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Gay & Bisex

L'addio al celibato di Simone


di The_southparker
28.06.2021    |    25.003    |    30 9.3
"La canzone finì e Diego urlò alla folla, “Per 30 € puoi farti succhiare il cazzo da uno dei ballerini per 30 secondi! A patto che promettiate di non venire!..."
Mi è sempre piaciuto andare agli addii al celibato. È esilarante vedere la reazione dei ragazzi mentre le ballerine si spogliano e fanno dei giochetti con loro, mettendoli in imbarazzo. E poi un po' di intrattenimento erotico non fa male a nessuno.

Un paio di settimane fa il mio caro amico Simone mi ha chiesto di partecipare al suo addio al celibato. Simone è gay e finalmente si sarebbe sposato con il suo fidanzato di lunga data. Io e lui siamo buoni amici da anni e gli ho detto che ovviamente ci sarei andato.

Essendo amico di Simone, sono sempre stato a mio agio con i ragazzi gay. In quella circostanza però ero un po’ spaventato dalla situazione. Sarebbe stata la prima volta in cui mi sarei trovato circondato da un mucchio di maschi gay arrapati.

Il problema era il non sapere che tipo di intrattenimento ci sarebbe stato. I ballerini si sarebbero spogliati completamente o sarebbero rimasti semplicemente in mutande? Che tipo di giochi avrebbero fatto?

Mentre ripensavo a queste domande, mi è venuto in mente l’ultimo addio al celibato a cui partecipai, al quale era presente anche Simone. Era una di quelle feste in cui la spogliarellista non si era limitata solamente ai giochetti.

Io e Simone guardavano da lontano la scena, mentre la ragazza succhiava il cazzo del festeggiato, incitata dalla folla di maschi allupati. Complice l’alcool, straparlai e gli confessai una mia fantasia. “Chissà cosa si prova a succhiarlo…” gli dissi.

Cercai subito di correggere il tiro. “Non sono gay… sono solo curioso… mi chiedo solo cosa provi lei nel farlo”, dissi a Simone. E tracannai la birra che avevo in mano. Simone rispose che c'era solo un modo per saperlo. E nel dire questo mi guardò dritto negli occhi.

L’idea di stare con un uomo non mi eccitava, ma il pensiero di prendere in mano un cazzo diverso dal mio, di sentirlo crescere tra le mie mani e di portalo alla mia bocca per succhiarlo avidamente mi ronzava spesso nella testa.

A volte immaginavo la sensazione di sentire lo sperma scorrere sul mio viso, nella mia bocca, o dritto in gola. Spesso cercavo su internet dei video porno di ragazzi che succhiavano i cazzi, e i miei preferiti erano quelli dove in gruppo schizzavano tutti addosso ad un solo ragazzo, che si ritrovava ad avere il viso completamente sporco di sperma.

Ma erano solo fantasie, e non avevo mai avuto il coraggio di concretizzarle. Ero etero al 100% e fidanzato. Per questo motivo abbassai lo sguardo dall’imbarazzo e cambiai argomento, ponendo fine a quella conversazione con Simone.

L'addio al celibato di Simone sarebbe stato un toga party. Mi disse che era ispirata agli antichi romani, e che quindi era necessario indossare una toga. Ovviamente era obbligatorio indossare solo la toga, con sotto al massimo la biancheria intima.

Questa sua scelta mi diede da pensare, ma Simone aggiunse: “Non preoccuparti, nessuno si toglierà i vestiti! È solo un modo per rendere la festa più divertente”. Accettai, anche se con riluttanza. Pensai che sarei semplicemente rimasto in disparte, se e quando sarebbe arrivato il “vero divertimento”.

Per l’occasione comprai una toga in un negozio di costumi di carnevale. Niente di troppo appariscente, era solo una specie di lenzuolo bianco con una fascia rossa a cingere la vita. Sotto la toga indossai un paio di mutande bianche.

La festa si sarebbe tenuta a casa di un amico di Simone che non avevo mai incontrato. In effetti, pensandoci, non avevo mai conosciuto molti amici di Simone. Era come se avesse un'altra vita al di fuori di quella che condividevamo come amici.

