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Gay & Bisex

In caserma 8


di sottomessoepassivo
07.06.2021    |    13.039    |    6 9.2
"" "Basta che mi fate mettere steso, non ce la faccio più a stare sulle ginocchia..."
Io non aspettavo altro, mi rimisi in posizione e dopo un attimo lo sentii appoggiarmi la cappella al buchetto e in un colpo solo me ritrovai tutto dentro. Il luan faceva il suo lavoro, e un po' per la lubrificazione , un po' per l'anestetico, riuscivo a prenderlo che era una bellezza. Lui mi inculava come mi aveva scopato in bocca prima, colpi violenti, pancia contro chiappe, nel silenzio della camerata ero sicuro che lo schiocco si sentisse anche due o tre campate più avanti, ma in quel momento non me ne poteva fregare di meno, quel cazzo mi stava facendo impazzire. Cercai di arrivare con la mano al mio cazzo per menarmelo, ma ero poggiato al malloppone delle coperte in modo da poterci arrivare ma non potermi muovere, e nel frattempo mi venne sbattuto in faccia un altro culo. Pensai che i ragazzi ci avessero preso gusto, ma io in quel momento ero troppo concentrato sul mio di culo per poter pensare a quello di un altro, tanto che dopo pochissimo cominciai a godere.

Cercando di farlo il più silenziosamente possibile cominciai a mugolare e a gemere mentre la mia sborra mi colava nella mano con cui mi stringevo il cazzo. Non potevo smanettarmi, ma i colpi che ricevevo si traducevano in una specie di sega a corsa ridotta, il cazzo mi scorreva avanti e dietro nella mano per un paio di centimetri, quel tanto che basta per farmi impazzire ancora di più, ma proprio quando stavo per implorare di lasciarmi segare per godere bene lui cominciò a grugnire e a sborrarmi nel culo, mi tolse le mani dalle spalle, si tirò su e afferrandomi per i fianchi mi cominciò a sbattere ancora più violentemente, io riuscii a tirarmi su quel tanto che bastò per segarmi a pieno ritmo e dopo un paio di colpi cominciai a sborrare anche io mentre lui si staccava dal mio culo.

Mi accasciai di nuovo sul malloppone, la mano piena della mia sborra infilata sotto le palle per raccogliere la sua che scorreva liberamente dal buco che sentivo ancora ben aperto. Appena il cuore riprese un minimo di regolarità mi accarezzai io buco per raccogliere le ultime tracce di liquido che perdevo dal culo, lo sentii gonfio e bollente e ci infilai tre dita per ripulirlo per bene in profondità, poi mi misi a leccare e succhiare tutto quello che avevo raccolto, la sua sborra, la mia e il succo del mio culo. Quando ti inculano per un po', un bel po', l'effetto pompa dei cazzi alla fine fa effetto, e se i ragazzi non potevano accorgersene per la poca luce, io adesso lo sentivo chiaramente in bocca, e dopo aver ripulito la mano mi girai verso di lui: era caduto in ginocchio dietro di me, inarcato sulle mani poggiate a terra dietro la schiena, il cazzo ancora barzotto incurvato verso il basso con un filamento che colando dalla cappella verso il pavimento luccicava nella luce blu della lampada sopra di noi.

Mi accucciai sul materasso e cominciai a ripulirgli la mazza, mi era piaciuto come mi aveva inculato, aveva un cazzo esagerato e non volevo dargli il dispiacere di trovarselo sporco il mattino dopo, così prima lo leccai dalle palle alla punta a lingua aperta, come fosse un ghiacciolo, e poi gli ripulì il solco sotto la cappella, tenendo ben tirata verso il basso la pelle per allargarlo, per fortuna la sua cappella non era molto sporgente rispetto all'asta, anzi, quindi c'era ben poco da pulire, ma la punta della mia lingua trovò comunque qualcosa e io ebbi tutto il tempo per sentirne il sapore mentre lo ingoiavo.

"Grazie, mi hai inculato davvero bene, e comunque hai un cazzone bellissimo, mi avresti fatto godere anche se non lo avessi saputo fare bene come hai fatto"

"Quando vuoi te lo rifaccio volentieri." rispose lui

"Occhio che devi chiedere il permesso a me, Fusella è la puttana della terza squadra, gli altri vengono dopo." Questo era Federico che metteva le sue regole, le sue regole sul mio culo, anzi su di me.

A quel punto, un po' dolorante, mi alzai e chiesi una mano per sistemare il materasso al suo posto, ma avevo fatto i conti senza l'oste.

"E io?"

Era Croci, e dal tono della voce mi sembrava anche un po' risentito. Aveva ragione, alla fine lui era l'unico con cui io avevo preso un impegno personalmente, e alla fine lui rimaneva a cazzo asciutto.

"Dammi una mano a sistemare la branda, il tuo cazzone posso prenderlo anche a pancia in giù, è lungo abbastanza da arrivarmi comunque in bocca."

Croci ridacchiò e mi aiutò a sistemare la branda, ma Federico aveva anche altre sorprese per me.

"Fusella, mettiti comodo e fatti inculare da Croci, ma dopo non hai ancora finito, qualcuno si vuole fare il secondo giro, io per esempio."

"Basta che mi fate mettere steso, non ce la faccio più a stare sulle ginocchia..."

E cominciò un'altra battaglia, prima Croci tentò di scavare un tunnel per mettere in comunicazione diretta il mio buco del culo con il cervello, avevo il culo ancora ben lubrificato dalle ultime tracce di luan e dai resti della sborra di prima, e i colpi del suo cazzo mi inchiodavano al materasso con una violenza tale che a ogni colpo avanzavo sul materasso, in breve tempo mi trovai con la testa contro il tubo della testiera e sentii che qualcuno allontanava la branda dal muro perché aveva cominciato a sbatterci contro.

Quando Croci si svuotò dentro di me sospirando pesantemente il suo posto venne preso da un altro bel cazzone, non bello come quello di croci, che nel frattempo si era infilato fra muro e branda e mi porgeva il cazzo da ripulire, ma era comunque notevole, doveva essere Federico o Ermacora, ma avevo perso la sensibilità al buco per poter riconoscere il cazzo da quanto era grosso, ed ero troppo stanco per indovinarlo da come mi scopavano, fatto sta che mentre il sapore del mio culo sulla punta del cazzo di Croci cominciava a darmi alla testa, ricevetti un'altra sborrata nel culo, e poi un'altra e un'altra e poi mi persi fra sonno, godimento, bruschi risvegli dovuti a fitte del buco del culo, a cazzi che mi schiaffeggiavano, a sborrate che sentivo sulla schiena, ai rivoli che sentivo scorrere dal buco del culo, insomma, ricordo solo che poi suonò la sveglia.


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