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Gay & Bisex

In caserma 4


di sottomessoepassivo
23.04.2021    |    12.200    |    12 9.5
""No, tranquillo Croci, tutto bene, mi è solo venuto in mente quanto mi è piaciuto prendere in culo il tuo cazzone, mi sono dimenticato di farti i..."
Un pensiero mi folgorò: era al militare, ero a più di mille km da casa, nessuno mi conosceva per quello che ero, un anno e poi ciascuno sarebbe andato per la sua strada, Ermacora a rocca di Papa, Loi a Sassari, Federico a Garbagnate, chi li avrebbe visti più? Forse era quella la strada, l'unica possibilità che mi rimaneva per sopravvivere e conservare un minimo di sanità mentale, dovevo andare fino in fondo, dovevo davvero vivermi il resto della naia come se fosse un anno di battuage, una lunghissima orgia in un cinema porno con decine, anzi, potenzialmente centinaia se non migliaia di cazzi a mia disposizione, consapevole che alla fine avrei avuto la possibilità di lasciarmi tutto alle spalle, proprio come quando uscivo dal cinema dopo aver ingoiato litri di sborra e me andavo a farmi una birra con i miei amici che non sapevano niente di me, che adesso lo sapessero tutti in realtà non cambiava granché le cose, anzi, a questo punto avrei potuto anche ricavarne dei vantaggi, il cazzo mi piaceva, e probabilmente non mi sarebbe più mancato, essere umiliato mi eccitava, essere condiviso anche, sarebbe solo stato davvero come se la serata di follia al cinema fosse durata un anno, dovevo solo sperare che non andassero troppo oltre, se solo non fossi stato costretto a leccare le turche tutti i giorni come quel ragazzo del plotone comando sarebbe stato uno splendido anno di porcate senza pensieri, come piace a me, magari avrebbero potuto farmele leccare giusto un paio di volte a settimana, e poi, al congedo, sarebbe finito tutto e sarei stato libero di tornare alla mia triste normalità.

“Triste normalità? Ma che cazzo sto dicendo?” Mi fermai di botto in mezzo alla strada.

Era la verità che mi stava colpendo con la forza di un camion carico di sabbia bagnata, io ero felice quando mi coprivano di sborra nei cinema porno, non quando uscivo con i miei amici facendo finta che mi piacesse la figa, mi sentivo sereno con me stesso in ginocchio con un cazzo in bocca, non facendo battute sul culo della barista, non ero nei guai, quella era semplicemente l'occasione della vita e sarei stato solo un coglione se me la fossi fatta sfuggire. In un attimo ebbi tutto chiaro, vidi la luce, mi sentivo come John Belushi nella scena con James Brown.

"Fusella? Fusella, che ti viene? Stai bene?"

Croci mi guardava con aria strana, ma probabilmente fra lui e me quello con la faccia stravolta ero io.

"No, tranquillo Croci, tutto bene, mi è solo venuto in mente quanto mi è piaciuto prendere in culo il tuo cazzone, mi sono dimenticato di farti i complimenti, mi è sembrato davvero enorme, non ti facevo superdotato, sei davvero una bella scoperta..."

"Lo so, c'ho la faccia troppo da bravo ragazzo, e poi faccio attenzione a non farmi vedere troppo tipo nelle docce, per fortuna quando è moscio non sembra tanto grosso, lo so che è una cazzata e magari non ci credi, ma da ragazzo mi prendevano in giro, mi chiamavano pitone, la gente che sentiva chiedeva perché e io mi vergognavo di dirlo e scappavo. "

"Ma quanto è grosso?"

"Le misure intendi? Da ragazzo in colonia me l'hanno fatto misurare decine di volte, è 25 cm di lunghezza e l'asta 19 di circonferenza, la cappella è un po' di più, sui 20"

"Porca puttana, e ci credo che mi sia piaciuto, ma non me l'hai dato da succhiare, altrimenti me lo ricorderei..."

"No, ho visto che ti piaceva e sono andato fino in fondo nel culo, anche perché sinceramente era la prima volta che qualcuno lo prendeva tutto senza fare storie e ci ho preso gusto."

"Non ho fatto storie perché non sei stato il primo, altrimenti altro che storie... Oggi pomeriggio Federico mi aveva già inculato sotto le docce, poi qui mi hanno preparato per bene, anche Ermacora non ce l'ha proprio piccolo, quindi tu hai trovato il buco bello caldo e il culo pieno di sborra e sono riuscito a prenderlo tutto, ma a freddo mi spaccheresti..."

"Vabbè, ma io mica sono un animale, e poi a me piace molto farlo lentamente, tutto dentro e tutto fuori, solo quando sto per venire comincio a colpire con violenza, te l'ho detto, se ti ho inculato forte è stato solo perché me lo hai chiesto tu."

"No no, tranquillo, mi è piaciuto un sacco, te l'ho detto, è che davvero non pensavo che tu potessi avere una mazza così."

"Che ci vuoi fare, è così e basta. Dai, dammi una sigaretta, e finiamola di parlare del mio cazzo che sennò mi viene in mente il tuo culo e mi torna duro"

"E allora? Che problemi ti fai? Il cazzo mi piace, hai anche visto quanto, e il tuo è davvero notevole, se ti viene duro che problema c'è? Anzi, perché non me lo fai vedere? alla fine l'ho solo sentito... Facciamo così, mettiamoci qui dietro, tu ti fai la sigaretta e io mi faccio il tuo cazzone, ti va? O sei già scarico?"