Come sospettavo, quando arrivai alla festa non conoscevo nessuno, tranne il festeggiato. Simone mi accolse dicendo: “Ehi Daniele, vieni a conoscere gli altri!”. Lui indossava una toga molto più elaborata, aveva anche una corona di alloro sulla testa.

Mi fece fare il giro dell’appartamento e mi presentò alcuni suoi amici, porgendomi una birra. Erano tutti fantastici e ci divertimmo a bere e a giocare a poker. Pensai che i miei timori fossero infondati, la serata sembrava essere estremamente tranquilla.

Il tempo di rilassarsi, quasi un paio d’ore, ed ecco arrivare l’attrazione principale. Cinque o sei ragazzi muscolosi, anche loro vestiti con la toga, entrarono in casa accompaganti da un applauso generale.

Mi ero sempre immaginato degli spogliarellisti gay come dei ragazzi depilati e leggermente effemminati. Questi invece erano dei ragazzoni pelosi e virili. Non appena entrarono in casa, qualcuno fece partire la musica e loro iniziarono a ballare. Tutti gli invitati si riunirono e si sedettero attorno a loro.

Nelle feste di addio al celibato che conoscevo le ragazze acchiapavano uno o più ragazzi tra gli invitati. Allo stesso modo i ballerini scelsero uno o più persone e le fecero sedere su una sedia al centro della stanza, ballando per loro.

Gli spogliarellisti avevano portato della panna montata spray, che spruzzarono un po' sul proprio petto, di modo da farla leccare all'ospite selezionato. Non era poi così diverso da alcune delle feste etero di addio al celibato a cui ero stato in passato.

Nel frattempo i ballerini si erano spogliati, sempre con la complicità dei diversi invitati. Rimasi in fondo alla stanza e osservai. Dopo un po' notai che quasi tutti i ragazzi erano stati al centro della stanza, tranne me.

Gli spogliarellisti erano ormai praticamente nudi, tranne che per un piccolissimo perizoma che copriva le loro palle e il loro uccello. Proprio mentre credevo che lo spettacolo fosse quasi finito, Diego, uno dei ballerini, venne da me dicendo: “È il tuo turno. Non puoi mica nasconderti per sempre!”.

Mi portò quindi al centro della stanza e mi legò mani e piedi alla sedia con una corda. Avevano già fatto la stessa cosa con altri ragazzi, quindi pensai che non ci fosse niente di strano. Poi Diego disse: “Lo spettacolo si sta scaldando!”.

Si chinò e mi sussurrò all’orecchio: “Rilassati e andrà tutto ok. Goditi il momento!”. Un altro ballerino mi tolse la toga di dosso. “Fa tutto parte dello spettacolo”, disse. Risposi solo “ok”.

Diversi invitati si tolsero la toga e rimasero in mutande, con i ballerini che li giravano attorno. Alcuni ragazzi afferrarono persino il pacco dei ballerini mentre li passavano accanto. Io non avrei mai fatto niente del genere.

Nel frattempo i ballerini strofinarono i loro corpi su di me al ritmo di musica. Uno di loro iniziò ad accarezzarmi il petto e a stimolarmi i capezzoli, una delle zone erogene per me più sensibili. Il mio cazzo reagì immediatamente, indurendosi all’istante.

Gli invitati lo notarono subito, ed iniziarono a ridere e applaudire. All’improvviso sentii il rumore di un paio di forbici. Era Diego, che bisbigliò al mio orecchio: “Fa parte dello spettacolo, Daniele. Rilassati e goditela. Finirà prima che tu te ne accorga!”.

Diego iniziò a tagliuzzare le mie mutande. Prima piano per fare scena, poi tagliò di netto l’elastico. Rimosse completamente ciò che rimaneva delle mie mutande, ma coprì il mio cazzo con la sua mano destra. Era la prima volta che un uomo mi toccava l’uccello.

