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CACCIA GROSSA


di scrittore
04.04.2022    |    375    |    0 8.0
"Sperava che lui non ci riuscisse..."
Caccia grossa

Giulia era consapevole di tutto ciò che sarebbe accaduto, quando aveva deciso per il si alla proposta di matrimonio di Eraldo sapeva che accettava non solo l'uomo ma anche le sue passioni, si era chiesta se capitolare fosse stata la cosa migliore ma il suo futuro marito , ricco imprenditore con una ricca famiglia alle spalle, era il miglior partito che le poteva capitare e la Porsche di colore nero consegnatale il giorno prima della cerimonia aveva fatto svanire ogni dubbio qualora ce ne fosse stato.
La cerimonia era stata magnifica proprio come il significato della parola stessa, non era mancato nulla dal momento in cui si era svegliata, cominciando con ben quattro ragazze pronte ad accudirla fino al fatidico passo in chiesa, i genitori vestiti di tutto punto, una coppia davvero notevole anche se matura ma da invidiare per forma e bellezza, suo fratello, un angelo diabolico che si era presentato con la femmina di turno come amava dire lui, la donna con cui divideva il letto fino a quando non ne incontrava un altra che gli piaceva di più e cambiava senza se e senza ma, ogni cosa sembrava davvero vicina alla perfezione.
Il giorno seguente, dopo una notte passata in piedi e senza fare l'amore per mancanza di tempo, era stato una corsa incredibile, i bagagli, l'automobile, l'aeroporto, il volo fino alle pendici del Senegal dove era stato organizzato un vero safari tutto per loro perché Eraldo voleva portare sua moglie a cacciare gli animali della giungla.
Oramai erano tre giorni che stavano nel mezzo di un campo perfettamente organizzato ma Giulia ancora non si sentiva a suo agio; le tende per riposare e mangiare erano quasi camere di albergo, i gabinetti spostati verso una zona delimitata appositamente preparata permettevano la giusta privacy e sicurezza ma al caldo afoso del giorno e alla frescura della notte era difficile abituarsi, i cambiamenti di temperatura erano repentini e non aiutavano l'umore della giovane sposa ma soprattutto fin dal primo giorno Giulia aveva subito percepito che il proprietario del campo era un tipo davvero antipatico.
Ci aveva messo poco a capirlo, dopo i saluti di convenienza infatti l'uomo vestito come un cow-boy e con il cappello ben teso in testa che non aveva tolto durante i saluti come segno di rispetto verso una donna, aveva pronunciato in un inglese quasi perfetto e non troppo piano questa frase “ women must stay at home” le donne devono restare a casa pertanto immediatamente Giulia si era irrigidita mentre Eraldo scoppiava in una risata a bocca larga.
In quei tre giorni la situazione non era migliorata, ogni occasione sembrava valida per rispondersi a tono sugli argomenti anche quelli più veniali e Giulia non intendeva farsi mettere i piedi in testa con sommo gaudio di Eraldo che aveva preso la situazione decisamente in forma ironica ma lei, sorpresa di se stessa, si era ritrovata più di una volta a spiare quell'uomo così borioso e malgrado tutto non poteva non ammettere che era un tipo comunque belloccio con un fisico decisamente scolpito dal colore ambrato a causa del sole, Reed infatti aveva origini europee, era nato in Olanda da madre Belga e padre fiammingo e aveva acquistato il campus di caccia grazie ad una conoscenza personale.
Il safari prevedeva di cacciare animali allo stato libero sparando proiettili di gomma e vernice che scompariva nel giro di poche ore, più erano le armi più i tipi di colori diversi di vernice e non si poteva fare altrimenti, le autorità locali controllavano attentamente; solo il proprietario della riserva poteva utilizzare armi che sparavano sonnifero e solo in caso di reale pericolo.
Reed sapeva che antilopi, zebre e qualche grosso uccello erano sufficienti per i suoi ospiti e non si sognava mai di promettere qualcosa di più pericoloso ma quella mattina i battitori che aveva mandato in perlustrazione avevano avvistato un vecchio leone che spesso attraversava la riserva in modo innocuo e Reed aveva proposto a Eraldo e compagnia un appostamento in cerca della belva; l'entusiasmo dopo giorni di appostamento per trovare antilopi e poco più, era divampato immediatamente contagiando Eraldo, Giulia e anche qualche ragazzo che lavorava presso la riserva.
I preparativi erano pronti anche perché Reed nei tempi aveva costruito postazioni fisse in varie parti del territorio pertanto non c'era molto da inventarsi ma gli ospiti non lo sapevano e lui faceva sembrare tutto come un avventura ma soprattutto aveva deciso già cosa fare, secondo i suoi lavoranti il leone stava attraversando luoghi dove lui aveva più di una zona di appostamento e aveva scelto un posto piuttosto impervio e scomodo, l'idea che gli frullava in testa era piccante ma anche colma di pericoli.
Durante il viaggio con il fuoristrada per avvicinarsi al luogo dell'incontro con il felino, Reed impartiva lezioni di caccia al gruppo facendo sembrare quell'avventura più grossa di quanto in effetti era; giunti vicino alla postazione erano scesi e camminato le ultime centinaia di metri a piedi; Reed con Eraldo e Giulia si sarebbero nascosti all'interno di un luogo ricoperto da canne ed erba, gli altri lavoranti invece potevano aspettare accanto al fuoristrada.
Quella postazione era perfetta, le tre figure erano disposte quasi in fila, il tiratore, Eraldo, a pancia in giù e al primo posto perché doveva prendere la mira eventualmente avesse scorto la belva feroce, Giulia appena dopo perché potesse osservare anche lei tutta la scena, era stesa poggiata su di un fianco, la sua testa era di appena una spanna più in basso di quella del marito, praticamente gli alitava sul collo e infine Reed quasi affiancato alla femmina che fin da quando era partito non aveva fatto altro che osservare le cosce nude grazie ai pantaloncini che lei indossava e il culo vestito che valeva un tesoro.
L'uomo della riserva aveva avvisato che il tempo poteva essere lungo e sembrare non passare mai e che il silenzio doveva essere assoluto, lui stesso parlava con un soffio di fiato appena percettibile , del resto il leone aveva un udito e un fiuto incredibile e avrebbe potuto sentirli anche da distanze importanti; per la verità il vecchio quadrupede oramai non faceva più caso a uomini e rumori, abituato alla sicurezza della riserva ma questo Reed non lo disse.
Era trascorsa un ora, ancora nessuno aveva detto nulla ne si era mosso, Eraldo sembrava a suo agio, immobile e concentrato, ogni tanto Reed gli diceva di fare attenzione, gli era parso di sentire un rumore o visto l'erba muoversi ma era solo un trucco per farlo restare attento e non distrarsi; Giulia tentava ogni tanto di sgranchirsi gli arti ma Reed ogni volta toccandola con la mano sulla schiena le ricordava che la caccia richiedeva silenzio e nessun rumore, lei lo odiava ancora di più ma non poteva fare nulla.
Dopo quasi due ore tuttavia qualcosa stava cambiando, Reed suggeriva ai suoi ospiti di prestare attenzione a ogni segnale e infatti verso le undici un ruggito piuttosto labile ma udibile aveva risvegliato le attenzioni di tutti; anche se non poteva farlo Reed avrebbe voluto ridere, i suoi uomini avevano preparato il terreno lasciando per strada pezzi di carne cruda , bocconcini tali da risultare troppo succulenti perché il vecchio leone non ne approfittasse e inoltre la bestia sapeva che non correva nessun pericolo quindo lentamente stava per uscire dall'erba alta.
diceva Reed < il leone cerca cibo e devi seguirlo con il mirino ma non sparare quando mangia , potresti spaventarlo e fuggirebbe via in un istante, non puoi capire quanto è veloce>!
