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In gabbia 5


di freddy15
19.12.2023    |    2.260    |    5 8.6
"Un inizio così non mi era mai capitato, mi sento esattamente come un pisciatoio, e comincio a bere..."
Arrivato al lavoro ho salutato Ornella curioso della sua reazione. Lei è stata bravissima, mi ha salutato con il suo solito sorriso come se niente fosse successo la notte prima, solo che nel momento in cui mi stavo allontanando con una mano mi ha sfiorato il pacco mi ha fatto l’occhiolino e poi si è avvicinata con il viso al mio orecchio e mi ha sussurrato “hai dormito bene? Io benissimo”.

La giornata al lavoro è stata impegnativa per un grosso problema con un cliente, perciò non ho potuto parlare molto con Ornella, dalla mia scrivania ogni tanto la guardavo, anzi mi concentravo sui suoi piedi calzati in una bellissima decolleté e pensavo di poterli baciare e leccare. Stavo fantasticando quando mi è arrivato un messaggio dal Padrone che mi diceva che stasera alle 21.00 sarebbe passato a trovarmi e di farmi trovare pronto perché aveva voglia di divertirsi e sfogarsi con la troia. Ho subito pensato che non mi aveva nemmeno chiesto come stava il mio cazzo ed il mio culo, dava sempre per scontato che, comunque fosse, io mi sarei fatto sottomettere ed usare a suo piacimento. La cosa però non mi creava risentimento ma eccitazione, ero veramente diventato una cagna in calore!

A fine giornata sono uscito dall’ufficio insieme ad Ornella, appena fuori dai possibili sguardi di altri colleghi mi ha baciato appassionatamente e poi mi ha detto quasi arrossendo che il culetto gli aveva bruciato per tutta la notte ma che lo voleva ancora in culo. E poi mi ha detto che aveva sentito che il mio era molto aperto e mi ha chiesto tutta eccitata quante volte lo avevo preso per essere così accogliente. Come sempre mi aveva preso di sprovvista, parlava di queste cose con una naturalezza spiazzante a volte, allora mi sono deciso di raccontargli un po’, solo un po’ di verità.

Ho iniziato a raccontargli che avevo avuto le prime esperienze con maschi già da ragazzo, anche se le donne mi sono sempre e continuano a piacermi molto, e che il giorno prima ero così aperto perché il venerdì avevo partecipato ad una specie di orgia per cui era quello il motivo del culo aperto. Lei era molto interessata, anzi eccitata dalla cosa, e mi ha chiesto di raccontargli come era andata questa specie di orgia, Voleva sapere se eravamo solo maschi o se c’erano anche donne e cosa avevamo fatto. A quel punto le ho detto che se le piaceva tanto saperlo, glie lo avrei raccontato al prossimo incontro e poi le ho chiesto se si bagnava sempre così tanto quando faceva sesso. Questa volta è stata lei ad essere presa alla sprovvista ed è arrossita. Subito mi ha detto che aveva sempre avuto il problema di bagnarsi così tanto, ed io le ho spiegato che era tutt’altro che un problema, anzi era molto eccitante. Mi ha raccontato che la sera quando sono andato via ha dovuto cambiare le lenzuola e che per fortuna in previsione, vedi la furbetta, aveva messo degli asciugamani tra le lenzuola ed il materasso altrimenti avrebbe allagato anche quello da quanto la avevo fatta godere.

Insomma abbiamo parlato per un po’ ed eravamo entrambi eccitati le stavo per proporre se voleva venire da me subito quando mi ha detto che doveva scappare per un appuntamento con il medico, mi ha dato un bacio sulla guancia e andando via mi ha detto “non credere di sparire però, ti voglio ancora, magari domani” e si è allontanata.
La ho guardata mentre si allontanava e ho pensato che era proprio una gran troia anche lei mentre mi avviavo verso casa a prepararmi per la serata.

Alle 21,10 suona il campanello, io sono pronto, nudo con il collare indossato già da mezzora, sul tavolo in bell’ordine ci sono tutte le attrezzature, le fruste, i costrittivi, corde e cordini, candela, mollette, plug e la gabbietta, vado al citofono e il Padrone mi dice di aprire, apro e mi metto in ginocchio al centro della stanza in attesa di servirlo.

Mario entra, mi guarda e senza parlare prende dal tavolo la frusta, capisco subito che sarà una serata impegnativa, conoscendolo quando fa così vuol dire che ha avuto una brutta giornata e viene da me per sfogarsi. Si mette davanti a me, mi spinge la testa in giù facendomi mettere a quattro zampe ed inizia subito con cinque frustate forti sui miei glutei, sento subito un bruciore intenso propagarsi, ma mi trattengo dal lamentarmi sapendo che avrei provocato un aumento dello strazio. È evidentemente molto arrabbiato, percepisco in Lui la voglia di umiliarmi per sfogarsi ed infatti senza complimenti mi prende per i cappelli e mi fa alzare in ginocchio. Mi ordina di aprire la bocca e mi sputa in bocca chiamandomi cagna schifosa, inghiotto lo sputo mentre si sta abbassando i pantaloni e le mutande, sento l’odore del suo cazzo non lavato di fresco come di solito invece succede, ma quell’odore di maschio, invece di schifarmi mi eccita e non vedo l’ora di poterlo succhiare. Aspetto con la bocca aperta che mi dia quel bellissimo cazzo da succhiare ma invece il Padrone mi appoggia la cappella alle labbra e mi ordina di non succhiare, al momento non capisco cosa voglia ma poi mi dice “ora la bevi tutta cesso che non sei altro” ed inizia a pisciarmi in bocca a piccoli spruzzi dicendo “quella che non bevi la lecchi dal pavimento e poi ti massacro quel culo sfondato a frustate”. Un inizio così non mi era mai capitato, mi sento esattamente come un pisciatoio, e comincio a bere. Il Padrone mi “regala” spruzzi di urina e mi lascia il tempo di inghiottire prima di darmene ancora, io bevo, mi sento molto umiliato, ma bevo. Ci sono voluti 5 minuti perché si vuotasse la vescica, mi aveva fatto bere una intera pisciata senza badare a me, proprio come se fossi stato un wc in ceramica e non un uomo!

Finito di pisciare ha terminato di spogliarsi e si è seduto sul divano, e allora è cambiato un po’, evidentemente aveva sfogato su di me i suoi giramenti di palle. Mi ha ordinato di avvicinarmi e ha voluto vedere prima il cazzo e poi il culo provandolo anche con un dito che mi aveva fatto bagnare con la saliva e mi ha chiesto come stavo. Per dire la verità dopo un inizio così ero anche un po’ deluso ed incazzato per il trattamento, ma sotto sotto anche eccitato. Gli ho spiegato che il sabato avevo avuto male al cazzo e al buco del culo per tutta la giornata ma che poi domenica stavo meglio. Bene allora, ha detto, prendi la gabbia, i costrittivi e le mollette.

Preso dal tavolo quello che voleva mi sono riavvicinato e ha iniziato ad ingabbiarmi dicendomi che per lavoro doveva stare via per una settimana o forse dieci giorni, io ho subito pensato, molto preoccupato, che volesse lasciarmi ingabbiato per tutto quel tempo ma lui mi ha detto che perciò non mi avrebbe lasciato ingabbiato. Per fortuna mi sono detto, pensando anche ad Ornella. Dopo aver terminato di farmi indossare la gabbia mi ha stretto ai polsi ed alle caviglie i costrittivi e li ha agganciato agli anelli presenti sul soffitto le braccia e alla sbarra quelli dei piedi. Ora ero bloccato con le braccia e le gambe aperte. Il Padrone ha iniziato a mettermi le mollette ai capezzoli stringendoli fino a che non ho iniziato a mugolare dal dolore, poi ha preso il plug più grosso, lo ha lubrificato e me lo ha infilato in culo senza tanti preamboli e ha iniziato a frustarmi. Prima sulla schiena e glutei, poi sui fianchi e sulle palle. Mentre mi frustava mi ha chiesto cosa avessi fatto domenica ed io tra un lamento ed un altro ho raccontato dell’incontro con Ornella.

Ha voluto sapere tutti i particolari e quando qualcosa lo colpiva sentivo aumentare la forza delle frustate, ormai avevo tutto il corpo arrossato e sensibile, mi bruciava tutta la pelle, perciò ad ogni colpo mi dimenavo aumentando così la sua eccitazione. Come sempre quando mi colpiva le palle invece mugolavo di piacere e Lui mi diceva che ero proprio una troia. Il trattamento è andato avanti per forse più di dieci minuti, la gabbia non permetteva l’erezione, ma sentire il corpo bruciare ad ogni colpo mi eccitava non poco, ormai ero partito e godevo ad essere frustato. Con due ultimi colpi fortissimi mi ha fatto saltare le mollette dai capezzoli e non sono riuscito a trattenere un grido al ché il Padrone si è fatto una bella risata e mi ha detto "è quello che meriti cagna e lo so che ti piace", ed io " Si Signore".

Mi ha liberato e fatto finalmente inginocchiare e mi ha dato il cazzo da succhiare. Succhiavo quel cazzo come fosse la cosa più buona del mondo, e per me lo era, mentre mi diceva che ero una troia assatanata e che aveva avuto i complimenti di tutti per la performance di venerdì sera. Succhiavo tentavo di farmelo arrivare in gola il più profondo possibile e gustavo i primi umori di presperma con piacere. Ogni tanto mi bloccava la testa e mi scopava forte in gola fino a farmi quasi vomitare, mi ha detto “sbavi come un cane con la rabbia troia”. Ero talmente preso da gustarmi il cazzo e non vedevo l’ora di potermi saziare della sborra del Padrone quando improvvisamente me lo ha tolto dalla bocca dicendomi che dovevo meritarmi la sborra. Mi ha fatto girare e mettere alla pecorina ha tolto il plug e mi ha inculato con un colpo secco. Quell’entrata così violenta e leggermente dolorosa mi ha procurato subito uno strano orgasmo, vedevo la sborra colare dal mio cazzo visto che da ingabbiato non riuscivo a schizzare. Il Padrone ha continuato a sbattermi con forza e visto il lungo pompino di prima è arrivato abbastanza presto al momento di sborrare, allora me lo ha tolto dal culo e mi ha ordinato di ingoiare, come se ce ne fosse stato bisogno, mettendomi il cazzo in bocca. È venuto copiosamente con quattro o cinque schizzi di densa sborra che ho ingoiato e gustato grato del dono. Poi si è seduto sul divano e mi ha ordinato di pulirgli il cazzo. In ginocchio tra le sue gambe mi sono dato da fare con la lingua a ripulire il cazzo dalla sborra e dagli umori e odori del mio culo. Terminato Mario mi ha detto che prima ero venuto come una troia e che ora dovevo ripulire quello schifo che avevo fatto. Mi sono piegato e ho leccato dal pavimento tutta la mia sborra ubbidientemente.

Soddisfatto mi ha dato i piedi da leccare mentre mi spiegava che aveva avuto un fine settimana di cacca e che si prospettavano, appunto, sette o dieci giorni di lavoro a Roma. Mentre gli leccavo i piedi succhiando per bene ogni dito e passando la lingua negli spazi tra le dita, cosa che sapevo apprezzava, mi ha chiesto ancora della serata con Ornella. Gli ho spiegato che si era separata da qualche mese e che non mi aspettavo fosse così assatanata e quanto squirtasse. Poi gli ho detto che mi aveva confidato di aver messo un annuncio in un sito per fare nuove esperienze. Appena detto questo mi ha chiesto se sapevo qual era il sito e se conoscevo il suo Nick. Ho detto di sì. Lui ha preso il cellulare e mi ha chiesto qual era il sito e si è collegato, poi mi ha chiesto il Nick ed è entrato nell’annuncio. Appena viste le foto ha esclamato “Ah però! Bella fica la tua collega!”. "Adesso mentre mi lecchi il buco del culo vediamo bene questo annuncio", e spostandosi in avanti con il sedere mi ha messo il buco a tiro di lingua. Io leccavo e succhiavo il buco del Padrone che dopo una giornata di lavoro era molto “gustoso” e lui si gustava le foto di Ornella, non so se mi sentivo geloso ma qualcosa mi distraeva dall’assaporare il culo, cosa che di solito mi piaceva moltissimo.

Dopo un po’ il Padrone mi ha detto di smettere e di alzarmi, mi ha tolto la gabbia e si è soffermato ad osservarmi il corpo tutto arrossato dalle frustate compiacendosi per il lavoro fatto e si è rivestito. Ci siamo salutati e mi ha detto di divertirmi in questi giorni di libertà e di tenerlo aggiornato sugli sviluppi della storia con Ornella e se ne è andato.

Ho sistemato tutto, e mi sono avviato verso la doccia, davanti allo specchio ho controllato il corpo, ero tutto a strisce rosse e mi bruciava ancora, ma non sarebbero rimasti segni, il Padrone era sempre attento a non lasciarli come da accordi iniziali. Mi sono infilato in doccia sotto il getto d’acqua e mi sono segato fino a, finalmente, schizzare tre, quattro volte.
continua
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