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Un box da sistemare


di PattyeFranco
18.11.2017    |    18.245    |    4 9.3
"Poi arrivò anche il momento di sistemare quelle misteriose scatole..."
Domenica 5 Novembre 2017, una giornata uggiosa, piovosa, una giornata in cui si starebbe bene sotto le coperte al caldo, ma a seguito di un suggerimento di un amico di A69, decido di sistemare il box.
La giornata si s'addice molto a questo tipo di lavori, in giro non si può andare, a letto al caldo si butterebbe una giornata a poltrire.
Ne parlo con Franco che condivide l'idea, “sarebbe ora di dare questa sistemazione”, ormai non è più solo un box per l'auto, ma è diventato un ripostiglio, pieno di cianfrusaglie, ma anche cose da sistemare a dovere.
Quindi appena finito di pranzare, finisco di lavare i piatti, un attimo di pausa, poi subito nel box per dare questa fatidica sistemata. Franco tira fuori l'auto, ma appena rientra, nel guardarci bene in giro, ci rendiamo maggiormente conto del casino.
Quindi iniziamo il lavoro, togli di qua, metti di la, ma più si prosegue, più ci si rende conto che è veramente un casino.
Poi pensi, si può stare tranquilli un giorno? No, perché suona il cellulare, e sorpresa delle sorprese, è Mario, fuori dal cancello di casa. Il primo pensiero: “Ecco abbiamo finito di sistemare il box”. Ma ecco un'altra sorpresa, Franco va ad aprire il cancello e Mario è solo, non c'è la moglie. Era venuto a Lecco per delle commissioni nonostante fosse Domenica e la moglie non aveva voluto seguirlo, e quindi ha deciso di passare per fare due saluti veloci.
Bacio di rito, poi scherzando gli dico: “Sei arrivato nel momento giusto, se hai voglia di darci una mano, non potevi scegliere momento migliore”, la risposta a sorpresa, fu: “Se vi serve una mano, io sono qua e nessuno oggi mi fa fretta”, inteso naturalmente al suo peso coniugale.
Franco a quel punto gli porge una tuta per non sporcarsi, polvere ce n'è in abbondanza, quindi si toglie i pantaloni e la camicia, infilandosi così la tuta. Ricominciamo di nuovo con i lavori, parlando e scherzando, ottima occasione per parlare del più e del meno.
C'era un mare di cianfrusaglie da buttare, ed ecco un primo problema, non ci sono sacchi o scatole per buttare dentro tutto questo, così che Franco decide di andare una corsa da mio fratello, che abita nel paese vicino, a prendere i sacchi.
Prende l'auto e se ne va, così rimango sola con Mario a continuare i lavori. Ad un certo punto decido di iniziare a prendere delle scatole, sugli scaffali in alto. Avevo un po' di timore a salire sulla scala, dopo l'esperienza di questa estate, ma il lavoro andava fatto. Si potevo far salire Mario, lui si era proposto di salire, ma io ho rifiutato categoricamente, ma lo prego comunque di tenermi almeno la scala.
Ed ecco la prima cavolata, io non sono in tuta, ho un abito di quelli tipici da casalinga, di quelli a portafoglio.
Per dare un'idea, un abito come quello che indossava Laura Antonelli nel film Malizia,
A Mario si mostra proprio la stessa scena del film, io sulla scala e lui sotto che la tiene, e appena alza lo sguardo, ecco la scena che tanti uomini vorrebbero vedere. Io sempre in autoreggenti, (non le uso solo quando voglio essere sexy, le uso anche normalmente in casa), e mutandine bianche. Al momento non mi resi conto di ciò che stavo mostrando, me ne accorsi solo quando mi girai per porgergli la prima scatola, era incantato con il naso all'insù. Cosi che mi venne naturale dirgli: “Ma che guardi? Mai visto un paio di gambe? Su dai prendi questa scatola”, e prendendo la scatola mi risponde: “Vabbè se c'è qualcosa di bello da guardare, io guardo”. Mi rendo subito conto di quanto è intrigante la scena per lui, di conseguenza la situazione che si è venuta a creare, intriga particolarmente anche me, quindi continuo a muovermi su quella scala, cercando di essere sempre più provocante. Sapevo che Mario era sempre lì incantato a guardare all'insù, ma dovevamo comunque portare avanti anche il lavoro.
