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Una particolare seduta di fisioterapia


di PattyeFranco
09.09.2017    |    31.002    |    17 9.5
"Era riuscito ad entrare in punta di piedi, lasciando che Claudio potesse godere di questi momenti, senza imbarazzi improvvisi..."
Ritorno con una fantastica situazione che mi è capitata a seguito di un fastidioso e doloroso incidente.
Nella prima settimana di Luglio, mentre disponevo delle cose in un armadio in alto, scendendo da una scala, sono scivolata e caduta, un terribile male ad un ginocchio e alla coscia.
Recata subito al Pronto Soccorso, dopo lastre e visita ortopedica, fortunatamente niente di rotto, ma una gran botta sulla coscia, sul muscolo femorale ed una leggera distorsione al ginocchio, fortuna niente di grave, naturalmente un gran dolore, riposo iniziale, antidolorifici ed alcune sedute di fisioterapia.
Al momento tanta rabbia, poi alla ricerca di un buon fisioterapista, volevo rimettermi prima di partire per le vacanze.
Dietro consiglio del caro amico Martino, vengo indirizzata verso un fisioterapista che lavora anche a domicilio, e naturalmente avendo la gamba quasi immobilizzata e non riuscendo a guidare era la soluzione migliore. Mi sono fidata subito, in quanto sapevo che Martino ne aveva avuto un bisogno qualche tempo fa ed in poco tempo lo aveva ristabilizzato.
Prendiamo appuntamento per telefono e subito mi dice che sarebbe passato nel primo pomeriggio, già che era in zona, per vedere la situazione, poi mi avrebbe dato le specifiche per il proseguimento. Perfetto momento, anche Franco volle essere presente per sentire il suo parere sulla situazione. Arrivò verso le 14:00, a sorpresa si presentò in compagnia di Martino, che voleva approfittare per vedermi finalmente a riposo, anche se dolorante.
Un vero piacere rivedere Martino, venuto a trovarmi in questo doloroso momento, confortandomi poi nel momento della iniziale visita di Claudio, il fisioterapista.
Diciamo pure che la vista di Claudio fu dolorosa ma piacevole, un gran bell'uomo sulla quarantina.
Ebbene, volle subito vedere le lastre e le carte dell'ortopedico, di seguito la parte interessata, e naturalmente essendo la coscia e il ginocchio, dovetti alzare la gonna, fino ai fianchi.
Mi stavo quasi facendo problema a sollevare la gonna fino su, ma lui subito molto professionale mi disse: “non si preoccupi signora, non mi scandalizzo certo”.
Subito iniziò a toccare a livello del ginocchio e provando a farmelo piegare per capire bene come lavorarci, poi passò alla coscia toccando a livello dell'ematoma.
Ebbene fu molto preciso nelle sue conclusioni: “Almeno una decina di sedute e sarà completamente ristabilita, lavoriamo su tre sedute alla settimana, e vedrà che per la fine di Luglio, sarà completamente ristabilita”, per la miseria restai un po' delusa, perché pensai: “così tanto?”.
Dalla mia espressione Claudio si rese conto del mio pensiero, quindi proseguì: ”Non si preoccupi, a camminare inizierà molto prima, noterà i miglioramenti già dalle prime sedute”.
Ok!!! mi tranquillizzai, quindi decidemmo le date e gli orari per le sedute. Se ne andò dopo più di un'ora. Martino maliziosamente, si raccomandò di seguire i consigli di Claudio, ma di non distrarlo con giochetti vari, perché lui era molto professionale e non sarebbe caduto in nessuna tentazione. Gli risposi che non c'erano problemi, anche perché con il male che avevo, non pensavo certo a situazioni particolari o avventure di sorta, vedevo in Claudio, semplicemente il mio guaritore.
Ebbene ci salutammo anche con Martino che mi promise che sarebbe passato ancora per vedere i miei miglioramenti e sapere le novità.
Cominciammo le sedute già il giorno dopo, nel pomeriggio tardo. Per evitare il problema dell'imbarazzo di dovermi sollevare la gonna e restare con gli slip in vista, decisi di infilarmi dei pantaloncini corti, sicuramente più comodi e meno imbarazzanti sia per me che per lui.