Eraldo sudava per la concentrazione, Giulia era curiosa e Reed pensava che ci voleva poco per fare credere ad ogni favola ma lui cercava una realtà ben precisa e mentre la coppia di coniugi era concentrata a controllare se il leone sbucava fuori, aveva allungato il braccio e poggiato la mano aperta sulla natica di Giulia.
Lei non si era mossa, neanche un cenno e chissà cosa pensava, Reed era meno sicuro ora perché aspettava una reazione che non arrivava, Giulia sembrava quasi noncurante del tocco; la donna per la verità era rimasta sorpresa ma si era anche controllata, poteva fare un casino e fare saltare l'appostamento, mica era una poco di buono? Però l'occasione di non ribellarsi l'avrebbe fatta vincere su ogni fronte nei confronti di quell'uomo antipatico e bello e non voleva perdere un opportunità così grande; lo lasciò fare.
Reed sembrava confuso ma la mano sulla natica della donna gli aveva procurato un erezione dolorosa e poi la posizione non era di aiuto, sapeva che doveva decidere se lasciare perdere e sarebbe stato per sempre o se rischiare il tutto per tutto; non ci pensò due volte!
Aveva spostato la mano scendendo verso la coscia e cercato un posto dove entrare, i pantaloncini di Giulia erano aderenti ma il tessuto elasticizzato permetteva di usare la stoffa a proprio piacere e la mano di Reed trovò il passaggio risalendo e intrufolandosi all'altezza della cinta,senza ostacoli; l'uomo tuttavia anche se eccitato al massimo non tralasciava mai di dire qualche parola sottovoce a Eraldo tipo< resta concentrato> o < guarda bene tra i fili di erba> e anche < attento al cambio del vento> ed era difficile fare le due cose assieme, la sua voce doveva apparire sicura e tranquilla ma l'eccitazione poteva tradirlo.
Le natiche al tatto della mano sembravano il Paradiso, il culo era tondo come una sfera, sodo come un uovo, liscio come il viso di un neonato, Reed avanzava lento e senza fare rumore ma la cosa peggio era controllare il respiro, aveva una voglia di urlare alla femmina che voleva scoparla ma non poteva pertanto stringeva i denti mentre avanzava fino a fermarsi all'imbocco del sesso di Giulia; era completamente depilata ma ciò che tolse ogni dubbio al maschio era il fatto che lei era bagnata, gli umori caldi della vagina si erano posati sul suo palmo quasi bruciandolo e anche se non sentiva, poteva percepire che anche lei aveva aumentato l'intensità del respiro; dicendo a Eraldo < fa attenzione, credo che tra un po il leone arrivi> con tono grave, aveva poggiato la mano aperta coprendo tutta la vagina e sentiva il liquido venire fuori intenso, aveva cercato e trovato il clitoride e Giulia si era mossa, non era riuscita a stare ferma, Eraldo l'aveva apostrofata :< amore, non muoverti> e quasi Giulia scoppiava a ridere ma era stata brava a controllarsi.
La masturbazione lenta e delicata aveva un che di fantastico, Giulia vibrava al tocco del cow-boy che non si lesinava e ci metteva l'anima per fare piano e nello stesso tempo portarla all'apice, il clitoride era gonfio e duro, un dito era entrato trovando un inferno bollente tra succhi e umori, sembrava irreale tutto ciò poi Eraldo aveva avuto un sussulto e proprio quando aveva visto il leone, Giulia si era persa in un orgasmo portentoso e aveva mugolato alitando sul collo del marito; < amore fa silenzio, lui è qui> aveva detto Eraldo sottovoce, in effetti il leone si stava avvicinando e si piegava a raccogliere qualcosa, i bocconi di carne cruda lasciata dagli uomini della riserva; < non spari adesso, mi raccomando> era riuscito a dire Reed con un filo di voce mentre la mano era lorda del piacere della donna.