Passate giù tutte le scatole, anche se con dispiacere di Mario, scendo. Mario a questo punto ne approfitta e non riesce ad evitare di accarezzarmi le gambe fino a sfiorami la passera, poi non appena tocco terra, mi prende e mi bacia, con la sua consueta passione, non era riuscito a resistere. Mi lasciai decisamente trascinare da questo bacio, dopotutto anch'io mi ero eccitata.
Solo un bacio e qualche carezza, anche se tutto molto prolungato, ma poi continuammo con i lavori, nonostante si era insinuato in noi, una certa carica di passione e piena di eccitazione.
Le scatole che avevo tirato giù, erano chiuse e sinceramente non sapevo o non ricordavo cosa contenessero, quindi meglio aspettare l'arrivo di Franco per aprirle.
Non tardò ad arrivare, ma quando entrò e vide le scatole appoggiate sullo scaffale, mi chiese: “chi le ha tirate giù quelle scatole? Quelle lì avrebbero dovuto rimanere al suo posto, erano sistemate a dovere, non davano fastidio, vabbè le rimetteremo apposto dopo”, rimasi colpita da questo suo appunto e non ne capivo il motivo, di conseguenza tutto ciò mi riempì di curiosità sul contenuto di quelle scatole misteriose.
Continuammo comunque il lavoro ridendo e scherzando, alleggerendo così anche la fatica.
Si fece anche l'appunto sulla scena della scala, e fu proprio Mario nel raccontarlo, a descrivere la scena, come simile a quella del famoso film. Franco a quel punto ridendo e sollevando il vestito disse: “Per fortuna avevi gli slip, altrimenti, addio sistemazione box”, facile immaginare anche il perché.
Verso le 16:30 ci prendemmo una piccola pausa per berci un bel thè caldo, e in un attimo che restai sola con Franco, gli chiesi delucidazioni sul contenuto di quelle scatole, mi lui rispose: “non c'è niente, però era solo quella rossa in particolare, quella che non avresti dovuto tirare giù”, senza spiegarmi ne il perché e tanto meno il contenuto. Solo dopo mie continue insistenze, si mise a ridere e disse: “non ti dico cosa contiene, lo vedrai quando la apriamo e capirai”. Per la miseria quanti misteri, così facendo, la mia curiosità era sempre più forte, si sa che la curiosità è femmina.
Dopo la piccola pausa, ritornammo subito al lavoro, restando sempre più attratta e incuriosita da quella scatola, tanto che anche Mario se ne accorse e mi disse: “che problema c'è con quella scatola? La fissi in continuo”, gli risposi: “Niente di che, vorrei solo sapere cosa contiene, e non me lo vuole dire, vedremo quando la apriremo”.
Poi arrivò anche il momento di sistemare quelle misteriose scatole. Aprimmo le prime, quelle meno misteriose anche per vederne il contenuto, contenevano solo riviste di auto e moto, che decidemmo di buttare perché ormai molto vecchie. Quindi ora era il momento di aprire la scatola misteriosa ma Franco propose di farlo comodamente in casa. Una veloce spolverata, poi mi presi la scatola e di corsa salii di sopra in salotto, l'appoggiai sul tavolo e come una bambina curiosa, strappai veloce lo scotch che la teneva chiusa, ma prima di sollevare il coperchio, guardai in faccia prima Mario e poi Franco, quasi a chiedere l'okay. Franco rideva sotto i baffi, mentre Mario era impassibile con sguardo attento e curioso.
Ebbene aprii decisa, trovandomi di fronte una rivista di annunci amatoriali hard, (diciamo un Annunci69 cartaceo), rimasi quasi delusa, finché tirandone su una e poi un'altra, mi trovai di fronte due album di fotografie.
A quel punto mi venne subito un sospetto, quindi prima di aprirli guardai Franco in viso, per capire se stavo immaginando giusto.
Si, stavo immaginando perfettamente, erano due album di nostre foto, naturalmente non foto di ricordi normali, ma foto particolarmente a luci rosse. Ora, non sapevo più se aprirli o no, dopotutto c'era anche Mario e lui sinceramente non aveva ancora capito che album fossero.
Ma presa dalla curiosità aprii il primo, sollevando appena le pagine, uno sguardo veloce solo per me. Avevo ben capito, conteneva foto mie nuda; dalle prime che mi faceva Franco, fino ad alcune più recenti.
Poi feci lo stesso con il secondo, vedendo che in queste altre foto, non ero più sola, ma in dolce compagnia, foto veramente hard, dove in alcune c'era anche Mario.
La cosa ormai mi aveva intrigata in modo particolare e Franco era solo in attesa che finalmente iniziassi a sfogliarli con parsimonia.
Presa così dalla voglia di vederle bene con calma ed eccitata dalla situazione, feci sedere Mario e Franco sul divano, uno da una parte ed uno dall'altra al mio fianco, ed iniziai a sfogliare lentamente il primo, dove c'erano solo foto mie, ero proprio giovane in quelle foto, alcune addirittura erano delle Polaroid e molte in Bianco e Nero, perché le stampava Franco, in alcune quasi non mi riconoscevo.
Una cosa strana guardare quelle foto, molte che addirittura non ricordavo, tutte molto intriganti. Non sto a dirvi i commenti di Mario, ma facilmente immaginabili, una giovinetta osé, nuda sulla neve, foto con niente sotto la pelliccia, sdraiata su una panchina in passeggiata di Lecco, ecc.....
Franco aveva fatto un ottimo lavoro, le aveva messe cronologicamente, dalle prime fino a quasi le più recenti, ci volle un po' per sfogliarlo tutto, perché tra una foto e l'altra i ricordi affioravano, sul come e dove erano state scattate, poi i commenti di Mario che era strabiliato, ma anche tanto eccitato a vedere tutto ciò. Si ci conoscevamo già ai tempi di quelle foto, ma lui non sapeva assolutamente niente di queste dove ero immortalata sola.
Alla fine di questo primo album, non poteva che scapparci un grosso bacio passionale da parte di Franco, che mi abbracciò baciandomi intensamente con passione, si era anche parecchio eccitato a riguardare e ripassare quelle foto, specialmente anche di fronte a Mario. Anche Mario non poté esimersi dal ricambiare ciò che gli avevo appena mostrato, anche se all'inizio con un po' di imbarazzo, quindi non appena Franco mi lasciò, senza darmi nemmeno respiro anche Mario mi prese baciandomi, allungando anche una mano sotto l'abito, andando ad accarezzarmi e stringermi il seno.
Ormai ero anch'io eccitatissima, tutto questo rivedermi in quel genere di foto, mi ispirava tanto piacere, l'ambiente si stava lentamente surriscaldando.
Ora era il momento di guardarci l'altro album, sicuramente quello più piccante, con le foto dove non ero sola, ma anche con Franco e.....
Prima di iniziare il secondo album, Franco decise di andare a prendere qualcosa da bere, tanto che Mario approfittò per stuzzicare nuovamente la mia bramosia di baci, così da accendere ancor di più certi desideri che già si erano insinuati in me. Franco tornò dalla cucina con uno spumante, voleva brindare per questi due album pieni di ricordi molto intriganti, dopotutto per scattare quelle foto, avevamo passato tante vicissitudini, senza calcolare che alcune erano state sviluppate e stampate nei primi fotografi con stampa in un'ora. Il ricordare il fotografo quando ce le consegnava, con sguardo eccitato e sorpreso, era motivo di altra eccitazione.
Dopo il brindisi, prendemmo ad ammirare il secondo album, Mario era molto incuriosito, quanto me, perché non ricordavo proprio tutte le foto scattate, e alcune pur sapendo che erano state scattate, non le avevo mai viste, diciamo che Franco le aveva un pò custodite solo per se.
Le prime erano dei semplici autoscatti, con me e Franco, in atti molto hard, poi arrivò il turno, di alcune foto con Mario, foto che lui sicuramente vedeva per la prima volta, pur sapendo della possibile esistenza. Ora cominciava a salire il caldo, vederci in quelle foto di parecchi anni prima, in piena libertà, alcune addirittura scattate in casa sua, nel suo salotto, faceva un certo senso. Guardandoci in certe immagini, ridevamo delle posizioni, delle espressioni in quegli scatti, ma anche ci eccitava sempre più rivivere queste nostre prime esperienze insieme.
Continuando a sfogliare questi ricordi hard, un bicchiere di spumante andò giù volentieri, la gola cominciava a seccare. L'eccitazione era sempre più in aumento e anche le mani di Mario e Franco erano già in pieno fermento e già mi avevano slacciato l'abito.
In alcune foto eravamo presenti tutti e tre, foto fatte con l'autoscatto, ma che strane sensazioni rivederci tutti e tre nudi su un letto o sul divano di Mario.
Arrivarono anche alcune foto fatte con Fabio, foto che Mario proprio non si aspettava. Anche se sorpreso da questa novità, la sua eccitazione aumentò ancora di più. Mario conosceva Fabio e sapeva della nostra amicizia, ma non immaginava di vederlo ritratto in questo tipo di foto. Non c'erano molte le foto con i miei partner, solo con Mario e Fabio eravamo arrivati a scattare questo genere di foto, ma solo perché con loro, molte erano state le occasioni e tanta l'amicizia unita a quel feeling che correva e corre ancora tra noi.
Non eravamo nemmeno a metà album che l'eccitazione la fece da padrona, Franco mi tolse l'album dalle mani, lo posò sul tavolino a fianco e con il vestito ormai già slacciato completamente, mi fece sdraiare sul divano ed iniziò a baciarmi su tutto il corpo, Mario che in quel momento con le sue gambe mi stava facendo da cuscino, mi sollevò il reggiseno ed iniziò ad accarezzarmi il seno, sotto la mia testa ad un certo punto, sentii dura la sua eccitazione.
Iniziò così un piacevole ritorno al passato, Franco mi sfilò gli slip e Mario il reggiseno. Ormai ero nuda alla mercé delle loro mani e bocche, ero pronta a godere delle loro attenzioni.
Mario si spostò e lasciandomi sdraiata su quel divano. si alzò in piedi spogliandosi, seguito da Franco. Nel giro di poco eravamo già tutti e tre nudi ad aggrovigliarci sul divano, teatro di nuovi momenti di ardore.
Questa era una situazione molto particolare, pronti a vivere dei momenti di piacere a seguito di ricordi della nostra spensieratezza giovanile e pronti a rimetterla in pratica ancora dopo anni.
Ci aveva tanto eccitato rivivere quei momenti immortalati in quelle fotografie, ed eravamo pronti a riviverli di nuovo.
Mario come sempre, ci si buttò anima e corpo, iniziando con baci e carezze, proprio come la prima volta in cui ci eravamo trovati in una situazione tanto intrigante, le sue carezze ed i suoi baci erano infiniti, la sua mano percorreva il mio corpo nudo, seguita dalle sue labbra che mi baciavano in ogni dove, proprio come fosse la prima volta. Franco appassionatamente mi baciava e le nostre lingue erano tornate come anni indietro a ricercarsi e a provare nuove e forti emozioni, e condividere ancora momenti di piacere con un caro amico.
Si, Mario è un caro amico e un amante, con cui per anni siamo riusciti a condividere dei veri momenti esaltanti ed intriganti e ora dopo molto tempo eravamo qua di nuovo, proprio per quello come fosse la prima volta con lui.
Ora con i suoi baci era arrivato sulla passera, soffermandosi a baciarla, mentre con una mano si inoltrava nella fitta foresta sul monte di Venere accarezzandola. I suoi baci, già mi stavano provocando dei forti brividi di piacere, la sua lingua aveva inoltre iniziato a scorrere le labbra fino a penetrarmi, per poi tornare a passarla sul clitoride. Altro che prima volta, allora c'era timore, esitazione ed emozione, ora c'era ancora molta emozione, ma molta più audacia e sicurezza.
Franco mi stava baciando e accarezzando il seno con veemenza, mentre quando notava in me momenti di maggior piacere, tornava a far intrecciare le nostre lingue in modo sempre più passionale.
Mi sentivo bene, mi sentivo piacevolmente coccolata da loro, tanto che il piacere era già alle stelle, con una mano andai a cercare il membro eccitato di Franco, accarezzandoglielo piano. La passione era sempre più forte, cosi che a questo piacere, esplose un possente orgasmo,
Mario si era intrufolato con le sue dita dentro la passera già umida dei miei umori, masturbandomi con persistenza, passando la sua lingua sul clitoride, mi lasciai letteralmente travolgere da questo momento idilliaco. Franco stava anche lui esageratamente assaporando questo momento, e sempre molto eccitato mi baciava, leccava e stringeva il seno, tornando poi a cercare la mia lingua quando più ansimavo di piacere.
Che strano, sembrava stessi provando questi piaceri come fosse la prima volta, forse il ricordo di quelle fatidiche prime esperienze con Mario, mi dava questa sensazione.
