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Lui & Lei

Il commesso viaggiatore cap. 1


di jackflash
27.12.2022    |    778    |    0 10.0
"A vent'anni non aveva quasi mai battuto chiodo..."
Sandro era nato con la camicia. Famiglia parecchio benestante con azienda che commerciava in macchine utensili ed affini e tanti soldi che giravano specie negli anni 80'
L'idea era di fare l'università ma alla fine dello scientifico Sandro non ne volle sapere di proseguire e così convinse suo padre a farlo entrare in azienda. Dopo qualche mese passato alla scrivania però capì che quella non avrebbe mai potuto essere la sua vita e così chiese di poter diventare venditore esterno.

Chiedi e ti sarà dato, soprattutto se sei figlio del capo e così ebbe inizio la sua avventura di venditore. Si vendeva bene, ai tempi, e Sandro funzionava ed il fatto che suo padre fosse molto conosciuto e stimato nell'ambiente di certo aiutava. Sandro però amava girare anche per un altro motivo; quando era fuori in macchina il suo livello di eccitazione sessuale era sempre altissimo. A vent'anni non aveva quasi mai battuto chiodo. Carino, secondo le ragazze, ma un pò goffo nel proporsi e con una faccia troppo perbene. In quegli anni la prostituzione stradale era senza controllo o quasi. Tutte prostitute italiane e, ma solo in alcune zone, trans brasiliane. Sandro iniziò a fermarsi ma finiva per farsi solo masturbare per paura delle malattie. Chiedeva alle donne di spogliarsi sotto per farsi toccare e qualcuna fingeva anche che gli piacesse. Col tempo si stancò di farsi fare seghe ed iniziò a scoparsele, offrendo extra importanti per farsi dare il culo. Usciva con ragazze ma era in quei rapporti a pagamento che si vedeva il vero Sandro, senza alcun freno inibitore.

Poi un giorno durante una visita in una azienda fu costretto ad attendere per parecchio tempo la persona con cui doveva parlare e così iniziò a chiacchierare con una signora alla reception. Mara, una cinquantenne non bella ma con uno sguardo molto lascivo, aveva una decina di chili di troppo, tettone che metteva bene in mostra e un culone sempre strizzato in jeans troppo stretti. Quel giorno Mara iniziò a provocarlo, dopo aver fatto una decina di minuti di conversazione "standard"
"Hai la fidanzata? Mio figlio ce l'ha e se la porta a casa. Devo suonare il campanello quando torno perché il signorino vuole essere avvisato del mio arrivo quando sono in camera a scopare. Lo fai anche tu?"
Sulle prime Sandro era imbarazzato ma poi il suo cazzo cominciò a destarsi. Non aveva mai parlato di sesso così apertamente con una donna.
"Eh, si, alla vostra età avete sempre il pisello duro. Mio figlio lascia sempre segni sulle mutande...."
"Anch'io" rispose Sandro "A dire il vero è duro anche adesso" proseguì sbalordito da quello che aveva appena detto
"Davvero?" Mara si alzò da dietro il bancone per guardare il pacco di Sandro prima di risedersi e sorridere
"Deve essere di marmo. Sono io che ti eccito?"
"Si"

Il dialogo fu bruscamente interrotto dall'arrivo della persona con cui Sandro aveva appuntamento ma Mara riuscì a sussurrare qualcosa nel suo orecchio "Esco alle 5, aspettami nel parcheggio del supermercato vicino al semaforo qui avanti"
Sandro arrivò al parcheggio alle 16,30 e scese dall'auto per fare in modo che Mara lo vedesse. Qualche minuto dopo le 5 lei arrivò e si accomodarono sull'auto di lui.
"Cosa vuoi fare, porco?"
"Scoparti"
"Conduco io la danza. Metti in moto e vai dove ti dico io"
Dieci minuti dopo erano in un bosco isolato anche se a pochi centinaia di metri dalla statale. Era giugno quindi Mara decise di fare tutto fuori dalla macchina. Scese, si abbassò jeans e mutande, si accucciò e fece una pisciata lunghissima davanti ad un infoiatissimo Sandro.
"Adesso asciugami con la lingua" disse mettendosi a novanta gradi sul cofano dell'auto. Sandro obbedì gustando gli umori della porca mischiati al salato delle gocce di urina mentre quella lo incitava ad usare anche le mani. Sandro aveva quasi infilato tutta la mano destra quando lei ordinò seccamente "Lingua e dita in culo. Sbrigati perché poi tocca a me muovere le mani" Il buchino aveva un sapore pungente e lei si accorse del suo disagio "Ho cagato prima di uscire, fammi il bidet, maiale" e lui lo fece. Il suo cazzo era al limite dell'esplosione ma lei gli aveva detto più volte di non toccarsi. Con tre dita in culo Mara iniziò ad urlare e trenta secondi dopo squirtò fortissimo concimando col suo liquido un metro quadrato di prato.

Lei si voltò, espressione sconvolta e capelli appiccicati al viso "Spogliati sotto" ordinò. Sandro non si aspettava la mossa seguente di Mara che lo mise a novanta e gli rese il servizio che lui aveva fatto poco prima. Aveva un dito in culo mentre Mara lo mungeva come una vacca. Non sarebbe durato molto ma lei smise al momento giusto. Si mise a pecora sull'erba e, sempre con il solito tono autoritario "Forza rompimi la fica" Sandro la monto' con una foga che non aveva mai messo in nessun rapporto sessuale fino ad allora mentre lei urlava cose senza senso mentre lui le veniva dentro. Stava per tirarlo fuori ma lei voleva ancora una cosa "pisciami in fica" Sandro era interdetto "Ma..." "Niente ma, stronzo. Fallo e basta" E lo fece. Lei poi si accovacciò per buttare fuori l'urina di Sandro e lo fece guardandolo in un modo che gli fece tornare duro il cazzo. Tornarono al parcheggio e mentre Sandro stava per dire che sarebbe ripassato da lì un paio di settimane dopo, lei lo anticipò. "E' stata una volta e basta. Nessuna replica. Ci siamo capiti?"
Lui fece segno di si con la testa ma nelle settimane seguenti usò le immagini di quel giorno per masturbarsi furiosamente...mentre si infilava un dito in culo.....
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