Racconti Erotici > bdsm > Il vostro leccapiedi 2
bdsm

Il vostro leccapiedi 2


di aipiedi
31.10.2022    |    531    |    0 6.0
"Si raggiunse una cifra considerevole e vinse una signora di più di sessant’anni, ma che aveva un certo sex appeal..."
I signori non si fecero vedere, passai tutta la notte con Gilda che mi fece di tutto e di più, godere…tanto, ma anche soffrire. Il giorno dopo i padroni tornarono e chiesero a Gilda come mi fossi comportato. Rispose che le avevo dato delle soddisfazioni, ma ero grezzo, andavo educato. Mi affidarono a lei. Per affari dovevano andare via da Milano e non potevano portarmi con loro. Gilda senza i signori aveva poco da fare. Fra l’altro veniva una ragazza due volte alla settimana a fare pulizia. Un giorno sentii dei rumori in camera da letto di Gilda che si spupazzava la ragazza che la leccava con dedizione. Mi sarebbe piaciuto entrare per partecipare ma temevo una severa punizione della governante. Ben nascosto mi limitai a guardare le due amazzoni impegnate nella tenzon d’amore lesbico. Gilda era molto autoritaria costringeva la ragazza a leccarle i piedi e il culo. Quando la ragazzotta stava per uscire l’avvicinai e le chiesi se ci saremmo potuti vedere fuori da lì. Mi rispose in malo modo: ero solo uno schiavo, un perdente. Le dissi di averla vista insieme a Gilda. Era imbarazzata. Insistendo le confidai che avevo apprezzato la loro performance e che lei aveva un bel fisico. Mi rispose che non era per me perché le piacevano le donne. De gustibus! Gilda aveva sempre più influenza su di me. Mi trattava come cosa sua. Un giorno mi portò in un appartamento signorile nella zona del parco Sempione. Mi presentò a un gruppo di signore, tute
5
superavano i cinquanta, alcune addirittura di settanta e oltre. Mi presentò come suo schiavo. Ie signore tutto quello che mi ordinava e chiedevano lo ottenevano. Entusiasticamente le signore, che stavano sorbendo il te, risposero di sì. Gilda m’ordinò di spogliarmi. Ero imbarazzato in mezzo a quelle virago che potevano essermi nonne. Visto che indugiavo Gilda mi mollò due sonori ceffoni, dicendo alle sue “clienti” che così doveva essere trattato uno schiavo. Quelle ridevano. Mi spogliai senza indugio e Gilda prese a colpirmi con una cintura sulla schiena e sul culo perché mi ero spogliato troppo in fretta, avrei dovuto imitare gli spogliarellisti maschi. Nudo come un verme avevo anche freddo. Una vecchiaccia disse che avrebbe un modo di riscaldarmi. Ridevano le altre e una le chiese quale, pisciandogli addosso e si offerse di farlo. Al tre sghignazzavano, alcune dissero che erano disposte a farlo anche loro. Gilda serafica impose la calma. Adesso cominciava il bello, un’asta, una riffa per chi avrebbe goduto seduta stante dei miei favori. Si raggiunse una cifra considerevole e vinse una signora di più di sessant’anni, ma che aveva un certo sex appeal. Obbligato da Gilda a camminare come un cane seguii quella donna in un’elegante stanza per gli sopiti. Chissà quante camere aveva quella casa. Intanto la signora Nora aveva dato un assegno alla mia padrona-magnaccio. Con fare autoritario la signora mi disse che vigeva una sola regola. Dovevo fare tutto quello che mi ordinava. Si vedeva che era avvezza a farsi ubbidire e ci provava gusto, alla minima mancanza erano ceffoni. E che ceffoni! Aveva un anello che sentivo quando mi colpiva. La pregai di toglierselo. Se lo levò e prese a schiaffeggiarmi a oltranza solo per il gusto di farlo. Poi mi mise i piedi in faccia e mi ordinò di leccarli e non si lamentò di come lo facevo. Sono un feticista incallito e ci so fare a leccare i piedi e mi piace farlo. Infatti, il cazzo mi era cresciuto e lei se ne accorse e lo menò coi piedi. Poi lo volle nella figa. La presi alla pecorina. E’ una posizione che piace molto alle donne. Mi raccomandò di non venire subito. La rassicurai dicendole che ci mettevo molto a venire. Lei mi disse che mi ero guadagnato una bella salvata. Se fossi venuto presto mi avrebbe frustato per almeno mezz’ora. Era vero che ci metto molto a venire. Cambiammo posizione, lei sopra io sotto e poi viceversa. Poi mi volle nel culo e come entrava bene anche in quell’orifizio. Olga era molto violenta spesso mi schiaffeggiava, mi graffiava la schiena, mi metteva i piedi in faccia e li spingeva in bocca. La nostra tenzon d’amore, si fa per dire, si trattava solo di sesso anche piuttosto perverso durò a lungo. Infatti la virago non mi risparmio un umiliante sodomizzazione con un fallo finto. Che male! Prima di farlo mi accennò a cosa ne pensassi se mi avesse affittato per una o due settimane. Rimasi zitto. Farlo una volta con una vecchia poteva essere un diversivo, ma sette giorni nelle sue grinfie non credo sarebbe stato piacevole. Anche fossi stato contrario non ero io a decidere. – Credo che ti affitterò per una settimana o due ne vale la pena credo. Che ne pensi? –
- Come vuole. - Segue ceffone ancora con l’anello. Mi sanguina un po’ il labbro e lei, golosa vampira mi succhia il sangue.
- C’è d’aggiungere che dovrai soddisfare anche il mio vecchio marito. -
- Non mi faccio sodomizzare. –
- Cos’hai capito cretinetti. Lo dovrai solo spompinare e leccargli il culo e i piedi. Gli piace molto al vecchiaccio.
Olga prese accordi con Gilda. Le pagò una settimana anticipata, riservandosi di darle altro denaro se avesse prolungato di un’altra settimana la mia permanenza al suo servizio.







Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il vostro leccapiedi 2:

Altri Racconti Erotici in bdsm:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni