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Il tatuaggio


di LoveFree90
10.11.2021    |    15.063    |    2 9.2
"Mentre leccavo le massaggiavo l’ano, era bagnatissimo degli umori vaginali..."
Una delle passioni che condividiamo io ed L. sono i tatuaggi. Io ne ho svariati quasi tutti sulle braccia. Anche lei ne ha tanti, di piccole dimensioni e soprattutto in punti un po’ nascosti e in zone “calde” come a voler mettere in mostra, ma non a tutti, la sua parte troia. Si’ perché lei è tanto troia, una mente aperta a tutte le forme del sesso. Le piacciono gli uomini e le donne in egual misura. Qualche volta scherzando mi ha confessato che si scoperebbe anche una delle sue migliori amiche. Quando è arrapata io me ne accorgerei da un kilometro, ma non credo sono l’unico. Una sera mi scrisse che dove lavora c’era un figo pazzesco e che volentieri si sarebbe fatta montare.

“Quando si avvicina mi vibra la fica”

Mi racconto’ che tutta la sera gli aveva messo la sua quinta abbondante in faccia ma per sua sfortuna lui non si smosse (ma questa è un’altra storia).

Una mattina mi manda un video su whatsapp. Lei in primo piano in costume che allarga le tette per mostrarmi il suo nuovo tatuaggio.

-“Ti piace?”
-“In mezzo alle tette? Che porca che sei..certo che mi piace!!”
-“L’ho fatto ieri, ancora brucia.”
-“Cosa brucia? La fica? Sicuramente ti sei fatta scopare dal tatuatore”

Il tatuatore era un suo amico, quindi andava a casa sua e non in uno studio. Era davvero un bel ragazzo, moro, capelli e barba incolti e tatuato un po’ dappertutto.
Prima che lei parlasse io già avevo immaginato la scena.
Lei in piedi davanti a lui con le tette di fuori, che le teneva aperte per permettere di tatuare. Sicuramente arrapata dalla situazione lo avrà provocato magari toccandosele un po’, giocando con i capezzoli.
Ora immaginavo lui, che davanti a quello spettacolo lancia via la pistola per tatuare, si avvicina e inizia a baciarle il seno, a leccarlo, a succhiare i capezzoli, a stringerle il culo. Li vedevo baciarsi con passione, con la lingua. Fino a quando lei si sbottona i jeans, glieli abbassa insieme ai boxer e gli prende il cazzo in bocca. So bene quanto le piaccia fare i pompini. Ci sputa, lo sega, lecca le palle, se lo mette fra le tette.
Quando finalmente per lei, la fa alzare, la mette a pecora sul divano a la scopa come un animale. Lei gode in fretta tanto era già infoiata.
Lui ci mette qualche minuto in più, la fa inginocchiare e si svuota nella sua bocca.

Ecco è così che avevo immaginato la scena. Ma lei mi disse che non successe niente, a parte battute a doppio senso. Erano amici e lei non voleva sembrare una “svuota palle”, nonostante lui la attizzava tanto. Mi ha sempre detto tutto e mi fido di lei. Le credo ma nutro sempre un piccolo dubbio.
Aggiunse solo che probabilmente la prossima volta difficilmente si tratterrà.

-“La prossima volta allora vengo anche io. Con la scusa che voglio tatuarmi”.
-“Magari amo..se ci sarai anche tu, non potrò non scoparvi insieme”.

Passarono due settimane più o meno.

-“Venerdì alle 15. Che fai vieni?”
-“Ovvio che vengo..voglio vedere come ti infila l’ago.

Avevamo intenzione di farlo davvero, lei di farsi scopare da entrambi, io di scoparla con lui che era ignaro di tutto. Ma non ci importava. Quello che viene ci prendiamo decidemmo. Noi eravamo questi.

Passai a prenderla alle 14:30. Faceva caldo e indossava infradito e un vestitino giallo lungo abbastanza scollato sopra, proprio a voler farsele guardare.

-“Ha capito qualcosa?”
-“Macché, quello pra vuole fare tutto il professionale perché ci sei tu. Gli ho detto che voglio tatuarmi sulla gamba, e per farlo dovrò alzare il vestito.”

Mi prese la mano e se la porto fra le gambe. Non indossava le mutande. Non era la prima volta che lo faceva, ma in questa situazione era fatto apposta per mettergli la fica in faccia, bella, carnosa e depilata.

-“Ma ti rendi conto quanto sei porca?”
-“Almeno quanto sei porco tu. Adesso andiamo che sono già bagnata.”

Arrivammo a destinazione. Ci presento’, qualche chiacchiera di circostanza, ci offri’ da bere e si appresto’ a preparare gli attrezzi.
Era in pantaloncini corti e maglia bianca. Gambe e braccia tutte tatuate, capelli e barba neri un po’ lunghi. Il classico tatuatore bello e tenebroso. Era oggettivamente un figo.
Quando lui si girava lei si mordeva le labbra e mi tirava fuori la lingua. Iniziavo ad arraparmi sul serio.

“Allora hai detto sulla gamba destra?”
“Sisi, più sopra possibile però.”
“Va bene siediti qui e appoggia la gamba sullo sgabello.”

Io ero seduto su un’altra sedia accanto e osservavo ogni suo movimento.

-“Amo tu perché non mi fai un massaggio mentre lui mi infilza?”
-“Certo amo, eccomi. Siamo a tua completa disposizione.”
-“Tutti per L.” Aggiunse sorridendo.

Mi posizionai in piedi dietro di lei e cominciai un massaggio alle spalle e al collo. Fin sul petto. Ogni tanto lui buttava uno sguardo. Effettivamente non era un massaggio di quelli per i reumatismi.

“Allora dimmi tu dove vuoi farlo.”
“Qui…” con voce smorzata..

Aveva una gamba distesa sullo sgabello e l’altra a terra. Si alzò il vestito fino all’inguine e divaricò quella che poggiava a terra. Lui si ritrasse per un attimo. Alzo’ lo sguardo e vide lei che si mordeva le labbra e io ormai che massaggiavo le tette.

“Che c’è? Non credo sono la prima che te la sbatte in faccia.”
“No e’ che..ma voi..”

Capito l’imbarazzo l’imbarazzo della situazione L. prese le dita che nel frattempo si era infilate nella fica e gliele mise in bocca. Quasi gocciolavano. Lui lecco’ di gusto. Si avvicinò’, la bacio’ in bocca poi prese a leccarle le tette che io tenevo strette, gliele strusciavo in faccia. Credo di avergli preso anche la testa e schiacciata sopra.
Avevo il cazzo duro e lo appoggiavo alla spalla di L. che ormai era andata. Si masturbava forte.
Lo spinse giù con la testa, voleva essere leccata.
Io tirai fuori il cazzo e glielo piazzai davanti. Lo afferrò come un’assatanata. Lo voleva fino in gola. Quando raggiungeva quell’eccitazione era così, le piaceva strozzarsi col pesce, il mio pesce. Le venivano conati di vomito, si fermava, riprendeva fiato e poi di nuovo in gola. Aveva saliva su tutta la faccia e le tette. Gemeva e godeva come una puttana. Veniva ogni due tre minuti. Era una Troia multiorgasmica.

Dopo averla leccata per bene lui si alzò e si tolse tutto. Il cazzo svetto’ imponente. Lo portò alla fica che sembrava un rubinetto aperto ormai e lo spinse piano dentro.

“Chiavami forte stronzo…non avere pietà..fammelo sentire nella pancia..”

“Che puttana…” si limitò a dire

La prese per la testa e comincio’ una serie infinita di martellate che ogni botta sembrava uno schiaffo talmente era forte il contatto fra le pelli.
Le tettone ballavano in tutte le direzioni. Quel cazzo non le dava tregua.
Una scena degna del miglior video porno categoria “rough sex”.