Vidi che qualche amico di Diego stava anche filmando la scena. Diego incitò la folla con la mano sinistra, muovendola su e giù. E poi all’improvviso tolse la mano destra dal mio pube. I ragazzi lo acclamarono. Ed io ero appena stato completamente denudato ed esposto davanti a tutti.

Lo spettacolo continuò. Altri ragazzi, stavolta gli invitati alla festa, si strofinarono contro di me mentre ballavano e molti di loro mi passarono le dita sul petto mentre si avvicinavano a me.

Il mio cazzo diventò sempre più duro. Provai mentalmente a farlo rimpicciolire, ma non ci riuscii. Ero imbarazzatissimo, con il mio cazzo chiaramente in tiro.

Uno degli spogliarellisti mi mise all’improvviso una benda sugli occhi. La musica era alta e con la benda era per me difficile capire cosa stesse succedendo nella stanza.

Proprio in quel momento, qualcuno si inginocchiò accanto a me e iniziò a leccarmi un capezzolo. Sentivo più in lontananza degli applausi e dei fischi, e credo che la folla di invitati stesse urlando “Nudi! Nudi!”.

Dopo pochi istanti, immaginai che i ballerini si fossero tolti anche quel minuscono lembo di tessuto, perché la folla andò fuori di testa. Pensai che lo spettacolo sarebbe finito presto. Il mio cazzo spingeva con forza e lo sentivo completamente eretto.

Non volevo rovinare la festa a Simone, quindi rimasi in silenzio. Arrivò Diego. Versò qualcosa sul mio petto e iniziò a strofinare: era del lubrificante alla fragola. Poi si mise a cavalcioni su di me, e nel farlo mi spostò inavvertitamente la benda, permettendomi di vedere cosa stava accadendo.

Non potevo credere a quello che stavo vedendo! Diego era completamente nudo su di me, e iniziò a strofinare il suo cazzo semiduro su e giù per il mio petto a ritmo di musica. Stava mimando un atto sessuale per il piacere della folla.

Pensai di dire qualcosa in segno di protesta, ma mi morsi la lingua. Mi avevano detto che sarebbe finito presto, quindi decisi di aspettare.

La folla si scatenò nel momento in cui Diego mi diede un colpetto sul mento con il suo cazzo. Lo lasciò scivolare fino alla mia guancia e disse agli invitati: “Che dite, gli facciamo assaggiare il lubrificante? È alla fragola!”. Ovviamente è stato un sì unanime!

Diego si chinò dicendomi: “Rilassati Daniele, andrà tutto bene. Tutti si stanno divertendo!”. Gli ho risposto: “Ok, ma gli altri ragazzi non avete fatto questo cose…”. “Hey è il numero finale! È normale un piccolo extra” rispose facendo l’occhiolino “Non preoccuparti, finirà prima che tu te ne accorga”.

Assaggiare del lubrificante non era mica la fine del mondo. Quando gli diedi il mio ok non avevo però realizzato cosa stava per succedere. Stava per farmi assaggiare il lubrificante direttamente dal suo cazzo! Porca puttana!

Pensai a cosa fare, avrei potuto capovolgere la sedia e strisciare via sul pavimento… oppure avrei potuto semplicemente lasciarmi andare e leccarlo.

Ripensai a quella conversazione con Simone sul come sarebbe stato succhiare un cazzo. Nessuno mi conosceva a quella festa, solo Simone. Avrei potuto realizzare la mia fantasia…

Diego si è alzato e ha messo il suo cazzo davanti alla mia bocca. Poi l’ha schiacciato sulla mia faccia in per farmi sentire la sua asta sulla bocca e sul naso. I ragazzi urlavano come impazziti: “Leccalo! Leccalo!”.

La musica era ancora a tutto volume. Cacciai fuori la lingua e leccai l’asta del suo uccello mentre lo muoveva su e giù. Il sapore di fragola era orribile. Il suo cazzo non era completamente duro, ma era decisamente grosso. Rimasi sorpreso da quanto fosse caldo.

