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Sconosciuti a Milano


di LoveFree90
05.02.2022    |    12.718    |    4 9.8
"Mi alzai, le misi tre dita nella fica e spinsi più forte che potevo..."
Decidemmo di passare un week-end a Milano, sabato-lunedì, solo io e lei. Conosceva benissimo la città perché ci aveva vissuto per lavoro due anni prima. All’epoca eravamo solo scopamici ma io ne ero già follemente innamorato. Ero così tanto preso che le prime volte, nonostante fossimo dei maiali molto aperti mentalmente (aperti a ogni tipo di esperienza), non ero riuscito a raggiungere l’erezione per la troppa emozione credo. Problema risolto col tempo, e trovata la “soluzione”, non ne abbiamo più potuto fare a meno, di scopare intendo. Ogni volta era come guardare un film porno diverso, dove i protagonisti eravamo io e lei.
Ne abbiamo fatto di sesso, in ogni forma e in tanti luoghi. Abbiamo fatto qualche esperienze anche con terze persone, ma sempre gente che conoscevamo o comunque con persone con le quali prima di andare in camera da letto, ci passava del tempo per instaurare un minimo di conoscenza. Ci eravamo sempre trovati bene, ogni volta uscivamo da quelle stanze sempre più innamorati e il sesso fra noi ne giovava tanto.

C’era una cosa però che sapevo lei desiderava tanto fare, anche perché ne avevamo parlato, ossia scopare con un perfetto sconosciuto. Si’ proprio così, uno appena incontrato a cui dare un nome falso e andare subito al sodo, senza troppi giri di parole. La cosa un po’ mi spaventava, un po’ mi ingelosiva, il pensiero di lasciarla sola con un estraneo, non so come potesse prendermi. D’altro canto ogni volta che usciva fuori il discorso il cazzo mi si smuoveva, e se iniziavamo a immaginare proprio la situazione, mi veniva duro come il marmo istintivamente. E per quelli come noi non si può resistere ai propri istinti a lungo.

Erano le 19 più o meno della domenica, saremmo ripartiti la mattina seguente. Stavamo facendo un aperitivo a un bar nei pressi del duomo, dove alloggiavamo col b&b.
Lei era al terzo gin tonic ed era un po’ su di giri. Fra baci e battute piccanti, la stuzzicavo a ogni uomo o donna di bella presenza che passava.

-“Amore ti scoperesti quello laggiù con la barba?.”
-“Cavolo amo, ovvio! Vedi quanto è figo!”
-“Lo faresti ora? Scopare uno sconosciuto?”
-“Amore sono così arrapata che mi scoperei chiunque tu volessi.”
-“Facciamolo..”
-“Sei serio?”
-“Si…cambiamo bar, ci sediamo su due tavoli diversi, e prima o poi qualcuno ti avvicinerà. E li deciderai.”
-“Amore ma…non so..sei sicuro?”
-“Io ti osserverò semrpe, se capisci che si può fare, invitalo a salire al nostro b&b, io vi seguo da lontano e aspetto fuori la porta, e quando se ne andrà entrerò’ e mi racconterai tutto.”
-“Sono infoiata come un’animale.” Si avvicinò e mi bacio’ forte.

Cambiammo bar come detto. Si sedette prima lei e poi io più in disparte.
Ordino’ il solito gin tonic e si accese una sigaretta. Da lontano ci guardavamo e sorridevamo arrapati. Io lo ero da morire.
Tempo dieci minuti la vedevo flirtare con un ragazzo due tavoli più in là. Erano due amici, ma lei ne aveva puntato uno. Alto, moro, abbastanza fisicato che non le aveva tolto gli occhi da dosso, soprattutto alla scollatura che mostrava la sua quarta di seno in tutto il suo splendore.
All’improvviso vedo lui che le si avvicina con la scusa di accendere. Due minuti e lo fa sedere al suo tavolo. Chiacchierarono una ventina di minuti, ogni tanto mi lanciava qualche occhiata per tranquillizzarmi.

Ad un certo punto vidi lui avvicinarsi e dirle qualcosa all’orecchio. Lei di risposta si avvicinò a lui e gli sussurrò qualcosa, dopodiché si alzarono e uscirono. Passandomi vicino mi fece l’occhiolino. Non mi scoccia confessare che la cosa mi stava arrapando tantissimo. Non vedevo l’ora di farmi raccontare tutto.
Si incamminarono verso il b&b e ci entrarono. Era fatta. La mia ragazza stava per scopare uno appena incontrato.

Aspettai 15 minuti più o meno, ma mi sembrò un’eternita’, poi salii anche io. Raggiunsi la camera nostra. Non ci fu bisogno di attaccarmi alla porta con l’orecchio. Si sentivano abbastanza chiare le botte che le stava dando. Ero sicuro la stesse prendendo da dietro. Le sue grida poi, mi provocarono un’erezione mai vista.