Arrivò puntuale e naturalmente con tutta la sua professionalità si mise subito all'opera sul ginocchio, facendomi fare piegamenti vari senza sforzare, ma facendomi soffrire per il dolore, Franco rideva vedendomi soffrire a quel modo. Poi passò sulla coscia, massaggiandola con una crema che mi avrebbe aiutato a far sciogliere anzitempo l'ematoma e anche il dolore. Massaggi fatti veramente a modo, arrivando a volte fino quasi a sfiorare la passera, ma talmente era il male che non pensavo certo a stimolazioni varie.
Dopo le prime 4 sedute, già cominciavo a camminare meglio e meno dolore alla coscia, l'ematoma era già quasi del tutto riassorbito. Con Claudio nel frattempo si era anche creata una buona amicizia e un buon feeling. Durante le sedute, si cercava di ridere e scherzare, di parlare del più e del meno. Naturalmente scemando il male, aumentavano certe stimolazioni, specialmente quando mi massaggiava la coscia, quelle mani che si avvicinavano alla passera, nonostante la sua serietà nel suo lavoro.
Fu verso le ultime sedute che capitò una situazione abbastanza particolare. Per il gran caldo, ero in casa seminuda, sdraiata sul divano che mi guardavo la TV, quando suonò il citofono, mi alzai e andai a rispondere, era Claudio, aveva anticipato la seduta. Subito gli aprii il cancello, nel frattempo che saliva andai a sistemarmi in fretta e furia, mi sfilai la sola maglietta che indossavo, per infilarmi i pantaloncini e una camicia di Franco, ma facendo di fretta e furia, sotto i pantaloncini non infilai gli slip e sotto la camicia non misi il reggiseno.
Poi andai ad aprire la porta, Claudio si scusò dell'improvvisata: “Mi devi scusare se non ti ho avvisata per tempo, ma essendo già in zona, ho voluto fermarmi per non tornare più tardi e fare strada per niente”, gli risposi che non c'era problema e quindi ci dirigemmo direttamente in camera. Claudio sempre professionalmente, iniziò il suo lavoro, ma mi accorsi mentre lavorava al ginocchio, che c'era qualcosa di strano in lui, stava lavorando in modo distratto, quasi imbarazzato, non era nella sua normalità. Mi resi conto solo più tardi del problema. Si, avevo i pantaloncini, ma naturalmente non essendo stretti alla gamba ed essendo senza mutandine sotto, allargando le gambe mentre lavorava al ginocchio si vedeva in tutto il suo splendore, la passera.
Lavorava cercando di distogliere lo sguardo per evitare imbarazzi, ma purtroppo avevo capito. Sinceramente la cosa iniziava ad intrigarmi, i momenti di imbarazzo dei primi giorni, ormai se ne erano andati e l'amicizia che si era creata tra noi, mi aveva abbastanza sciolta.
Decisi di far finta di niente, ma in me iniziò a salire un gran caldo, non il caldo naturale di quei giorni, ma un caldo di eccitazione.
Finito con il ginocchio, passò poi alla coscia, cosa ancora più intrigante, perché a quel punto le sue mani si sarebbero molto più avvicinate alla passera nuda e vogliosa, anche a causa del periodo di astinenza dopo la caduta.
Partì deciso con il massaggio, ma con un leggero cambiamento, si fermava ogni qualvolta si avvicinava alla passera, si capiva che voleva evitare di andare troppo vicino. Non riuscii a trattenermi e gli dissi: “Claudio, oggi mi sembra che stai massaggiando male, eri molto più deciso le altre volte, c'è qualche problema?”, lui un po' imbarazzato mi rispose timidamente: “Mi sono accorto che non hai le mutandine sotto e non vorrei sembrare inopportuno, sembrare uno che approfitta”, gli feci un sorriso e gli risposi: “Non preoccuparti, tu fai quello che devi fare, purtroppo quando sei arrivato, mi sono infilata i pantaloncini in fretta e furia senza mutandine, senza pensare che si sarebbe potuto vedere”.
A quel punto tornò a massaggiare come sapeva, ma ogni volta che con le mani si avvicinava alla passera, ero assalita da forti brividi. Ero in astinenza da qualche giorno antecedente la caduta, quindi il desiderio non era indifferente, il male era molto diminuito e quindi il desiderio sopraffaceva il dolore. Non volevo nemmeno istigarlo più di tanto, pensando che il tutto era quasi inutile, troppo professionale.
