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Lui & Lei

20 ANNI DI MENO (parte 2)


di KRL75
07.08.2020    |    7.020    |    2 9.6
"“Ho una gran voglia di te” mi disse..."
Dopo la prima sera la mia frequentazione con Giulia continuò. Mi piaceva molto stare con lei, lo devo ammettere. Era sempre entusiasta ed allegra di ogni cosa che facevamo e poi scopavamo alla grande. Io cercavo di non farmi coinvolgere troppo, avevo paura che la cosa prendesse una piega difficile da gestire.
Mi aveva raccontato dei suoi amici, dei suoi studi e anche di questo ragazzo con cui stava. Avevamo due vite diversissime ovviamente, ma pur rendendocene conto continuavamo a passare del tempo insieme non appena ci fosse la possibilità e, ovviamente, a scopare.
Una sera ci eravamo sentiti via messaggio. Lei stava andando ad una festa con il suo fidanzato e i suoi amici. Io stavo raggiungendo degli amici all’inaugurazione di una mostra di fotografia.
Ogni tanto ci scambiavamo qualche messaggio. Mi era venuta voglia di vederla, ma lei sembrava bloccata. Mentre ero fuori per una sigaretta mi arrivò una sua telefonata. Anche lei era uscita di soppiatto e aveva deciso di telefonarmi perché la serata non le piaceva e si stava annoiando.
Scherzammo un po’al telefono.
“Perché non lasci tutti lì e mi raggiungi?” le chiesi.
“Magari! Avrei una voglia di vederti…”, rispose.
“Mandami un messaggio quando stai andando a casa, magari ti intercetto prima che arrivi”
“Non posso…sono in macchina con Luca…”
Mi stavo già rassegnando quando lei cambiò idea.
“Facciamo così ti mando un messaggio e tu mi raggiungi sotto casa. Poi ti dico come fare”
Acconsentii, poi ci salutammo e io continuai la mia serata.
Dopo un paio d’ore arrivò il messaggio. Casa sua non era lontana. Salutai i miei amici e mi avviai. Quando arrivai sotto la sua abitazione lei ancora non c’era. Mi accesi una sigaretta e aspettai. A dir la verità mi sentivo un po’ un coglione a stare sotto casa di una ragazzina con 20 anni meno di me che stava tornando a casa col suo ragazzo. Poi però mi dissi che era una cosa che sentivo di voler fare e quindi perché farsi tutti quei problemi?
Dopo circa un quarto d’ora la vidi arrivare. La vidi che chiacchierava e sorrideva al suo ragazzo, prima di salutarlo con un bacio sulle labbra, scendere dall’auto ed entrare nel portone del suo palazzo. Dopo pochi minuti arrivò il messaggio che mi invitava a raggiungerla. Entrai nel portone e la trovai vicino alle scale. Era bellissima, con un vestito corto nero e le scarpe col tacco. Mi abbracciò e mi baciò con grande passione. Io risposi con altrettanto impeto.
Mi prese per mano tirandomi verso di lei.
“Vieni andiamo dove possiamo stare un po’ tranquilli.” Mi lasciai guidare, erano quasi le tre di notte e nel portone ovviamente non c’era nessuno. Prendemmo l’ascensore ed andammo al piano -1. Uscimmo in un corridoio ai lati del quale c’erano le serrande di box di ogni famiglia. Arrivammo di fronte a quello che doveva essere il loro, aprì la serranda elettrica, entrammo e poi la richiuse. Ci trovammo di fronte al Suv megagalattico di suo padre. Subito mi fu addosso.
“Ho una gran voglia di te” mi disse.
Le infilai le mani sotto al vestito alzandoglielo mentre ci baciavamo. Sentivo il cazzo in tiro. Oltretutto Giulia aveva cominciato a palparmelo da sopra i calzoni.
“Entriamo in macchina” mi disse – “staremo più comodi”
“Ma tuo padre lascia la macchina aperta?” le chiesi curioso.
“Si, lui dice che tanto una volta entrati nel box la macchina te la portano via comunque!” Lasciai correre su questa affermazione, in fondo non erano affari miei. Ci sedemmo sui sedili davanti. Cazzo erano comodissimi! Li tirammo indietro e la macchina diventò un vero e proprio salotto!
Giulia praticamente non aveva tolto mai la mano dal mio pacco. Si staccò dalle mie labbra, mi slacciò la cinta e me lo tirò fuori. Lo segò per un po’, prima di cominciare un meraviglioso pompino. Aveva proprio preso gusto a succhiarmi il cazzo. Per stare più comoda si era messa a pecora sul sedile del passeggero, dandomi la possibilità di infilarle la mano sotto il vestito e masturbarla. Mi stavo adattando alla situazione. Mi calai quasi completamente i calzoni per darle libero accesso alla mia zona pubica. Le tolsi le mutandine. Giulia era già un lago in mezzo alle gambe. Intanto mi stava dimostrando che aveva imparato bene la lezione. Aveva tolto le mani dal mio membro e si stava praticamente auto scopando la bocca, spingendoselo più a fondo che poteva. Le infilai due dita nella fica e cominciai a stantuffare con decisione. Prese a mugolare con la bocca piena del mio cazzo. Vedevo tutta la scena riflessa sul grande lunotto davanti a me. Pensai che il padre di Giulia aveva non molti anni più di me e pensai a cosa avrei provato se fossi entrato nel mio box e avessi trovato mia figlia che succhiava il cazzo ad uomo così tanto più grande di lei sui sedili della mia auto! E poi pensai anche al suo fidanzato che l’aveva lasciata pochi minuti prima sotto casa ed ora la credeva addormentata a letto. Certo era roba forte!
Nel frattempo Giulia aveva smesso di succhiarmelo e si era alzata completamente il vestito per montarmi sopra. Le tirai giù le spalline scoprendo le sue tette e i suoi capezzoli turgidi. Cominciò a cavalcarmi con grande energia. Le sue chiappe sbattevano sulle mie cosce, si aggrappò letteralmente al sedile per dare più forza e profondità alla penetrazione. Dopo pochi minuti venne, affondando la bocca sulla mia spalla per soffocare i gemiti.
“Quanto mi fai godere”, mi sussurrò nell’orecchio. Continuò a cavalcarmi lentamente mentre mi baciava. Le chiesi di scendere dall’auto. Eseguì senza fare domande. Andammo sul retro e aprii il bagagliaio. Era veramente enorme. La aiutai a montare e la misi a pecora. Presi i suoi piedi e ci piazzai in mezzo il mio cazzo tenendola per i tacchi. Poi le infilai due dita nella fica per tenerla calda.
“Hai mai usato i piedi in questo modo?” le chiesi.
“No…è la prima volta…però mi piace”
Piaceva anche a me! Continuai a scoparglieli mentre con le dita diventavo sempre più veloce nella sua fica. Tirai fuori le dita e gliele feci leccare per farle sentire il sapore del suo piacere. Poi la bloccai per i fianchi e la penetrai con violenza. La macchina sobbalzava ad ogni colpo. Giulia abbandonò ogni precauzione e cominciò ad ansimare sempre più forte. Le voltai leggermente la faccia per vedere l’espressione di godimento sul suo viso. Ora la situazione mi eccitava ancora di più. Pensare che me la stavo scopando nella macchina del padre o pensare al suo ragazzo ignaro di tutto mi riempiva di potenza. Ero vicino all’orgasmo, cominciai ad ansimare sempre più forte finchè mi liberai completamente dentro di lei. Mi accasciai sulla sua schiena baciandola e mordendola. Poi la aiutai a scendere. Aveva le ginocchia tutte rosse per lo sfregamento sul pianale del bagagliaio. Ci rivestimmo e ci baciammo. Poi in tutta fretta mi salutò, si era fatto davvero troppo tardi.
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