"Fusella, non scherzare, a dirla tutta io sono tornato perché avevo voglia di un altro giro, poi ti ho trovato sul depresso e ho lasciato perdere, ma se me lo chiedi guarda qua."

Si afferrò il pacco con la mano, e attraverso il jeans si vedeva un volume davvero notevole, il mio buchetto si mise a pulsare immediatamente.

"Dai, vieni qui, ti faccio una pompa mentre fumi,ok?"

"Se ce la fai volentieri, altrimenti te lo metto in culo ok?"

"Andata."

Eravamo in Liguria, in provincia di Imperia, e la strada dalla spiaggia fino alla caserma, finito il paese, si snodava per qualche chilometro in campagna, quindi fu facile entrare in un boschetto e nascondersi, lui si poggiò con la schiena a un grosso albero a fumare, io mi inginocchiai fra i suoi piedi e mi misi ad armeggiare con i suoi pantaloni e le sue mutande. Il suo cazzone era ancora barzotto ma già si capiva di che calibro fosse, lo imboccai subito perché avevo capito che quando fosse diventato duro non ce l'avrei più fatta. Lo smanettavo lentamente, a due mani tanto era lungo, e tenevo solo la cappella in bocca gustandomi il sapore del mio culo e della sua sborra che ancora si sentiva nettamente, c'era anche il sapore del piscio, forse non era vero che non mi aveva pisciato addosso, o forse si era comunque svuotato dopo aver sborrato, fatto sta che dovetti cedere anche prima che fosse diventato duro, la cappella mi riempiva la bocca e mi impediva qualsiasi gioco di lingua, quindi lo tirai fuori e cominciai a leccarmelo come un calippo mentre continuavo a smanettarlo coprendo e scoprendo la cappellona.

"Ho vinto io, adesso finisco la sigaretta e ti inculo, ok?"

"Butta quella cazzo di sigaretta e inculami subito, che dopo te ne do un'altra" dissi tirandomi su e abbassandomi i pantaloni. Ci invertimmo di posizione, io poggiai le mani all'albero mettendomi a 90 e lui si mise dietro di me, si sputò sulle dita e me le infilò nel culo con delicatezza , facendole girare per allargarmi bene il il buco, poi sentii che ci appoggiava la sua cappella e cominciava a spingere. Non lo infilò tutto di colpo, cominciò un lento dentro-fuori penetrandomi inizialmente solo con la cappella, senza nemmeno farla passare tutta, poi la infilò intera, dopo qualche colpo era arrivato a metà, poi ancora di più, poi io cominciai a tirarmi mentre lui continuava a entrarmi dentro sempre più in fondo, e finimmo per trovarci tutti e due in piedi, con lui che mi schiacciava contro l'albero con colpi lenti e lunghi che mi facevano impazzire.

"Croci, continua così cazzo, mi piace da morire, non ti azzardare a venire per le prossime due ore porca puttana, come me lo sento..."

"Fusella, non ce le abbiamo due ore, cazzo, adesso ti sborro velocemente dentro, ma stanotte ti inculo di nuovo, te lo giuro."

Cominciò a muoversi sempre più velocemente, e sotto i suoi colpi le mie chiappe si schiacciavano lasciando entrare sempre più cazzo nel mio culo, quando i colpi divennero martellanti lo sentivo arrivare in fondo al mio retto e il dolore era appena coperto dal godimento, il mio cazzo strusciava dolorosamente contro la corteccia dell'albero, ma cominciai a schizzare prima di lui, e quando alla fine lo sentii grugnire il suo cazzone mi entrava dentro per intero come un dito in guanto, era tutto perfetto, compresa la sborra che mi colò lungo l'interno delle cosce quando me lo tolse.

Mi accovacciai e smanettandolo con una mano cominciai a ripulirlo leccando avidamente tutti gli umori di cui era coperto mentre con l'altra mano a coppetta sotto il culo raccoglievo quello che usciva dal mio buco che sentivo ancora pulsare, poi mi leccai anche quella. Mentre ci rimettevamo a posto ci mettemmo a ridere entrambi, non so se per la comicità della situazione o per scaricare il nervosismo, fatto sta che quando uscimmo dal boschetto eravamo entrambi allegri e soddisfatti e nessuno dei ragazzi che incontravamo per strada, tutti diretti verso la caserma, avrebbe mai pensato che avevamo appena scopato, se non per il fatto che io continuavo a parlarne come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Comunque a me farlo in piedi è sempre piaciuto più che prenderlo a pecora, solo che ci vuole un cazzo come il tuo, altrimenti ne entra poco" "Ok Fusella, ma adesso basta, altrimenti qui si fa la fila, se quelli sanno che ce l'ho grosso mettono i picchetti davanti alla caserma per aspettarmi." e ridendo indicò i froci che stavano lungo la strada sempre pronti ad adescare i militari che tornavano in caserma da soli.

"Col cazzo! Intanto tu stanotte mi inculi di nuovo, perché me l'hai promesso, poi se qualcuno di quelli ti importuna tu dillo a me che ci penso io!"

"Mi sa che stanotte dovrai fare gli straordinari Fusella, c'è Fede che ha detto che ti deve far inculare da tutto il plotone, perché ha deciso che devi essere la puttana di tutti."

"Ok, ma mi devi inculare anche tu, e stavolta la fai durare come si deve, anzi, forse è anche meglio se prima mi faccio fare da tutti gli altri, così trovi la strada bella aperta e puoi spingere come vuoi, anche perché se prima mi inculi di nuovo tu, poi gli altri non li sento nemmeno..."
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