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Lui & Lei

La vicina culona


di LoveFree90
21.03.2021    |    22.675    |    8 9.8
"Mi misi a letto e come al solito prima di dormire faccio il solito giro dei social..."
Avevo 25 anni e vivevo con i miei in quella casa da un anno più o meno. Un parco tranquillo di poche case una attaccata all’altra che davano tutte sul cortile in comune. Avevamo buoni rapporti con tutti i vicini, soprattutto con Anna una bella milf poco più che cinquantenne alta un metro e settanta circa, non molto prosperosa di seno e giusto un po’ di pancia che vista l’altezza si notava poco. Quello che si notava era un culone pazzesco, sporgente e grasso, di quei culi non perfetti diciamo, ma che sembrava stesse a pecora anche in piedi. A me faceva andare il sangue alla testa ogni volta che lo vedevo.
Non c’era mai stato niente che mi facesse pensare a qualcosa fino a quando un giorno ci incrociammo e mi salutò’ dicendomi:

“Ciao bellissimo.”
“Ciao Anna..”

Mi fece l’occhiolino e andò dentro. Rimasi imbambolato, avevo sbagliato pensavo. Avrei dovuto dire qualcosa, essere un po’ più esplicito. Che coglione pensai. Magari voleva farmi capire qualcosa, o magari stavo fantasticando troppo. Fatto sta che da quel giorno ci pensavo molto spesso, e la prossima occasione non me la sarei fatta scappare.
Passò qualche settimana durante le quali ci salutavamo sempre da lontano o quando magari veniva da me a chiacchierare con i miei.

Fino a quando un pomeriggio uscii con la macchina dal cancello e lei era a piedi nel viale. Mi accostai e le chiesi se era tutto apposto.
“Sisi...il cane è scappato e vado a recuperarlo”
“Sali lo cerchiamo insieme” le dissi.
“No tranquillo sicuramente sta in fondo alla strada in quel pezzo di terra abbandonato”
“Dai ti accompagno, nessun fastidio”

Esito’ qualche secondo e sali’ in macchina.
“Che buon profumo hai” disse
“Ti piace?”
“Si molto..complimenti...ecco fermati qua, di sicuro si è infilato in quel vicoletto”

Girai con la macchina in quella strada un po’ isolata fermai la macchina la guardai e dissi:

“Anna devo dirti una cosa...sei davvero bella, mi piaci davvero tanto.”
“Ma cosa dici...sei matto? Potresti essere mio figlio” disse sorridendo.

Il fatto che sorridesse mi diede una speranza e soprattutto mi diede la spinta a essere più audace. Le misi una mano sulla gamba e mi avvicinai a lei come a baciarla.

“Ma che cazzo fai!” E mi tolse la mano incazzata e imbarazzata.
“Scusami Anna..davvero è che tu mi piaci sul serio..ma ti chiedo scusa ancora”.
“Non ti preoccupare..lasciamo stare va”
Saluto’ e scese dalla macchina. Mamma che figura di merda pensavo. Avevo frainteso o avevo sbagliato momento? Fatto sta che non ci avrei più provato.

Passarono due mesi circa da quell’episodio, e quando ci incrociavamo mi salutava sempre cordialmente, il che voleva dire che non portava rancore o che voleva che ci provassi di nuovo? Il dubbio mi tormentava ma la paura di fare una nuova figura di merda spegneva subito il mio entusiasmo.

Una sera di luglio mi ritirai che erano l’una di notte. Parcheggiai l’auto e stavo entrando in casa quando mi accorsi che lei stava al balcone a fumare. Sapevo che era sola. I figli grandi ormai erano fuori in vacanza e il marito fuori per lavoro.

“Non si dorme?” dissi da lontano senza urlare troppo.
“No fa un caldo stasera..beati voi giovani che la sera non state in casa”
“Devi uscire anche tu allora.” dissi ridendo.
“Eh magari!!”
“Allora buonanotte Anna.”
“Buonanotte bellissimo” e spari’ dentro.

Ecco di nuovo pensavo. Bellissimo un cazzo. Poi quando le metto la mano fra le gambe si ricorda che potrebbe essere mia mamma. Ma vaffanculo. Era meglio non pensarci.