Franco nel frangente in cui stavo godendo con maggior vigore, allungò pure lui la mano sulla passera, volle toccarla, sentire le mie labbra umide.
Esaurito questo orgasmo, mi sollevai da quel divano facendo sedere Mario e Franco uno in fianco all'altro, io in ginocchio di fronte a loro pronta a gustarmi in versione stereo i loro membri.
Ci giocai un po' con le mani, accarezzandoli, masturbandoli lentamente, per poi passare a percorrerli con le labbra e con la lingua. Dopo un lungo e piacevole percorrerli con lingua e labbra, in alternanza li affondai decisamente nella mia bocca, sempre e comunque accompagnata da una leggera masturbazione con le mani.
Eravamo solo all'inizio, quando Franco si scostò e decise che doveva andare a stuzzicare la mia passera, era esageratamente desideroso di baciarla e toccarla. Mario rimase seduto sul divano sempre all'attenzione delle mie labbra. Alla fine mi trovai a dispormi sul divano, permettendo a Franco di poter giocare il più possibile con la mia passera ed io di gustarmi al meglio il passero di Mario.
Si, eravamo tornati ai bei momenti, ai momenti di spensieratezza e gioia di questo nostro rapporto.
La loro passione e la mia era tornata quella dei bei tempi, ognuno sapeva come far piacere all'altro.
Franco con le sue dita era molto intenso, come con la lingua, facendomi sempre più aumentare il piacere, quindi mentre leccavo e affondavo tra le mie labbra il membro di Mario, godevo, ansimavo e gemevo intensamente.
Un altro orgasmo era in piena evoluzione, mi contorcevo per il piacere, in quel momento smisi di assaporare il membro di Mario, cercando la sua bocca e la sua lingua, in cerca di un bacio passionale, cosa che anche lui ama ricambiare..
Nel momento massimo di questo piacere, nel momento in cui mi stavo lasciando andare,alle urla di piacere, fermai Franco per saltare decisa sopra Mario, che con il suo membro duro e vibrante sembrava che chiamasse a se la mia passera. Non feci fatica a posizionarlo tra le labbra e affondare con determinazione. Che esplosione di piacere quando lo sentii penetrare e affondare, mi misi ad urlare come una pazza, abbracciai Mario ed iniziai a baciarlo, cavalcandolo con fermezza, mentre lo baciavo lo presi addirittura per i capelli.
Sempre cavalcando Mario, passai a baciare Franco con tutta la passione possibile, ansimando di piacere, ma tanta era la mia determinazione in quel mio saliscendi sul membro di Mario, che purtroppo non poté esimersi dall'urlarmi: “Scendi che vengooooo!!!!”, me lo sfilai appena in tempo, esplose in modo impressionante, schizzando sperma con entusiasmo e con piacere intenso e violento. Io ero, comunque e sempre, più desiderosa di sentirmi penetrata, la mia passera desiderava sentirsi nuovamente riempita da un membro deciso e caldo. Franco conoscendo i miei desideri, sdraiandomi sul divano e allargandomi bene le gambe posizionò il suon eccitato membro e lo affondò con decisione tra le labbra della mia passera.
Proseguì poi, con movimenti lenti ma profondi, entrava e poi usciva quasi a sfilarlo e poi rientrava, era deciso a farmi perdere il lume della ragione, e più continuava con quella dolce e profonda penetrazione, più io godevo. Mario dopo una veloce ripulita al suo passero, tornò a prendersi cura del mio seno e della mia bocca, mentre io ero sempre più in preda a dei deliri di piacere. Mi presi tra le mani il passero di Mario, che dalla posizione naturale, stava tornando alla durezza che gli competeva in quel momento, era di nuovo pronto per nuovi momenti di piacere.
Era un continuo godimento, Franco stava dando il meglio di sé e conduceva in modo avvincente il gioco, finché io, preda di un ennesimo orgasmo, lo tirai a me baciandolo, per poi ribaciare Mario, un alternanza di baci, e tra essi urla di gioia e piacere. Franco ormai era al limite pure lui, dopo ultimi decisi e convinti affondi, esplose schizzandomi tutto il suo sperma sul mio ventre e sul seno, così che poi entrambi iniziarono a spalmarlo come una calda crema. Ero tremendamente e piacevolmente esausta, ma carica di piacere. Restammo piacevolmente sdraiati sul quel divano a riprenderci da quegli entusiasmanti momenti, anzi approfittammo anche per berci ancora un calice di quell'ottimo spumante, brindando alla nostra intima amicizia, che dura da parecchi anni, nonostante i tanti bastoni tra le ruote.
