazza, mentre si alza dal letto e mi si avvicina. Ottima scusa, penso tra me e me.
Fa giusto in tempo a chiudere la chiamata, che già punta la cappella al mio buco.
“Puttana, se sei vacca” fa, mentre mi sprofonda dentro.
“Oh sì - gemo al suo ingresso - Ti è piaciuta la scenetta?".
"Moltissimo" risponde mugolando.
Mi sbatte da subito come un toro scatenato e io godo dei colpi di bacino contro il mio culo. Ansima con forza ed è chiaro che ha solo voglia di scaricarsi al più presto.
“La riempi sta cagna?” gli faccio.
“Sei pronta?”
“Sempre” gli ribatto, sfacciato e stringendo un po’ lo sfintere.
“Così sborro, vacca!” mi urla contro e prende a fiottarmi sborra nel culo, mentre un calore intenso mi scalda le viscere.
Finisce di riempirmi, lentamente ci stacchiamo e mi volto a guardarlo. Ci mettiamo a ridere soddisfatti. Faccio un salto in bagno a rinfrescarmi e lui è di nuovo al telefono con la fidanzata. Mi rivesto facendo molto piano. Con un cenno ci salutiamo, esco dall’appartamento e mi chiudo la porta alle spalle.
Sono appena arrivato in strada che mi arriva un suo messaggio: “Culo da oscar, complimenti”.
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