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Prime Esperienze

6. Erica & Valentina (3° Parte)


di trombamico74
07.09.2020    |    12.218    |    1 8.6
"Di una cosa Erica era sicura, Fabrizio quando vedeva Valentina si illuminava in viso e per arrivare a lei avrebbe fatto qualunque cosa..."
Nei giorni seguenti la spazzola divenne una costante dei loro momenti di passione, ma da quel momento per entrambe la spazzola altro non era che il pene di Fabrizio che approfittava di loro e dei loro buchini per possederle e farle godere come delle maialine.

Le roselline dilatate, ormai non facevano nessuna fatica ad accogliere le loro dita e il manico della spazzola e di pari passo, le loro fantasie crescevano acquistando sempre più vigore, reclamando di scoprire sempre qualcosa in più.

I loro baci inizialmente casti e amorevoli, adesso si fecero sfrontati e vogliosi; le loro mani sapevano sapientemente cercare e donare godimento; le loro bocche le loro lingue diventarono brave a succhiare e leccare, facendo del loro collo, dei loro seni, dei loro sessi il campo di battaglia dove esercitarsi a dare e ricevere piacere.

Pronte ormai ad andare oltre la loro verginità, però non sarebbero state le loro dita o la spazzola a spezzare il velo sottile che le separa da esplorare fino in fondo il loro corpo, la loro intimità, ma per la loro prima volta sarebbe stato un uomo, un ragazzo in carne e ossa, che le avrebbe corteggiate, baciate, toccate, fatte eccitare, per poi al momento giusto entrare dentro di loro, spezzando quel poco che resta dell’essere virginali bambine.
Ne parlarono parecchio e giunsero entrambe sempre alla stessa conclusione, sarebbe stato lui, Fabrizio il deputato a violare l’intimità di entrambe, ma il come e il quando le spaventava e le metteva in soggezione.

Come convincerlo, a fare la stessa cosa con entrambe?
Come dividersi le sue attenzioni senza rischiare di passare per ragazze facili?
E se Fabrizio dopo essere stato con una di loro non ne volesse sapere di andare con l’altra?
E se avesse raccontato tutto agli altri ragazzi, burlandosi di loro?

Queste le domande che martellavano nelle loro menti spingendole a fare mille progetti e mille proiezioni di come e cosa poteva accadere, di come potevano aggirare ogni ostacolo che si frapponeva alla riuscita di ciò che entrambe si erano ripromesse di fare.

Di una cosa Erica era sicura, Fabrizio quando vedeva Valentina si illuminava in viso e per arrivare a lei avrebbe fatto qualunque cosa.
Valentina al contrario non credeva minimamente che fosse così, ma non sarebbe mai stata capace di fare il primo passo, per cui senza l’aiuto di Erica non avrebbe mai potuto scoprirlo.

Dopo mille ragionamenti, finalmente avevano trovato, quella che sembrava la soluzione ottimale: Erica avrebbe fatto la prima mossa attirando su di sé le attenzioni di Fabrizio e dopo casualmente Valentina si sarebbe aggiunta.
Del resto, essendo amiche Fabrizio non avrebbe trovato sospetto il dover stare spesso in compagnia di entrambe e da lì avrebbero potuto avere la conferma di come procedere per arrivare al loro obbiettivo.

Dopo averlo conquistato Erica, avrebbe ceduto regalandogli la sua verginità e dopo, in qualche maniera, le due amiche avrebbero fatto in modo di creare la situazione perché Fabrizio finisse a letto con Valentina.
E se qualcosa fosse andata storta, in una scenata finale entrambe arrabbiate e deluse lo avrebbero allontanato, salvando la loro reputazione.

Sembrava un piano perfetto, mancava solo la miccia iniziale. Come riuscire a far in modo che il bello e impossibile che non cede a nessun corteggiamento, si sentisse attratto da Erica?
Bisognava escogitare qualcosa per scuoterlo.
Fin ora a differenza di tanti altri maschietti, le minigonne e le magliette attillate su di lui non avevano funzionato, non avevano innescato nessuna scintilla, quindi bisognava osare di più.

Poi il verdetto: Erica lo avrebbe baciato in bocca, in un vero bacio di passione e per convincerlo e non far sembrare tutto premeditato, avrebbero approfittato della festa di fine scuola in cui sicuramente ci sarebbe stato Fabrizio, per giocare insieme agli altri a “Obbligo/Verità”.