La folla iniziò a gridare: “Succhialo! Succhialo!”. Diego mise la cappella sulle mie labbra. Non sapevo cosa fare, non avevo il tempo per pensare lucidamente. Il mio cazzo nel frattempo era ancora completamente duro. E decisi di non opporre resistenza.

Diego spinse il suo cazzo tra le mie labbra e prima che mi rendessi conto la punta era dentro la mia bocca. Diego spinse con più forza e sentii la mia bocca riempirsi completamente. La folla gridava e applaudiva. Rilassai la bocca aspettando che Diego rimuovesse il cazzo. E lui lo fece, ma non del tutto.

Diego si tirò indietro, e poi lo ficcò di nuovo dentro. Poi di nuovo, tirandolo lentamente fuori e poi spingendolo dentro. Diego mi stava fottendo la bocca! La folla stava impazzendo. Presto il sapore del lubrificante svanì, e sentii in bocca un liquido salato. Era il presperma di Diego!

Il sapore non era così male, ma con il sapore di fragola ancora sulla lingua era difficile distinguerne il gusto. Ho pensato che da lì a poco Diego si sarebbe tolto da lì. Non poteva mica venirmi in bocca! Ed avevo ragione.

Diego lo tolse e chiese alla folla: “Qualcuno vuole leccare la panna dal cazzo di Daniele? 20 € per una leccata”. Diversi ragazzi si sono offerti e io ho pensato: “Cazzo, devo andarmene da qui!”. Ma allo stesso tempo, il mio cazzo spingeva e i miei ormoni stavano prendendo il sopravvento.

Ad ogni ragazzo che veniva da me, gli veniva detto di non succhiarmi o di prendere il mio cazzo in bocca, ma solo di leccare la panna. Avevano 30 secondi ciascuno.

Mentre il primo ragazzo iniziò a leccare, il mio cazzo ebbe degli spasmi. Iniziò a colare presperma dalla mia cappella. Era strano pensare che un uomo mi stesse toccando. Il pensiero che quei ragazzi stessero leccando non solo la panna, ma anche il mio presperma mi eccitava sempre di più.

Uno dopo l’altro, diversi ragazzi fecero scorrere la lingua sulla mia cappella. I più audaci leccarono anche completamente l’asta e le palle. Ero così arrapato che volevo solo venire.

Ripensai a quello che era appena successo con Diego. Mi aveva appena fottuto la bocca e non me ne importava. Sentivo il cazzo diventare sempre più duro. Mentre il mio cazzo veniva leccato, Diego mi disse: “È arrivato il momento di coinvolgere gli altri ballerini. Siamo alla fine”.

A quanto pare il gioco con la panna era finito. Una coppia di spogliarellisti si avvicinò a me e mise le mani sul mio petto mentre ballavano. Poi uno alla volta, ogni ballerino si è girato e si è messo a cavalcioni sulla sedia, strofinando il cazzo su e giù lungo il mio petto.

Premevano contro di me, ed io riuscivo a sentire i loro cazzi indurirsi. L’ultimo di loro mise il suo cazzo ormai duro sulle mie labbra. Ballò muovendo la cappella sulla mia bocca e sul mio viso. Poco prima che la canzone finisse, ficcò la cappella tra le mie labbra. Finì la canzone ballando con la punta del cazzo nella mia bocca.

L'altro ballerino si chinò e mi sussurrò all'orecchio. “Amico rilassati, fa tutto parte dello spettacolo. Stai andando alla grande!”. Feci di sì con la testa mentre il cazzo dell'altro ballerino era ancora nella mia bocca.

La canzone finì e Diego urlò alla folla, “Per 30 € puoi farti succhiare il cazzo da uno dei ballerini per 30 secondi! A patto che promettiate di non venire! Vi consiglio di rimanere con il cazzo duro per una sorpresa finale... Ci sono volontari?”.

Diversi ragazzi si offrirono volontari. Gli altri ragazzi gridarono e cantarono qualcosa che non riuscivo a capire. Mentre i volontari del pubblico ricevevano i loro pompini, uno dei ballerini iniziò a leccarmi l'asta e le palle, ma non mi succhiò il cazzo.