Vedere l'animale così da vicino era una sensazione spettacolare, dal mirino del fucile sembrava quasi toccarlo, la criniera non era folta come quella di un leone giovane ma l'effetto era comunque stupendo, Eraldo sembrava rapito da tale visione e Reed ne aveva approfittato abbassando i pantaloncini di Giulia fin sotto le cosce, lei lo aveva lasciato fare anche perché oramai stava al gioco e doveva giocare.
Il sedere era perfetto, Reed non riusciva a vederlo, erano a contatto ravvicinato ma la mano gli passava ogni sensazione e sostituiva lo sguardo, mai aveva toccato un culo così unico.
Senza fare capire nulla aveva aperto la lampo dei pantaloni militari che indossava e tirato fuori il sesso dolente e gonfio poi afferrato il braccio di Giulia e costretta a portarlo verso le spalle e guidato la mano sul cazzo; lei era trasalita, si aspettava qualcosa di grosso ma non così grosso, le dita stringendo restavano distanti e avvolgevano appena più della metà della circonferenza sembrava una bottiglia d'acqua, accidenti che arnese!
Lentamente e in modo scomodo la donna iniziò a massaggiare quel bel palo duro, sentiva le vibrazioni, percepiva il flusso di sangue che aumentava e faceva aumentare, se possibile, il volume del membro, Giulia non era una senza esperienze, prima di Eraldo si era divertita spesso con amori veloci e intensi dove aveva imparato molto ma mai aveva toccato un sesso di maschio a questi livelli dove anche il glande, al tatto, sembrava gigante; tra le gambe sentiva il fuoco, peccato che in quella situazione più di quello che stavano facendo non si poteva, peccato davvero.
Reed aveva posato la mano di nuovo sulla fica, anche lui stava scomodo ma il contatto lo attraeva troppo ed era attento a controllare l'altro maschio che tuttavia sembrava completamente rapito da ciò che poteva osservare attraverso il mirino dell'arma; massaggiava la donna nei punti dove giungeva intensa la scossa elettrica poi senza permetterle mai di fermarsi con la mano sul suo cazzo duro, era salito appena e con un dito sondato il buchetto proibito al centro delle natiche; Giulia si era mossa, quasi voltando il capo, lampi di fuoco sembravano voler partire dai suoi occhi e aveva lasciato la presa del sesso mascolino per afferrare la mano dell'uomo e scansarla; sembrava che il pathos stesse per scomparire ma la voce di Eraldo aveva rimesso tutti sull'attenti:< cazzo, volete stare fermi? Se il leone scappa via me la prendo con entrambi e a te non ti pago> aveva minacciato ma Reed attualmente non aveva troppo interesse per i soldi, la sua mente cercava altre mete a portata di mano.
Le dita di nuovo sulla fica dopo aver rimesso a posto le cose e ripristinato il contatto tra la mano di Giulia e il suo cazzo, la ragazza aveva ripreso il ritmo, il rischio sembrava scampato e Reed non intendeva perdere un occasione come questa, si era mosso spostandosi sul fianco in modo che Eraldo non se ne accorgesse e aveva fatto togliere la mano di Giulia dal suo membro che oramai era al collasso per quanto duro, lei aveva le gambe chiuse, una sopra l'altra ma quando l'uomo aveva poggiato il glande sulla carne bollente , si era percepita una certa apertura, lei in qualche modo aveva allentato la stretta e atteso.
Il glande sembrava un mostro pronto ad attaccare, altro che il leone di Eraldo, lui si era accostato e il contatto con la pelle della femmina lo aveva fatto sospirare in silenzio, benchè era un uomo abituato all'amore anche in posti scomodi poiché tante turiste e donne del luogo gli si concedevano senza problemi, aveva dovuto stringere i denti per non cedere, il formicolio interno lo stava divorando, il controllo che doveva sostenere era arduo ma non poteva di certo eiaculare senza prima aver assaggiato questo bocconcino delizioso; aveva aperto la bocca e detto all'altro uomo:< mi raccomando, sempre con l'occhio sul mirino e quando la bestia smette di mangiare e sembra che voglia allontanarsi dovrà tirare quel grilletto e colpirlo proprio sotto la testa ma non nella pancia altrimenti diventerebbe un pericolo mortale>; ovviamente Redd sapeva dell'effetto dei proiettili di vernice e il leone si sarebbe appena infastidito quando colpito ma le sue parole servivano a fare rimanere Eraldo concentrato solo sul suo obiettivo e permettere a lui di proseguire nei suoi intenti lussuriosi.