Era un piano perfetto!!!

Dovevano solo limare un po’ di sfumature per fare in modo che fossero i soliti maschietti arrapati a proporre il gioco, in modo da apparire come vittime delle circostanze e cosa più importante “l’obbligo” che si baciassero doveva sembrare casuale, suggerito da qualcuno terzo, perché nessuno sospettasse nulla.

Mancava solo una settimana alla festa, dovevano sistemare un po’ di cose perché tutto andasse come previsto.
All’insaputa dei maschietti, parlarono con le altre compagne di classe, facendo pesare che ormai tredicenni, se a breve non avessero conquistato un ragazzo, baciato qualcuno, rispetto alle altre ragazze della scuola più sveglie di loro, sarebbero state derise e considerate sfigate.

Questi discorsi, toccando l’amor proprio e la paura di essere escluse, finirono per rendere ognuna di loro più spavalda e intraprendente verso i ragazzi e gioco forza, approfittando del caldo di fine giugno, i vestiti divennero sempre più corti e attillati.
In quella settimana che ancora mancava alla festa di fine scuola, gli ormoni sobillarono sempre di più, a discapito della concentrazione sugli ultimi argomenti scolastici che ne risentirono sulla preparazione, con le conseguenti lamentele e minacce dei professori.

Erica e Valentina al contrario non ebbero problemi, anzi da quando i pomeriggi appena arrivate a casa vicendevolmente si regalavano la loro dose di godimento, dopo riuscivano a studiare molto più concentrate e la notte dormivano profondamente, svegliandosi sempre fresche e riposate con il sorriso sulle labbra, ansiose di arrivare alla fermata dell’autobus per vedersi.
Salite e sistemate al solito posto a metà autobus, avrebbero potuto osservare i vari maschi che tutte le mattine salivano alle varie fermate e guardando il gonfiore sul davanti dei pantaloni fantasticare su come sarebbero stati nudi e sulla forma dell’attrezzo che in alcuni casi premeva per uscire.

Anche su Fabrizio avevano fantasticato sulle forme e dimensioni, ma dopo varie congetture guardando le mani, il naso, la lunghezza dei piedi, e tutti i luoghi comuni che associano il pene alle varie parti del corpo, erano arrivate un'unica affermazione: Sicuramente il suo era lungo e bello, senza nessuna forma strana o qualcosa di anormale.
Le giornate passarono in fretta e la festa di fine scuola ormai era prossima, mancava solo un giorno.

Calme e tranquille fino a quel momento, adesso entrambe iniziarono ad avere un po’ di tensione.
Per Valentina, caratterialmente insicura, era quasi normale che accadesse, mentre Erica generalmente sicura e spavalda, dimostrava il limite dei suoi tredici anni e di ciò che sapeva sarebbe potuto cambiare per sempre.
In uno di questi momenti di tensione, in cui ragionavano su come si sarebbe comportato Fabrizio, ad un tratto nella mente di Valentina balenò qualcosa che fin ora trascinate dai loro giochi erotici non avevano mai pensato.

“Ma se Fabrizio è vergine e anche lui non lo ha mai fatto?”
“Se anche lui è inesperto e non sa come fare?”

Dopo un attimo di smarrimento, si guardarono e sorrisero divertite, cancellando di colpo la tensione accumulata.
Poi Erica con la faccia pensierosa, ma più tranquilla di prima, rispose:

“Il mio culetto è ormai abbastanza abituato a far pratica, se ha sopportato i tuoi affondi, potrà sopportare lui, fin tanto che non impara come fare”
“E se mi farà male ci penserai tu dopo a baciarmi la rosellina e massaggiarla per bene, fino a quando non sarà guarita”

E dopo sbottando quasi scocciata:

“Ma cavoli, se un animale che non ha la parola sa come fare, dici che devo beccare proprio io quello che invece di chiedere a qualcuno più grande di lui, rimane lì con l’uccello in mano?”

Risero a crepapelle!!!

Fatte serie, si dissero che nessuno le avrebbe obbligate a precorrere i tempi e se fosse stato necessario la bocca o il culetto avrebbero potuto istruire l’uccello di Fabrizio a dovere.
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