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Lui & Lei

20 anni dopo - Capitolo 6


di tongue81
27.12.2023    |    3.764    |    2 9.8
""Vieni con me per un attimo!" Il suo tono di voce fu perentorio, autoritario come mai prima d'ora, tanto lasciarmi spiazzato e interdetto su cosa..."
Dopo il triplice pompino, ci dovemmo ripulire e lavare rapidamente per essere nella sala ristorante in tempo per la cena. Sull'uscio dello stanzone trovai il prof di storia e filosofia, Diderot, che mi attendeva impaziente e visibilmente inquieto.
"Vieni con me per un attimo!"
Il suo tono di voce fu perentorio, autoritario come mai prima d'ora, tanto lasciarmi spiazzato e interdetto su cosa volesse dirmi.
"Prof, mi devo preoccupare? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"Hai raccontato a qualcuno o a qualcuna della storia con la maitre?"
"Ovviamente no! Mi ha preso per uno sciocco?"
"Secondo te, la Landolfi come ha fatto a scoprirmi?"

Rimasi in silenzio e cercai con lo sguardo la docente accompagnatrice dell'altra classe, insegnante di inglese sulla quarantina, una donna scialba come tante, con la quale né io né Azzurra abbiamo mai parlato.
"Prof, che le devo dire... Boh... Intuito femminile?"
Osservai la ragazza, la maitre: apparentemente era sempre la stessa, impeccabile nella sua divisa, truccata in modo leggero e quasi impercettibile ma dall'andatura anomala, leggermente claudicante.
"Posso farle una domanda? Però è molto esplicita!"
"Si... Senza problemi!"
"L'ha sodomizzata?"
"Che diavolo di domanda è? Si.... Si... Voleva provare questa cosa ma... Madonna, questo non è un dialogo che dovrebbe instaurarsi tra docente e studente!"
Gli diedi una pacca sulle spalle, abusando forse della confidenza che c'era tra noi, e mi congedai dicendo che era evidente che qualcuno l'avesse inculata e la cosa non era sfuggita ad un occhio esperto come quello della Landolfi.

Tornai a tavola per consumare la cena con il cazzo barzotto, particolare che non sfuggì all'occhio attento della mia ragazza, che approfittando della tovaglia allungò la mano sul mio uccello.
"Di cosa hai parlato con Diderot?"
"Di nulla... Cose tra uomini!"
"E ti è venuto duro?"
Le dita sottili e delicate di Azzurra mi stavano facendo impazzire, un massaggio lento e sensuale, una sega dolce ed amorevole.
"Daiiii.... Se ci scoprono?"
"Devi essere bravo a mantenere la calma e essere discreto!"
Sentii le unghie scorrere sullo scroto e saggiarne la consistenza prima di risalire nuovamente con dolcezza e maestria. Avvampai leggermente ma nessuno si accorse di nulla, bevvi un bicchiere d'acqua e attesi che quel piacevole supplizio cessasse nel momento in cui il cameriere si avvicinò per comunicarci il menù della serata.

Azzurra mi sibilò all'orecchio di rimanere calmo, di continuare a dissimulare mentre la zip del pantalone, lentamente veniva aperta.
Rimasi in silenzio mentre il ragazzone di colore presentava i piatti, mentre Vanessa lo guardava con occhi vogliosi, mentre Azzurra mi stava segando il cazzo.
Pregai che si allontanasse nel più breve tempo possibile ma le altre due ragazze lo trattennero al tavolo, ammiccando senza alcun pudore.
"Vado in bagno!" esordì Azzurra, lasciandomi con il bastone all'aria e in preda ad un desiderio irrefrenabile. Con fatica, rinfoderai la spada, mi guardai attorno e mi focalizzai sul tavolo dei docenti. Attorno a me, tutti sembravano impegnati nelle più disparate attività tanto che decisi di risistemarmi e di correre dietro alla gazzella dai capelli castani che poco prima si era alzata da tavola.

