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Un buco libero


di LoveFree90
05.11.2021    |    12.331    |    7 9.6
"“Oddio amore…il glory hole…” La spinsi verso la parete e iniziai a baciarla forte, la girai, le alzai il vestito e abbassai il perizoma..."
Anche se non siamo una coppia di fatto, potremmo tranquillamente definirci tale. Non reputo nemmeno che siamo scopamici, sarebbe riduttivo per l’intesa mentale che abbiamo da sempre avuto e che nel tempo ha raggiunto un livello che poche coppie raggiungerebbero neanche dopo decenni. Mi chiamo F. e lei L. Io 34 lei 24 anni, siamo apertissimi mentalmente, non disdegnamo niente purché sia fatta insieme.
Quando scopiamo ci piace fantasticare, immaginare, immergerci in una determinata situazione. Una delle sue fantasie è scopare con due uomini ma soprattutto con una donna. Ama le donne come se fosse un uomo, si masturba guardando scene lesbo. Il sogno di ogni uomo insomma.
Una volta mentre le leccavo la fica le chiesi di chiudere gli occhi e di immaginare che a leccare fosse una donna.
“Lo stai facendo?” Chiesi.
“Siiii…ahhh…” Rispose.
“Come si chiama?”
“Martina…siii…”

Dopo che finimmo mi disse che Martina è la giovane pornostar italiana, che spesso guarda le sue scene e che aveva immaginato che le stesse scopando la fica con la lingua e che avrebbe voluto leccarla a sua volta.
Altre volte fantasticavamo di scopare a tre, con due cazzi. Mi fa impazzire il pensiero di vederla spompinare uno mentre la scopo a pecora.

Fino a quel venerdì sera però, queste erano solo fantasie. Le dissi che saremmo usciti sul tardi per andare in qualche locale a bere qualcosa.
In realtà il programma era un altro. Avevo prenotato in un club prive’ fuori città abbastanza conosciuto. Sapevo che sarebbe stata cosa gradita per cui non le dissi niente.
Indosso’ un vestitino nero corto e aderente che metteva in risalto il culo abbondante ma ben definito e la quinta di seno che avrebbe resuscitato un morto e labbra carnose che ispirano sesso solo che parla. Io ero già arrapato al pensiero della serata, la abbracciai da dietro e le feci sentire l’erezione. Lei si giro’, mi bacio’ e senza dire nulla mi sbottono’ i jeans e mi fece un pompino. Fu abbastanza veloce, ingoio’ tutto per non doversi rifare il trucco. Si ricompose, mi baciò.
“Sei un porco…ora andiamo?”

Saliti in macchina mi chiese dove eravamo diretti, e quando le dissi che era una sorpresa le spunto’ un sorriso malizioso.

“Dove mi stai portando maiale che non sei altro?”
“Nel porcile…porca!”
Le mise una mano fra le gambe ed era già umida.
Fra battutine, baci e toccate arrivammo a destinazione. Una zona tipo industriale, e un locale apparentemente anonimo.

“Amore stasera finalmente potremmo trasformare in realtà qualche fantasia, nel caso tu non ti sentissi pronta però ce ne andremmo senza alcun problema”.

Mi prese la mano e se la porto’ fra le gambe…era già bagnata.

“Che dici..secondo te sono pronta?”

La baciai forte mentre le infilavo due dita nella fica che quasi veniva.

Ci avviammo all’entrata. Poca fila, qualche coppia distinta sui 50, due belle milf abbastanza in carne e due signori ben vestiti e piacenti.
Subito dietro di noi si mise in fila un uomo sotto i 40. Era da solo ed era oggettivamente un figo da paura. Camicia bianca, fisico palestrato ma non troppo, capelli corti e barba curata entrambe chiari. Ci guardò e sorrise.
“Prima volta?” Disse con accento del nord.
“Sisi..si vede tanto?” Risposi ridendo.
“No e’ che sono io che vengo spesso. Piacere Francesco.”

Strinse la mano prima alla mia donna che rimase estasiata. Si guardarono per cinque secondi negli occhi. Poi lei guardò me con gli occhi sgranati. Credo se lo sarebbe scopato li fuori su due piedi.
Arrivo’ il nostro turno, lo salutammo e entrammo.

