Racconti Erotici > trans > la mia prima gravidanza p.s. ( il ritorno della signora)
trans

la mia prima gravidanza p.s. ( il ritorno della signora)


di Membro VIP di Annunci69.it lara_diva
17.09.2015    |    2.107    |    4 9.8
"Quello che avvenne dopo ve lo dirò se avrete ancora voglia di leggerlo..."
…La notte fu strana, una sensazione di malessere mai provata mi impedì di dormire come speravo, ero vicina a lui, dopo un pomeriggio ed una serata meravigliosi, eppure mi sentivo agitata, pensai che fosse perché mi sentivo in colpa verso la signora, eppure lei si era raccomandata che mi prendessi “cura” del professore, cos’era allora quello strano senso di ansia?
Ero assolutamente innamorata di lui e quindi sarei dovuta essere felice, lo avevo finalmente avuto tutto per me, eppure quello strano malessere non passava. Finalmente, al mattino, mi alzai prima che lui si svegliasse mi sistemai e, truccata perfettamente, preparai la colazione come una brava moglie, ma quando aprii il forno con le brioches calde ebbi un improvviso attacco di nausea che mi costrinse in bagno dove appena entrata persi i sensi…ripresi conoscenza tra le sue braccia, mi aiutò ad alzarmi e mi accompagnò in soggiorno dove finalmente riuscii a riprendermi. Ebbi appena il tempo di spiegargli cosa era successo che squillò il telefono, era la signora che telefonava per augurargli il buon giorno, sentii lui che le spiegava cosa mi era successo e lei volle parlare con me dopo essersi fatta raccontare quanto successo durante la serata, lui naturalmente non nascose nessun particolare e la rassicurò sulla mia bravura come amante e la cosa mi fece sentire molto in imbarazzo, ma quando sentii la sua voce fui felice, era dolcissima, si fece spiegare i sintomi le caratteristiche dello svenimento e poi ridendo felice mi disse…” sei incinta tesoro!” incinta? Risposi, lei confermò e mi spiegò che si trattava di una gravidanza psicosomatica detta anche “isterica” e mi rassicurò che tutto sarebbe andato a posto al suo ritorno, il giorno dopo, le passai ancora il marito che sorridendo confermò quanto dettomi dalla signora, un saluto carinissimo terminò la nostra conversazione. Ero turbata, e tanto… sapevo di essere femmina dentro ma mai avrei creduto così tanto, lui mi fece rimanere a casa da scuola e dopo aver fatto, non senza problemi, colazione insieme mi riaccompagnò a letto, in quello matrimoniale, si assicurò che stessi bene ed uscì. Rimasta sola mi sorpresi ad accarezzarmi il basso ventre, stranamente teso, ed altrettanto tesi e sensibili scoprii i capezzoli che mi apparivano ingranditi su un seno che si era ingrossato percettibilmente. Mi alzai e andai verso lo specchio per vedermi…ero felice, mi sentivo bellissima le ciabattine con i tacchi mi davano una curvatura del culetto che metteva in risalto quell’inizio di rotondità e passai, tra nausee improvvise e fughe al bagno, la giornata a fantasticare.
Non ero mai stata così felice! Quando lui tornò, nel pomeriggio, mi baciò sulla bocca e si informò del mio stato accarezzandomi la pancia, mi chiese se la gonna non fosse troppo stretta e così facendo mi accarezzò il seno che era ancora aumentato, nell’arco di dodici ore prese la forma di un seno femminile seppure piccolissimo, mi affrettai a preparargli il pranzo ma lui preferì un caffè e subito dopo eravamo di nuovo abbracciati, mi ricordò che la signora si era raccomandata di aver cura di lui e, ridendo, mi fece accomodare in salotto vicino a lui. Io mi sedetti a terra appoggiando il mio viso sulle sue gambe, e lui aprendosi i calzoni, sfoderò il mio dono preferito. Presi subito a lavorare di lingua e labbra, ottenendo risultati fantastici, mentre chiamava la signora al telefono per aggiornarla del mio stato di salute. Venni così a sapere che la signora avrebbe anticipato il suo rientro per vedere “ la sua bambina” a quello stesso pomeriggio e così ebbi appena il tempo di assaporare il godere del professore, che dovette uscire per andare all’aeroporto.
