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I fiori e il ricatto


di Membro VIP di Annunci69.it lara_diva
20.04.2020    |    684    |    3 9.6
"Quando il sole lascia il posto all’ombra accendo la luce sempre incurante del vetro esterno che, come scoprirò poi, fa da specchio indiscreto..."
Grande notizia, alle tre di notte mi comunicano che dovrò tornare in Spagna, per tre giorni, e che il volo sarà alle 10, quindi mi preparo mentalmente all’ennesimo trasferimento e organizzo i turni con i cambi e quant’altro per sopperire alla mia assenza. Alle otto del mattino mentre lascio il reparto pronta a buttarmi sotto la doccia e poi in aeroporto vengo avvertita che chi doveva aspettarmi nella struttura spagnola, per un contrattempo di lavoro, non ci sarà per cui tutto rimandato. A questo punto approfitto del numero spropositato di giorni di riposo arretrati e decido una fuga in Italia.
Non riesco a trovare un volo low-cost neanche a morire per cui ripiego su un giro a Lisbona dove arrivo al solito hotel e, finalmente, ritorno Lara.
La giornata è meravigliosa, il Marzo portoghese regala profumi e colori emozionanti, incurante del rumore del traffico apro la doppia finestra commettendo, capirete poi perché, l’errore della mia vita.
Il tempo di una doccia e poi, vestita da signora inquieta mi infilo a letto chiudendo solo la prima serie di vetri. Al risveglio inizio a programmare la serata completando tutte quelle operazioni che una ragazza che vive da uomo compie per sentirsi in agio… trucco, smalto a mani e piedi, parrucca e pettinatura etc. quando il sole lascia il posto all’ombra accendo la luce sempre incurante del vetro esterno che, come scoprirò poi, fa da specchio indiscreto .
Non so per quale motivo, forse un’intuizione femminile, mentre mi truccavo ho guardato la porta e ho visto il biglietto infilato sotto di essa, incuriosita tento di prenderlo ma qualcosa lo blocca, apro piano e scopro che l’impaccio era un mazzo di fiori… commossa ed eccitata leggo il messaggio che diceva “ Se le facesse piacere incontrarmi lasci la busta aperta ed io alle 22 verrò da Lei, so che è italiana come me e mi sentirei onorato di fare conoscenza” … emozionata ho riposto in un vaso di fortuna quel dono così gradito dopo averlo tenuto contro il cuore un tempo infinito, incosciente e felice ho rimesso la busta sotto la porta avendo cura di lasciarla aperta e ben in vista quasi temessi che il misterioso personaggio potesse fraintendere … ero eccitatissima, e non ho nemmeno per un istante pensato ai rischi di quel gesto.
Ubriaca di felicità per quell’approccio così raffinato controllai il trucco e ogni particolare migliaia di volte, mi vestii in abito da sera e, feci appena in tempo, alle 22 in punto sentii bussare con discrezione e con il cuore in gola corsi alla porta.
Fu una sorpresa spaventosa, il latore del messaggio era un medico della compagnia per la quale lavoro… mi si fermò il cuore ma riuscii a sorridere sperando che non mi riconoscesse. I suoi metodi rivelarono subito che così non era, fui immediatamente presa per un braccio e buttata a terra, senza una parola mi fu addosso e cominciò a palparmi in modo brutale, aveva un forte odore di alcool, e per questo non ebbi il coraggio di reagire, si sfogò in modo orribile, penetrandomi senza alcun riguardo, uno stupro in piena regola, non una parola, solo modi rozzi per costringermi ai suoi voleri…non riuscivo nemmeno a piangere, adoro prendere un maschio in bocca ma così fu orribile, mi aveva penetrata in modo selvaggio per poi togliersi e prendere la mia bocca senza permettermi di sollevare la testa da terra muovendosi in modo convulso e producendomi conati da soffocamento ripetuti e dolorosi… a me piace essere la schiava del maschio ma a tutto c’è un limite, quando decise che era venuto il momento di godere mi voltò a pancia in giù ed entrò producendomi un dolore lancinante furono minuti di dolore assurdo, poi finalmente ebbe il suo orgasmo e la tortura finì. Spossato si lasciò cadere su di me e a quel punto trovai il coraggio di parlare “ perché mi ha fatto questo, lei ha una moglie bellissima e due figli splendidi, perché mi ha violentata, non le ho mai fatto niente…” La risposta mi lasciò atterrita, “ Mia moglie è frigida e non ho