Mi misi a letto e come al solito prima di dormire faccio il solito giro dei social. Vado su Facebook è la vedo “on Line”. Senza rifletterci troppo, temendo che potesse spegnere il tel, e sicuro che non avesse il marito accanto decido di mandarle un messaggio.

“Allora non hai proprio sonno” scrissi. Visualizzo’ immediatamente, il che era già buon segno.
“Te l’ho detto..fa caldo..e tu?”
“Fumo una sigaretta e vado a letto..avrei voluto fumarla con te così per compagnia, ma poteva infastidirti visto quello che successe l’ultima volta”
“Figurati è acqua passata..e comunque non sarebbe stato un fastidio”
“Bene allora facciamo così...domani mi ritiro alla stessa ora e la fumiamo insieme”
“Ma non so se sono sveglia a quell’ora...è capitato adesso ma di solito dormo già”
“Allora se ci sarai bene sennò fa niente...buonanotte allora” e le mando lo smile del bacio col cuore
“Buonanotte bellissimo” con lo stesso smile.

Questa conversazione accese di nuovo le mie speranze. Tant’è che il giorno dopo non vedevo l’ora che si facessero l’una di notte.
La sera uscii con degli amici che a mezzanotte già tornarono a casa, e mi tocco’ girovagare a vuoto fino all’ora stabilita sperando che la
mia vicina stesse lì ad aspettare. Era la prova del nove. Se fosse stata al balcone ci avrei provato di nuovo.
Aprii il cancello automatico e posai la macchina. Con mia grande gioia era lì. Mi avvicinai e salii le scale fino alla sua porta che dava sul balcone. Notai che la sigaretta era intera per cui l’aveva accesa appena aveva sentito il cancello.

“Ero convinto di non trovarti” nel frattempo accesi anche la mia.
“Se eri così convinto, perché sei stato così puntuale?” Chiese.
“Perché lo speravo..” e nel dirlo mi avvicinai un po’. Stavolta non si ritrasse e non disse nulla, anzi nulla per fermarmi perché disse sottovoce:

“Mi piace tanto il tuo profumo”

Avvicinai il mio viso al suo e le chiesi di sentire meglio. Anna si avvicinò
e annuso’ forte toccandomi il collo col naso. Girai leggermente il viso e le toccai la guancia con le labbra. Non reagì, o almeno non reagì male.

“Ho sete disse..vuoi qualcosa? Disse entrando.
“Va bene anche dell’acqua..”risposi.

Lei da dentro mi fece segno con la testa di entrare. Chiusi la porta dietro di me. La raggiunsi in cucina, era di spalle e avevo quel culone davanti. Indossava uno di quei vestitini da casa molto leggeri sopra il ginocchio che forse usava come pigiama.
Mi avvicinai, le misi le mani sui fianchi e iniziai a baciarle una spalla e poi il collo. Non oppose resistenza, anzi chino’ il collo per farsi baciare meglio. Le appoggiai il pacco sul culo per farle sentire il cazzo. Inarcò un po’ la schiena per sentirlo per bene.

“Quanto mi arrapi porca..”
Ne frattempo le avevo abbassato le spalline del vestito e tolto il reggiseno. Le toccavo i seni da dietro, sentivo i capezzoli durissimi e lunghi. La girai e iniziai a baciarli e succhiarli.

“Si bravo...così..sei un porco..” sussurrò.

Leccai le tette, il collo, il mento fino a baciarla forte, con una passione che la sciolse. Le leccavo le labbra, la faccia, succhiavo la lingua. La saliva colava dalle bocche apertissime. Nel frattempo le tolsi il vestito e le misi una mano nelle mutande. Prima di arrivare alla fica bagnatissima le mie dita passarono per una folta peluria curata. Le stimolai prima il clitoride e poi le infilai due dita dentro.

“Ti facevi attendere...vedi come sei arrapata..sei una porca..”
“Leccami la fica..ti prego fammi godere...”

La presi per mano e andammo sul divano. La feci mettere a pecora.
Le abbassai lo slip, avevo davanti l’immagine che avevo sognato tante volte. Quel culo enorme e carnoso tutto per me. Baciai le natiche e piano piano raggiunsi il buco.
Mentre con le dita penetravo la fica ormai fradicia iniziai a leccarle prima le pareti dell’ano, e poi letteralmente la inculavo con la lingua. Ci sputavo sopra e leccavo. Poi scendevo alla fica e davo delle lunghe leccate da giù a su. Anna era in estasi ansimava come non faceva da tanto credo.

