Racconti Erotici > tradimenti > 22. Al mare: Arrivano le Ragazze (7° Parte)
tradimenti

22. Al mare: Arrivano le Ragazze (7° Parte)


di trombamico74
06.02.2021    |    7.152    |    1 9.3
"Ad un tratto come un segnale che non sperava più di ricevere, dei rumori soffocati si sostituirono alle voci provenienti dalla camera della zia facendo..."
Il venerdì trascorse senza nulla di rilevante; sembrava che tutto ormai in casa, anche se in modo precario avesse trovato un equilibrio che nessuno voleva modificare per non trovarsi poi a dover gestire gli eventuali sviluppi.

Per motivazioni diverse per ognuno di loro quella settimana fu comunque pesante e anche se non se lo dissero, a tutti serviva che un qualche accadimento esterno andasse a spezzare quella monotonia ripetuta, pertanto quando dopo cena la mamma parlando al telefono con il marito ebbe la conferma che il giorno dopo anche lui li avrebbe raggiunti per trascorrere il weekend al mare, quella novità creò una certa agitazione in casa che partendo dalle due sorelle immediatamente impegnate a pensare cosa fare per l’indomani si estese anche al cognato, a cui fu dato il compito di andare a comprare del pesce fresco per il pranzo del giorno dopo, mentre Fabrizio pur contento perché la presenza del padre poteva tranquillizzare la mamma, in realtà pensando all’arrivo delle ragazze con cui condividere le prossime due settimane estraniato non partecipò a quell’agitazione convulsa.

Quel sabato mattina si respirava un’aria diversa per casa; le due sorelle che per tutta la settimana durante la mattina non si erano regalate nessun momento insieme, adesso approfittando finalmente dell’assenza dello zio a cui avevano affidato una lunga lista di cose da comprare, se ne stavano in camera della zia a parlottare attirando la curiosità di Fabrizio che ancora nel letto ma con una vistosa erezione riposava pigro con il pensiero al pomeriggio quando avrebbe rivisto le ragazze.

Ad un tratto come un segnale che non sperava più di ricevere, dei rumori soffocati si sostituirono alle voci provenienti dalla camera della zia facendo scattare Fabrizio in piedi dal letto per andare a spiare ciò che le due sorelle stavano facendo e come previsto le trovò intente a baciarsi con desiderio e passione.

Ancora semi vestite con le bocche bramose sui seni, leccavano e succhiavano interrompendosi alternativamente quando l’una o l’altra provocava un brivido o un gemito che dalla punta del capezzolo si diffondeva per tutto il corpo.
Le mani non erano da meno e mentre stringevano, accarezzavano, graffiavano, lungo la corsa che dai seni li conduceva all’inguine con i loro movimenti raccontavano tutto il piacere che fin lì represso adesso chiedeva di esplodere e non ci volle molto perché le dita dopo aver indugiato sulle mutandine si facessero spazio sotto di esse, scomparendo in quel solco già umido e desideroso come se fossero state calamitate da un crescente desiderio fino a quel momento represso che Fabrizio nascosto dietro la pianta con il suo sesso tra le sue mani percepiva sentendosi avvolto e coinvolto.

I pochi vestiti rimasti abbandonarono i loro corpi e con essi anche l’esitazione delle loro bocche che adesso fameliche e ingorde di umori non esitarono a succhiare ogni rigolo di piacere che ogni pressione delle dita sciabordando dentro il loro intimo anfratto faceva affiorare, mentre si muovevano l’una dentro il sesso dell’altra.
Fabrizio segandosi con sempre maggiore foga non poteva non ammirare la bellezza delle due donne, mentre leccavano e succhiavano alternandosi tra il clitoride e le piccole labbra raccogliendo ciò che man mano colava fuori.

Per lui non era una novità vedere il sesso della zia accogliere completamente la mano della sorella fino al polso, ma quando a scomparire fu la mano della zia nel sesso della mamma ne rimase sorpreso e meravigliato, visto che in tutte le volte precedenti malgrado la zia si impegnasse affondo non era mai successo e le nocche della mano erano rimaste un limite invalicabile.