Poi Diego chiese alla folla: “Bene, chi vuole finirlo?”. Ci fu un enorme boato. “Cominciamo l'asta da 20 €”. Sentii la gente rilanciare. “OK, 20 € per te, 25 € laggiù. Abbiamo 30 €!”. Avevo capito bene? Stava chiedendo di fare un'offerta per succhiarmi il cazzo?

Dopo diversi rilanci, l'offerta finale fu di 50 €. Al vincitore è stato detto di aspettare fino alla fine dello spettacolo. Diego poi tornò a cavalcioni sulla mia sedia mentre altri due ragazzi mi accarezzavano i capezzoli.

Vidi i ballerini accanto a me che si masturbavano. Vidi anche molti altri ragazzi menarsi il cazzo attorno a me. “Sta per finire”, pensai. La musica ricominciò.

Mentre Diego sfregava il suo cazzo sul mio petto e se lo faceva diventare di nuovo duro, chiese alla folla: “Chi vuole che Daniele me lo succhi un'altra volta!?”. C'è stato un enorme ruggito dalla folla. Tutti iniziarono a cantare: “Succhialo! Succhialo! Succhialo!”.

Diego mise il suo cazzo sulle mie labbra e lentamente si fece strada nella mia bocca. Come prima, mi ha lentamente scopato la faccia. Stavolta però era diverso. Notai come si muovesse dentro e fuori dalla mia bocca in maniera sconnessa e non a ritmo di musica.

Ancora una volta assaggiai il presperma di Diego. Era un po' caldo, ma non era male. “Sta per finire”, mi dicevo. Sentii i cazzi di altri due ballerini colpirli la faccia mentre se lo menavano. Mi sono detto di nuovo: “È quasi finita, quindi rilassati”.

Diego iniziò a fottermi la bocca più velocemente e mi mise una mano dietro al mio collo. Iniziai a preoccuparmi, chiedendomi cosa fare se Diego fosse venuto accidentalmente.

“Questi ragazzi sono dei professionisti”, mi sono detto, sperando che quello che stava per accadere fosse solo finzione per soddisfare la folla. E la folla si stava sicuramente divertendo. Ripensai ai video porno che vedevo sul telefono. La situazione mi stava arrapando come non mai.

Sentii Diego sussurrare qualcosa. Gli invitati urlavano ancora: “Succhialo! Succhialo!”. In quel momento uno dei ballerini al mio fianco gemette rumorosamente. Sentii un fiotto caldo colpire la mia guancia, poi un altro fiotto scendere dalla mia fronte.

Mi ci volle un secondo prima di rendermi conto che quel ragazzo era appena venuto sulla faccia! Subito dopo, il ballerino dall'altra parte spruzzò il suo sperma sul mio naso e sul labbro superiore. Sentii lo sperma colare lungo la mia fronte e il naso verso la mia bocca.

Pensai a protestare con il cazzo di Diego in bocca, ma proprio in quel momento Diego fece un enorme gemito e mi riempii la bocca con il suo sperma. Un fiotto dopo l'altro, la sborra raggiunse in fondo della mia gola.

Era caldo e stranamente dolce. Mi riempì completamente la bocca, poi ne fece gocciolare un po’ sul petto. Per non soffocare ingoiai tutto. Il cazzo di Diego era ancora nella mia bocca, non potevo ancora parlare. Incredibile, mi era appena venuto in bocca!

Diego chiese quindi ai volontari di avvicinarsi attorno a me e un ragazzo, credo il miglior offerente, iniziò a succhiarmi il cazzo. Non appena Diego tirò fuori il suo uccello, aprii la bocca. Volevo dire qualcosa, volevo lamentarmi.

Non feci in tempo a dire niente. Sentii un altro gemito e un getto di sperma mi colpì sulla lingua e sulle labbra, e poi un altro sul le narici. La mia testa scattò all'indietro e ogni volta che aprivo la bocca per respirare, un altro ragazzo mi sparava il suo sperma in bocca e sul viso.

Ero sotto shock. Non potevo muovere le braccia o i piedi. Altri ragazzi si alternarono e puntarono i loro cazzi sulle mie labbra. Aspettarono anche loro che aprissi la bocca per riempirla di sperma. Sette, otto, dieci, non li contavo più.

Quando tutti ebbero finito, mi lasciarono con il sapore della sborra che mi bagnava la lingua, la faccia completamente imbrattata e con lo sperma gocciolante sul mio petto. Notai che il ragazzo tra le mie gambe stava ancora succhiando il mio cazzo.

Ero duro come una roccia. Mentre mi succhiava, mi stava infilando anche un dito nel buco del culo, facendolo scivolare lungo la sedia. Dovevo assolutamente venire, volevo riempire la bocca di quel tizio più di ogni altra cosa al mondo.

Dopo un paio di succhiate, mi sono irrigidito e gli ho scaricato in bocca la sborrata più grande della mia vita. Lo sentii quasi soffocare, probabilmente non si aspettava quella quantità di sperma. Il ragazzo mi ripulì fino all’ultima goccia.

Sentii Diego annunciare che lo spettacolo era finito e ringraziare tutti per i bei momenti insieme. Diego poi si chinò, mi ringraziò e mi disse che era stato contento di poter realizzare la mia fantasia. La mia fantasia?!!!

Sentii la gente andare via, e alla fine, quando la porta si chiuse per l'ultima volta, scoprii che il ragazzo tra le mie gambe era Simone. Si avvicinò, mi tolse le corde e mi diede un asciugamano. Simone aveva un grande sorriso stampato in faccia.

“Non uccidermi Daniele…”mi disse. “Quella sera dopo che mi avevi detto che eri curioso, ho capito che volevi farlo da molto tempo… ho pensato che questa fosse l’occasione perfetta”. Calò il silenzio. Stavo riflettendo su quello che era appena successo, e sentivo la rabbia salire.

“Avresti dovuto dirmelo”, dissi. Non riuscivo a credere a quello che Simone aveva fatto, mi sentivo umiliato. Però prima di quella sera non avevo idea di poter schizzare così tanto. Ciò che mi era successo mi era decisamente piaciuto.

“Daniele ti conosco, non l’avresti mai fatto altrimenti”, disse. E aveva ragione. Non avrei mai trovato il coraggio nemmeno di ammettere questa mia voglia, figuriamoci di succhiare il cazzo di qualcuno e ingoiarne lo sperma. Non ne ero disgustato, anzi. Pensai che il sapore non fosse così male.

“Non potevi farlo fare ad una sola persona?”, aggiunsi. La rabbia era un po’ sbollita. “Ho sbirciato la cronologia del tuo telefono. Ho visto i video che guardi, più volte al giorno… video di ragazzi immobilizzati, ricoperti di sborra, che succhiano e ingoiano…. come te poco fa…”.

Mi aveva scoperto. Non sapevo cosa dire, mi si seccò la lingua. Non potevo mica dirgli che aveva totalmente ragione. Che mi stava diventando di nuovo duro al pensiero della sperma che era sul mio viso e sul mio petto. Che la quantità di sborra che avevo ingoiato era stata impressionante.

E che in quel momento avrei desiderato più di ogni altra cosa chinarmi e succhiargli il cazzo, per sentire di nuovo la sensazione di un cazzo pulsante schizzarmi in gola. Non dissi nulla. In quel momento mi ripulii e me ne andai.

Il giorno dopo mi feci coraggio e decisi di chiamare Simone. Gli confessai senza troppi preliminari il mio desiderio di succhiargli il cazzo. Da allora glielo succhio sempre, quasi tutti i giorni. A lui e a suo marito, e anche ai suoi amici se capita.

Ovviamente ingoio sempre. La verità è che non sono interessato ai ragazzi in sé, piuttosto direi di aver acquisito un certo gusto per lo sperma. Ho iniziato ad ingoiare anche la mia sborra con regolarità e desidero segretamente essere scopato in bocca da un gruppo di ragazzi, ancora una volta.
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