“Che culo hai Troia...ti piace come te lo lecco?”
“Sii..continua..nessuno mi ha mai leccata così..ahhh...”

Spinsi così forte la lingua nella fica che il naso le entrò nel culo quasi.
Anna allungo’ una mano e fece pressione sulla mia testa.
Capii che voleva di più. Mi stesi sul divano e le dissi:

“Siediti sulla mia faccia..godi nella mia bocca..”

Non se lo fece ripetere. Si sedette e inizio’ a strusciare la fica e il culo su tutto il mio viso. Si alzava per farsi leccare meglio e per farmi respirare. Andò avanti così per qualche minuto poi mi blocco’ la testa con le mani e aumento’ il ritmo e la pressione. Alzo’ una gamba mi mise l’ano in bocca e inizio’ a toccarsi forte. Quando raggiunse l’orgasmo mi schiaccio’ la fica in bocca e iniziò a tremare tutta. Avevo la faccia come se mi avessero buttato una secchiata d’acqua. Si tolse per farmi alzare, respirava ancora affannata. Si avvicinò e mi baciò la bocca e il viso.
In tutto ciò ero Ancora vestito, avevo il cazzo che stava per strappare i jeans. Sapevo che sarei venuto subito e che non avrei potuto farla godere con il cazzo. La feci stendere sul divano e aprire le gambe.
Le infilali due dita nella fica. Era un lago. Non si sottrasse, voleva ancora godere. Ormai era in trans Anna, avrei potuto farle di tutto in quel momento. Spinsi più forte che potevo, dentro e fuori, sopra e sotto quasi con violenza. Volevo farla squirtare, quel rumore come a battere le mani nell’acqua mi fece pensare che c’era quasi. Purtroppo non schizzò, in compenso ebbe un orgasmo che la squasso’, dovette mettersi le mani sulla bocca per trattenere le urla. Ebbe praticamente le convulsioni.

Lasciai che si riprese un attimo, mi avvicinai e le chiesi:

“Era tanto che non godevi come la Troia che sei..adesso tocca a me..”
La aiutai ad alzarsi e la feci mettere in ginocchio.

Mi abbasso’ i jeans e i boxer e svettò il mio cazzo già pronto.

“Lo sapevo che avevi un cazzo bellissimo.. mmm...siii...che buon sapore..ora sborrami in faccia porco..”

“Ti piace la sborra Troia?”

“Mmm...sii..dammi la tua sborra giovane..sono la tua Troia”

Ero pronto, ma non volevo ancora venire, quindi le prendevo la testa e mi facevo leccare le palle. Me le prendeva tutte in bocca, le leccava. Poi glielo rimettevo in bocca e ancora giù alle palle.
Feci questo giochetto tre quattro volte finché nn resistertti più.

La tenevo per i capelli, indietreggiai un po’ e cominciai a segarmi più forte che potevo.

“Si così..sborrami tutta...in bocca, in faccia...porco”
“Apri la bocca Troia...eccolo...sto arrivando...ahhhh...ahhh..”

Fu una sborrata memorabile, il primo schizzo lungo e denso le arrivo sui capelli e sulla fronte, il secondo dritto in bocca e gli altri tre quattro li indirizzai sulle guance e sul naso. Era ricoperta di sperma. Ingoiò quello che aveva in bocca senza troppa difficoltà.

Si alzò e andò verso il bagno per sciacquarsi. La seguii, era chinata sul lavandino, con il culo in bella mostra. Mi guardò mentre si asciugava e sorridendo mo chiese:
“Ma davvero ti piace il mio culo?”
“Mi fa morire il tuo culone..sei una vacca da monta Anna.”
“Mio marito nemmeno mi guarda più”
Tuo marito non capisce un cazzo...e comunque adesso ci sono io...perché mo credere che sia finita qui”

Si avvicinò, mi diede un bacio in bocca e disse:

“Sei così carino che quasi quasi ti lascio incularmi”

La strinsi forse il culo e la baciai. Stavolta mi fermo’.

“Voglio che mi scopi la fica e il culo..ma non ora, è tardi”

Ci salutammo tornai a casa soddisfatto e già col pensiero al prossimo incontro.

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