Quando tornarono Lei era raggiante, aveva con sé una borsa enorme dalla quale estrasse un’infinità di cose carine destinate a me, en femme, dopo i saluti si congratulò per come avessi intrattenuto il marito impedendogli di andare con qualcuna di “ quelle puttane” delle sue amiche…fu dolcissima, mi spiegò che quanto successo era normale e, fattami rivestire in modo più adatto ( sexy ) ad una neo mammina, appena uscito il marito mi raggiunse in camera per un pomeriggio fantastico.
La signora era uno splendore, il trucco raffinato esaltava lo sguardo profondo e dolcissimo che mi faceva arrossire ogni volta di timidezza, la bocca risaltava, di un meraviglioso rosso scuro, sull’incarnato chiaro del volto e, appena morbidamente socchiusa, mi lasciava senza respiro dal desiderio di essere baciata…solo dopo un lungo istante realizzai tutta la persona… era vestita esattamente come me la sera dell’amplesso fatale… il suo seno bianco e perfetto ondeggiava sotto le coppe di pizzo della camicia che lasciavamo intravvedere i capezzoli pronunciati e scuri e guardando le scarpine meravigliose, che si era comprata prima del ritorno, vidi all’altezza dell’inguine una protuberanza che mi lasciò esterrefatta… Vicky aveva indosso uno strap- on di dimensioni angoscianti che invece di produrmi sgomento mi accesero di una voglia torbida.
- Eccomi, tesoro…, - disse sorridendo e avvicinandosi con la sua camminata sensuale
- Ti piacciono le mie scarpine ?- annuii e con dolce fermezza mi fece inginocchiare per terra e…
- Accucciati e baciale senza sporcarle con il rossetto.. – mi disse raccogliendo il frustino dal tavolo, era un gioco che lei amava in modo particolare e che, con il tempo, avevo imparato ad apprezzare anch’io… mi eccitava essere la sua ancella e, mentre baciavo le sue scarpe e facevo scorrere la lingua sui suoi piedi perfetti e avvolti dalle calze velatissime sentii la prima frustata arrivare, dolorosa ma desiderata, quasi aspettassi di essere punita per avere avuto rapporti con il professore.
I miei gemiti di dolore la eccitavano, le frustate si facevano più ravvicinate e violente ero sull’orlo di un pianto di dolore che trattenevo per non rovinarmi il trucco quando sfilatasi una scarpa mi infilò il piede tra le labbra…senza rendermi conto aprii la bocca e con la lingua ne accarezzai prima le dita e poi la pianta impazzendo di piacere per il contatto della mia lingua con la seta delle calze, andammo avanti così non so quanto, fino al momento in cui rimessa la scarpetta, e colpitami con una frustata cosi forte da lasciarmi senza respiro, si alzò e si sedette sul mio letto…
- Vieni puttanella, fai godere anche me… ma attenta sai che sei incinta, devi fare attenzione e
presami per mano mi aiutò a sdraiarmi vicino a lei. Mentre avvicinava la sua bocca chiusi gli occhi e sentii il suo respiro sulle mie labbra, si fermò un istante nel quale protesi le mie labbra verso di lei che si ritrasse, perfidamente, socchiusi la bocca per la delusione ma non ebbi il tempo di respirare che sentii il suo calore, la sua bocca morbida e sensuale e la sua lingua finalmente dentro di me, la sentivo muoversi dolcemente padrona e, come sempre, mi lasciai andare al suo volere… sentii la sua mano scorrere sulla mia camicia, indugiare, accarezzandola, sulla mia pancia, scendere sulle cosce, lenta, morbosa poi spostata la camicia e lasciate scoperte le gambe, cominciò a scendere fino alle caviglie e poi ai miei piedi, prese ad accarezzarmi le caviglie, i piedi e le scarpe ascoltando il mio respiro farsi breve e convulso, mi sfilò la ciabattina e cominciò a baciarmi e leccarmi il piede… mi sentii svenire dal piacere, lei se ne accorse e, fattami girare sul fianco, si mise dietro di me, si sollevò la camicia scoprendo il giocattolo perverso e mi sussurrò…
