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Lui & Lei

HO BISOGNO DI TE (SABRINA parte 2)


di KRL75
07.08.2020    |    2.503    |    0 9.9
"Le feci togliere le scarpe ed iniziai un lento massaggio, partendo dalla pianta, passando alle dita, fino al collo e alla caviglia..."
Ero davanti alla scuola ad aspettare mia figlia. Dovevo andare a prenderla, portarla dal dentista e poi riportarla a casa dalla mia ex moglie. Salutavo tutti i genitori che conoscevo rimanendo comunque in disparte. Poi, in mezzo a tutte le persone in attesa, avevo visto Sabrina (vedi racconto “Pigiama party”).
Dalla sera in cui eravamo stati insieme la nostra intimità era ovviamente aumentata, ma il poco tempo e i rispettivi impegni non ci aveva dato l’opportunità di dare un seguito. Di solito quando ci incontravamo era sempre divertente, ma oggi la vedevo veramente giù di tono.
Nonostante l’abbigliamento, sempre molto ricercato e molto sexy, aveva una faccia scura e l’espressione stanca. Passai in mezzo a un gruppo di persone vocianti per raggiungerla. Le arrivai alle spalle.
“Ehi…ciao…cos’è sta faccia scura?”, le chiesi toccandola delicatamente sulla schiena.
“Oh ciao.no lascia stare…una giornata da buttare. Al lavoro uno schifo, contrattempi su contrattempi. Poi quello stronzo del mio ex marito che mi telefona all’ultimo momento per dirmi che non poteva venire a prendere la bambina. Quindi ho dovuto lasciare tutto a metà, litigare col mio capo al telefono, e venire qui di corsa. Sono distrutta!”
“Capisco…” Le risposi.
“Quindi ora dovrò lasciare la bambina da mia madre e tornare a finire quello che ho lasciato in sospeso. Avrei bisogno di rilassarmi, di bere del buon vino, di farmi una bella doccia e poi……”
“E poi?” la incalzai incuriosito.
Si avvicinò al mio orecchio: “E poi avrei bisogno di farmi una scopata che mi faccia dimenticare sta giornata di merda!”
“OK ……fai i giri che devi fare, poi raggiungimi da me e vediamo se riusciamo a rispettare tutte le tue voglie!”
Poco dopo ci salutammo, ognuno diretto verso i propri impegni.
Tornai a casa quasi alle 20, ero distrutto. Mi buttai letteralmente sul divano. Poco dopo arrivò il messaggio di Sabrina.
“Io ho finito ora….guarda che ti ho preso in parola, vengo da te!”
“Certo, ti aspetto!” le risposi.
Dopo circa una mezz’ora Sabrina arrivò a casa mia. La accolsi con un calice di vino sulla porta, poi ci accomodammo nel mio piccolo giardino.
Ci raccontammo le rispettive giornate. Eravamo entrambi stanchissimi, ma il vino e la leggera brezza della serata stavano rimettendo le cose sul giusto binario. Mi alzai le passai dietro e cominciai a praticarle un massaggio sulle spalle.
“Sei molto tesa devi rilassarti” , le dissi.
“Oh si che bello, mi ci vuole proprio”, rispose
Continuai col mio massaggio per alcuni minuti. Quando smisi, notai che il suo viso era già più rilassato.
Poi passai ai suoi splendidi piedi. Le feci togliere le scarpe ed iniziai un lento massaggio, partendo dalla pianta, passando alle dita, fino al collo e alla caviglia.
“Che goduria”, disse Sabrina socchiudendo gli occhi.
“Ecco, ora direi che sei pronta per fare la bella doccia di cui parlavi oggi. Ti ho preparato gli asciugamani in bagno”
“Ma sei veramente splendido! Servizio completo!”, disse visibilmente soddisfatta.
Rientrò in salone e cominciò a togliersi i vestiti, rimanendo solo con l’intimo. La ammirai da fuori bevendo il mio vino. La vidi portare a spasso il suo splendido culo nel mio salotto percorrendo i metri che la separavano dal bagno. La serata stava prendendo decisamente una piega interessante.
Rientrai anch’io. Sentivo l’acqua della doccia scrosciare. Diedi a Sabrina qualche minuto di tranquillità. Poi mi spogliai anch’io, bevvi ancora un goccio di vino, poi entrai in bagno. Ho la fortuna di avere una doccia molto grande, spaziosa il giusto per divertirsi con qualche ospite.
La vidi completamente nuda sotto il getto della doccia. Era fantastica. L’acqua scorreva sulle sue splendide tette, scivolando sul ventre fino alla sua fica completamente rasata. Il cazzo mi diventò duro in un attimo. Entrai di soppiatto e la abbracciai da dietro, mettendo subito le mani sul suo seno.
“Ti stavo aspettando”, mi disse maliziosa.
Ci baciammo, mentre l’acqua bagnava i nostri corpi sempre più vicini. Cominciai a dedicarmi alle sue tette, leccandole i capezzoli. Intanto avevo cominciato a masturbarla. Le mie dita indugiavano tra le sue labbra e il clitoride, le tolsi bagnate dei suoi umori e gliele feci leccare. Mi fece sedere sul sedile in muratura e si inginocchiò fra le mie gambe. Cominciò una lenta sega, poi si dedicò a leccare le mie palle. Mi mise il cazzo in mezzo alle sue grandi tette e cominciò con una spagnola da urlo. Ogni tanto si fermava e ingoiava il mio cazzo, poi ricominciava. Mi stava facendo impazzire.
“Adesso voglio che mi scopi”.
Si alzò, si mise di schiena e si sedette su di me, impalandosi letteralmente sul mio cazzo.
“Oddio si…… finalmente……”
Aumentò il ritmo. Vista da dietro aveva tutti i muscoli in tensione per lo sforzo. La sua fica accoglieva il mio cazzo in tutta la sua lunghezza. Mi alzai spingendola contro una delle pareti della doccia. Le sue tette si schiacciarono sul vetro. Le allargai bene le gambe e la penetrai quasi con violenza. I miei colpi di bacino la facevano sobbalzare. Sabrina godeva, appoggiò la fronte al vetro, le tenni la testa bloccata per farle sentire a fondo il mio cazzo dentro di lei.
“Si… si,,, non fermarti…sto venendo! Vengooo”.
Ci calmammo per alcuni secondi.
“Voglio che mi scopi forte, fino a farmi male…. Ne ho bisogno!”
Chiusi la doccia e uscimmo, ancora tutti bagnati arrivammo sul letto, ce la buttai letteralmente e mi gettai sopra di lei, infilandoglielo dentro in un solo colpo. Cominciai a cavalcarla senza darle tregua. Le strinsi una mano intorno al collo intensificando le spinte. Ancora pochi colpi e venne di nuovo con un gemito liberatorio. Lasciai la presa su suo collo, ma non avevo ancora finito con lei. La spinsi fino al bordo del letto fino a farle uscire la testa dal materasso. Era praticamente a testa in giù Poi mi misi di fronte alla sua bocca e ci infilai dentro il cazzo. Se voleva essere scopata forte avrebbe avuto quello che desiderava. Cominciai a fotterle la bocca. In quella posizione, si riesce di solito ad infilare il cazzo più in profondità. Mi ero accovacciato per stare alla giusta altezza, posando le mani sulle sue spalle per non farla muovere. Lei aveva la bocca completamente spalancata per permettere al mio membro di scavare più a fondo. Ansimava, e sbuffava. La saliva sprizzava fuori dalla bocca colandogli sul viso, sugli occhi e sul naso. Quella vista mi eccitava moltissimo. Ogni tanto lo tiravo fuori, tutto colante di saliva, aspettavo che riprendesse fiato e poi ricominciavo con ancora più energia.
“Ti piace così?”, la incalzai
Annuì, perché non sarebbe riuscita a rispondere.
La aiutai a tirarsi su. Aveva il viso paonazzo. Raccolsi la saliva e me la passai sull’asta. Poi la misi a pecora e mi dedicai al suo buchino. Le allargai per bene le chiappe e ci infilai la lingua. Le toccai la fica, era un lago. Decisi quindi di infilarle due dita dentro, mentre la leccavo dietro.
“Si che bella la tua lingua…. Aprimi bene, voglio che mi spacchi il culo”
Mi alza e puntai il cazzo verso il culo. Sabrina con le mani si allargò le natiche. Aveva voglia e me lo dimostrava in quel modo. Mi appoggiai con delicatezza. Cominciai a spingere. Feci entrare la cappella. Sabrina digrignava i denti e cercava di allargare il più possibile l’entrata.
“Dai spingimelo dentro, non essere delicato…voglio che mi fai male”
Rinculai leggermente e poi con un colpo secco entrai dentro di lei.
Sabrina urlò, ma non si ritrasse.
“Dai, dai!!!” disse quasi con rabbia.
Non so perché avesse voglia di soffrire, ma vederla così mi annebbiò il cervello.
Cominciai a spingere come un forsennato. Più la sentivo urlare più mi sembrava che il mio cazzo si ingrossasse.
“Lo senti? Lo senti come ti sto rompendo il culo??? Dimmelo! Dimmi cosa senti!!” le gridai. Ero veramente fuori di me!
“Oddio, lo sento tutto dentro!! Mi stai aprendo in due!! Rompimi il culo rompimi il culo!!”
Sentivo il cazzo pronto ad esplodere. Aumentai ancora il ritmo prendendola con violenza per i capelli. Ormai eravamo come due animali. Finalmente venni. Mi svuotai completamente dentro di lei. Le strinsi forte le chiappe per tutta la durata dell’orgasmo. Poi crollai su di lei. Eravamo stesi sul letto uno sopra all’altro. Uscii da lei e mi sdraiai al suo fianco. Lei si voltò a guardarmi.
“Credo che non riuscirò a stare seduta per qualche giorno….. mi sento tutta indolenzita”, mi disse con un sorriso. La baciai dolcemente sul viso sudato. Poi raccolsi le forze ed andai recuperare i nostri bicchieri riempendoli di vino. Le diedi il suo e la invitai a brindare.
“Facciamo un brindisi alla bellissima fine di questa giornata di merda!”
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