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Gay & Bisex

REWIND - Epilogo di un improbabile incontro


di Membro VIP di Annunci69.it GSAwNSA77
08.04.2017    |    5.579    |    5 9.1
"“È da quando ti ho visto entrare al bar che volevo farlo!” mi dice staccandosi un attimo dalle mie labbra..."
Sono a letto con Valentino, abbiamo appena scopato ed è stato strepitoso. Sogno ad occhi aperti, immagino il mio futuro con lui: una casa con un giardino, un cane a cui siamo entrambi affezionati, molti interessi in comune, tanti amici con i quali organizziamo simpatiche cene, i Natali con le famiglie, notti insonni di sesso passionale… una vita insieme.
I nostri corpi sono ancora accaldati, il cuore ci batte forte e i respiri affannati scandiscono il tempo all’unisono in quel silenzio ingombrante. Lui mi abbraccia da dietro, spinge il suo corpo contro il mio. Sento il suo battito che lentamente ritrova un ritmo più regolare e il suo alito che mi solletica il collo. Sento il mio sperma tirarmi la pelle mentre si rinsecchisce sul mio ventre e il suo muoversi in profondità dentro di me. Sento il suo silenzio recitarmi promesse d’amore Travolto dalla passione sento nascere il sentimento con tanto di farfalle nello stomaco. E di colpo sento incombere la tristezza. Le lacrime mi escono incontrollate e scorrono lungo il viso. L’insicurezza e la solita paura (di lasciarmi andare) si fanno strada in me e come un’infezione partono dalle viscere e contagiano tutto il mio corpo fino a insinuarsi nella testa.
Ripenso a tutti gli uomini che ho avuto, a tutti quelli che ho “amato” per una notte e il giorno dopo mi hanno liquidato come una figurina da collezione doppia. Penso al vuoto che sento e a quanti “Valentini” mi hanno voltato le spalle dopo che gli ho dato una parte di me.

Un attimo prima…

In preda alla foga e alla passione mi spinge violentemente sul letto. Sento mancarmi il pavimento da sotto i piedi e il mio corpo rimbalza un paio di volte sul materasso. Sono completamente nudo col cazzo duro disteso in quel candore avvolto dal profumo fruttato dell’ammorbidente delle lenzuola bianche. Lui mi guarda in piedi davanti al letto. La sua figura mi sovrasta. Lo desidero. Anche lui mi desidera. Si fionda su di me e i nostri corpi si incastrano alla perfezione. Le mie gambe leggermente divaricate accolgono il suo bacino e sento puntare la sua cappella contro il mio buchetto. La sua pancia si posa sul mio ventre piatto. Le sue labbra cercano le mie e ci abbandoniamo in un lunghissimo bacio. Senza mai staccare le bocche, i nostri corpi si divincolano trasportati dall’eccitazione, rotolano sul letto litigandosi la posizione di quello che sta sopra. È lui l’uomo e lo voglio far sentire tale. Mi lascio placare da tutto il suo peso che si erge a cavalcioni su di me, le sue mani serrano le mie e mi immobilizzano al letto. Mi arrendo ai suoi occhi infuocati dalla passione, non oppongo resistenza e abbasso lo sguardo in segno di resa.
Vedo il suo cazzo che svetta turgido sul mio addome. Ha la cappella in fiamme, le vene irrorate di desiderio che continuano a pulsare. Molla la presa delle mie mani e nella stessa posizione con semplicità mi blocca le braccia con le ginocchia, portando la sua mazza a pochi centimetri dalla mia bocca. Ne sento il profumo che mi inebria. Allora allungo il collo e tendo la lingua nella speranza di assaporarne il gusto. Mi accontenta e aiutandosi con una mano mi impala la bocca con il suo cazzone. Non è delicato, anzi è piuttosto rozzo, proprio come piace a me. Incurante dei miei conati e delle lacrime che mi annebbiano la vista mi scopa la gola in un susseguirsi di colpi ben affondati. Arrapato dalla mia sottomissione, si gira in un 69 e inizia a lavorarmi il buco lasciandomi il suo cazzo da succhiare. Affonda tutta la faccia tra le mie chiappe, le allarga con l’aiuto delle mani mentre con la lingua mi stimola la rosetta. Sputa e lecca. Lecca e sputa. Ho il buco che chiede solo di essere riempito. Con tutte quelle attenzioni ci metto veramente poco a dilatarmi. Me lo allarga ulteriormente con i due indici e spinge la sua lingua all’interno. Con il buco umettato le dita entrano in profondità alla ricerca del mio piacere anale. Prima infila un dito, poi le dita diventano due, tre, …
Valentino non scherzava quando un attimo prima al bar diceva di saper sempre come soddisfare una donna e si reputava ancora più bravo con un uomo.
Solo quando il mio buco diventa tenero come il burro ritira il cazzo dalla mia bocca per varcare nuovi confini. Mi alza le gambe sopra le spalle, pone la cappella sulla soglia del mio buco e si lascia scivolare dentro. “Sei più bagnato di una figa” commenta penetrandomi. Quando è dentro tutto si ferma un attimo per crogiolarsi nel calore delle mie viscere. Con le mani lo tiro a me cercando quell’ultimo centimetro che mi dà una scossa di piacere che mi attraversa tutto il corpo. Pervaso dai brividi, gli dico “Sei fantastico!”. “Preparati! Adesso ti scopo” mi avverte prima di iniziare a muovere il bacino. È davvero superlativo, mi scopa ininterrottamente per un periodo incalcolabile. Perdo la cognizione dello spazio e del tempo. Usa il mio corpo a suo piacimento. Mi gira e mi scopa il culo. Mi alza e mi scopa la bocca. Mi butta giù e mi scopa di nuovo il culo. Mi mette di lato e continua a possedermi. Lo supplico di non smettere. Mi scopa ancora, ancora e ancora.
Sotto i suoi colpi incessanti non riesco più a trattenere il piacere. Con un urlo quasi disumano sborro tutta l’eccitazione sul mio ventre, lunghi schizzi bianchi si cospargono sul mio corpo dal petto al pube. Lui mi accompagna in questo orgasmo riversando il suo nettare dentro di me. Le sue urla di piacere si sovrappongono alle mie. Ha il respiro affannato e si riposa dentro di me finché l'ultima goccia si riversa nel mio culo. Esce solo quando il suo cazzo ha ormai perso di consistenza e il mio buco glielo restituisce sputandolo fuori accompagnato da un rivolo di sperma.
Esausto ma appagato si lascia cadere sul letto di fianco a me.