Era una sorta di lounge bar, luci soffuse e musica leggera. Divani e tavoli sparsi ai lati e coppie che chiacchieravano amorevolmente.
Bevemmo qualcosa per rompere il ghiaccio, per eliminare quella sorta di imbarazzo. Iniziai a baciarle il collo mentre accennava un ballo, spingeva il culo verso il mio cazzo quasi già duro. Era bellissima e arrapatissima.

Dopo un po’ notammo che quasi tutti si incamminavano verso delle scale.
“Andiamo?” Le dissi.
“Non vedo l’ora..” mi sussurro’ all’orecchio.

Le presi la mano e salimmo sopra. Un corridoio lungo con pareti nere e luci soffuse. Si sentivamo gemiti e lamenti..qualcuno ci stava già dando dentro. Sulla nostra destra c’era una porta socchiusa, diedi un’occhiata, era vuota ma c’era qualcosa che attiro’ la mia attenzione e che speravo di trovare.
“Vieni amore, entriamo qui..”
“Perché…”

Non le diedi il tempo nemmeno di parlare la tirai dentro e chiusi la porta.
Stavamo per esaudire una nostra fantasia. Si perché avevo trovato “la stanza dei buchi”, il cosiddetto ”Glory hole”. Avevamo visto tanti video dove donne succhiavano cazzi random e prendevano decine di sborrate da sconosciuti. E lei si arrapava maledettamente.

“Oddio amore…il glory hole…”

La spinsi verso la parete e iniziai a baciarla forte, la girai, le alzai il vestito e abbassai il perizoma. Affondai la faccia in quel culone che mi faceva morire. Leccavo fica e ano..glielo scopavo con la lingua praticamente. Era bagnatissima, le colava tutto nell’interno coscia. Godeva come una porca.

All’improvviso con la coda dell’occhio vidi spuntare un cazzo da uno dei buchi. Mi alzai e le sussurrai:

“Finalmente è arrivato un ospite…accoglilo come si deve..”

Mi baciò di nuovo con passione, sorrise e si inginocchiò.
Un cazzo normale, già in erezione. Lo segò prima un po’, lo scappello’ per bene, mi guardò per un attimo e poi iniziò a pomparlo come solo lei sapeva fare. Se lo infilava tutto fino alla gola, lo tirava fuori lento insieme a tanta saliva che risputava sopra.
Io avevo tirato il cazzo durissimo fuori e mi godevo lo spettacolo.

“Che Troia sei amo…brava succhialo sto porco..ti piace?”
“Si che mi piace…mmm…guarda…ghghghghg…sborrami in bocca maiale…”

Detto fatto. L’ultima spinta in gola fu fatale. Il primo schizzo lo prese in bocca..gli altri tre o quattro se li prese in faccia segandolo.
Nemmeno il tempo di riprendersi che ne apparve un altro.

“Succhia anche questo porca…stavolta toccati…mentre prendi un altro cazzo”.
“Avvicinati” mi disse. “Ne voglio due..”

Comincio’ a alternarsi fra me e lo sconosciuto mentre si infilava due forse tre dita nella fica.

“Cosa sei?”
“Sono una Troia…voglio i vostri cazzi…”

Le presi la faccia e la sputai in bocca, cosa che faceva impazzire entrambi.

Lei lo risputo’ su uno e poi su un altro. Non volevo venire ancora, volevo godermi quello spettacolo. Le presi la testa e la spinsi prima forte e poi lentamente. Era più piccolo del cazzo precedente per cui riusciva a prenderlo tutto facilmente.

“Apri la bocca e tira fuori la lingua amore.”

Mentre le tenevo la testa indietro per i capelli.

“Segalo forte..fatti sborrare in faccia di nuovo..”

Comincio’ una sega di quelle violente finché un fiotto denso di sperma le ricopri la fronte e gli altri tutto il viso.

“Siii…che buon sapore hai…vengo anche io…ahhh…ahhh…siiiii”

Tremava tutta, era fuori di se, si lecco’ le dita e poi le diede in bocca a me per poi baciarmi e leccarmi la faccia. Sapeva delle due sborrate che si era presa, e la cosa mi arrapava un sacco.