rapporti da mesi stavo impazzendo e quando ti ho vista ho deciso che avrei fatto pagare a te tutta la sua indifferenza” “ e adesso? Cosa farà? Io di questo lavoro ho assoluto bisogno, il denaro non mi serve per me ma ho problemi a casa e se lei parla mi rovina” “ adesso ho la puttana che mi farà divertire quando voglio, ormai sei mia e costretta a soddisfarmi quando mi viene voglia “fu la sua risposta “ però posso parlare io e allora qualcosa da perdere ce lo hai anche tu..” lo schiaffo mi colse di sorpresa, brutale, offensivo e crudele… “provaci …” e ripresami per il collo mi costrinse ancora a prenderlo in bocca, non era più eretto e quella cosa moscia e bagnata mi disgustava… o no? L’idea di essere schiavizzata e la paura di un outing che mi sarebbe stato fatale mi davano uno strano piacere, perverso… il dolore dello schiaffo adesso mi eccitava ero infoiata, non eccitata… volevo farlo godere ancora per sentirmi padrona del gioco cominciai così a succhiarlo con violenza e il risultato fu di farlo di nuovo indurire, lo morsi con decisione fingendo un movimento sbagliato e il suo grugnito di dolore e il successivo schiaffo mi produssero un brivido di piacere… ero io a dirigere e lui era il mio gioco!!! Mentre sentivo il suo nuovo orgasmo riempirmi la bocca capii come comportarmi in futuro, bevvi avida il suo seme ma continuai a fingermi sottomessa e impaurita mentre si ricomponeva tenendomi, con un piede sulla gola, sdraiata a terra. Uscì lasciandomi così, senza aggiungere altro se non un” tieniti pronta per la prossima volta sgualdrina… comunque sei stata brava magari, torno con qualche amico “guardai la porta chiudersi e rimasi così, riversa sul pavimento in preda ad un misto di dolore, eccitazione e frustrazione strani… chi o che cosa ero? Mentre cercavo di riprendermi venni attratta dall’illuminarsi della finestra e lo vidi… ecco come mi aveva vista e spiata durante il giorno, ora, nel buio, lo vedevo muoversi nella sua stanza, ogni tanto guardava verso di me e fui presa da una voglia devastante non riuscivo ad alzarmi contorcendomi sul pavimento, in preda a convulsioni incontenibili, raccoglievo lo sperma che scendeva dal mio culetto e me lo spalmavo sulle labbra leccandolo poi come una ossessa fino ad un orgasmo animale che contrasse il mio basso ventre in uno spasimo drammatico, mi piegai sul pavimento mugolando come una bestia fino a quando non sentii il calore della mia pioggia dorata che bagnava il mio vestito … quando mi riebbi, dopo diversi e faticosi tentativi mi rialzai e andai a chiudere la doppia finestra del balcone, le luci della città e il fresco pungente della notte mi risvegliarono completamente, guardai l’ora, erano poi solo le 23,30… magari andare ancora in giro? Mi accorsi di essere ancora eccitata e vogliosa di sesso estremo e la sola idea mi produsse un altro orgasmo caldo e liquido che mi fece accasciare sul terrazzino, preda delle mie follie erotiche.
Ripresi un attimo di controllo quando sentii che l’abito bagnato era diventato freddo e, chiudendo la finestra maledetta, potei tornare ad una parvenza di normalità … guardandomi allo specchio vidi una persona orribile, avvolta in un abito ormai inzuppato e senza forma e le calze, rotte in più punti, rivelavano le violenze subite, lasciai cadere il vestito e cominciai a spogliarmi pervasa da un sentimento strano, forse rabbia o magari coscienza che quando hai un membro in bocca sei tu la padrona e non il contrario… decisi di rimandare l’uscita al giorno dopo, del resto sarei rimasta lì ancora due giorni e certamente qualcosa avrei combinato.
Mi infilai sotto la doccia e poi lavai sotto la stessa il mio meraviglioso abito blu, regalo di una mia amata sorellina italiana, e poi finalmente ripulita e rivestita da notte mi infilai sotto le coperte al caldo.
Non fu una notte facile, per calmarmi dovetti infilarmi il mio dildo e successivamente dei collant per tenerlo dentro e, nonostante ciò, spesso mi svegliavo in preda a voglie bestiali contorcendomi e cercando piacere nel dolore che il giochino mi procurava finalmente riuscii a dormire e al risveglio…
Ma questo ve lo racconto nel prossimo capitolo, grazie per avermi letta fino a qui, vi bacio, Lara


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