Qualche volta con le mani arrivò quasi a toccarla, un leggero sfioramento. Eravamo quasi alla fine della seduta, ed io cominciavo ad essere sempre più intrigata da lui e dalle sue magiche mani, pensai addirittura: “saranno così magiche anche per altro?”.
Però decisi di chiedergli se avesse mai avuto avventure o storie in questo suo lavorare a domicilio, lui mi rispose candidamente di no, che erano solo luoghi comuni.
Ebbene arrivò alla fine della seduta e prima di andarsene mi disse sorridendo: “la prossima volta ti avviso, così fai in tempo a sistemarti” al che io gli risposi tranquillamente: “Beh ma che problema c'è? Ormai quello che dovevi vedere lo hai già visto, ormai non mi imbarazzo più”. Se ne andò sorridendo, ma mi accorsi che sotto i suoi pantaloni c'era un certo rigonfiamento, segno che la vista della passera gli aveva fatto un certo effetto e sicuramente con piacere..
Peccato che il giorno dopo non c'era una nuova seduta, ormai mi ero letteralmente elettrizzata, mi sentivo desiderosa di una nuova esaltazione del piacere, di risentire le sue mani sfiorarmi e i suoi occhi fissare e sbirciare sotto i pantaloncini.
Alla sera durante la cena, raccontai a Franco l'esperienza pomeridiana, tanto che si fece una risata poi disse: “Il primo giorno facevi la vergognosa ad alzare la gonna, oggi gli mostri la passera e ti ecciti anche, bene bene, che ti dovrei dire io? La forza del desiderio è sempre forte e sicuramente in questo periodo di digiuno sarà ancora maggiore, inoltre Claudio è un tipo attraente ed intrigante, quindi è naturale questa tua euforia”.
Dopo cena, eravamo seduti e abbracciati sul divano a guardarci un po' di TV, quasi in procinto di lasciarci andare a piacevoli effusioni, quando suonò il telefono, e chi sarà mai a quest'ora? Rispondo ed è Claudio: “Pronto Patrizia? Senti, domani non dovrei venire, ma siccome ho un impegno proprio dalle tue parti, potrei approfittare per passare e anticipare la seduta, hai qualche problema?”, la risposta non poteva che essere: “Non c'è problema, io sono qua”, quindi lui rispose: “Ok! dovrei arrivare verso le 17:00, così hai tutto il tempo per sistemarti, inoltre possiamo fare con più calma, perché dopo non ho più nessuno” e si fece una risata. Per la miseria questa notizia mi fece vacillare, ormai non desideravo altro.
Un forte calore mi stava assalendo, fremevo tutta, abbracciai Franco che si complimentò per il mio Savoir-faire, poi naturalmente mi coccolò per tutta la serata, aumentando ancora di più il desiderio che invadeva il mio corpo, avrei sfogato tutto il mio desiderio in quel momento, ma Franco seppe trattenersi e mi disse: “Vista la lunga astinenza, sapresti dare il meglio di te, ma più forte sarò il desiderio, più riuscirai a godere di certi piaceri, se c'è occasione lasciati andare a tutta la passione che hai dentro, ne gioirai, ne sono sicuro”, come sempre Franco seppe cogliere la situazione.
Non sapevo come sarebbe andata veramente, magari mi sarei anche presa una delusione, ma al momento ero fortemente eccitata. Passò la notte, la mattinata, e poi buona parte del pomeriggio, Franco era al lavoro e più si avvicinava l'orario più mi accaldavo e naturalmente non per il naturale caldo che già faceva.
Decisi comunque che lo avrei aspettato allo stesso modo del giorno prima, con gli stessi pantaloncini senza mutandine e la stessa camicia senza reggiseno, “Voglio vedere la sola professionalità!!!!”, pensai.
Fu puntuale come sempre, suonò il campanello e naturalmente andai ad aprire, il tempo di salire le scale e fu subito davanti a me. Ero tutta un fremito,sembravo una ragazzina al primo appuntamento, e sapevo che avrebbe potuto essere solo un fuoco di paglia, solo una mia illusione.
