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Gay & Bisex

L'uomo Dei Miei Sogni 2 ---- Io suo e lui mio


di michiamanotu
21.05.2013    |    5.749    |    2 9.8
"Sui si mise a ridere, poi si alzò..."
Dopo aver cenato insieme, quella notte, dormimmo nel mio letto ad una sola piazza, com’è ovvio rigorosamente e completamente nudi.
Per entrarci dovevamo stare il più appiccicati possibile, ma lo avevamo fatto talmente tante volte che ormai prendevamo automaticamente posizione : ci sdraiavamo entrambi sullo stesso fianco, in modo che io avessi la schiena rivolta verso il petto di John, che da dietro mi stringeva forte con le sue calde e grandi braccia.
Quella notte, dopo avermi detto sottovoce “buonanotte Eric..” e avermi dato diversi baci sul collo chiuse gli occhi e si appoggiò alla mia spalla.
Mi addormentai pian piano, sentendo il suo fiato addosso e il suo pisello moscio che aderiva da dietro al mio culo.
Ah, quante volte vedevo le mie amiche sbavare dietro attori o cantanti scheletrici e glabri con nemmeno tre peli sul corpo! Non hanno idea di quale piaceri possa dare un uomo come John, magari con qualche capello in meno e qualche chiletto in più (ma nulla di eccessivo) ma che sa farmi godere come si deve e mi fa sentire tanto protetto…

La mattina dopo ci svegliammo di nuovo nella stessa posizione.
Mentre pian piano aprivo gli occhi sentivo che il cazzo di John mi sfiorava ancora lì, solo che adesso era bello rigido a causa del classico alzabandiera mattutino.
Sentivo chiaramente che anche il mio pisello si stava indurendo, stimolato dalla mano del mio uomo, che lo aveva raggiunto quando ancora dormivo.
Mi voltai verso di lui e vidi che sorrideva compiaciuto.
Ricambiai il sorriso anche se avevo ancora gli occhi un po’ chiusi.
John si avvicinò ulteriormente al mio collo, tirò fuori la lingua e lo leccò partendo dal basso fino a raggiungermi l’orecchio.
“Buongiorno cucciolo mio…” Mi sussurrò.
La leccata e la sua voce profonda completarono l’opera che la sua mano aveva iniziato, facendomelo diventare completamente duro.
Intanto, da dietro, aveva iniziato a strusciare il suo uccello lungo il mio ano.
Non ero ancora completamente sveglio quando, con un deciso colpo di reni, John lo infilò tutto dentro ed iniziò a scoparmi velocemente.
Urlai un po’, ma lui prontamente mi infilò due dita dentro la bocca.
Pian piano iniziai a sentire solo piacere e socchiusi gli occhi, assumendo l’espressione di chi si gode una cosa piacevolissima senza fare il minimo sforzo.
John mi guardò dritto negli occhi e sorrise soddisfatto : sapeva che non potevo resistere quando mi trattava in quel modo appena sveglio. Probabilmente aveva anche aperto gli occhi un po’ prima e aveva programmato di farlo, sapendo che il suo piccolo pervertito adora queste cose.
Ricambiai il sorriso, mentre lui spostava le sue mani sul mio petto, per poi stringermi i capezzoli.
Godevo come non mai, quando ad un certo punto decise di fermarsi ed uscire dal mio buchetto.
Lo guardai con uno sguardo tra l’arrabbiato e lo sconvolto, come un bimbo a cui strappano di mano un giocattolo.
Sui si mise a ridere, poi si alzò.
Interamente nudo, con il nerchione arrapatissimo che puntava verso l’alto, andò fino alla porta della stanza, mi fece segno di seguirlo con la mano ed uscì dalla stanza, così io mi alzai e andai con lui.
Lo trovai seduto sul divano della cucina, sempre con il pisello svettante.
“Vieni qui!” Mi disse, indicandomi con l’indice destro il pavimento.
Sapevo cosa voleva.
Facendo il rassegnato mi inginocchiai fra le sue gambe e mi chinai sul suo piede sinistro, iniziando a leccarlo.
Era un bastardo doppiogiochista!
Prima mi coccolava e poi mi chiedeva di fare questi giochini.
Tuttavia non riuscivo a dirgli di no.
Perfino questo genere di cose, che ai suoi occhi volevo apparissero non di mio gradimento, con lui risultavano stratosferiche.
Mentre lo leccavo mosse il piede, poggiandomi la pianta sul viso; la leccai tutta dal basso verso l’alto e mentre lo facevo il presperma grondava dalla mia cappella.
Avevamo a lungo parlato di questi giochi di sottomissione prima di iniziare a farli.
Io ero completamente cotto di lui e non volevo assolutamente che il nostro diventasse un rapporto schiavo/padrone.
Lui mi aveva a lungo rassicurato, dicendo che non sarebbe stato così, che a lui piaceva soltanto vedermi un po’ sottomesso durante il rapporto, ma che restavo comunque il suo maschietto adorato esattamente come prima.
Così avevamo cominciato a farli.
La verità era che io mi sentivo completamente posseduto e dominato da lui in quei momenti, mi sentivo solo suo… e non mi dispiaceva per nulla!
Probabilmente lui ne traeva piacere esattamente come io ne traevo nel vederlo ricoperto del mio sperma sul viso : lo sentivo solo mio e di nessun’altro, ed era così che volevo che fosse, io suo e lui mio, quindi andava bene così.
Mentre divagavo John mi aveva spostato spingendomi col piede sinistro su quello destro.
Questa volta mi poggiò la pianta sulla nuca e mi spinse forte la testa verso terra.
Da quella posizione lo guardi dritto in viso.
Godeva come un matto a vedermi così.
Forse troppo, così dopo un paio di secondi mi alzai di scatto, agguantai la sua testa, che, visto che lui era seduto mi arrivava alla vita, e lo spinsi forte sul mio cazzo.
Lui aprì immediatamente le labbra e se lo fece entrare tutto in bocca.
Con movimenti veloci lo costringevo a ingoiarlo e a risputarlo. Nel frattempo lui mi guardava, mostrando l’espressione soddisfatta di chi è stato colto piacevolmente di sorpresa.
Dopo un cinque minuti venni dentro la sua bocca e gli intimai di bere tutto.
“Fammi vedere.” Gli chiesi intransigente quando aveva finito di deglutire.
Il mio maschio aprì la bocca e non c’era una sola goccia di sperma.
Gli sorrisi compiaciuto, quando improvvisamente mi afferrò per i fianchi e mi fece sedere violentemente sul suo pisellone duro e bagnato, sul punto di venire.
Mi scopò duramente in quella posizione per almeno altri cinque minuti, poi mi venne dentro.
Tutta la sua sborra colava dal mio culo lungo l’asta del suo pene.
Accasciai la testa sulla sua spalla sinistra stremato.
“Ti amo alla follia…” gli sussurrai mentre lui mi accarezzava i capelli con la mano.
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