“Siii…siii…sbattimi così..chiamami Troia..dimmelo ti prego…vengo..amore vengo…”

Cercò il mio sguardo che trovo’ acccanto a lei, seduto su una sedia.
Sí mi ero messo comodo e mi stavo godendo quello spettacolo deliziosamente osceno. Gambe aperte e cazzo durissimo che segavo lentamente per non venire. Mi piaceva da morire guardarla mentre la scopava in quel modo. Vederla godere era per me motivo di goduria. Una cosa degna dei migliori “cuckold”. Si lo ero in quel momento, con lei lo sono. Amo vederla sbattuta da un altro cazzo. E lei probabilmente ama questa cosa più di me.

Finalmente arrivò il momento che aspettavo. Lo tiro’ fuori lucido dei suoi umori, prese a segarsi. Lei era ancora sulla sedia a gambe all’aria.

“Sborro…sborro…apri la bocca L. Apri la bocca…ahhhhhhh…ahhhhh..”

Non le arrivo’ in bocca purtroppo, le si fermò tutta sulla pancia e sulle tette. Getti di sperma denso e bianco le ricoprivano il ventre e il seno enorme.

Ancora non avevamo finito. Ora toccava a me. Mi fece segno di avvicinarmi. Andai direttamente in mezzo alle gambe. Quella fica era una galleria ormai. Sfatta, aperta, bagnata, rossa. La leccai con avidità, la mangiavo quasi. Aveva un sapore diverso, forse era il sapore del cazzo che la aveva appena attraversata. Mi piaceva ancora di più.
Godeva ancora, non ne aveva mai abbastanza. Era fantastica, una macchina sel sesso.

Mentre leccavo le massaggiavo l’ano, era bagnatissimo degli umori vaginali. Poco alla volta le infilai prima uno, poi due e a fatica tre dita. Non si ritrasse per niente. Le piaceva da morire lo sentivo. Alche’ mi alzai, avvicinai la cappella al buco.

“No amore…li no..ti prego..”

Non fu molto convincente. Glielo spinsi prima piano, solo la capocchia, avanti e indietro. Il dolore iniziale si trasformò in piacere, quel piacere che solo il sesso anale può dare. Quando poi fu lei a dirmelo:

“Sfondami il culo…fallo…porco…animale…rompimelo..”

Glielo scopai così forte che rimaneva aperto quando lo sfilavo.
Continuai per qualche minuto, contemporaneamente la baciavo tutta, leccai le tette piene di sborra, non ne rimase una goccia per poi sputarglielo in bocca. Lei impazziva, vedermi prendere lo sperma di un uomo che la aveva appena chiavata la mandava fuori di testa. Credo che prima o poi mi chiederà di succhiare un cazzo insieme.
Tutto questo la porto ad un orgasmo così forte che era un misto fra pianto e piacere.
La presi per i capelli come una prostituta, la feci inginocchiare.

“Sborra amore..voglio ingoiarlo..dammelo in bocca tutto..”

Anche in bocca, ma soprattutto la presi in faccia, il
Primo spruzzo fra il labbro superiore e il naso, che si sparse sulle guance. Gli altri più deboli in bocca come voleva lei. Ingoiò come fosse la bevanda più dolce, forse per lei lo era.
Glielo portai alla bocca e lo succhio’ finché non tornò moscio. Probabilmente l’avrebbe succhiato finché non sarebbe tornato duro.

Il tatuatore intanto si era seduto sul divano e si era goduto il finale.
Non credo avesse capito che lui era stato per noi uno strumento di piacere, eravamo stati noi ad usare lui.
Ci guardò incredulo:

“Voi siete pazzi.”

Aveva ragione, cazzo se aveva ragione. Eravamo pazzi l’uno dell’altra.



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