Entrò in casa sorridendo e mi disse: “questa volta ti ho avvisata, spero che tu abbia avuto il tempo di sistemarti”, al che io sfacciatamente gli risposi: “Sistemare cosa? Aaaaah!!! le mutandine? Se devo essere sincera, me ne sono dimenticata, mi stavo facendo un sonnellino pomeridiano e mi sono appena svegliata, quindi mi sono sistemata di nuovo senza pensare, vabbè pazienza, per me non c'è problema”, anche se per la verità mi ero preparata a dovere con una bella doccia, anche per soffocare il caldo di cui stavo soffrendo.
Claudio mi rispose: “anche per me non c'è problema, non saranno certo le mutandine a impedirmi di fare il mio dovere”.
Stranamente a differenza del solito, mi fece accomodare sul divano, poi iniziò i soliti piegamenti al ginocchio, dicendo che avremmo provato una nuova tecnica.
Già ai primi movimenti, era naturale che intravedesse di nuovo, naturalmente lui me lo fece subito notare, dicendomi che non poteva certo evitare. Per la miseria, ero tutta un fermento, non vedevo l'ora che passasse al massaggio della coscia, quello sarebbe stato il momento più estasiante, più intrigante, il sentire le sue mani sfiorarmi nuovamente la passera.
Ad un certo punto si fermò e mi disse: “Il ginocchio si è sistemato molto bene e potremmo anche interromperci qua”, io un po' sorpresa risposi: “Come interromperci qua? ma la coscia mi fa ancora male”. Per la miseria avevo frainteso, quindi lui subito mi rispose: “Infatti, il ginocchio è apposto, quindi ora lavoriamo più intensamente sulla coscia”.
Dalla sua borsa, prese dell'olio magico, come lo chiamava lui, ed iniziò il massaggio alla coscia. Ero tesa da paura, sentivo forte il desiderio, la voglia di sentire quelle mani sfiorarmi nel punto più cruciale, di sentire le sue dita sfiorare quelle labbra già umide.
Fu tanto piacevole l'iniziale massaggio, pur trattenendosi dall'avvicinarsi alla passera.
Io ero sempre più accaldata, ma quando lentamente arrivò a sfiorare la passera, ebbi un leggero sussulto di piacere. Sentii la sua mano a soffermarsi, poi lo guardai in viso quasi ad implorarlo di fermarsi proprio li. Era sceso uno strano silenzio, le sue mani erano prossime al tocco decisivo, sentivo in quel momento che stava per succedere qualcosa.
Non mi sbagliai, fu una cosa esaltante, quel massaggio si soffermò per pochi attimi, sfiorando dolcemente le labbra della mia passera, che brividi, Claudio subito se ne accorse, tanto che dopo esser tornato sulla coscia, fece subito ritorno sulla passera soffermandosi definitivamente ed accarezzandola dolcemente. Mi lasciai sfuggire un forte ansimo di piacere.
Claudio non riuscì ad trattenersi e continuò ad accarezzare e sfiorare le labbra della mia passera. Fui colta da un forte palpito al cuore, tutto il desiderio di sentire quelle dita scorrere sulle labbra per finire poi al clitoride ora era ormai una certezza.
Nessuno dei due diceva più niente, solo sguardi. Io ero troppo elettrizzata da questa situazione, era forte il piacere di sentire la passera nuovamente accarezzata dolcemente. Ero tanto piena di desiderio e di voglia di sfogare tutto quello che avevo dentro e gioirne, visto tutto il desiderio che avevo in arretrato.
Claudio era estremamente dolce nel suo tocco, quel suo sfiorare le labbra mi riempiva di brividi.
