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Lui & Lei

Il commesso viaggiatore. Capitolo finale


di jackflash
07.01.2023    |    3.042    |    2 7.5
"Aveva finalmente trovato la sua dimensione..."
E così Sandro si avviava ai cinquant'anni solo come un cane. Era tornato a vivere dai suoi, ormai parecchio anziani e mentiva a suo padre sulla situazione dell'azienda che ormai era allo stremo. I suoi, che continuavano a vivere in una casa troppo grande, faticavano a pagare le bollette perché, con un escamotage che gli avrebbe causato vergogna per il resto dei suoi giorni, aveva convinto sua madre a trasferire quasi tutti i soldi sul conto dell'azienda e questo solo per coprire i buchi più urgenti.
Si sentiva depresso e così il sesso diventò soprattutto una valvola di sfogo.
Un giorno, entrando in un bar in cui non andava da qualche anno, scoprì che dietro al bancone ora c'era Morena, un amica dei tempi della scuole medie e così iniziò ad andarci spesso. Morena non era una gran figa ma Sandro sapeva che era una che si era sempre data da fare. Ora era separata e senza figli e così Sandro iniziò a lavorarla ai fianchi solo per avere sesso facile e, soprattutto, gratis.

Non ci volle molto. Sandro si presentava in orari in cui la clientela era scarsa e quasi per caso buttava sempre il discorso sul sesso. Lei non si fece pregare. Raccontò che con un amica andava in discoteca per "beccare cazzi giovani" e non tornavano mai a casa senza prede. Il record era stato quando avevano rimorchiato 5 ventenni o giu di li qualche mese prima "Avevo tutti i buchi occupati da veri pezzi di marmo" Il fatto che lei insistesse sui "cazzi giovani" stava quasi per scoraggiarlo ma una sera fu lei a chiamarlo proprio mentre stava per andare a dormire presto mentre valutava se masturbarsi davanti ad un video trans.
"Hai da fare?" chiese
"No, stavo andando a dormire"
"Fai un salto da me" erano dieci minuti di strada e Sandro non se lo fece ripetere due volte

Senza preamboli lei si presento alla porta nuda. Capelli rossi ramati a caschetto, tette sospettosamente sode, fica coperta da peluria rossiccia (ma allora è rossa naturale, si disse Sandro) e quando si voltò, culone adornato da un pò di cellulite cosa che a lui non aveva mai dato fastidio. Amava le donne mature dai tempi di Mara e Roberta e sperò con tutto il cuore che Morena non si fosse lavata fica e culo. Lei lo precedette sul divano mettendosi culo all'aria e Sandro iniziò a lapparla con vigore. Il suo ano aveva un sapore pungente e un odore inequivocabile ma inebriante. A quel punto Sandro, che ormai nella sua vita non aveva più nulla da nascondere, le chiese di fargli al stessa cosa.
"Cazzo, si" rispose lei ed iniziò a dedicarsi al suo culo con grande ardore.
Col tempo e con gli innumerevoli cazzi che aveva preso, Sandro aveva iniziato ad avere comportamenti molto "femminili" quando gli infilavano la lingua in culo. Si allargava le chiappe e dimenava il culo nemmeno stesse ballando il twist. Lei se ne accorse e gli chiese se era gay.
"No, ma mi piace farmi scopare"
"Be, anche a me" e così dicendo lo fece girare e si impalò sul suo cazzo prima guardandolo in faccia e poi dandogli le spalle. Con il cazzo dentro Morena urlava come una lupa e soprattutto veniva copiosamente e quasi continuamente, tanto che Sandro si ritrovò tutta la zona del pube, ma anche le gambe giù fino alle caviglie, inondato di umori. Quando si staccò gli chiese se voleva venirgli in bocca o preferiva due dita in culo "E comunque puoi lo stesso venirmi in bocca" aggiunse
Sandro, ovviamente, preferì la seconda ipotesi così lei si sdraiò prendendo in bocca il suo cazzo con lui che carponi prendeva allegramente indice e medio di Morena. Venne parecchio e Morena mandò tutto giù.

La cosa con Morena proseguì. Si vedevano una volta alla settimana anche se nel frattempo lui aveva trovato il modo di entrare in un gruppo su un sito di annunci ed iniziò a partecipare ad orgie gay dove iniziò ad essere anche attivo anche se non tutte le volte. Lo disse a Morena che, dopo averci pensato su un paio di settimane, una sera lo accolse avvisandolo che aveva in mente qualcosa di diverso. Lo portò in camera e sul letto c'era un completo intimo femminile di colore rosso, delle autoreggenti ed un tubino nero.
"Bè?" chiese lui
"Mettiti questa roba, ho faticato a trovare la tua misura e costa anche cara. Ti aspetto di là"
Sandro valutò i pro e contro, gli sembrava una cosa eccessiva persino per lui che alla fine era sempre rimasto un amante della fica anche da passivo gay ma come sempre alla fine il responso toccava al suo cazzo. Solo mettendosi le autoreggenti si ritrovò con un erezione spaventosa e una volta vestito il suo cazzo stava per esplodere tanto che si vedeva la gobba sotto il tubino.
Morena era sul divano nuda Si alzò, lo baciò e poi gli toccò il cazzo sotto il tubino "Ti eccita la cosa, vero?" e senza attendere la risposta lo mise a novanta sul divano e da sotto il cuscino estrasse un enorme fallo di gomma nera. Gli sputò sull'ano, poi unse il cazzo nero con un lubrificante e cominciò a trapanargli il culo. Era davvero un calibro a cui non era abituato ma quando fu dentro Morena notò che il cazzo di Sandro era durissimo e sussultava ad ogni affondo "Godi come una donna! Fai la voce di una donna!"
Sandro aveva male ma stava anche godendo e così fece la voce da donna emettendo piccoli urli in falsetto per poi passare a frasi intere del tipo "Rompimi la fighetta, sono la tua vacca, il tuo cesso"
L'obiettivo di Morena era vederlo venire senza toccarsi e così accadde

Sembra strano ma dopo poco tempo Sandro si trasferì da lei. Spesso faceva l'uomo e la scopava davanti e dietro ma qualche volta si vestiva da troia (nel frattempo lei lo tenne sempre ben depilato ovunque) e quando lo faceva non aveva più freni inibitori. Morena lo scopava, gli pisciava in faccia e si faceva praticare lunghe sedute di anilingus dopo aver cagato (ma anche dopo essersi pulita, in pratica si faceva fare il bidet)
Stanno ancora insieme e Sandro, che teme sempre di finire sul lastrico da un giorno all'altro, è felice almeno da questo punto di vista. Forse tutte le sue esperienze precedenti dovevano portarlo fino a qui. Aveva finalmente trovato la sua dimensione. FINE
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