Le afferrai un polso prima che varcasse la soglia del bagno delle signore, la tirai verso di me e la baciai.
"Ste, che diavolo vuoi fare?"
"Seguimi e non fare casino!"
"Oh... Stai fuori?"
Oppose una resistenza apparente e la trascinai verso il bagno degli uomini, eccitata quanto me dalla circostanza.
"Non potevi aspettare?"
"No! Mi hai fatto impazzire sotto alla tovaglia!"
"Quindi hai ancora voglia?"
La zittii con un bacio famelico e incurante di qualsiasi possibile presenza iniziai ad armeggiare con il bottone del suo pantalone, senza mai perdere la rotta verso l'ultima toilet.
"Sei un lago!"
"Disse quello con l'uccello che gli scoppiava nelle mutande!"
Entrammo nel bagno ridendo come ragazzini, chiusi la porta e le abbassai con un colpo secco slip e pantaloni prima di tuffarmi tra le sue chiappe marmoree.
"Mmmmmhhhh! Ripulisci tutto!"

Per assecondare il suo desiderio, mi infilai tra le sue gambe affinché la mia lingua potesse muoversi vorticosa lungo tutto il perineo, leccando frenetica come quella di un cane assetato, strusciando anche il naso contro il clitoride tanto da obbligarla a tapparsi la bocca con le mani. Furono pochi secondi di immenso piacere per entrambi, amplificati dal rischio di essere scoperti e da una situazione completamente nuova per entrambi, la prima vera innovazione nella nostra vita sessuale.
Con la testa schiacciata contro il suo inguine, con la lingua che si intrufolava nella passerina gonfia e bollente, Azzurra venne in tempi brevissimi e silenziando efficacemente gemiti e sospiri.

"Ti voglio dentro!"
Frugai nelle tasche e trovai un preservativo, lo indossai con movimenti calmi ed accurati che stridevano con situazione rischiosa in cui ci trovavamo prima di infilzarla con un colpo secco e irruento che la colse quasi alla sprovvista.
Iniziai a pomparla forte dato che la circostanza non lasciava tempi e spazi a dolcezze: sentivo il calore della sua fica avvolgere tutto il mio cazzo, stretto nella morsa delle contrazioni della sua fica.
Allungai una mano sotto la maglia e le strizzai con vigore prima una tetta e poi l'altra, aumentando ancora il ritmo dei colpi, tanto da sentire nitidamente lo schiocco prodotto dall'impatto delle mie palle su suo culetto.
"Ti sta piacendo anche così?"
"Mmmmhhhh!"
"Peccato non avere tempo per sbattertelo dietro!"
"Sbooorraaaa! Non ciiiii facciiiiamoooo scopriiiiireeeee!"

Pur concordando con quelle parole, volevo prolungare il piacere intenso che quella situazione rischiosa mi stava donando pur impedendomi di poter godere a mio piacimento del corpo sinuoso di Azzurra: rallentai il ritmo degli affondi aumentando il godimento della mia ragazza, ormai soggiogata e sottomessa alle decisioni prese dal mio bastone e alle violente scosse ormonali.
Sentimmo delle voci: due ragazzi dell'altra classe entrarono in bagno lasciandosi andare a commenti espliciti sulla loro docente di lingua inglese, fantasticando sulla sua scelta di azzardare un abbigliamento più audace del solito e amplificando non solo la percezione di essere scoperti ma anche la ricerca del piacere.

Si trattennero per diversi minuti, durante i quali Azzurra venne travolta da un nuovo orgasmo ancora più fragoroso che arrivò a piegarle le ginocchia e dal quale non le diedi il tempo di riprendersi continuando a martellarla incessantemente.
"Bastaaaaaa! Baaaaasta!"
Protestò con scarsa convinzione, simulò di volersi liberare dall'incastro peccaminoso in cui l'avevo obbligata ma alla fine si arrese e si lasciò trascinare dal flusso degli eventi.
Purtroppo, non riuscii a concludere la scopata come avrei voluto: per lo spazio esiguo in cui eravamo e per non rischiare di insudiciarle il viso e i capelli dovetti sfilarmi dalla sua fica ormai incandescente e stremata con largo anticipo e riversare tutto lo sperma nel preservativo.

Riuscimmo ad uscire dal bagno senza che nessuno ci scoprisse, tornammo al tavolo a turno, pronti ad essere travolti dalle domande taglienti e dirette di Chiara e Vanessa ma felici e soddisfatti. Uscendo dal bagno, venni intercettato dalla professoressa d'inglese dell'altra classe che mi sorrise sorniona come se fosse stata a conoscenza di ciò che era appena accaduto.

[Continua]

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