Giulia sentiva il glande sulla pelle, grosso che non pensava possibile potesse avanzare pertanto immaginava che quel contatto era l'epilogo del momento ma quando Reed aveva smesso di parlare con il marito , non aveva perso tempo e senza utilizzare le mani, stava guidando il suo sesso contro quello di lei che aveva spalancato la bocca quasi per ribellarsi ma si era controllata un attimo prima di fare uscire il fiato.
L'uomo spingeva delicato e senza rumori ma lei percepiva la forza e soprattutto capiva che quel lavoro l'avrebbe aperta dove serviva, cercava di essere rilassata ma la carne dietro era tanta e lentamente stava allargando le grandi labbra orde di umori spalancandole per fare spazio e quando il glande aveva forzato la fessura e si era insinuato fino ad entrare tutto, Giulia stava per svenire, non poteva muoversi, non poteva parlare, quasi non poteva respirare per non farsi scoprire dal marito ma era un gioco maledetto, stare in silenzio quando avrebbe voluto urlare a squarciagola; Reed una volta forzato l'ingresso stava penetrando spingendo dentro il bastone di carne, sentiva quanto si stava aprendo la donna e non perdeva un attimo, entrava fino a fare scomparire la metà del suo sesso dentro quel luogo di fuoco poi aveva cominciato a fare un movimento di avanti e indietro lentissimo ma insistente e ogni volta andava sempre più a fondo.
Giulia era convinta di non resistere, si sentiva completamente piena come mai le era capitato, ogni zona del suo sesso era a contatto con quel membro gigante e le sensazioni amplificate fino ad impazzire, più lui affondava e più lei rischiava di uscire di senno, ogni emozione nel silenzio obbligato era come una tortura ma il piacere che provava non aveva eguali.
Eraldo aveva parlato:< è bellissimo, un animale incredibile> e il tono di voce era eccitato da quello che stava osservando, Giulia aveva approfittato dell'occasione insperata e aveva risposto al marito proprio mentre l'orgasmo arrivava e la avvolgeva fino a farla impazzire: < oh si, incredibile> e ansimava sul collo del coniuge con la voce roca e la fica in fiamme, Eraldo l'aveva appena sfiorata con un dito come a ringraziarla per condividere assieme a lui questo momento unico mentre Reed non poteva immaginare quanti umori stava cacciando fuori la ragazza, il suo orgasmo lo stava contagiando e sapeva che il rischio che cedesse era elevatissimo ma in mente le sue prove non erano ancora terminate e si stava controllando anche se lo sforzo sembrava eccessivo; il flop che si era sentito mentre faceva uscire fuori il cazzo sembrava amplificato come lo scoppio di una bomba ma la fortuna era dalla loro, Eraldo era talmente concentrato che nulla lo avrebbe distratto e stava sussurrando:< ha quasi terminato di mangiare, ci siamo>!
Il glande lucido di umori e ancora dolente per la durezza si era insinuato tra le natiche di Giulia e poggiato proprio dove si trovava quel piccolo ingresso, lei stavolta aveva davvero sobbalzato facendo bestemmiare Eraldo che quasi l'aveva rimproverata, compressa tra le due figure maschili e impossibilitata a fare qualsiasi gesto poteva solo sperare che dietro non avesse ceduto tanto facilmente come davanti; non era vergine ma di certo essere scopata nel culo poteva anche piacerle se il suo partner era dotato normale o appena più e non che avesse avuto tra le cosce un palo della luce infinito.
Sperava che lui non ci riuscisse.