Passammo poi, ancora dei momenti di relax e piacere risfogliando quell'album, che non eravamo riusciti a osservare fino alla fine, ma il rivedere alcune immagini, ci ricordammo avventure e storie vissute anni fa, riportando nuovamente a galla quella forte eccitazione che già ci aveva fatto interrompere a metà quell'album.
Alcune foto in particolare, ci portarono a nuovi stimoli, ma anche il continuo sentirmi accarezzata e baciata, Mario e Franco erano nuovamente eccitati e pronti a continuare e soddisfare altri momenti di piacere. Quelle foto avevano stimolato oltremodo tutti e tre.
Arrivati all'ultima foto, Mario si sbilanciò e a sorpresa mi chiese: “Patty ho un ricordo che purtroppo Franco non ha mai documentato con le sue foto, ma vorrei rivivere quella situazione, hai voglia di far l'amore sotto la doccia con me? In quella vasca che ci ha visti pieni di ardore, quella volta che ero venuto ad informarvi della decisione di sposarmi? dove per poco eri riuscita a convincermi a non farlo?”, sinceramente rimasi un po' sorpresa da questa sua richiesta, anche perhè a questo punto Franco che ruolo avrebbe avrebbe avuto? In quella situazione Franco non c'era perché non era ancora tornato dal lavoro, ma ora era qui. Sinceramente però, il ricordo di quella sera mi intrigò molto, mi ricordavo bene quella serata, pensando anche: “non che questa volta riesco a convincerlo a mollare quella gatta morta?”.
Tutti i nostri momenti di piacevole godimento, erano sempre stati all'insegna di un naturale evolversi delle situazioni, quindi anche questa volta sarebbe andata nel modo più naturale possibile, tanto che in quel momento, l'eccitazione era tanta, nè lui, né Franco non avevano ancora smesso di baciarmi e stuzzicarmi la passera. Gli risposi: “Ragazzi ora vado veramente a farmi una doccia, sono ancora tutta impolverata e con tutto lo sperma di Franco che mi avete spalmato mi sento veramente il bisogno di una piccola ripulita”. Naturale che questo andava a giocare con il piacevole desiderio di rivivere quei momenti di ardore con Mario, e Franco avrebbe partecipato a modo suo, integrando il piacere di quella serata.
Quindi mi allontanai, andai in bagno e mi infilai nella vasca sotto la doccia, ma nemmeno il tempo di bagnarmi, ecco Mario affacciarsi sulla porta, guardandomi con occhi desiderosi, poi prese la spugna e si infilò pure lui sotto la doccia, iniziando a passarmi quella spugna sul corpo. Dopo pochi attimi, ci lasciammo trasportare in un appassionato bacio, e come quella volta, mi fece subito adagiare nella vasca, andando subito con una mano a stuzzicarmi la passera. Mentre mi baciava, trasportata dal piacere e dai ricordi, con una mano lo accarezzavo sulla schiena e con l'altra sulla testa lo tenevo forte stretto a me. Le sue dita erano già penetrate ed io già ansimavo, ero preda di un forte piacere, gli accarezzavo la testa con la mano fra i cappelli, mentre lui passava dal baciarmi sul collo, al seno e poi tornare a cercare la mia lingua, facendo intrecciare la sua con la mia.
In questi istanti mi sentivo di rivivere le sensazioni di quei tempi passati, ma a questo punto ecco la sorpresa, compare Franco con la macchina fotografica. Mario era tanto elettrizzato dalla situazione, che continuò come se non ci fosse nessun altro. Anch'io nonostante la presenza di Franco con quella macchina fotografica, continuai a far l'amore con Mario.
Non sapevamo se stesse facendo un video o delle foto, ma sinceramente continuammo come se la cosa non ci riguardasse, anzi il tutto si stava volgendo nel modo più naturale possibile.
Con la coda dell'occhio, notai quanto era forte l'eccitazione di Franco, ma sinceramente anche se quella macchina fotografica, un po' mi stimolava e un po' mi infastidiva, evitai in tutti i modi di pensarci, lo stesse fece Mario che come quella volta mi stava amando con passione ed ardore.