La passera era già piena di umori, pronta ad ogni piacevole sensazione. Claudio vedendomi così piena di desiderio, scostò maggiormente i pantaloncini ed allargandomi ancora di più le gambe, iniziò un dolce scorrere della sua lingua sulle labbra umide, soffermandosi saltuariamente sul clitoride. Anche le sue dita andarono di nuovo sulla passera con dolci sfioramenti, per poi sprofondare dentro. La lingua era sempre più intensa sul clitoride e ogni tanto lo succhiava come fosse un piccolo pene. Fu un'esplosione di godimento, era troppo tempo che non sentivo un così forte piacere, dopo la caduta non avevo più avuto occasione di provare simili piaceri, nemmeno con Franco e questo mi stava facendo impazzire. Claudio continuò tenendo scostati i pantaloncini, ma poi prese la decisione che erano di troppo, quindi si fermò un attimo, poi deciso me li sfilò. A questo punto si avvicinò alla mia bocca e venne a baciarmi con una passione tale che lo abbracciai stretto, quasi ad evitare che si fermasse, sinceramente ero fuori di me, ero preda da estrema passione e tanto desiderio.
Dopo quell'interminabile bacio, iniziò anche a slacciarmi la camicia, poi lentamente cominciò a scendere lentamente con i baci e con la lingua, fino al seno.
Che piacevoli sensazioni stavo nuovamente provando, era da troppo tempo che non provavo così tanto piacere, così tanta voglia di essere alle attenzioni amorevoli di qualcuno. Franco aveva dato il suo contributo la sera precedente, istigando ancora di più questo desiderio, aveva saputo accendere in modo consapevole quella scintilla.
Claudio era estremamente passionale, ci stava mettendo tutta la sua passione sia con le sue mani d'oro, sia con la lingua e i suoi baci. Ormai ero vestita solo di una camicia che non copriva più niente, letteralmente nuda tra le mani e le braccia di Claudio che tornando a baciarmi, mi strinse ardentemente, un altro bacio preludio di forti sensazioni.
Dopo questo ardente bacio ed abbraccio, si spogliò pure lui, non aspettò che glielo chiedessi, ma aveva capito che era un mio desiderio in quell'onda di piacere. Stringersi ed abbracciarsi con i corpi completamente nudi, sono una di quelle sensazioni che non si possono certo trascurare in questi frangenti, sensazioni che aiutano ad aumentare e stimolare maggiormente desideri già forti.
A questo punto, eravamo solo noi, baci e carezze, finché Claudio non tornò a prendersi cura nuovamente della mia passera.
Di nuovo si insinuò con la lingua scorrendola sulle labbra, per poi intrufolarsi con le dita, con movimento dolce e molto sensuale. Iniziai a contorcermi dal piacere che stavo provando, le sue dita erano magiche e la sua lingua era fortemente sapiente ad accarezzare il clitoride, tanto che non impiegò molto a farmi esplodere in un primo orgasmo. Il mio contorcermi ed il mio ansimare erano sempre più profondi, così che anche Claudio intensificò il suo penetrarmi con le dita e il suo leccare il clitoride.
Ebbene fu proprio un'esplosione di piacere irrefrenabile, da troppo tempo aspettavo questo momento, questo godere così intenso.
Claudio era tremendamente e piacevolmente assorto nel farmi godere, ma anche lui sentiva il bisogno di mie attenzioni, così che dopo questo primo orgasmo, decisi che era il mio turno, ma volevo che le sue mani continuassero ad accarezzarmi e riempirmi di altri brividi.
Mi avvicinai al suo gioiello, duro e massiccio, così da poter allungare una mano e potermelo comodamente gestire. Fino ad ora non avevo ancora avuto occasione di osservarlo e accarezzarlo, ma mi resi conto di che piacevole gioiello era fornito. Me lo strinsi forte tra le mani ed iniziai una lenta masturbazione. Non riuscii a evitare di tirarlo verso la mia bocca, fino a riuscire a gustarmelo piacevolmente. Ci ritrovammo in un intricato 69, lui continuando a dare attenzioni alla mia passera, mentre io continuavo a gustarmi il suo piacevole pene.
Accompagnata dalla mano, me lo affondavo gradevolmente nella mia bocca e golosamente a tratti me lo gustavo come fosse un gelato, passandolo ovunque con la lingua.
Claudio era sempre più convincente con la sua lingua e le dita, finché decise di avvicinarsi anche nel buchino dietro ma solo sfiorandolo e stuzzicandolo.
Intenti in un 69, stesi sul fianco quasi scomodamente, a quello sfiorarmi l'ano, mi spinse di nuovo contorcermi dal piacere, così che girandomi per sentirmi più libera, lo feci cadere dal divano. Niente di grave, anzi in seguito fu ancora più intenso nel passare la lingua dal clitoride fino all'ano, passando piacevolmente dalle labbra, finché dopo avermi ben lubrificata anche dietro, lentamente affondò un dito. Le sue dita lentamente entravano in me, nella passera e dietro in contemporanea, e più penetravano più mi agitavo di piacere.
Appena iniziò quel movimento, dentro e fuori, prima lentamente e poi sempre più intensamente, letteralmente mi fece scoppiare, ero talmente infiammata che iniziai a pregarlo di continuare sempre più intensamente, ansimavo di piacere e godevo sempre più. Lo pregai di non interromperai assolutamente, ero in preda di un nuovo ed immenso orgasmo, riuscii anche ad allungare una mano prendendomi stretto il suo pene e masturbandolo freneticamente, tanto che fui quasi al punto di farlo godere, se non si fosse ritirato lui.
Esaurito quell'orgasmo, prendemmo un attimo di pausa, il caldo era tanto e i nostri corpi emanavano altrettanto caldo, restammo comunque stesi, abbracciati su quel divano.
Fu in quei momenti di pausa che sentii sbattere la portiera di un'auto, così che mi scappò l'occhio sull'orologio di casa, visto l'orario immaginai subito che potesse essere Franco che rientrava. Claudio non si rendeva conto di nulla, e stranamente non si preoccupava del probabile rientro di Franco, forse vedendo me tranquilla, pensava che non sarebbe rientrato per cena o che sarebbe rientrato molto tardi.
Al pensiero che era veramente Franco che stava rientrando, fui stimolata da nuovi desideri, volevo condividere questi momenti di piacere anche con lui, così che decisi di ricominciare di nuovo. Claudio in quel momento era sdraiato comodamente sul divano ed io sopra di lui, così che mi tirai su, sedendomi sulle sue gambe, ricominciando a giocare piacevolmente con il suo gioiello sempre massiccio, cominciai massaggiandolo ed accarezzandolo, per poi abbassarmi a rigustarmelo, volevo portarlo ancora ad una maggiore eccitazione.
Ero comunque sempre attenta di capire se era effettivamente Franco che stesse rientrando. Sapevo anche che sarebbe rientrato con le dovute attenzioni, immaginando quello che avrebbe probabilmente trovato. Infatti non sbagliavo, era proprio lui e nel momento che capii che era in procinto di entrare, piena di eccitazione ed euforia decisi che era il momento di sentirmi penetrata da Claudio, di sentire il suo membro affondare dentro di me. Mi portai così, con la passera sopra il suo pene, mi abbassai per un passionale bacio, poi lentamente lo feci affondare dentro di me. Che piacevole sensazione dopo tanto tempo, sentirmi finalmente penetrata. Cominciai così a muovermi su e giù con tanto trasporto, volevo godere e poi ancora godere. In quel momento vidi mio marito comparire sulla porta della sala, fu ancora più stimolante. Claudio non se ne accorse, non lo vedeva perché era fisso su di me, accarezzandomi i seni mentre anche lui godeva di questo mio estasiante cavalcare, riuscì per un attimo a sollevarsi e baciarmi, ero tremendamente eccitata dalla situazione, mio marito che guardava, pure lui eccitato e sorridente. Era riuscito ad entrare in punta di piedi, lasciando che Claudio potesse godere di questi momenti, senza imbarazzi improvvisi.
Arrivai decisamente ad un altro orgasmo, ero esageratamente euforica, Claudio stava resistendo bene alla mio intenso cavalcare, ma ora avevo voglia anche di mio marito, doveva smetterla di restare a guardare, ma come avrebbe reagito ora Claudio?
Ebbene doveva pur sapere che mio marito era li, quindi nel pieno del piacere, sussurrai a Claudio con voce tremolante, ma piena di passione: “C'è mio marito sulla porta, ti dispiace se faccio partecipare anche lui?”, Claudio ebbe un sussulto e con un viso tremendamente spaventato si girò a guardarlo, non seppe che rispondere, che dire, certo non è da tutti essere sorpresi mentre scopi sua moglie. A quel punto gli dissi: “Non ti preoccupare, e continua” poi rivolta verso Franco gli gridai: “Ma che cavolo aspetti, muoviti e vieni, sto impazzendo” ero troppo eccitata, non riuscivo a fermarmi. Claudio prese atto della situazione, sicuramente intrigante, si rivolse a Franco e gli disse: “Non vorrai far fare tutto a me, dopotutto è tua moglie”, poi eccitato dalla sorpresa e dalla nuova situazione, iniziò a baciarmi intensamente.