La mamma, con il suo sesso non più coperto dai peli neri corvini ma completamente depilato, invece adesso, lasciava che la mano della sorella senza nessuno sforzo la penetrasse fino al polso, muovendosi in un dentro fuori alternato a dei movimenti in cui inserita completamente dentro ruotava a destra e sinistra, mentre le gambe in risposta a quel movimento, saltavano a scatti come se improvvisamente stessero prendendo la scossa elettrica.

Fabrizio con il cazzo duro come il marmo per l’erezione mattutina e per la scena che gli si mostrava davanti, mentre si masturbava senza sosta era troppo impegnato per chiedersi cosa avesse motivato tutte quelle trasformazioni in sua mamma; anzi, in quel momento per la prima volta non la vedeva nemmeno come tale, ma come una femmina eccitata e desiderosa di essere appagata, che ad ogni colpo chiedeva qualcosa in più; prova ne era la rosellina aperta e pulsante che ad ogni avanti e indietro del braccio di sua sorella nella figa, si apriva sempre più, quasi a reclamare una mano o un membro per essere penetrata fino in fondo.

E mentre le labbra strette a succhiare e spompinare senza sosta i clitoridi smorzavano ogni grido di piacere che si sarebbe sentito fino a fuori, gli orgasmi seppur silenziati si susseguivano travolgenti e incontrollati, in un crescente che ad un tratto irruppe con delle scosse che fece contorcere i loro corpi all’unisono, mentre ognuna schizzava nella bocca e sul viso dell’altra tutto il suo godimento squirtando copiosamente.
Fabrizio arrivato al culmine insieme a loro venne con un orgasmo seguito da brividi per tutto il corpo che gli tolsero ogni forza nelle gambe e mentre i getti si dividevano tra il tronco della pianta e l’incavo della mano libera, dovette ricorrere a tutte le sue forze per rimanere in silenzio e non farsi scoprire.

Passato qualche secondo, dopo aver raccolto le ultime gocce dal suo sesso, mentre intento a leccarsi le dita e la mano stava nutrendosi del suo godimento, guardando le due donne nude una vicina all’altra ma tornate ad essere la zia e la mamma, si sentì un po' strano, come se per la prima volta ciò che aveva visto aveva turbato e sconvolto il suo spirito da tredicenne.

(Zia) “Non so cosa ti è successo, ma oggi non sembravi tu, sembravi indiavolata” “Non oso pensare a cosa combinerai oggi a tuo marito appena lo avrai tra le mani”

(Mamma) “Lui sono anni che si accontenta del mio culo, direi che non si accorgerà nemmeno di ciò che si sta perdendo”

(Zia) “Anche le scopate con mio marito ormai non mi soddisfano, ma quello ho e quello mi devo tenere”

Fabrizio che già si sentiva strano con un malessere interiore che non riusciva a comprendere, sempre più amareggiato anche per ciò che aveva sentito se ne tornò in camera prima che una delle due sorelle lo potesse scoprire.
Non era la prima volta che la mamma e la zia si trovavano a darsi piacere, ma dalla volta con lo zio questa era la seconda volta che vedeva la madre far sesso con qualcuno che non fosse il padre.

Le volte che aveva visto i suoi genitori in intimità non aveva percepito una complicità e una passione completa e sua mamma non si era mostrata felice e appagata, per cui non c’era da meravigliarsi se insoddisfatta si ritrovava a cercare altrove quel piacere disatteso.

Ma è giusto? O come accennato dalla zia bisogna accontentarsi di ciò che si possiede?

Se fino a quel momento ai suoi occhi la mamma era stata vittima delle circostanze, adesso per la prima volta si stava mostrando artefice delle sue scelte e questo forse era ciò che lo spiazzava lasciandolo con l’amaro in bocca.

Volendo abbandonare quei pensieri pensò alle ragazze, ma ancora una volta quel malessere che sentiva dentro si insinuò in ciò che stava pensando e di colpo si rese conto che anche lui più volte si era comportato in maniera discutibile, visto che approfittando dell’amore di Erica era finito per circuire e far sesso con Valentina e non ultimo, giusto due giorni prima, trombarsi Samuele all’insaputa di entrambe.
La mela non cade lontano dall’albero e lui era proprio figlio di sua madre!!!