Io ero già ad un primo orgasmo, avvinghiati in quella vasca, immersi tra baci e carezze e quelle dita che mi penetravano. Mario era tanto eccitato, quanto coinvolto da questo frangente. Appena esaurii questo mio orgasmo, passai a prendermi cura del suo pene, sempre in quella vasca, si mise in ginocchio così che potessi godermi la sua eccitazione, lo leccai, lo baciai e poi me lo affondai con decisione tra le labbra, me lo affondai per quel tanto che riuscivo, avanti e indietro. Ma, con tutta quella frenesia di entrambi, e tanto frenetici di desiderio, mi mise alla pecorina e nonostante non amassi molto quella posizione riuscì a farmi godere, come ci era riuscito quella volta. Mario ed io stavamo a tutti gli effetti rivivendo quei piacevoli momenti di molti anni fa. In alcuni momenti rivivevo quegli attimi, proprio allo stesso modo.
Poi cambiò posizione, si mise a sedere sul bordo della vasca, per permettermi di cavalcarlo con la stessa passione di tanti anni fa. La stessa sequenza di posizioni, e come l'altra volta, nonostante ero in pieno orgasmo, mi prese di peso senza far sfilare il suo membro, si alzò e mi portò dritta sul letto, dove la comodità la fece da padrona. Tenendomi sdraiata sul letto e con le gambe ben divaricate, cominciò a penetrarmi con il medesimo vigore e lo stesso ardore, scoppiai in un nuovo orgasmo, godendo come una indiavolata. Ero come in preda a convulsioni, urlavo di piacere, ansimavo, mi inarcavo la schiena per sentire sempre più in profondità quel duro pene, che persisteva in quella penetrazione.
Questa volta, al contrario di anni fa, Mario stava resistendo maggiormente, quella volta a questo punto aveva già decisamente goduto, ora continuava imperterrito, facendomi avere un orgasmo dopo l'altro.
Sinceramente in quei momenti ci eravamo letteralmente dimenticati di Franco che pure lui imperturbabile continuava a riprendere e fare foto.
Mario quasi esausto, ma ancora piacevolmente eccitato, decise di far faticare me, quindi si sdraiò sul letto per permettermi di cavalcarlo nuovamente e farlo godere a modo mio.
Non so per quanto continuai a cavalcarlo, baciandolo e sentendomi le sue mani stringere i miei seni, ma con tutto il vigore con cui lo stavo cavalcando, riuscii finalmente a farlo esplodere.
A questo punto non potevo lasciare Franco nello stato in cui si trovava, pieno di eccitazione e con il pene che vibrava, vistosamente duro, così che dissi a Mario di prendere in mano la macchina fotografica e continuare a riprendere, mentre anche Franco avrebbe potuto soddisfare il suo piacere.. Purtroppo era tanto eccitato dallo spettacolo che si era trovato di fronte che non riusci a resistere ed esplose solo dopo pochi attimi, non era un problema, avevamo comunque goduto piacevolmente tutti.
Mario poggiò la macchina sul comodino e venne a baciarmi anche lui con tanta passione, alternandosi con Franco.
Eravamo esausti, ma il piacere provato era stato immenso, tutti i piacevoli ricordi e i momenti di piacere vissuti in questa giornata ci avevano fatti tornare a quella piacevole spensieratezza dei bei tempi.
Si era fatto letteralmente tardi, addirittura l'ora di cena era passata da un bel po', ma ci eravamo saziati di tanto amore.
Finimmo la serata in pizzeria, in quanto Mario doveva tornare a casa, ma non senza mangiare qualcosa. Ma proprio in pizzeria mi venne un dubbio, strano che sua moglie non lo ha ancora chiamato, quindi chiesi a lui come mai, la sua risposta fu chiara e concisa: “Ho semplicemente spento il cellulare, non potevo permetterle di interrompere e rovinare certi momenti””.
Ci lasciammo quella domenica sera, con tanto piacere, ma con il rammarico di non aver riguardato il video e le foto di questa serata, che ancora oggi anch'io non ho visto.
Nel box mancava di risistemare quella scatola, che però Franco decise di occultare in un altro luogo segreto, ma non prima di aver riguardato nuovamente quelle foto.
Domenica uggiosa ma fantastica, grazie anche all'amico che mi aveva suggerito l'idea di sistemare quel box.
In certi punti ho parlato di Amore, di far l'Amore, semplicemente perché anche il sesso se fatto con amore e passione, è Amore.
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