Franco non impiegò molto a spogliarsi ed unirsi a noi, si avvicinò ed iniziò con il baciarmi il seno, poi appena Claudio tornò sdraiato, anche Franco iniziò a baciarmi con tanta passione e desiderio. Il gioiello di Claudio era sempre piacevolmente dentro di me, mi muovevo con il bacino avanti e indietro, con piacevole intensità e con sommo piacere.
Claudio ad un certo punto mi fermò e in qualche modo senza far sfilare il suo pene, riuscì a sollevarsi e sollevarmi fino a farmi trovare sdraiata, ora voleva essere lui a mantenere il movimento, dare il ritmo del piacere e iniziò con intensità avanti e indietro, sollevandomi le gambe ed aprendole sempre più, facendomi sentire sempre più in profondità il suo pene. In quel frangente ebbi l'impressione che fosse ancora più grosso. Franco si avvicinò con il pene alla mia bocca, così che iniziai a succhiarlo, baciarlo, leccarlo, masturbarlo.
Tale era l'intensità con cui Claudio mi stava facendo godere, che esplosi di nuovo nell'ennesimo orgasmo, non gridavo perché ero soffocata dal pene di mio marito, ma gli ansimi e i gemiti erano ben udibili. Claudio mi stava letteralmente facendo impazzire di piacere, con colpi decisi e continui, entrava ed usciva con tale decisione che quell'orgasmo stava diventando interminabile. A questo ritmo, anche lui non riuscì più a trattenersi, iniziò a sussurrare che stava per godere, che doveva venire, poi dopo un forte fremito dentro di me, lo sfilò di colpo, schizzando tutto il suo nettare sul mio corpo, non era riuscito ad evitarlo. Purtroppo il desiderio di sentirmi penetrata era ancora forte, così che pregai Franco di continuare a penetrarmi, così prese deciso il posto di Claudio e pure lui con trasporto ed intensità cominciò una penetrazione da sogno, facendomi scoppiare di nuovo in un immenso piacere. Posso dire che sembrava la continuazione di quell'orgasmo iniziato con Claudio, mi contorcevo sempre più. Mentre Franco spingeva e si ritraeva, Claudio finì con lo spalmarmi tutto il suo sperma come fosse una crema, massaggiandomi anche il seno con le sue magiche mani.. Purtroppo anche per Franco fu dura resistere al mio ansimare e godere, all'eccitazione nel vedermi cosi accalorata. Stavo dando fondo a quell'inesauribile orgasmo, quando anche lui lo sfilò per ripetere ciò che aveva già fatto Claudio, esplodermi tutta la sua dolce crema su tutto il corpo.
Dopo una lunga astinenza, mi ero finalmente goduta tanto piacere, ma sentivo che quella notte sarebbe stata ancora molto lunga.
Era tempo che non provavo tanto piacere, la lunga astinenza aveva amplificato la voglia di questi piaceri, tanto che ero pronta a continuare senza interruzioni, ma sinceramente era ora di cena, quindi invitai Claudio a fermarsi, sempre se era libero da altri impegni, invito che accettò ben volentieri.
Andai così a farmi una doccia, per poi preparare la cena. Nel frattempo Claudio e Franco ebbero così modo di parlare e conoscersi meglio. Anche loro a turno si fecero una doccia rinfrescante, mentre preparavo la cena.
Ero ancora tremendamente elettrizzata, tanto che dopo la doccia ero rimasta con la sola camicia di Franco addosso.
Claudio durante la cena non smise di fare complimenti a me e a Franco, specialmente al riguardo del nostro fantastico rapporto di coppia, poi ci rivelò che non gli era mai capitata una situazione simile, nemmeno con donne singole o divorziate, sempre e solo lavoro, e che in certe occasione aveva trovato anche mariti tremendamente gelosi.
Il dopo cena si era stabilizzato in un assoluto relax, ma Claudio….
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