(Zia) “Fabrizio, tesoro, indossa qualcosa e vieni giù che io e tua mamma abbiamo bisogno di te”

Era successo di nuovo!!!
Sua zia era entrata in camera senza bussare e lo aveva trovato completamente nudo ad accarezzarsi il pene.

A differenza della volta scorsa in cui si stava segando, adesso lo stava soltanto accarezzando mentre rincorreva i pensieri, ma ancora una volta il suo sesso vedendo gli occhi puntati della zia, si era eretto per fargli un saluto; saluto a cui la zia aveva risposto facendo l’occhiolino e accennando un sorriso mentre uscendo richiudeva la porta dietro di sé.

Quel sorriso come un colpo di vento improvviso spazzò via ogni pensiero negativo e alzandosi mentre cercava di contenere il suo membro diventato duro, indossando mutande e pantaloni decise che andando giù non avrebbe mosso un dito fino a quando non gli avrebbero lasciato fare una lauta colazione con dolce della zia annesso, che già dalla sera prima aveva tenuto da parte per lui.

Trascorsa qualche ora, avendo trovato traffico, finalmente è arrivato il papà di Fabrizio, ma la mattina era già quasi finita e mancava poco al pranzo; scocciato per le code e gli incidenti trovati per strada, non corse tra le braccia della moglie o del figlio, ma si limitò a elencare tutto ciò che oltre quella mattinata in macchina aveva dovuto sistemare e organizzare per poter essere lì quel fine settimana; al contrario però, improvvisamente si ricordò di essere padre, quando esercitò il suo diritto di vietare a Fabrizio di fare ciò che desiderava dicendogli che non voleva sentir ragioni o scuse e che invece il pomeriggio sarebbe andato al mare con loro.

A Fabrizio deluso non rimase che avvisare le ragazze, che dolcissime come sempre gli risposero che avevano due settimane di tempo per starsene in intimità e che pertanto non era un problema se quel pomeriggio si sarebbero visti in spiaggia, tanto comunque, nulla gli avrebbe impedito di stare con lui.
E così tra sole, mare, giochi e confessioni, il pomeriggio scivolò in allegria, con Fabrizio, Erica e Valentina finalmente riuniti.

La loro complicità fu talmente evidente che molti tra le ragazze e i ragazzi presenti in spiaggia invidiarono il loro rapporto, ma loro tra sguardi e sorrisi si dissero molto di più; erano felici, sentivano di amarsi profondamente e di essersi mancati e anche se non potevano star da soli, comunque, sentivano di appartenersi e di essere finalmente un tutt’uno che si era ricongiunto.
Anche la domenica e lunedì mattina dovettero rinviare ed accontentarsi di far vita sociale in spiaggia, ma quel lunedì pomeriggio sarebbe stato diverso e dopo pranzo finalmente bici alla mano, per la prima volta sarebbero andati al capanno tutti e tre insieme.

Arrivati al capanno, le ragazze erano felicissime; dai racconti di Fabrizio si immaginavano un rudere pericolante e invece adesso, si ritrovavano davanti a un’alcova riservata e comoda tutta per loro.
Fabrizio che non aveva fatto nessun riferimento a Samuele, il quel momento senza volerlo si stava prendendo il merito di tutto ciò che le ragazze vedevano girando lo sguardo da una parte all’altra come due bambine curiose.
Le tende ai vetri, lo specchio alla parete, il materassino al centro della stanza, piccole premure che loro sentivano riservate alla loro presenza e che in quel contesto le eccitavano terribilmente, al punto che non ci misero molto a spingere Fabrizio sul materassino per poi saltargli addosso coprendolo di baci ed attenzioni.

(Erica) “Amore ci sei mancato tantissimo”

(Valentina) “Si, e non puoi capire quanto ti desideriamo”

Fabrizio era al settimo cielo e mentre i vestiti lasciavano il posto ai loro corpi nudi, la sua bocca e la sua lingua imbarazzata esitava a scegliere quale seno e quale capezzolo succhiare e mordere per primo.