Reed sapeva che ora doveva essere cauto e fare piano consapevole che il suo membro era piuttosto grosso e in quella pratica che stava per cominciare poteva esser un problema; anche stavolta aveva poggiato il glande al centro del culo e afferrato la mano di Giulia fino a portarla sulla natica facendole capire che doveva tirare verso l'esterno per aiutarlo a perforarla; lei era spaventata e consapevole che lui mai sarebbe riuscito ad entrare ma si sbagliava, Reed aveva iniziato a spingere e faceva dei movimenti avanti e indietro continui centrando ogni volta l'ano della femmina e anche se pareva che non era possibile che lei cedesse, quel lavoro continuo sarebbe servito, il buco soggetto ai colpi si stava indebolendo e nell'attimo in cui Eraldo si era appena mosso per stare più comodo lui aveva dato la spinta decisiva e Giulia aveva stretto tutto, la bocca per non urlare, le mani per trattenersi e anche il culo ma lui non le aveva permesso di irrigidirsi e come la cappella era sprofondata nel culo, non si era fermato ma aveva continuato con forza e il cazzo era scivolato tutto dentro, Giulia era impalata e quasi impaurita.
Il primo pensiero era che il suo culo non sarebbe stato più normale, che il buco spanato mai sarebbe tornato alle origini e non aveva tutti i torti; dentro le sembrava di essere violata con l'anima messa a nudo, la penetrazione era scandalosa e lei si sentiva come la peggiore puttana mai esistita, era succube e sottomessa ad una pratica che le stava deformando le carni ma mai avrebbe voluto che lui smettesse, il massaggio che le stava procurando era non solo inusuale ma colmo di sensazioni emerse all'apice, ogni muscolo, ogni tendine era sotto sforzo ma i brividi che l'avevano assalita le erano sconosciuti, erano intensi da fare male perché la penetrazione era un miscuglio di dolore e piacere, il cazzo grosso lo sentiva tutto come la carne che aveva ceduto e si era adeguata alle misure dell'uomo.
Il tutto era iniziato da poco ma l'intensità delle emozioni sembrava essere sempre presente e quando Eraldo aveva sussurrato:< eccolo, sta muovendosi> tutto eccitato, Reed aveva urlato :< spara, spara ora!> mentre si perdeva nell'orgasmo dentro quel culo meraviglioso che andava riempendosi di sperma bollente, schizzi che uscivano rapidi inondavano gli intestini di Giulia che stava vivendo un piacere inimmaginabile, era frastornata, sembrava una ragazzina alle prime esperienze, meravigliata e sorpresa, il suo corpo tremava su ogni centimetro, sentiva le viscere che accoglievano quel liquido che scottava e non finiva mai, aveva gli occhi sbarrati e le pupille erano quasi scomparse lasciando intravedere solo il bianco, era un piacere che non poteva esistere; aveva urlato Eraldo con un eccitazione senza freni, < si > aveva urlato Reed ma era il grido del suo orgasmo che aveva un intensità insperata e quasi dolorosa e infine, < mio Dio > le parole di Giulia che era in preda alle convulsioni per quanto l'orgasmo era intenso e tutti adesso respiravano a gran fiato, era terminato il silenzio e ognuno poteva liberare i suoi istinti.
Reed aveva tirato su i pantaloncini di Giulia prima che il marito si spostasse e ora stava facendo rientrare il membro dentro ai suoi, la mano di lei lo aveva afferrato ancora umido di piacere come a volerlo salutare poi si era portata la mano sul viso e leccato quel che era rimasto appiccicato del piacere dell'uomo, lui sentiva che stava per avere una nuova erezione e doveva controllarsi ad ogni costo.
Il leone era fuggito ma neanche troppo rapidamente, la macchia di vernice dello sparo di Eraldo era stata filmata dagli uomini della riserva appostati fuori e tutto era quindi registrato per tramandarlo ai posteri; mentre si dirigevano verso il fuoristrada Eraldo aveva sussurrato alla moglie:< stasera ti farò impazzire> e lei lo aveva abbracciato guardando il sedere di Reed che camminava avanti a tutti.
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