-“Ahh…siii..così…cazzoo…siiii…ahhhhh…”

Credo lui dovette chiamarla puttana, ma non ne ero sicuro.
Dopo un po’ udii gemiti maschili, credo fosse venuto. Mi chiedevo dove? In bocca? Sul viso? Dentro al preservativo?

Mi allontanai comunque. Scesi giù e aspettai che lui uscì. Quando fu fuori, sentii che invio un audio al suo amico credo:

-“Minchia bro, che Troia!”

Feci le scale a 4. La porta era aperta. Entrai e la chiusi.

Era in mezzo al letto con le gambe larghe che si masturbava. Ci aveva tre dita infilate e faceva dentro e fuori e se le leccava. Mi faceva impazzire.

-“Vieni e leccami il culo e la fica mentre ti racconto.”

Mi spogliai in tre secondi, la baciai prima un bocca.

-“Sai ancora di cazzo…porca..”

Mi prese la testa e me la spinse giù. Le leccai prima il culo come piaceva a lei, mentre si toccava sempre più forte e ansimando comincio’ a raccontare.

-“Si è avvicinato con la scusa dell’accendino, gli ho detto che mi chiamo Angela e che ero lì perché mi annoiavo e cercavo qualcosa che mi smuovesse. Lui subito è partito in quarta con battute sulle mie tette, che lo smuovevano tanto. Gliele ho messe in faccia praticamente e ho visto l’eccitazione nei suoi occhi. Sono stata molto diretta e gli ho chiesto se erano di suo gradimento, e se avesse voglia di scopare senza nessuna pretesa. Si è avvicinato e mi ha chiesto se avessi voluto raggiungerlo a casa sua. Gli ho detto che saremmo andati al mio alloggio qui.”

-“Che Troia sei amore..sei ancora bagnatissima e apertissima..” dissi alzando la testa e interrompendola per un attimo.

-“Siii…quanto mi ha aperto..appena in camera mi ha spogliato con foga e mi ha baciato in bocca con la lingua. Mi ha divorato le tette. Si è tolto i pantaloni e mi ha fatto inginocchiare. Che cazzo amore aveva, non era grandissimo, ma duro e con una gran cappella. Me lo sono spinto fino in gola, e lui quando ha visto questo, mi ha preso per i capelli e ha spinto più forte ancora. Mi ha chiavato la faccia. Quasi vomitavo. Le palle, che palle giganti aveva, mi hanno riempito la bocca. Sono arrivata a leccargli il buco del culo come piace a te. Gli ho preso un preservativo, mi ha girata e mi ha messo a pecora. Mi ha sfondato, sentivo quella cappella sfregarmi le pareti della fica. Ho goduto due volte. La prima praticamente subito, appena l’ho sentito dentro.
La seconda volta quando mi ha tirato i capelli mentre mi fotteva e mi ha chiamato puttana…cazzo se mi ci sono sentita puttana!!!
Quando ho capito che stava per venire gli ho detto di non farlo dentro, volevo assaggiare la sua sborra. Si è sfilato e sempre tirandomi per i capelli mi ha messo a terra e mi ha schizzato in bocca, in faccia. Ho ingoiato quello che potevo. Gliel’ho pulito tutto con la lingua tanto che non si è dovuto manco lavare. L’ho ringraziato e gli ho detto dì andarsene.”

Stavo come un animale, nel frattempo aveva goduto di nuovo mentre raccontava e leccavo. Mi alzai, le misi tre dita nella fica e spinsi più forte che potevo. Squirto’ anche l’anima, una,due,tre volte. Tremava tutta, mentre girava gli occhi indietro. Il letto era un lago.
Avevo il cazzo che esplodeva quasi. Mi fece stendere e si sedette su di me. Fu lei a scoparmi.

-“Quando mi ha chiamata puttana…pensavo a te…volevo fossi qui a guardare..voglio che mi guardi mentre succhio un altro cazzo…mentre mi sbatte come una puttana..voglio vederti arrapato di me con un altro..devi segarti su di me…voglio che sborri come un cavallo…sborrami dentro ora…riempimi tutta…”

Le venni dentro mentre le tenevo la testa e la baciavo forte. Venne anche lei, ancora. Sentivo la fica pulsarmi sul cazzo.
Restammo cosi per non so quanto tempo.

-“Ti è piaciuto?” Le chiesi.
-“Da morire..sei un maiale..e ti amo pure per questo.”
-“Tu sei una gran Troia..e ti amo pure però questo.”
-“La prossima volta…” stavo per dire quando mi interruppe.
-“Shhhh..la prossima volta ci penseremo. Adesso va benissimo così.”


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