Un attimo prima…

Entriamo in ascensore e appena si chiudono le porte Valentino mi tira a sé e mi bacia. “È da quando ti ho visto entrare al bar che volevo farlo!” mi dice staccandosi un attimo dalle mie labbra. Gli rispondo con un sorriso e contraccambio il bacio. Nella sua bocca sento ancora il gusto del caffè che abbiamo bevuto al bar. Bacia davvero bene, le nostre labbra si incastrano alla perfezione e le lingue esplorano le rispettive bocche in movimenti fluidi e delicati.
Arrivati al quinto piano entriamo in casa, ci guardiamo per un istante senza dire niente e ci lanciamo in un nuovo bacio, ancora più passionale. Gli lecco il collo e assaporo il suo odore di maschio. Lui mi bacia le orecchie e sento i movimenti della sua lingua amplificati nella testa. Sono eccitatissimo. I nostri corpi sono avvinghiati in un abbraccio e i nostri cazzi duri si sfregano uno contro l’altro attraverso i jeans. Senza una pausa ci spogliamo, via le scarpe, gli sbottono la camicia e lui mi sfila la maglietta. La mia bocca si sposta fino ai suoi capezzoli corollati da peli neri. Li mordicchio e li succhio, lo sento fremere di piacere. Ha un fisico molto robusto, non è molto peloso, ma i pochi peli scuri che dal petto scendono verso il pube sono ben visibili in contrasto con la sua carnagione chiara. Mentre continuiamo a baciarci e assaggiarci mi spinge verso la camera da letto.
L’erezione mi esplode nei pantaloni e guardando la sua protuberanza, noto che anche lui non vede l’ora di liberare il biscione. “Ti voglio” gli dico mentre gli slaccio i pantaloni, lui facendo altrettanto mi risponde “Aspetta e vedrai…”. Valentino è molto sicuro di sé e la sua risposta che suona quasi come una minaccia mi fa eccitare ancora di più. Via i pantaloni, via le mutande e via le calze (per fortuna ci ha pensato lui a toglierle, non sopporto quelli che fanno sesso indossando le calze).
Ci troviamo uno in faccia all’altro, completamente nudi. Lo osservo per un attimo: alto, massiccio con una leggera pancia sporgente, braccia e gambe muscolose e un bel cazzo funzionante. Nella sua imperfezione è perfetto. Gli sorrido provocatoriamente e lo invito verso il letto.

Un attimo prima…

Si scusa e si alza per andare in bagno. È davvero una persona per bene e educata. Inizio a fantasticare su come sarebbe scopare con lui, uno sconosciuto che ho appena incontrato e di cui non so niente. Lo immagino nudo, immagino il suo cazzo dentro di me, prima in bocca e poi nel culo. All’idea sento l’eccitazione crescermi tra le gambe. Appena torna dal bagno, con un po’ di imbarazzo accavallo le gambe per nascondere l’erezione che si è fatta spazio nei miei pantaloni.
Senza dire niente con un gesto deciso appoggia il telefono sul tavolo e lo spinge verso di me. Guardo lo schermo e resto a bocca aperta nel vedere la foto di un cazzo enorme in erezione. Un bel primo piano in alta definizione di qualcosa ben al di sopra della media. Una mano che tiene all’estremità quella mazza percorsa da una serie di vene in evidenza e una cappella di un rosso-viola acceso sul punto di esplodere. Stringo ancora di più le gambe per contenere l’eccitazione e sento un fremito nel buchetto. Lo guardo con aria interrogativa e lui con un sorriso sornione “L’ho appena fatta al bagno per dimostrarti l’effetto che mi fai.” Non credo alle mie orecchie, è pazzo. Non sapendo cosa dire scoppio a ridere. “Non ti piace?” mi chiede quasi preoccupato riprendendosi il telefono. “No. Sì. Scusa, è solo che non mi aspettavo un gesto così teatrale. Certo, hai un bellissimo cazzo” lo tranquillizzo. “Allora andiamo a casa mia, abito proprio qui dietro l’angolo. Così te lo faccio vedere da vicino e ti mostro come lo so usare” senza aggiungere altro ci alziamo, paghiamo e usciamo dal locale.

Un attimo prima…

Arrivo al bar dell’appuntamento volutamente in anticipo. Scelgo un tavolo dal quale riesco a vedere l’entrata, mi siedo e aspetto. Dopo dieci minuti, puntuale entra un uomo che potrebbe essere Valentino, un bel tipo dall’aspetto mediterraneo con un filo di barba, capelli corti scuri e degli intensi occhi color nocciola. Corrisponde alla descrizione e alle fotografie, anzi dal vivo è ancora meglio. Il fatto che non ha mentito sull’età e che le fotografie sono recenti è un buon segno.
Mi vede anche lui. Mi riconosce e con passo deciso si dirige verso di me. Si presenta con una forte stretta di mano “Sono Valentino, piacere di conoscerti”. Ha una bella voce molto maschile e profonda. “Piacere mio” gli rispondo timidamente. Ordiniamo due caffè e dopo un primo momento di imbarazzo che lui cerca di alleviare con qualche battuta, iniziamo a chiacchierare e a conoscerci. Abbiamo molti interessi in comune: la lettura, il teatro contemporaneo, il cinema, lo sport in generale e non da ultimo il sesso fatto bene (lui attivo e io passivo). Tra risate, scambi di opinione e qualche confessione imbarazzante parliamo per una buona oretta.

Un attimo prima…

Una noiosa domenica pomeriggio mi collego alla chat. Rispondo ai soliti messaggi e curioso un po’ tra i profili. Sto per chiudere quando mi arriva un messaggio da parte di Cupido 69 “Ciao, mi chiamo Valentino e sono di Como. Hai un bel profilo e mi piacerebbe conoscerti”. Poche semplici parole che risvegliano la mia curiosità. Anche lui ha un profilo interessante: uomo bisex di 47 anni in cerca di nuove conoscenze, belle fotografie e ottime recensioni. Gli rispondo e ci scambiamo un po’ di messaggi finché mi propone di incontrarci oggi stesso in un bar del centro. “Almeno per conoscersi” ha specificato. Diciamo che si è presentato bene e ha toccato tutti gli argomenti giusti per risvegliare la mia libido ormai pari a zero a causa di mesi di seghe.
Visto che l’alternativa sarebbe poltrire sul divano, senza troppe domande accetto e ci mettiamo d’accordo sui dettagli.

Un attimo dopo…

Chiudo gli occhi davanti al monitor del PC e inizio a fantasticare su Valentino. Immagino che ci troviamo al bar, mi piace, è un bell’uomo, anzi l’uomo perfetto. Lui mi invita a casa sua, facciamo del sesso eccezionale, io inizio a sperare in una conoscenza più approfondita e lui appena svuotati i coglioni penserà già al prossimo profilo.
Preso dallo sconforto, gli scrivo che ci ho ripensato e non vado all’appuntamento. Sulle note acute di Celine Dion che canta “All by Myself” chiudo la chat, mi butto sul divano e mi sparo l’ennesima sega… da solo pensando a tutti i “Valentini” che mi sono perso
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