“Sei un porco…ti piace la sborra?”
“Solo quella che esce dalla tua bocca…Troia”

Ero deciso a darle anche la mia di sborra quando ancora da un buco ne spunto’ un altro. Non come quelli di prima. Questo era un cazzo con la C maiuscola. Sotto i 20 cm, ma nemmeno tanto per la lunghezza, aveva una cappella enorme e una venatura perfetta. Sembrava disegnato. Appena lo vide L. Esclamò:

“ Oh porco *io…che cazzo meraviglioso…”
“È tutto tuo…svuotagli le palle.”

Si abbassò’, lo segava lentamente, lo annusava, se lo strusciava sul viso, gli lecco’ le palle. Voleva goderselo a pieno la Troia. Effettivamente era perfetto. Leggermente curvato all’insù’ con quella capocchia e quelle vene sembravano essere gonfie di sperma.

“Che cazzo tiene questo…ghghghgh…non ce la faccio a prenderlo tutto…ghghghgh…vengooo…siii…ahhh..”

Veniva a ripetizione succhiando quel cazzo, era in estasi. Alche’ decisi di tentare una cosa. Uscii dalla stanza che lei manco se ne accorse tanto era infoiata. Andai dall’altra parte dei buchi, volevo portarle quel cazzo.
Proprio così, volevo dare un volto a quell’opera d’arte di carne, ma soprattutto volevo vedere la mia L. impalata come si merita.

Dopo due minuti circa tornai dentro, la afferrai per un braccio.

“Vieni con me amore..”
“No..ti prego..voglio la sua sborra..ti prego…”
“Zitta porca…”

Andammo in un’altra stanza più grande con un letto rotondo in mezzo e ad aspettarci c’era quel cazzo sontuoso e per la felicità della mia porca, apparteneva al nostro amico del nord conosciuto all’entrata.

“Lo sapevo che eri una gran Troia..nessuno mi ha mai succhiato così”
“Adesso però chiavatemi tutti e due…usatemi come la più lurida delle puttane vi prego..”

La mise a pecora e parti subito come un toro…la teneva per i capelli mentre la apriva in due..dei colpi fortissimi.
Mi avvicinai per vedere meglio, quella cappella gonfia che entrava e usciva dalla fica sfatta e fradicia.

“Più forte…spaccala…che le piace..”

Mi posizionai davanti sulle ginocchia e le misi il cazzo in bocca.

“Che vacca la tua ragazza…che cagna..”
“E tu sei un porco..sfondami così…siii…ahhh..rompimi la fica…ahhhh..”
“Così amore..godi come una Troia..”

Le diedi uno schiaffo leggero ma deciso in viso che insieme alle vergate del milanese la fecero squirtare come una fontana. Era praticamente impazzita.

Mi acccorsi che l’amico stava per venire, lo fermai. Mi distesi sul letto, lei capi’ subito e si sedette sul mio cazzo ormai pieno.

“Vienimi in faccia tu stronzo..vieni qui davanti..”

Lui obbedì si posiziono’ davanti a lei e iniziò a segarsi forte. Avevo davanti lei con le tettone enormi che mi scopava e che aspettava la sborra a bocca aperta e vedevo dal basso palle e cazzo che da quella visuale sembravano ancora più grandi.

“Sborro…siii…eccolo…bevi puttana…ahhh…che Troia…”
“Oh Dio siii…dammela tutta…sulle tette..in faccia..”

Non so quanti perché persi il conto…ma una marea di spruzzi le riempirono la faccia, le tette. Ne era piena. Qualche goccia arrivo anche a me. Lo pulì per bene, sembrava non volersi staccare da quel cazzone.
Mi guardo’ dall’alto, mi baciò’ passandomi tutta la sborra che aveva in bocca. Forse un po’ la ingoiai. Mi mise le tette in faccia, praticamente se le pulì. Ero talmente arrapato che mi piaceva da morire.

“Quanto sei porco amore…quanto mi piaci…adesso sborrami dentro ti prego…riempimi…”
“Si Troia…sborroo…eccolo…che puttana…ahhhhh…”

La più bella sborrata della mia vita. Venne anche lei. Ci baciammo con tanta passione. Restammo li qualche minuto abbracciati. Dopo esserci ripresi ci ricomponemmo. Ma del nostro amico non c’era più traccia, se non quelle di sborra.











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