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Prime Esperienze

... La guardona punita...


di Membro VIP di Annunci69.it lara_diva
15.12.2015    |    4.741    |    0 9.6
"– divinamente signora, risposi quasi intimidita, lei rise e mi mandò a preparare per la cena mentre si sarebbe truccata..."
Quel pomeriggio, tornata da scuola con la mia macchinina nuova, ebbi appena il tempo di diventare Lara che la signora Vicky rientrò, insolitamente presto, dal suo giro pomeridiano con un’espressione strana… portò le borse dell’immancabile shopping in camera da letto e da lì la sentii trattenersi al telefono per un tempo insolitamente lungo, data l’ora, e la mia curiosità di ragazza mi tormentò fino alla sua ricomparsa.
La padrona mi chiamò dolcemente e si fece raggiungere in camera da letto, aveva aperto le confezioni e quello che vidi sul letto mi provocò dei fremiti di desiderio…si spogliò e si fece aiutare a rivestirsi, dalle mutandine stile retrò ornate di trasparenze meravigliose al reggiseno a bustino che risaltava in modo incredibile la sua vita stretta e metteva in mostra fianchi perfetti, suscitando in me un’invidia dolorosa anche perché immaginavo l’effetto che avrebbero avuto sul professore, poi le calze, quando mi inginocchiai per infilargliele non riuscii a trattenere un bacio a quei piedi così belli e curati… Lei sorrise, accarezzandomi i capelli, e quando le agganciai ai reggicalze mi sollevò e mi baciò con la dolcezza di una amante…mi lasciai penetrare dalla sua lingua, avrei voluto giocare con lei e farmi seviziare dolcemente ma si staccò e, sempre sorridendo, prese la camicetta e me la porse per farsela indossare, seta morbidissima e lucida che sbottonata sapientemente la rendeva divina e poi, infine, la gonna a vita altissima stile anni cinquanta sotto al ginocchio, ero affascinata da tanta eleganza infilate delle decolté di camoscio nere come la gonna mi guardò e mi chiese :- come mi sta?... – divinamente signora, risposi quasi intimidita, lei rise e mi mandò a preparare per la cena mentre si sarebbe truccata.
Inutile dire quanto io desiderassi essere lei, sapeva camminare ondeggiando i fianchi con un’eleganza e una sensualità uniche, io mi esercitavo per ore, nella mia camera, per camminare, muovermi e somigliarle sempre di più ma mi sentivo sempre impacciata e ridicola di fronte a lei…
Ero ancora in cucina, intenta a preparare la cena, sognando di essere vestita come lei quando il campanello mi richiamò alla realtà… - vado io!...- , la sentii cinguettare dal corridoio, era, naturalmente, il professore…quando li vidi insieme lei truccata in modo spettacolare, lui affascinato da quella visione, eccitato, che la guardava con un’espressione dolcissima e morbosa al tempo stesso… mi sentii di troppo avrei voluto essere ovunque, ma non con loro, …o meglio avrei voluto essere lei.
La cena si svolse normalmente, la mia gonna grigia aderente, sopra al ginocchio la mia camicetta da cameriera maliziosa e le mie scarpine di vernice passarono inosservate, solo qualche carezza alle mie cosce ed al mio culetto mi fecero capire che era ancora presente anche se rapito dallo splendore della moglie.
Dopo il solito caffè in salotto mi baciarono entrambi e si ritirarono in camera da letto… non riuscii a trattenermi andai in camera mia e dopo una piccola lubrificata mi penetrai con il dildo artigianale che mi ero costruita, incurante del dolore che, date le dimensioni, mi produceva, rimisi a posto le mutandine in modo da trattenerlo dentro e dopo essermi sistemata il trucco, forse in modo troppo osé, mi avvicinai per vedere i padroni a letto…
Prima mi avvicinai alla porta ma dalla serratura vedevo appena il nostro amato con il suo meraviglioso organo in erezione che si masturbava… non riuscivo a vedere lei però… allora andai silenziosamente sul terrazzo e da lì la visione era decisamente migliore… lei passeggiava, ancheggiando per la stanza, ogni tanto si inumidiva un dito e lo infilava con espressione sensuale nella camicetta fino al capezzolo, accarezzandolo e assumendo un’espressione estatica… lui le sussurrò qualcosa che la fece ridere…fece una piroetta sulle scarpine altissime e come per incanto la gonna cadde, lasciando libere in tutta la loro statuaria bellezza le gambe. Allora lei accostò le dita alla vulva, ancora coperta dalle mutandine e cominciò dolcemente ad accarezzarsi, lui era eccitatissimo, il suo respiro era breve ed affannoso era preda di un desiderio quasi bestiale, lei fece cadere le mutandine lentamente le raccolse e le appoggiò sulle labbra di lui, poi con movimenti lenti e eccitanti si slacciò e tolse la camicetta… io ormai ero prossima allo svenimento, se mai fossi riuscita a far impazzire a quel modo il professore mi sarei lasciata uccidere pur di farlo godere, ma lui perse il controllo si alzò come una furia, le saltò addosso, buttandola a terra, e prese a penetrarla con una violenza mai vista era irriconoscibile…lei cercò inutilmente di calmarlo ma lui diventava sempre più violento, io mi sentivo contrarre il ventre mentre il mio culetto dolorante avvinghiava il dildo che cercavo di muovere in modo da produrmi un dolore simile a quello che mi avrebbe inflitto lui, quando lei cercò di divincolarsi, spaventata da una simile furia, lui la schiaffeggiò tanto violentemente da farle perdere i sensi… quando la vide immobile si fermò di botto, la scosse dolcemente e quando lei mostrò segni di ripresa ricominciò a penetrarla piano…la Vicky cercò ancora di sottrarsi ma lui la trattenne per i polsi, a quel punto i tacchi a spillo mi tradirono e scivolai contro la poltrona sul terrazzo, mi affrettai per il corridoio ma lui mi prese per un braccio e mi trascinò in camera…- era sul terrazzo a spiare…- disse alla signora, ancora sdraiata a terra quasi esanime, - …questa troietta si diverte a guardare, cosa ne facciamo?...- lei mi guardò senza muoversi, le sue gambe aperte mostravano la sua vagina umida e calda… mi sarebbe piaciuto baciarla e sentire insieme al suo sapore quello del professore…-…spogliale il culetto sussurrò…poi vedremo…- ero impietrita se mi avesse scoperta si sarebbe visto il dildo sporgere nelle mutandine, strinsi forte cercando di farlo entrare tutto ma avrei dovuto poter usare le mani cosa impossibile perché ormai legate dietro alla schiena.
La signora si alzò lentamente, si avvicinò e guardando il mio trucco pesante, sorrise - … piccola sgualdrina, scommetto che avresti voluto essere al mio posto… e magari prendere gli schiaffi al mio posto vero?...- non risposi, ero terrorizzata dalle sue mani che mi stavano sbottonando la gonna, quando la sentii scendere trattenni il respiro… la sua mano scese subito tra le mie cosce individuando il giochino nascosto, -… mmmmh … ma cosa abbiamo qui? … disse girandomi verso di lui…- ehi ma questa bimba è una continua sorpresa, chissà che male deve fare un simile arnese dentro…- così dicendo prese a masturbarsi lentamente, lei mi portò verso di lui e mi fece inginocchiare mettendomi la testa tra le gambe del marito che ne approfittò per mettermelo in bocca fin quasi in gola, - non muoverti …- disse con tono malizioso - …adesso sentirai cosa vuol dire dolore, e non mordere il professore, qualsiasi cosa succeda capito?...- potei solo annuire anche se questo significò prendere ancora più profondamente il pene del mio padrone in gola - …brava, così, ancora… e non mordere… o mi arrabbio…- annuii ancora e lui rise mentre la padrona prese qualcosa in un cassetto, la sentii arrivare senza poterla vedere si mise a cavallo su di me voltando il suo culetto verso di lui, appoggiò la sua vagina bagnata sulle mie mani e poi mi disse - … pronta per la punizione piccola sgualdrina guardona?...- la prima sculacciata fu violenta, inaspettata e dolorosissima…per non mordere il membro che avevo in bocca lo strinsi con la lingua contro il palato emettendo un gemito che la eccitò ancora di più…non so cosa stesse usando, scoprii lo sculacciatore di cuoio solo alla fine, ma dava un dolore incredibile… la seconda mi provocò uno spasmo atroce…aveva colpito il dildo facendolo penetrare di colpo, la penetrazione mi fece contrarre il basso ventre e per poter respirare feci scorrere la lingua lungo il pene sempre tenendolo compresso, a lui piacque molto e incitò la moglie a continuare, lei non si fece pregare e ridendo mi colpì ancora, non so quante sculacciate ricevetti ma alla fine a forza di contrarre la lingua e scorrere sul glande del mio dolce persecutore sentii che cominciava a muoversi senza aspettare i colpi, incitava la Vicky a colpirmi più forte e la signora obbediva sfregandosi, sempre più bagnata sulle mie mani legate, che faticosamente tenevo aperte per poterla compiacere nel suo gioco…al culmine della sua dominazione sentii le sue ginocchia stringersi sui miei fianchi, la sculacciata seguente spinse il giochino ancora più dentro e il grido soffocato che mi uscì portò il professore all’orgasmo con un rantolo animale, sentii il suo membro ingrossarsi a dismisura, le prime pulsazioni e poi finalmente il suo sperma riempirmi la bocca, la signora nello stesso istante fu presa da una furia incredibile e continuò a colpirmi freneticamente mentre mi bagnava con una pioggia dorata calda e profumata le mani e la schiena…fu un attimo un gemito acuto e lungo accompagnò la contrazione del mio ventre e il mio orgasmo esplose in una pioggia che colando sulle gambe si univa a quella della mia domina…
Non so quanto tempo restammo così, io inginocchiata con il pene del professore in bocca, piena del suo seme che non riuscivo a inghiottire, la padrona che mi grondava addosso ed io che la sostenevo in una pozza oscena…continuando a bagnarmi come una cagna… alla fine lui si tolse e potei finalmente bere il suo meraviglioso regalo, lo pulii con la lingua come piaceva a lui e poi, quando lei si tolse da sopra di me mi spinse e caddi nel bagnato…allora finalmente mi slegò le mani e voltatami, sempre sdraiata, mi si stese addosso bagnandosi delle nostre urine e baciandomi profondamente quasi a riprendersi lo sperma del suo uomo… ci baciammo a lungo, lasciai che le sue mani scorressero sul mio corpo bagnato, il dildo con il peso della signora mi uccideva ma ero felice, mi sentivo in paradiso, schiava dei miei padroni e quando si sollevò seduta su di me era bellissima…chiusi gli occhi un attimo e non vidi arrivare lo schiaffo che mi colpì facendomi perdere i sensi…Quando mi ripresi lei era ancora su di me, la sua lingua sfiorava le mie labbra -…ti amo …- mi disse appena aprii gli occhi, poi mi girò sulla pancia ed abbassatemi le mutandine sfilò dolcemente il mio gioco ed il professore presami per i fianchi mi penetrò dolcemente per un tempo infinito fino a regalarmi il suo secondo orgasmo, che mi godei ormai sfinita da una serata che resterà tra le più belle della mia vita.
Volli andarmene senza togliermi le scarpine con i tacchi anche se questo fu uno sforzo immane, quando mi voltai sulla porta ad augurare la buona notte, ancora con le mutandine a mezza coscia, li vidi abbracciati guardarmi con dolcezza, lui mi mandò un bacio e lei mi augurò un felice sonno…chiusi la porta e mi avviai verso la mia stanza ancheggiando con lo sperma che mi colava dal buchino lungo le gambe e le calze…felice e sensuale… donna e … schiava.
Spero tanto di poter vivere ancora una serata così…piena di amore e dolce dominazione, un caldo bacio a chi mi leggerà, Lara
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