Si erano ritrovati, le loro bocche, le loro mani, correvano sul suo corpo e lui anche se in minoranza faceva di tutto per tenere testa a quelle due diavolette eccitate e lussuriose.
Le ultime volte i loro rapporti erano stati più carnali, più fisici, ma quel ritorno invece fu molto dolce e romantico, anche se entrambe non riuscirono a trattenersi dal sentire Fabrizio esplodere dentro ogni loro cavità, dato che anche Valentina come Erica per non essere da meno aveva iniziato a prendere la pillola.

Quel pomeriggio, comunque inframmezzato di pause in cui abbracciati davano il tempo a Fabrizio di recuperare le forze fu carico di emozioni e più di una volta con gli occhi lucidi tutti e tre si confessarono il loro amore incondizionato.
Di ritorno a casa, felici, si diedero appuntamento per l’indomani mattina in spiaggia, mentre nel pomeriggio poi sarebbero ritornati a far visita al capanno.

Si amavano perdutamente e tutta la mattina dovettero faticare parecchio per trattenersi dal baciarsi davanti agli altri, ma quel secondo pomeriggio finalmente tornati al capanno, dopo tanto frenarsi e trattenere le proprie voglie, il desiderio li raggiunse in maniera convulsa e improvvisa, spazzando ogni gesto romantico a favore di qualcosa di profondo e viscerale.

E in quel rimescolare di corpi incastrati, anche il sedere di Fabrizio preso di mira dalle attenzioni di Valentina ricevette la sua dose di spinte, mentre lui sdraiato di schiena sul materassino con le gambe alzate fino alle spalle suo malgrado si dedicava a riempire il sedere di Erica che seduta sui muscoli posteriori delle sue cosce lo cavalcava guardando la sua amica mentre davanti a lei con la mano inserendo tre dita si faceva largo dentro al buchetto dilatato di Fabrizio.

Era la prima volta che Fabrizio godeva in quella posizione, schiacciato dal peso di Erica che seduta su di lui ne teneva bloccate le gambe sul suo petto non riusciva a muoversi e mentre Valentina approfittava del suo sedere, per un parallelismo legato a quel posto, gli sembrava quasi di rivivere ciò che lui aveva fatto provare a Samuele qualche giorno prima.
Da quando erano tornate le ragazze era la prima volta che ripensava a lui, inaspettatamente in quel pomeriggio tra ragazzi aveva provato un piacere che non immaginava e adesso anche se con le ragazze era felice e innamorato, in qualche modo si sentiva in difetto per aver abbandonato l’amico e il non averlo visto in spiaggia quelle mattine, pensandolo lì da solo a sfogliare le riviste ancora di più lo faceva sentire in colpa.

Improvvisamente le dita di Valentina premendo da dentro il suo orifizio contro la prostata, lo fecero esplodere come un vulcano in eruzione, riempendo schizzo dopo schizzo la rosellina di Erica che dopo una lunga cavalcata ben gradiva quel trattamento amplificato dalla bocca di Valentina che intenta a succhiarle il clitoride l’aveva portata al culmine di un orgasmo lungo e profondo.

Dopo qualche istante, Valentina insinuandosi con il viso tra le gambe di Erica, portandosi verso il suo sedere con la lingua si dedicò a raccogliere ciò che pian piano il sesso di Fabrizio rilassandosi lasciava colare dalla rosellina rimasta aperta, nutrendosi sodisfatta di tutta quella crema calda che lei in parte aveva contribuito a far esplodere riservandone una piccola parte da condividere con i suoi due amori in un lungo bacio a tre finale.

Ma con quel bacio in cui i due amanti poterono gustare il risultato del loro piacere si coalizzarono ancora di più indirizzando le attenzioni su di lei e sul suo corpo, per cui improvvisamente Valentina da dominatrice si ritrovò ad essere la schiava dei loro giochi, cosa che in realtà non gli dispiaceva per nulla, ma al contrario la eccitava terribilmente.

Le loro mani le loro bocche, adesso erano tutte per lei, tutte su di lei e mentre il suo corpo, il suo seno, il suo sesso ricevevano le prime bordate, lei in risposta gemendo e ansimando con i capezzoli duri e il sesso lucido per gli umori che man mano ad ogni contrazione si liberavano, li incitava a fare di più.
E fu in quel momento che Erica incrociando lo sguardo di Fabrizio indicando con un cenno il suo zaino, gli fece intuire che se lui l’avesse lasciata fare lì nascosta c’era una sorpresa per l’amica che lei opportunamente aveva portato con sé.

Valentina sdraiata sotto di loro sul materassino non poteva accorgersi di ciò i due stavano architettando, ma quando sentì Fabrizio che nel mentre le scopava la bocca con il suo palo tutto dentro, baciando Erica sussurrava a quest’ultima “Ti Amo” “Ti Amo” “Ti Amo”, sentendo le dita della sua amica che contemporaneamente la incalzavano, scivolando lungo le pareti della sua ostrica, comprese che per lei quella situazione non sarebbe stata una passeggiata e nel mentre che le bordate di piacere l’avvolgevano sempre di più, una rotazione del polso dell’amica le procurò il primo forte orgasmo che si fermò sulla cappella di Fabrizio piantata nella sua gola.

I suoi Amori non avevano nessuna intenzione di fermarsi e così dopo qualche secondo mentre il palo duro di Fabrizio prendeva possesso della sua ostrica sostituendosi alle dita di Erica, quest’ultima portando il suo sesso sulle sue labbra, masturbandosi, le faceva dono di tutti gli umori che man mano colavano giù passando dalle piccole labbra alla sua bocca.
Valentina con le gambe dietro la schiena di Fabrizio provò a limitarne i movimenti, ma nulla poteva contro quel muscolo duro e caldo che le si insinuava dentro facendola venire copiosamente e mentre gli orgasmi si susseguivano la sua mente in balia del piacere perdeva ogni contatto con la realtà.

Se in quella posizione il piacere già la investiva a bordate successive, quando Fabrizio la fece girare sulle ginocchia a carponi prendendola da dietro perse il conto degli orgasmi che partendo dal suo sesso correvano lungo la sua schiena e le sue gambe, facendola rovinare sulla sua amica che sdraiata sotto di lei beveva i succhi del suo godimento.
Persa ogni cognizione del tempo finalmente sentì Fabrizio esplodere dentro di lei e investita da quegli schizzi caldi, anche lei si abbandonò ad un ultimo intenso orgasmo.

“AHHHHHHH, OHHHHHHHH, OHHHH MIOOO DIOOO”

Recuperate un po' di forze e tornata sulla terra aprì gli occhi lucidi di gratitudine per ringraziare i suoi amori, quando improvvisamente notò due occhi che da una parte alzata del pavimento la puntavano osservandola.

“FABRI!!! MAHH C’È QUALCUNOO!!!”

Valentina con ancora il sesso di Fabrizio dentro scattò improvvisamente terrorizzata indicando con la mano la botola che di colpo si chiuse sbattendo sul pavimento.
Fabrizio, rendendosi conto dell’accaduto, proiettandosi verso la maniglia sul pavimento, aprendo di colpo la botola si ritrovò Samuele con i pantaloni abbassati che dopo essersi fatto scoprire stava cercando a fatica di ridiscendere le scale per svignarsela.

“Dopo il trambusto che hai combinato è meglio che fai il giro ed entri dentro e chiedi scusa”

In realtà Fabrizio dopo lo spavento iniziale, vedendo che si trattava di Samuele che imitandolo aveva preso il suo posto, si sentì subito sollevato, ma adesso come poteva spiegare tutto alle ragazze senza innescare una moltitudine di domande?

Non sarebbe stato di certo semplice parlare con le ragazze e spiegare perché il suo amico fosse lì a spiare ciò che stavano facendo, ma allo stesso tempo se non avessero avuto delle rassicurazioni suo malgrado ci sarebbe andato di mezzo anche lui, visto che erano lì proprio perché lui le aveva rassicurate che fosse un posto tranquillo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.3
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per 22. Al mare: Arrivano le Ragazze (7° Parte):

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni