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La Gabbia 3


di freddy15
11.12.2023    |    2.020    |    5 9.8
"Chi mi schiaffeggiava, chi mi strizzava i capezzoli o le palle, chi mi sputava in viso e poi spalmava lo sputo con il cazzo..."
Il giorno successivo al lavoro l’Ornella si è comportata come se non fosse successo niente la sera prima, ed in effetti non che fosse successo molto, ma nemmeno niente! Mi ha solo chiesto cosa facevo nel weekend e gli ho risposto che avevo degli impegni quella sera e poi non sapevo. Alla sera ci siamo salutati e lei con un po’ di malizia mi ha detto: “allora maschione, buon divertimento per stasera” sorridendo e facendomi l’occhiolino. Io ho pensato a cosa penserebbe se sapesse cosa mi aspettava e ho ricambiato gli auguri di un buon weekend.

Alle 21,00 in punto il Padrone mi ha fatto uno squillo e sono sceso e sono salito nella sua auto. Appena salito mi ha ordinato di abbassare i pantaloni che voleva controllare come stava l’uccellino in gabbia. Ho abbassato i pantaloni della tuta che avevo indossato e Lui ha osservato divertito il mio cazzo ingabbiato e mi ha detto che la gabbia era proprio adatta a me. Abbiamo fatto il viaggio parlando, io sempre con i pantaloni abbassati come mi aveva ordinato e giunti alla sauna mi ha permesso di alzarli, mi ha fatto indossare il collare e siamo entrati.
All’entrata il proprietario della sauna ci ha salutati e parlando con Mario gli ha chiesto se ero già pronto, mi sentivo come un oggetto, loro parlavano di me come se non ci fossi. Il Padrone allora mi ha detto: “abbassa il pantalone e mostra l’uccellino dai”, ho abbassato i pantaloni e anche gli occhi per la vergogna, c’erano anche altri avventori li attorno, e il proprietario si è complimentato, ridacchiando, con il mio Padrone per la bella cagnetta che aveva e per come la aveva ben addestrata. Poi ci ha consegnato la chiave degli armadietti e gli accapatoi.

Siamo andati negli spogliatoi, dove già girava parecchia gente, e ci siamo spogliati e mentre stavo per infilarmi l’accapatoio il Padrone mi ha detto: “non metterlo, stasera non ti serve, starai sempre nudo solo con gabbia e collare e…” e ha tirato fuori un plug con un rubino e mi ha ordinato di abbassarmi e me lo ha infilato in culo dopo averlo lubrificato e poi ha agganciato al collare un guinzaglio. A quel punto mi ha detto: “ora facciamo una bella entrata, vedrai che successo avrai stasera”. Siamo entrati nella prima sala della sauna, adibita a bar, io portato al guinzaglio seguivo il Padrone che mi ha fatto fare un giro per la sala esibendomi a tutti i clienti. Essere così nudo, ingabbiato con un plug infilato in culo ed al guinzaglio mi faceva vergognare moltissimo ma non nascondo che mi eccitava anche. Al mio passaggio sentivo i commenti dei clienti che o si complimentavano con il Padrone per la Sua cagna, o mi lanciavano epiteti a dir poco scurrili, che andavano dal chiamarmi troia, puttana e così via. Dopo il giro della sala il Padrone si è seduto al bar e ha ordinato un drink facendomi mettere a quattro zampe di fianco al Suo sgabello. Mi sentivo molto umiliato e forse, in quell’istante, come non mai ho compreso che l’epiteto cagna era veramente appropraito, era quello che ero diventato, anzi quello in cui mi aveva trasformato il Padrone.

Poi siamo passati alla zona idromassaggi e il Padrone si è seduto su di una panca vicino alla vasca più grande dove stavano a mollo alcuni clienti, godendosi le bolle e qualcuno anche un bel cazzo in bocca, e mi ha ordinato di leccargli i piedi mettendo così in mostra verso la vasca il mio culo con il plug ben piantato dentro. Naturalmente molti mi guardavano e commentavano apertamente. Chiedevano anche ad alta voce se avesse intenzione di condividermi, ed io sentendo che stavano parlando di me mi eccitavo tanto da sentire i primi dolorini al cazzo stretto nella gabbia. Il Padrone ha risposto che stasera mi avrebbe condiviso volentieri, più tardi.
Poi ci siamo spostati nella vasca anche noi, allora tutti potevano vedere bene il mio cazzo ingabbiato e i commenti sono diventati sempre più spinti e pesanti. C’era chi mi prendeva la gabbia in mano soppesandola, poi uno ha preso l’iniziativa e mi ha messo il cazzo in bocca e ho cominciato a succhiare. Dopo poco ero circondato da tre cazzi che a turno mi venivano infilati in bocca, chi facendomelo succhiare chi scopandomi fino in gola senza alcun rispetto. Mentre succhiavo il Padrone ha iniziato a tirarmi i cappezzoli dando il via anche agli altri che hanno iniziato a strizzarmeli senza ritegno, io mugolavo di dolore con un cazzo sempre in bocca. Poi mi hanno fatto mettere a pancia in giù con il culo fuori dall’acqua e hanno iniziato a schiaffeggiarmelo e a giocare con il plug, finchè il Padrone me lo ha tolto e ha iniziato ad incularmi aprendo la strada anche agli altri che a turno mi davano un po’ di botte in culo. Nonostante tutto io cominciavo a godere e a mugolare sempre più forte provocando così, involontariamente l’aumento dell’eccitazione collettiva.

Dalla vasca ci siamo trasferiti nella stanza adiacente dove c’è un gran lettone tondo, ero circondato da una decina di maschi vogliosi, di cui uno evidentemente passivo, che ha anche iniziato a succhiarmi il cazzo in gabbia provocando così un’inizio di erezione limitato dolorosamente dalla gabbia. Vedevo la cappella del mio cazzo violacea e segnata dalle sbarrette della gabbia, il dolore si mischiava all’eccitazione e le parole di incoraggiamento del Padrone mi hanno fatto cadere letteralmente le mie ulitme e poche inibizioni. Cercavo avidamente cazzi da succhiare mentre mi scopavano a turno il culo. Chi mi schiaffeggiava, chi mi strizzava i capezzoli o le palle, chi mi sputava in viso e poi spalmava lo sputo con il cazzo. Ero in balia della mia troiaggine e delle perversioni di non so quanti porci e godevo.
Non è passato molto tempo a quando ho ricevuto la prima sborrata in bocca che ho ingoiato con piacere mentre mi chiamavano troia, puttana, cagna, succhiacazzi e così via.

La serata è continuata così, inculato in tutti i modi da non so quanti cazzi diversi, spompinando altrettanti cazzi e ricevendo copiose sborrate in gola e sul viso. Qualcuno dopo avermi inculato mi infilava il cazzo in bocca senza preoccuparsi di quanto fosse sporco, per fortuna avevo fatto un bel clistere altrimenti sarebbe stata dura!
Dopo credo un’ora di questo trattamento mi hanno concesso una pausa, il cazzo dentro la gabbia non tirava più da un po’, anche se sono quasi certo di aver sborrato un paio di volte durante la monta, sentivo il culo sfondato e dolorante e anche le mascelle ormai mi facevano male come i cappezzoli e le chiappe che erano di un rosso intenso dalle sberle ricevute, allora mi sono spostato verso le docce per lavarmi via la sborra che mi ricopriva tutto, soprattutto il viso ed il petto ma anche la schiena ed anche per lenire il bruciore degli schiaffi ricevuti. Mentre mi docciavo insieme ad altri, hanno inizato a pisciarmi addosso ed allora il Padrone mi ha ordinato di inginocchiarmi e di tenere la bocca aperta ed ha inziato per primo a pisciarmi in bocca subito seguito da altri, entusiasti di godersi così inaspettatamente uno schiavo molto ubbidiente. Sono stato costretto a bere più di un sorso di urina ma ormai non avevo neppure le forze per lamentarmi.

Finito il trattamento il Padrone mi ha ordinato di lavarmi per bene dopo essermi scaricato, visto che dal culo colava sborra mista a lubrificante. Poi mi ha rimesso il plug che faticava a stare al suo posto tanto mi avevano allargato il culo.
Dopo essermi lavato sono tornato con il Padrone agli spogliatoi e ci siamo rivestiti. Speravo mi togliesse la gabbia ed il plug ma non ne ha fatto cenno per cui ci siamo avviati all’uscita così. All’uscita il proprietario si è complimentato con Mario e anche con me, dicendomi che non aveva mai visto una cagna così ubbidiente e troia. Mi ha detto che ha avuto il cazzo duro tutta la sera tanto che si è fatto fare un pompino da un ragazzo per calmarsi un po’.

Siamo saliti in auto e strada facendo il Padrone si è complimentato per me dicendomi che nemmeno lui si immaginava una tale performance: “hai preso più cazzi tu stasera che una puttana in un mese di lavoro! Cazzo se sei troia! Sei stata incredibile. Quanta sborra e piscio hai ingoiato non lo so, ma mi sa che hai la pancia piena vero?”. In effetti mi sentivo riempito, come sentivo che il plug usciva dal culo appena alzavo il peso dal sedile, e pensare che all’inizio mi faceva quasi male!
Arrivati a casa Il Padrone, prima di farmi scendere, mi ha detto di abbassare i pantaloni e con la forbice ha tagliato la fascetta che chiudeva la gabbia, me la ha tolta, e appena liberato ho sentito un gran dolore al cazzo e ho visto i segni della gabbia impressi nella carne e soprattutto sulla cappella che ho nuda in quanto circonciso e ho pensato per quanti giorni mi avrebbe fatto male.
Mario mi ha salutato e mi ha detto che lunedì sera avrebbe riprovato ad ingabbiarmi se non mi faceva ancora troppo male.
Appena a casa sono andato in bagno e con uno specchio ho controllato il buco del culo. Faceva paura, era ancora aperto, anzi direi sfondato e di un intenso colore rosso. Sfiorandolo mi faceva male quasi quanto il cazzo. Mi sono buttato a letto nudo e da quanto ero distrutto ho preso immediatamente il sonno per risvegliarmi solo la mattina verso le 10.00.
Continua..
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