- Adesso ci divertiamo io e te… bambina maliziosa… il professore mi ha detto quanto sei brava ed io sono rientrata apposta per te… piccola troietta vogliosa –
e così dicendo prese a spingere il suo toy contro di me… quando lo sentii puntare contro il mio culetto ebbi un attimo di terrore, ma il lubrificante fece bene il suo lavoro e, nonostante il terribile dolore, entrò senza lacerarmi. Il gemito che mi uscì fu più un rantolo che ebbe il solo effetto di eccitare ancora di più la mia padrona inducendola a spingere in me quanto più fosse possibile quell’affare mostruoso… ero paralizzata dal male, quando sentii le sue cosce contro le mie natiche fui felice…non sarebbe entrata di più ma incominciò a muoversi con una abilità incredibile… soffrivo e godevo contemporaneamente quel dolore così atroce mi dava, per contro, un piacere animale mi ritrovai inginocchiata con lei che mi cavalcava sempre più violenta e feroce…volevo ancora piacere e ancora dolore… più piacere e più dolore…
- Picchiami, la supplicai, picchiami ti prego ! supplicai con la voce rotta in uno stato di eccitazione animale e malato
non dovetti aspettare… prima una sculacciata forte e precisa lasciò una traccia calda e a seguire il sibilo e lo schiocco del frustino produssero tutto il dolore che chiedevo…le lacrime non più trattenute sfecero il mio trucco che sentivo colarmi fino in bocca con un sapore dolciastro misto al salato delle lacrime, a questo punto la signora mi sfilò da sopra la camicia lasciandomi quindi nuda solo con il reggiseno e reggicalze, si sfilò e mi buttò a terra, quindi spogliatasi e restando anche lei solo in intimo prese a frustarmi su tutto il corpo escludendo, per precauzione, le parti interessate dalla mia gravidanza…infine si sedette sulla mia bocca e, sfilato lo strap, mi regalò delicatamente una pioggia dolcissima che bevvi avidamente fino all’ultima goccia…
- Brava la mia piccina, disse dolcemente, meriti un premio…-
e prese a strusciare la sua vagina calda e bagnata sulle mie labbra, sapendo che con la lingua l’avrei portata a godere, anche per assicurarmi il suo smegma meraviglioso… attimi di dolcezza inarrivabili poi, di nuovo, la penetrazione.
Sentivo, in quella posizione animale, il mio seno ondeggiare e il mio ventre muoversi sotto i colpi dei suoi fianchi, ricominciarono le frustate e le sculacciate poi le sue unghie entrare nella mia carne… sentii il suo rantolo diventare ossessivo, i movimenti scoordinati, violenti, convulsi e poi… il suo orgasmo pieno e il suo gemito quasi di ragazzina il suo ansimare mentre continuava stancamente a muoversi in me… impazzii completamente, anche la mia padrona godeva di me e con me… la contrazione al mio basso ventre fu tale che mi allagai come una cagna non riuscendo a trattenere niente…e quando uscì da me mi lasciai cadere supina in quel lago vergognoso che avevo prodotto…aspettando e accettando qualsiasi punizione lei decidesse.
Quello che avvenne dopo ve lo dirò se avrete ancora voglia di leggerlo. Mi piacerebbe farvi godere tutti per avermi letta fin qui, un caldo bacio, Lara
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per la mia prima gravidanza p.s. ( il ritorno della signora):

Altri Racconti Erotici in trans:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni