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Gay & Bisex

Il ponteggio e l'operaio accaldato


di ciollavispa
27.06.2018    |    20.940    |    8 9.0
"" beato lei che può stare nudo co sto caldo, io invece sotto questo sole mi sto sciogliendo..."
Ritorno a casa da una settimana intensa di appuntamenti in Puglia e mi ritrovo il palazzo nel quale sto, avvolto da una impalcatura che copre tutti i piani fino alla mansarda dove ho il mio mini appartamento. Non ricordavo che in questo periodo l'amministratore aveva dato disposizione per il rifacimento della facciata. Apro la porta di casa e mi ritrovo quasi completamente al buio. I teli che avvolgono il ponteggio sono spessi, passa solo poca luce ma mi consola il fatto che, avendo iniziato dall'alto questione di qualche settimana avranno già terminato. Sono distrutto e mi abbandono completamente nudo sul letto a riposare. Mi addormento quasi subito e dopo circa un'ora sento il campanello, era il signor Carlo che avendo visto la macchina era venuto a salutarmi. Naturalmente apro la porta nudo e lo faccio accomodare in casa. Mi dirigo in cucina a preparare il caffè e al mio ritorno lo trovo nudo seduto sul divano con il suo bel cazzo peloso. Chiacchieriamo dei lavori che stanno facendo, quando si china mi lecca il cazzo e le palle, io faccio lo stesso, un bel 69 che si conclude con una bella sborrata. Rimaniamo un po a giocare con i nostri cazzi molli e poi si alza, si riveste e va via. Il cazzo del signor Carlo mi piace da matti, quel prepuzio largo e lungo nel quale affondare la mia lingua e le sue palle grosse e pelose mi fanno sballare. Con il pensiero del cazzo di Carlo e della pisciata di sborra fatta poco prima vado a fare una doccia. Ordino una pizza e una birra e mi accingo a passare una domenica sera in piena tranquillità.
Anche se lunedì, ho evitato di prendere appuntamenti di mattina visto il grandissimo lavoro della settimana trascorsa, posso svegliarmi tardi e stare in completo relax. Altro che, sono le 7 e sento i primi rumori degli operai che lavorano alla facciata. Inizialmente non ci faccio caso, ma i rumori sono sempre più forti e vicini, apro gli occhi e vedo tra le doghe delle persiane aperte, un bel corpo che senza maglietta lavora proprio sul mio piano. Io sono nudo sul letto e dalla posizione in cui è lui, vedo solo la sua pancetta pelosa e sudata e i suoi pantaloni con qualche buco che fanno vedere un paio di mutande nere e delle cosce pelose e ben tornite. Non resisto e iniziò a farmi una sega in maniera non troppo veloce, è per lo più un massaggio che faccio al mio cazzo sia da scappellato che da coperto con la pelle, accarezzo le mie palle il mio buchetto e continuo così sperando che lui si accorga e faccia qualche mossa. Vado avanti per qualche minuto e vedo che lui ogni tanto si tocca il pacco, lo prende in mano ma null'altro. Forse non riesce a vedermi oppure non ha interesse. Rimango tutto il giorno in casa nudo ma niente di niente, pazienza mi accontentero' del cazzo del signor Carlo. La mattina successiva ecco di nuovo la stessa sveglia del giorno precedente, rumore di lavoro sul ponteggio e solito massaggio al mio cazzo, ma ecco che spunta di nuovo quella bella pancetta pelosa e quei bei capezzoli violacei. Oggi l'operaio è nuovamente senza maglietta e con addosso un pantalone di tessuto color blu scuro, pantalone pieno di macchie di calce e cemento e con qualche buco dal quale si vedono sempre quei bei pezzi di pelle pelosa delle sue cosce. Continuo con la mia sega quando si abbassa allargando le gambe e mostrando un buco in mezzo ai pantaloni alquanto grosso dal quale si può notare senza problemi come sotto non avesse completamente nulla se non un bel paio di palle grosse ricoperti da un manto di peli brizzolati e la punta di un cazzo a riposo di notevoli dimensioni. Rimane giusto qualche secondo e poi scompare. Ripenso alla visione di qualche istante prima e sento caricare nel mio cazzo una bella quantità di sborra che la faccio scaricare tutta sul mio addome, 4o5 schizzo di caldo liquido biancastro e qualche goccia più densa. Mi alzo e vado a fare una bella doccia. L'acqua scorrere sul mio corpo quando sento un colpo sul terrazzo. Esco dalla doccia e mi affaccio per vedere cosa era successo. Mi sporgo dal balcone completamente nudo e vedo l'operaio che dal ponteggio cercava di raccogliere i suoi attrezzi caduti sul mio terrazzo. È un uomo sui 50 anni senza capelli e con una bella barbetta sale e pepe, molto affascinante e con una fortissima carica sexy.
" Scusi accidentalmente mi sono caduti i miei attrezzi sul suo terrazzo"
" Non si preoccupi, aspetti che glielo passo io"
Dal punto in cui ero affacciato lui non riusciva a vedere me quindi decido di giocarmela tutta e uscire nudo.
Appena mi vede fa come se nulla fosse, si piega sulle ginocchia e allarga le gambe. Passandogli gli attrezzi non posso che ammirare quel bel cazzo, si vedono le palle e i ciuffi di pelo che collegano lo scroto al buco del culo.
" beato lei che può stare nudo co sto caldo, io invece sotto questo sole mi sto sciogliendo."
"Vabbè, qualche presa d'aria comunque c'è nei suoi pantaloni"
La mia risposta non è passata inosservata, vedo lui che con una mano si avvicina allo strappo dei pantaloni.
" altro che qualche presa, stamattina non era così ora ho proprio il cazzo al vento"
Mi metto a ridere e gli dico se volesse un bel caffè freddo visto il caldo. Lui cortesemente declina l'invito visto che non amava il caffè ma avrebbe accettato volentieri un bel bicchiere d'acqua. Entro in casa e quando esco lui è già sceso dal ponteggio ed è sul terrazzo. Do la bottiglietta d'acqua al mio nuovo amico e lui la beve tutta d'un colpo. Quando tendo la mano a riprendere la bottiglietta vuota mi dice se avrebbe potuta tenerla perché ne avrebbe avuto bisogno più in là. 4 chiacchiere e subito ritorna al suo lavoro. Io torno in camera da letto mi sdraio sul letto e metto un bel video porno, prendo il mio masturbatore e iniziò a giocare con il mio cazzo mentre dalla finestra vedo l'operaio continuare il suo lavoro.
Sono eccitato e vorrei un bel pompino ma penso che questione di pochi giorni e sicuramente quell'operaio sarà mio. Continuo a fantasticare quando lo vedo prendere la bottiglietta aprirla e armeggiare con la patta dei pantaloni. Ecco che con un colpo spinge il cazzo fuori, lo scappella e lo punta sulla bottiglia e inizia il suo bel getto di piscio giallo. Sono davvero estasiato e alzandomi mi dirigo verso la finestra, la apro mentre ancora lui sta pisciando, lo guardo mentre mi masturbo con il mio giocattolo. Rimane fermo anche lui, mi guarda ed io allungò l'altra mano gli prendo il cazzo e lo scuoto per far cadere le ultime gocce gialle, in un istante sento la sua consistenza che si fa sempre più dura quindi estraggo il mio cazzo dal masturbatore e metto il suo, lo affondò in quel cyberskin caldo del calore del mio cazzo e bagnato dalle gocce del mio umore, continuo così buono 5 minuti alternando movimenti lenti a movimenti più veloci.
Lo tiro dentro casa e lo spoglio per intero. Ha un corpo fatto di muscoli coltivati con anni di lavoro da muratore. Ha un petto davvero da sballo, peli non curati, lunghi e crespi scendono dai capezzoli fino l'ombelico per infoltirsi sempre di più sul suo pube e sulle sue palle. Accarezzo il suo membro, grosso e pieno di vene gonfie pronte da esplodere. Decido allora di buttarlo sul letto e iniziare un gioco di lingua sperando che sia altrettanto ricambiato. Mi avvicino al suo cazzo, lo annuso e sa di uomo, profuma di piscio e di sudore, odore che fa rizzare subito il palo. La punta della mia lingua esplora il suo prepuzio, entra dentro e accarezza il buchino della sua cappella mentre il suo cazzo ormai el al limite della sua erezione. Lui si abbandona e si lascia fare una doccia con i miei sputi, lo prendo in bocca, sputo la sua asta e le sue palle, i peli intrisi di saliva emanano ancora di piu odore di porco, avvicino il dito al suo buco e lo sento avvolto da fiamme di calore e bagnato di umore maschio, lo faccio girare di spalle e inarcare un po la schiena. Mi trovo di fronte quel bel culo irsuto con ciuffi di peli ricci scuri che diventano sempre più folti lungo il solco, allargò leggermente le sue natiche e inizio a leccare il suo culo. La punta della lingua cerca di insinuarsi in mezzo a quei peli e bussare a quella bella rosellina di carne bollente. Ogni tanto abbandono il suo buchetto e mi concentro su quelle due belle palle pelose e grosse. Le prendo in bocca e le succhio, prima una, poi l'altra e poi entrambe, cerco di ficcarmele in bocca insieme. Sono davvero eccitato e lui lo stesso. Ora però è arrivato il suo momento, mi fa alzare e mi fa mettere a pecora sul letto, mi lecca il buchino dal quale ormai usciva un sacco di umore, è bagnato come una fica, raccoglie tutto e lo lecca avidamente, mi succhia il cazzo e mi lecca le palle come se fosse più esperto di me, sono così eccitato che sento uscire dal mio cazzo abbondanti flussi di precum che lui non lascia cadere ma li prende in bocca e li ingoia.
Siamo entrambi così carichi che non vediamo l'ora di sborrare. Ci mettiamo uno fronte l'altro lui prende il mio cazzo lo scappella piu che puo e lo avvicina al suo. Fa in modo che il suo prepuzio possa coprire per intero tutto il mio glande e inizia una sega prima lenta poi più veloce chiedendomi di avvertirlo quando sto per sborrare, ormai ho caricato i miei colpi di sborra e devo solo liberarli.
"Si dai continua così, veloce e forte scoppolalo più che puoi, si dai, sto per venire"
Aumenta il movimento e sento la mia cappella gonfiarsi dentro il suo prepuzio e via con i primi spruzzi seguiti da altri 6 o 7 e in contemporanea sento il suo schizzo che colpisce la mia cappella. Rimaniamo pochi istanti con entrambe le cappelle circondate dalla nostra sborra.
Prima di estrarre il mio cazzo dal suo mette la mano sotto per raccogliere il nostro nettare. Ha una mano piena di liquido giallastro e gelatinoso. Mi avvicina la mano al naso, lo annuso e con la punta della lingua lo assaggio ma lui mi allontana e lo avvicina alla sua bocca
La riempie e la ingoia tutta.
Siamo entrambi molto più che felici, la giornata di lavoro è iniziata bene, lui si riveste e torna sul ponteggio, io mi faccio un altra doccia e vado in ufficio.
Dal giorno dopo la mia sveglia la mattina non suonava più. Mi svegliavo con il cazzo nella bocca del mio operaio preferito.
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