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Ho voglia di cazzo


di Berto747
27.03.2023    |    1.528    |    0 9.5
"Accelerò ancora di più i colpi, tanto che riuscii ad avvertire i suoi coglioni sbattermi contro le natiche, fino al punto che lanciando un grido di..."
Era da tempo ormai non facevo che pensare a grossi cazzi, che con sapiente maestria mi dilettavo a succhiare e a ciucciare.
La mia voglia era tanta, che ormai mi portava alla ricerca di uomini senza pensare o valutare le conseguenze.
Un pomeriggio la mia voglia di cazzo raggiunse livelli così, insostenibili, che presi la giacca e mi precipitai in noto cinema a luci rosse, conosciuto soprattutto perché frequentato da gente disposta a tutto pur di avere un rapporto sessuale.
Entrai, era tutto buio, ed appena riuscii a scorgere una poltroncina vuota.
Mi sedetti e venni subito rapito dalle immagini del film……una infermiera era impegnata nel succhiare un bel cazzo, grosso e duro come il marmo… la sua lingua scorreva lenta e precisa lungo tutta l’asta, per poi soffermarsi sulla cappella rossa e turgida, e infine ingoiarlo lentamente ma con una voglia e una lascività che mi sentii i brividi lungo la schiena.
Ero tutto preso a gustarmi la scena, quando un uomo venne a sedersi al mio fianco.
La luce era poca è vero, ma non ci misi molto a capire che aveva il cazzo che spingeva nei pantaloni.
Notai che mi fissava, e nel chiarore del cinema vidi che si accarezzava quel pacco gonfio, lo faceva dolcemente e lentamente; si accarezzava e lanciava tenui sospiri e frasi sconnesse, che però essendo così vicino riuscivo a comprendere benissimo.
Quella situazione mi mise il fuoco nelle vene.
Allungai la mano e strinsi quel bozzo enorme che sporgeva dai pantaloni, sentivo che sotto c’era qualcosa di durissimo.
Lo accarezza un po’, dopodiché, mi voltai verso di lui e con voce suadente gli dissi…
“Vieni seguimi….”.
Non se lo fece ripetere due volte.
Stavo dirigendomi nel bagno, quando mi sentii afferrare per un braccio…..era lui…mi disse..:
“non lì, c’è un posto migliore….”, così fui io a seguire lui.
Salimmo delle scale, che portavano al piano di sopra, dove c’erano le balconate, e da lì entrammo in un ripostiglio, pieno di scope e strofinacci.
Fu lì che lo vidi per la prima volta in faccia.
Era un uomo sui 45/50 anni, robusto, rude.
La sua erezione era visibilissima sotto i pantaloni…….
E fu ancora più visibile, finalmente, dopo che l’uomo si abbassò slip e pantaloni. Il suo cazzo uscì fuori in tutto il suo vigore.
Era bello, duro e grosso….di un colore rosa scuro per il sangue che pulsava al suo interno.
Non usò mezzi termini…… dicendomi:
“Dai succhiamelo…… fammi vedere come fai i pompini….”.
Mi misi in ginocchio, ed accarezzandoglielo lentamente, cominciai a leccarglielo.
Cominciai da quella bella cappella, stuzzicandogliela con colpetti di lingua, prima tutto intorno, poi soffermandomi sul frenulo, infine racchiudendola fra le labbra umide.
Sentivo tutta la sua voglia pulsarmi in bocca, ogni volta che andavo giù con la testa facendomelo scivolare in bocca, per estrarlo subito dopo ancora più pulsante e lucido.
Non c’era dubbio….ero proprio un bravo succhiacazzi…
Ero così, tutto in tento a succhiargli il cazzo, quando l’uomo mi afferrò la testa ed accelerò i colpi scopandomi letteralmente in bocca.
Era impossibile ribellarsi, perché era il doppio di me….. e poi non ne avevo la minima intenzione.
Capii le sue intenzioni solo dopo che cominciarono ad arrivarmi in bocca le prime goccioline di sperma, un liquido dolciastro dal sapore gradevolissimo….
Seguite subito dopo da una serie di schizzi, più consistenti che mi giunsero fine in gola. Iniziai ad ingoiare il prezioso e dolcissimo liquido, e galvanizzato dalla nuova esperienza rafforzai le mie succhiate al punto da strappare al tipo urla al limite tra il piacere ed il dolore.
Quando me lo estrasse dalla bocca, il cazzo era ancora duro e pulsante ed umido di sperma e saliva.
Mi sollevò letteralmente ed una volta in piedi, inizio a slacciarmi i pantaloni….. dicendomi:
“Dai che ora faccio godere anche te….”.
Le sue intenzioni era queste ma non nel modo che pensavo io.
Mi fece voltare e mi costrinse a mettermi alla pecorina.
Si inumidì il dito medio, e senza pochi complimenti me lo infilò dritto nel culo… strappandomi un gridolino di piacere.
Capito che apprezzavo la cosa, ripeté l’operazione con due dita, iniziando una sapiente manovra per dilatarmi ed inumidirmi la rosellina del culo.
Anche se erano solo le sue dite mi provocavano fitte di piacere che mi annebbiavano il cervello….. ed il resto non si fece attendere, dato che l amia eccitazione ormai era al limite.
Quando l’uomo capì che ero pronto si posizionò dietro di me e puntò il grosso cazzo, ancora duro ed umido, dritto al mio culo.
Il precedente lavoro dell’uomo doveva essere stato molto utile, perché gli bastarono un paio di spinte per scivolarmi dentro.
Mi afferrò stretto per i fianchi e come la più lurida delle puttane, cominciò a scoparmi alla pecorina.
Il suo cazzo mi stantuffava dentro, come un trenino…… e la rosellina del mio culo si dilatava e si restringeva conformandosi al grosso cazzo e facendomelo sentire in tutta la sua grossezza e la sua durezza.
Ero eccitato come non mai…… essere scopato in quel ripostiglio, alla pecorina, da un uomo rude e con un grosso cazzo, mi faceva sentire un vera troia…. sensazione che soddisfava a pieno il mio lato da troia.
Completamente partito e prossimo all’orgasmo, cominciai ad incitarlo….
“Siii, così.. scopami…..più forte,… fammi scivolare il tuo cazzo tutto dentro…., si dai ho voglia, scopami…. sono la tua troia…. Così fottimi…”, finché sentii che anche l’uomo doveva essere prossimo all’orgasmo….
Accelerò ancora di più i colpi, tanto che riuscii ad avvertire i suoi coglioni sbattermi contro le natiche, fino al punto che lanciando un grido di soddisfazione, mi scaricò il suo secondo carico di sborra nelle viscere, seguito anche da me, che in preda ad una eccitazione irrefrenabile, venni sul pavimento.
Si adagiò sulla mia schiena e senza estrarmi il cazzo dal culo, restò per qualche minuto esausto ed immobile sopra di me, accennando ancora qualche colpetto nel mio culo.
Finalmente si sollevò e lentamente estrasse il cazzo, gocciolante ed ormai moscio, ma ancora di dimensioni ragguardevoli.
Prese dei fazzoletti dalla tasca e dopo esserselo pulito si rivestì in tutta fretta. Io ero ancora lì, nudo, mentre dal culo mi gocciolava il suo abbondante liquido biancastro che mi scendeva lungo le gambe.
Non mi disse niente… neanche ciao….
Le uniche parole che proferì furono…
quando esci, chiudi la porta.”, ed andò via.
Mi ripulii velocemente, ed alzandomi in piedi mi rivestii e mi accorsi di non reggermi nemmeno sulle gambe.
Mi aveva letteralmente distrutto, ma anche saziato la mia voglia come nessun altro aveva mai saputo fare.
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